CAPITOLO SESTO-Il primo attacco (pt.2)
Newt guardò Tina, una volta arrivati all'edificio indicato da Silente: i suoi occhi erano vuoti, o forse troppo pieni per essere i suoi.
«Tina...va...tutto bene?»
«Cosa pensavi?» fece lei brusca.
«No, sembri... lasciamo perdere» disse lui alla fine. Provò ad aprire la porta:
«Alohomora»
Niente.
«Aberto»
Niente.
«Senta, signor Magizoologo intelligente, forse bisogna fare così»lo interruppe Tina, frettolosa. Puntò la bacchetta verso la porta e mormorò qualcosa che Newt non riuscì nemmeno a sentire. Nonostante la perplessità del mago, la porta si aprì e l'Auror entrò con fare altezzoso. Una camminata che lui aveva già visto da qualche parte, ma non da Tina...
L'Auror sembrava conoscere a memoria ogni singolo corridoio e ogni singolo incantesimo che chiudeva le porte. A Newt sembrò strano, troppo strano che non ci fossero incantesimi o fatture che ostacolassero il loro cammino.
«Forza, non ho voglia di aspettarti!» esclamò Tina, mettendo le mani sui fianchi. A quel punto Newt non ci vide più:
«Mi spieghi che diamine ti succede, signorina so-tutto-io?»
Gli occhi della ragazza si spalancarono: evidentemente non se l'aspettava. Poi, però, tornarono come prima:
«Io sto benissimo. Sei tu quello inutile» sbottò, per poi riprendere a camminare. Il Magizoologo la guardò con un tuffo al cuore. Questo gli ricordava tremendamente quel giorno...
Newt uscì dalla Stanza Delle Necessità: quello era il suo posto preferito quando voleva stare da solo. Senza persone che lo prendessero in giro. Anche senza Leta. Si erano lasciati giusto qualche mese prima, o meglio, lei lo aveva lasciato, perché sosteneva che lui amasse di più le sue creature di lei. La verità? Aveva ragione. E lui si sentiva molto meglio, da quel giorno. Era sempre innamorato di lei, perciò risentiva della sua mancanza, ma lei era...non sapeva bene come definirla. Potremmo dire che dimostrava di tenere a lui solo quando le faceva i compiti. Stava percorrendo un corridoio illuminato, quando vide correre verso di lui proprio Leta Lestrange, con i capelli scompigliati e gli occhi arrossati:
«Newt! Newt! È Sebastian! Stavo provando un incantesimo, ma qualcosa è andato storto e... è in pericolo di morte, Newt!»
Il viso del mago sbiancò:
«Portiamolo subito in Infermeria, allora!»
«Certo che sei proprio inutile, eh?» fece Leta «Verrò sicuramente espulsa e ho bisogno di qualcuno che...»
«...che...?»
«...che mi aiuti!» terminò lei «Io non voglio essere espulsa! Tra poco ci saranno i MAGO e io volevo passarli per diventare giornalista!»
«Sì, ma portiamo Sebastian in Infermeria, ora! Ti prometto che...cercherò di convincere...»
Lei non lo ringraziò neppure. Newt trovò Sebastian, Corvonero, che giaceva a terra, gemendo. Lo aiutò ad alzarsi e gli mise un braccio dietro la schiena, sorreggendolo. Il Corvonero si aggrappò alla sua spalla e andarono in Infermeria.
«E quindi? Che è successo?» chiese Dippet, entrando in Infermeria.
«È colpa mia, signore» disse Newt, senza pensarci due volte. Silente si girò verso di lui con aria sbalordita, ma poi gli fece l'occhiolino.
«E cosa è successo esattamente, di grazia?» domandò il Preside.
«Il mio Purvincolo lo ha morso. Un morso serio!» esclamò.
Sebastian, dal lettino, gemette cose come:
«N...ve...o...»
«Bene, signorina Lestrange, lei conferma questi fatti?»la interrogò Dippet.
Lei annuì, come se la cosa non la riguardasse direttamente.
Dippet bisbigliò per qualche istante con Silente. Quello che Newt riuscì a cogliere furono soltanto alcune parole del professore di Trasfigurazione:
«È impossibile...non lo farebbe mai...»
