CAPITOLO SETTIMO-Le Campane a Notre-Dame (pt.1)

Newt e Tina tornarono indietro correndo e videro i seguaci rimasti liberi entrare nell'edificio dove erano appena stati. Questo intendeva Silente, allora: schiacciare quel pulsante che ha attivato una specie di allarme/ritirata.
Non appena raggiunsero la piazza del circo, videro Queenie correre da loro in lacrime:
«Jacob! Non lo trovo più!» esclamò. I tre si guardarono e cominciarono a girare il tendone per trovare il Babbano. E, alla fine, eccolo lì: sdraiato a terra, con gli occhi vuoti e fissi nel vuoto, coperto di sangue.
«NO!» urlò Queenie, buttandosi in ginocchio e iniziando a piangere disperatamente. Tina e Newt si misero vicino a lei e la abbracciarono, anch'essi piangendo.
"Non può essere vero, non può essere vero, non può essere vero" continuava a ripetere il mago nella sua mente. Poi, d'un tratto, gli occhi di Jacob si puntarono sulla Legilimens.
«Queenie…»
La ragazza gli stampò un bacio sulle labbra.
«Jacob, sei vivo! Sei vivo! Non te ne andare più, non farlo più, ti prego!».
A quel punto comparve di nuovo Silente:
«Newt, Tina, siete stati bravissimi. Anche voi, Queenie e Jacob. Ci conviene portarlo da Nicholas. Sua moglie è una strega in queste cose» rise al gioco di parole.
«Come possiamo portarlo fino a…fino a dove-dobbiamo-andare?» chiese Tina.
«Può stare nella valigia» disse Newt. L'Auror annuì e aiutò il Magizoologo a fare scendere il Babbano nello studio. Tornarono a terra e un quesito fece largo nella testa di Newt:
«E Melody?»
Il gruppo si guardò:
«Eccomi!» esclamò Melody, correndo verso di loro. Poi passò la bacchetta su una ferita che aveva sulla caviglia.
«Dovrebbe andare bene» commentò a bassa voce. 
Newt, Tina e Queenie si scambiarono qualche occhiata: non aveva nemmeno finito la scuola, ma se l'era cavata solo con una ferita alla caviglia.
«Credence sta parlando con Gimina. Arriverà» disse.
«Perfetto, Melody. Cinque punti a Grifondoro. Vorrei darne anche a Tassorosso, ma non sei più dell'età adatta, Newt. Inizi ad invecchiare anche tu» commentò Silente, sospirando. Il Magizoologo avvampò e tutti gli altri si misero a ridere.
«Voi…mi dovete per forza mettere in imbarazzo, vero?» fece Newt. Evidentemente non si aspettavano una frase così da lui, perciò si misero di nuovo a ridere, un po'per sfogarsi, un po'per la situazione. Poi Credence li raggiunse, mano nella mano con la ragazza/serpente.
«Bene, possiamo andare» annunciò Silente. Mentre camminavano, Newt chiese alla ragazza:
«Sei una Maledictus, vero?». Lei annuì:
«Mi trasformo in serpente in base alle mie emozioni. Quando mi sforzo è terribile. E…»
«…e se qualcosa dovesse andare storto rimarresti un serpente per sempre» completò Newt. La ragazza arricciò il naso, evidentemente infastidita dal fatto che lui sapesse molto sui Maledictus. Queenie raggiunse il Magizoologo:
«Non mi fido di lei» sussurrò, guardando la ragazza che stava parlando con Credence.
«Perché?» chiese lui.
«Non ti ha preso in simpatia. Invidia» disse la Legilimens «Di solito nessuno sa dei Maledictus e… BUON LEWIS!» gridò. Tutti si girarono verso di lei, che si tappò la bocca con una mano con un'espressione incredula:
«L'HAI BACIATA! LO HAI FATTO DAVVERO!» esclamò. Lui arrossì e guardò Tina, anch'ella tutta rossa. Poi Queenie rise:
«Graves mi deve quindici falci».
«Graves? Nel senso che c'è ancora?» chiese Newt, cercando anche di cambiare discorso.
«Non te l'ho detto?!» fece incredula Tina. Il mago scosse la testa, così lei aggiunse «Ci aspetta stasera a Notre-Dame, giusto professor Silente?»
Il professore annuì e poi si fermò:
«Eccoci!» esclamò, sfregandosi le mani. Si trovavano davanti a una casa enorme, con un giardino altrettanto grande che conteneva due fontanelle e innumerevoli alberi. Silente guidò il gruppo fino alla porta e bussò. Venne ad aprire una donna che sembrava essere sulla cinquantina, dalla corporatura robusta, le spalle grosse e un sorriso materno:
«Albus! Che bello vederti! Ti aspettavo per il tè, ma ho saputo dell'attacco e mi sono preoccupata tantissimo» disse la donna.
«È molto gentile da parte tua, Perenelle, preoccuparti per la nostra salute. Ma stiamo tutti bene, tranne un Moldus che ora è nella valigia di Newt» disse lui, indicando la valigia con la testa. Perenelle spalancò la porta:
«Portatelo dentro» disse, con tono esperto. Newt la seguì e lei prese fiale e altri strumenti che il mago non riuscì a riconoscere. Poi la accompagnò dentro la valigia e lei lo guardò:
«So che può sembrare invadente, ma…vorrei chiederti di uscire, figliolo» disse.
Il Magizoologo ci pensò su per qualche istante, ma poi disse:
«Sì. Certo. Ma non apra quella porta»e indicò la porta che conduceva al resto della valigia.
«Grazie mille, figliolo. Tornerà come nuovo» disse lei, tirandogli la guancia. Lui la ringraziò a sua volta e uscì dalla valigia. Si diresse in soggiorno, dove trovò il gruppo seduto su dei divanetti colore crema con un uomo di mezza età.
«Buongiorno. Tu devi essere Newt Scamander. Molto piacere, io sono Nicholas Flamel…»
«…il famoso alchimista! E sta lavorando con il professor Silente a un progetto top-secret!» disse Melody emozionata. Flamel rise e strinse la mano di Newt:
«Il piacere è tutto mio» disse il Magizoologo.
«Perfetto. Accomodati pure» lo invitò l'alchimista. Newt si sedette vicino a Tina e ascoltò:
«Bene. Stasera, come ho già detto, ci incontreremo con Percival Graves e cercheremo di localizzare i possibili nascondigli di Grindelwald»
«A dire il vero…» iniziò Newt.
«…ne abbiamo già trovato uno» completò Tina.
Flamel annuì:
«È proprio lì che andremo a colpire per primo. Siete pronti?»
Tutti annuirono e, in quel momento, Jacob fece ingresso nella stanza.

~My space~
Hey there! Oggi non ho molto da dire. Scusate se non ho aggiornato per tre giorni (non che a qualcuno importi veramente, in effetti) e…nulla! Grazie mille per tutto e…see you soon!
Camy❤
In foto: Brontis Jodorowsky (Nicholas Flamel)

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