Soda is pregnant.
Sodapop è nel bagno, ed è nervosissimo, mentre aspetta che il test di gravidanza gli dica se è effettivamente incinto o no.
Sospira, strofinandosi le mani sui jeans che indossa.
Dopo qualche minuto, con la mano destra, tremante, afferra il "bastoncino".
Due righe. Positivo.
"Oh, mamma..." Mormora, rimettendolo sul bancone.
<<Sono incinto! Cavolo, una volta che faccio l'amore e rimango subito incinto! Però abbiamo usato il preservativo, si sarà rotto...?>> Pensa, sciacquandosi il viso con l'acqua fresca.
"Ricapitolando: Sono andato a letto con un ragazzo che non rivedrò mai più in vita mia, visto che è fuggito, non so come, visto che io so che si è messo il preservativo, ma sono rimasto incinto. Beh, fantastico..." Sussurra.
Per essere sicuro, decide di chiamare un ginecologo.
"Pronto? Sì, salve... Lei è il dottor... Gordon? Sì, mi chiamo Sodapop Curtis, so che lei è in ginecologo di mio fratello maggiore Darrel... Esatto... Beh, ecco, mi servirebbe un appuntamento il prima possibile, quando posso passare...? Oggi stesso? Perfetto, la ringrazio! Salve."
Dopo aver parlato al telefono, avendo l'appuntamento tra solo un'ora, va a cambiarsi.
Si mette una maglietta bianca e cambia i jeans con un paio più pulito.
Mette a lavare gli altri vestiti e si guarda allo specchio.
Si mette del trucco leggero, un filo di eyeliner, rossetto e mascara.
È super carino, come sempre.
Sodapop attira i ragazzi con una facilità tremenda, considerato quanto è bello.
Il ragazzo si mette delle scarpe da ginnastica ed esce di casa.
Dopo aver camminato un po', arriva e si siede in sala d'attesa.
Un uomo, sulla quarantina lo guarda, leccandosi le labbra.
Soda distoglie lo sguardo e si mette le mani sulla pancia, sospirando.
"Ehi, bellezza... Come ti chiami?" Chiede l'uomo alzandosi e sedendosi accanto al ragazzo, che si sposta leggermente.
"Scusi, ma... Io non la conosco..." Mormora, a disagio.
"Appunto, signorina. Sarebbe buona educazione presentarsi... Non credi?" Domanda, guardandolo.
"Lei è un seme, dovrebbe presentarsi prima lei." Risponde, deglutendo.
"E tu sei un ragazzino, sei più giovane e si porta rispetto agli adulti, per cui ti presenti prima tu, signorina..." Dice, mettendogli una mano in mezzo alle cosce.
Soda si alza di scatto, spaventato.
"Non mi tocchi! Non si permetta mai più di mettermi le mani addosso!" Esclama, spaventatissimo, Soda, fissando l'uomo che ridacchia.
"Che c'è, hai paura? Prima ho visto che ti mettevi le mani sulla pancia, se sei così giovane e sei già incinto significa che tanto puro non sei." Ride.
"Lei non sa niente di me, non può giudicarmi." Risponde, incrociando le braccia sul petto.
"Sodapop Curtis?" Chiede il medico, quando si apre la porta.
"Che nome particolare..." Sussurra l'uomo, facendogli l'occhiolino.
"Salve signor Gordon." Dice il ragazzo, entrando nella stanza.
"Chiamami Lawrence. Allora, Sodapop... Come mai hai voluto un appuntamento?" Chiede, mentre il ragazzino si siede nervosamente su una sedia.
"Ecco, io... Era da settimane che mi sentivo strano... La mattina avevo la nausea, poi ho saltato il ciclo... E ho fatto un test di gravidanza prima di venire qui, ed è risultato positivo. Ma so che non sono affidabili al 100%, giusto?" Domanda Soda, mentre il medico annuisce.
"Giusto. Va bene, Sodapop, allora per favore, sdraiati sul lettino e alzati la maglietta fino a sotto i capezzoli." Dice Lawrence, prendendo qualcosa da uno scaffale.
Il ragazzo si stende e fa come detto.
Lawrence mette un gel sulla pancia di Soda e poi prende una specie di telecomando e lo passa sullo stomaco del ragazzo.
"Sì, Sodapop... Sei incinto. Vedi questa piccola cosa?" Domanda, indicando un punto sullo schermo.
"Sì." Annuisce Soda.
"Quello è tuo figlio." Dice, mentre Sodapop fissa lo schermo, estasiato.
"Wow..." Mormora.
"Vuoi che ti stampi la foto dell'ecografia?" Chiede.
"Oh, sì... Grazie." Sorride, mentre Lawrence gli pulisce la pancia.
L'uomo butta il fazzoletto in un cestino e Sodapop si abbassa la maglietta e si alza in piedi.
"Sodapop, ascolta... Tu sei minorenne. Io non ti dirò assolutamente cosa fare con tuo figlio, questo lo decidi tu... Però, la prossima volta, mi servirebbe che venissi con un adulto, sai? Per l'appunto, sei ancora piccolo. Ti ho controllato perché sei il fratellino, uno dei due fratelli, di Darrel, però la prossima volta mi servirebbe che venissi con lui. D'accordo?" Domanda, stampando la foto.
"Certo, mi scusi. La prossima volta verrò con Darrel. Quando posso tornare?" Chiede, prendendo la foto che Lawrence gli sta passando.