Alla fine, Dippet annunciò la sua espulsione. Quando in Infermeria rimasero soltanto Newt e Silente, quest'ultimo gli chiese, sorridendo:
«Dimmi, Newt: qual è il primo effetto di un morso serio del Purvincolo?»
Il ragazzo sussultò, prima di rispondere:
«Fiamme dall'ano, signore». Silente sorrise e, in qualche modo, riuscì a far tenere a Newt la sua bacchetta bene intatta.
Newt si riscosse da quel ricordo e seguì Tina, fino a entrare in una grande sala.
«Spacciarci per Grindelwald...come faremo?» chiese lui, pensando che l'Auror conoscesse la risposta. Tina rise. Ma quella non era la sua solita risata: gli fece gelare il sangue nelle vene. Poi l'Auror si girò verso di lui:
«Crucio!»
Newt sentì una fitta familiare: l'aveva già provata qualche mese prima, a New York. Si ritrovò per terra, a divincolarsi dal nulla.
«Tina, ti prego...» mormorò lui, quando la Maledizione finì «Cosa ti sta succedendo?»
Gli occhi di Tina tornarono, all'istante, normali.
«Newt!» esclamò, correndo da lui e prendendogli il viso tra le mani «Newt, mi dispiace,io...»
«Sto bene, Tina» la interruppe lui, prendendole una mano.
«Che scenetta carina! Mi sta quasi venendo il diabete!» fece una voce mielata, che Newt riconobbe all'istante.
«Leta... sei stata tu?!» chiese, incapace di crederci. Lei rise:
«Si chiama vendetta, Newtie» disse lei.
«Vendetta?! Di cosa, scusa?»
«Tu ora hai tutto e io non ho nulla!» sbraitò lei.
«Tu sei pazza» mormorò Newt, alzandosi. Lei rise. Era irriconoscibile. Puntò la bacchetta verso Tina:
«Crucio!»
Prima che la Maledizione potesse uscire dalla bacchetta, Newt la afferrò e la puntò verso una sorta di pulsante rosso. Quello prese ad emanare un suono stridulo e Tina approfittò della distrazione di Leta per lanciare un Incarceramus. Poi lei e Newt si guardarono e corsero via.
«Sei stato geniale, Newt!» esclamò lei. Lui avvampò:
«Sempre questo tono sorpreso...» commentò timidamente. Si accorsero solo dopo della decina di seguaci di Grindelwald che li stava seguendo. Corsero più velocemente che poterono, lanciando incantesimi e fatture per poi arrivare vivi e tutti interi fuori dall'edificio. Chiusero la porta e si appoggiarono ad essa con il fiatone. Newt guardò Tina e, senza pensarci, le cinse la vita e posò le sue labbra su quelle dell'Auror. Lei ricambiò e, alla fine, dopo qualche secondo o forse dopo molti giorni di sole, si staccarono. Si guardarono per un attimo, arrossendo e iniziarono a ridere.
~My space~
I've paid my dues time after time...
Grillo 1: I've done my sentence, but committed no crime...
Grillo 2: and bad mistakes... I've made a few...
Grillo 3: I've my share of sand kicked in my face, but I'd come trough!
Coro di grilli: and I need to go on and on and on and on!
Weeeeee are the champions! My friends... and we'll keep on fighting 'til the (very) end! Weeee are the champions! Weeee are the champions! No time for losers, 'cause we are the champions...
Io: of the world!
*I grilli si asciugano le lacrime, commossi*
Eeeee...dopo questo bel Karaoke posso dire che ieri sera ho fatto l'anteprima di questo capitolo alla mia bellissima cugina Corvonero benna290104 e lei ha praticamente quasi rotto il cellulare dall'emozione (puahahahahahaha).
Eh sì, ce l'abbiamo fatta. E non è l'ultima volta eh😏😏😏😏😏 .
Che altro c'è? C'è che da ieri c'è (Boom!) questa!
Eh sì. This is Newt! So cosa sta facendo, ma non ve lo dico, dato che ho paura che non vogliate spoiler. Dico solo che mi fa sentire bassa. Cioè, Jude Law è alto circa 1 metro e 80 e se immaginiamo il ragazzo al suo stesso livello, quest'ultimo sarà alto uguale o poco più basso. E avrà la mia età. Che tristezza. *I grilli ridacchiano* Grazie... beh, alla prossima!
Camy❤
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