CAPITOLO UNDICESIMO-Sensi di colpa (pt.1)

Quando Newt e Melody uscirono dalla valigia sentirono bussare alla porta.
«Chi va?» fece la voce di Perenelle, seguita da quella di Flamel che cantava a squarciagola. Il Magizoologo aprì la porta. Ciò che vide lo fece rimanere a bocca aperta. Suo fratello maggiore, Theseus, stava tenendo qualcuno per il bavero del cappotto. Quest'ultimo aveva i capelli di un castano scuro che puntavano verso destra, come se il vento li stesse tirando. I suoi occhi avevano un taglio leggermente orientale e avevano un colore tra il grigio e il marrone.
«S-Sebastian?!» fece incredulo Newt.
«Sta' fermo, canaglia! Oh, ciao fratellino!» esclamò Theseus, sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
«Theseus…che stai facendo?» chiese il Magizoologo, confuso.
Il maggiore fece per dire qualcosa, ma l'uomo che stava tenendo lo bloccò:
«Newt?» domandò. Il minore annuì.
«Miseriaccia!» esclamò Sebastian, riuscendo in qualche modo a staccarsi dalla presa forte di Theseus e abbracciando il Magizoologo:
«Scusa Newt, scusa, non avrei mai dovuto darle retta, è tutta colpa mia…» mormorò Sebastian. Newt cercò di divincolarsi:
«Ehm…Sebastian…io…non vorrei sembrare scortese, ma… per cosa mi stai chiedendo scusa?» domandò. L'uomo alzò un sopracciglio:
«Non lo sai…» mormorò. Il Magizoologo scosse la testa.
«Qualcuno potrebbe spiegarmi cosa stia succedendo?» chiese Theseus, che era rimasto sulla soglia con un'espressione scioccata.
«Falli entrare caro» rimbombò la voce di Perenelle dalla cucina.

Newt si spostò per fare entrare i due. Quando si girò vide Tina avanzare verso di lui, con lo stesso aspetto che aveva quando avevano parlato in camera sua prima dell'attacco nella valigia. All'improvviso l'Auror accelerò il passo e si buttò fra le braccia di Newt. Il Magizoologo decise di non chiedere nulla e si mise ad accarezzarle i capelli mentre lei lasciava che le lacrime le scivolassero lungo le guance e poi sulla camicia di lui.
«Queenie…» mormorò l'Auror «È passata al Lato Oscuro».
Newt la guardò sbalordito. Parlava davvero di Queenie? Quella Queenie? La ragazza dello strudel, del rosa pastello, quella innamorata di Jacob? Il Magizoologo strinse Tina a sé:
«Mi dispiace…» sussurrò, capendo come dovesse sentirsi. Rimasero per un po' in silenzio:
«Non mi abbandonare anche tu» mormorò lei alla fine.
«Mai» replicò lui.

Furono interrotti dal rumore di qualcuno che si soffiava il naso: Jacob. Il Babbano era rimasto terribilmente amareggiato da ciò che lui e Tina avevano scoperto. Insomma, l'aveva amata, l'aveva amata tantissimo e… ed era anche pronto a sposarla. Tutto ciò che aveva sognato si era distrutto davanti ai suoi occhi leggendo il biglietto che la Legilimens aveva lasciato. Si sedette su una poltroncina, mettendo la testa fra le mani.

Melody non stava affatto meglio. Doveva arrivarci subito. Andiamo, una Legilimens! Era ovvio che Grindelwald avrebbe avuto bisogno di quel potere. Avrebbe dovuto capirlo. Queenie non si era nemmeno presentata alla "riunione" che si era tenuta in salotto riguardo alla Bacchetta di Sambuco. Si sedette vicino a Jacob e gli cinse le spalle.

Newt guardò i suoi amici e non poté fare a meno di ripensare alla loro avventura precedente. A quanto fossero stati ignari di tutto ciò che stava succedendo. Si sedette anche lui. Sebastian si sedette di fronte a loro con Theseus di fianco.
«Newt, c'è una cosa che devi sapere» disse l'uomo.
«Quella per cui prima ti sei scusato?» chiese. Lui annuì. Prese un respiro e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una cravatta blu e argento: la cravatta dei Corvonero.
«A volte mi domando perché il Cappello Parlante mi abbia Smistato lì. Mi sono fatto sottomettere e i Corvonero non lo fanno mai» fece una pausa «Il giorno della tua espulsione, Leta Lestrange voleva fare un esperimento su di me. Nulla di che, aveva detto. Ma vedendo le Pozioni con cui stava maneggiando, capii di essere in pericolo. Nonostante ciò non ribattei. Ero innamorato di lei (qui Melody alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa).
«Le chiesi del pericolo di essere espulsa e lei rispose che avrebbe trovato un modo per evitarlo. Pensai a te, Newt, realizzai che probabilmente saresti stato tu la vera vittima dell'esperimento, in caso fosse andato male. Ma ero innamorato di lei. Non dissi nulla. Qualche istante dopo mi ritrovai a terra. Vidi solo la tua immagine sfocata e il tuo braccio che mi aiutava a sollevarmi.
«Cominciai a capire qualcosa in Infermeria, quando sentii che stavi parlando. Solo le parole che dicesti per prenderti la colpa mi fecero venire la pelle d'oca. Non avrei dovuto permettere che accadesse una cosa del genere a te, che sei così buono… troppo buono. Provai a difenderti, ma non ci riuscii. Mi risvegliai qualche giorno dopo e quando scoprii ciò che era successo mi sentii… uno stupido. Scusa, Newt» terminò.
Tutti rimasero in silenzio per un po'.
«Ma perché andate tutti a pescare mia sorella?» chiese Melody, sussurrando, ma tutti la sentirono. Tina non poté fare a meno di ridacchiare, seguita da Jacob e poi da tutti gli altri. Melody arrossì, ma scoppiò a ridere anche lei, alla fine. Ancora oggi io mi chiedo per cosa stessero ridendo esattamente. Forse per la frase di Melody, oppure perché erano felici, nonostante tutto, di essere ancora quasi tutti insieme.

~My space~
NON POTETE CAPIRE.
IERI
UN
GRILLO
SI
È
POSIZIONATO
VICINO
AL
MIO
PIEDE
*I grilli applaudono*
Dopo questa commovente parentesi direi che… non lo so nemmeno io.
Avete sentito quello che ho sentito io? Jacob e Queenie… non finirà bene. Ma perché? Zia Jo, non bastava Stanley Picchetto/Stan Tiracorto che passava al Dark Side? Almeno non fare morire Jacob! Jacob no, per favore!
Bene, dopo questo little sfogo io mi dileguo.
Alla prossima!
Camy❤

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