"Tre settimane, d'accordo?" Domanda, sorridendogli.
"Va bene, grazie mille." Sorride a sua volta, mettendosi la foto in tasca.
"Arrivederci, Sodapop." Dice.
"Arrivederci." Risponde, uscendo dalla porta.
Appena esce, il quarantenne, ancora lì, gli sorride.
Soda alza gli occhi al cielo ed esce dall'edificio, camminando a passo veloce.
Mentre camnina sente la porta dell'edificio che si apre nuovamente e dei passi che lo seguono.
Il ragazzo, spaventato, comincia a correre, fino a sbattere addosso ad un ragazzo.
"Oddio, mi dispiace tantissimo!" Esclama, coprendosi la bocca.
È Steve, il suo migliore amico.
"Steve! Grazie al cielo!" Sorride, abbracciandolo.
Steve ricambia l'abbraccio, vedendo un uomo fermo che li fissa.
"Chi è quello?" Chiede, a voce bassa, a Soda.
"Mi stava seguendo. Credo volesse..." Mormora, con gli occhi lucidi.
"Oh, Soda... Ma come mai eri solo? Sai che noi greasers non dobbiamo uscire da soli." Replica, cominciando a camminare con lui.
"È che... Avevo una cosa importante da fare. Oggi ne parlerò a Darry." Risponde, camminando normalmente, accanto a Steve.
"Cioè?" Chiede, guardandolo.
Soda tira fuori dalla tasca la foto e la passa a Steve.
Il ragazzo seme fissa la foto.
"Nome: Sodapop Curtis. Età: 16. Altezza: 1.52. Peso: 44 kg." E sotto, la foto in sé.
"Sei incinto?" Domanda, sorpreso.
"Sì..." Annuisce, mentre Steve gli ridà la foto.
Soda la rimette in tasca.
Camminano senza parlare per una decina di minuti.
"Ricordi che ultimamente stavo sempre male? Ecco, è dopo che sono finito a letto con quel ragazzo." Risponde, guardando Steve.
"Ma non avevate usato il preservativo?" Chiede.
"Effettivamente, sì. Non so se si è rotto o cosa." Replica, avvicinandosi a casa sua.
"Sai, Soda... Non credo si sia rotto. Tu sei molto attraente e lo sanno tutti. Probabilmente non ti sei accorto e se lo sarà sfilato, ma preso dal piacere e tutto non ci hai fatto caso. Voleva sentire il tuo corpo sul serio, non con la plastica, con la pelle." Dice Steve, appena sono davanti alla casa di Sodapop.
"Credi che... L'abbia tolto?" Domanda, mordendosi il labbro inferiore.
L'altro annuisce.
Poi, non sapendo che altro dire, gli bacia la guancia.
"Ci vediamo domani, Sodapop. Buona fortuna con Darrel." Dice, e se ne va.
Il più giovane si tocca la guancia e poi entra in casa.
"Soda! Ma dov'eri?" Chiede Ponyboy, seduto sul divano a leggere un libro.
"In giro... Dov'è Darry?" Domanda, sedendosi accanto a lui.
"A lavoro. Tornerà a breve." Risponde, chiudendo il libro.
"Che hai fatto questo pomeriggio?" Chiede Soda, al fratello.
"Niente di che, ho guardato un film con Johnny e Dallas al Drive-In. Poi mi hanno riportato a casa e loro sono andati da Buck. Sicuramente Dallas vuole... Fare l'amore con Johnny. Sono fidanzati." Risponde, sbadigliando.
"Eh, già. Sono una bella coppia." Sorride, chiudendo gli occhi.
"Soda...?" Chiede Pony.
"Sì?" Domanda, appoggiando la testa allo schienale.
"Sei incinto?" Domanda il hiondo.
Soda apre gli occhi.
"Come?"
Ponyboy indica le mani di Soda, che accarezzano la pancia ancora piatta.
"Oh. Beh... Sì, lo sono." Annuisce, sistemandosi meglio sul divano.
"Chi è il papà? Steve?" Domanda Pony, guardando il fratello.
"No... Sono stato con un ragazzo una notte, poi lui è sparito nel nulla e io mi sono ritrovato... Così. Prima che lo chiedi, Ponyboy, lui aveva messo il preservativo, io l'ho visto... Non so se l'ha sfilato e io ero troppo eccitato per farci caso o se si è rotto o cosa..." Mormora il ragazzo, mordendosi il labbro inferiore.
"Capisco, Soda. Devi... Dirlo a Darry, per questo lo cercavi, giusto?" Domanda Pony a Sodapop, accarezzandogli una spalla.
"Esattamente..." Annuisce, mentre la porta di casa si apre.
Soda si innervosisce istantaneamente, percepisce qualcosa di strano.
"Ciao Darrel." Salutano all'unisono i due Curtis più giovani.
"Pony, Soda. Com'è andata la giornata?" Chiede, esausto, sedendosi sulla poltrona.
"Tutto ok, ho guardato un film con Johnny e Dally." Fa spallucce il biondo.
"Bene, ho capito." Dice, girando la testa verso Soda.
"E tu, Sodapop?" Domanda, mentre il ragazzino gioca nervosamente con le mani.
"Darrel, io... Ho bisogno di parlarti di una cosa molto importante." Risponde il ragazzo più giovane dagli occhi blu, guardando il fratello maggiore.
"Dai... Dimmi." Lo esorta, fissandolo a sua volta.
"Uhm... Ecco, io... Sono stato con un ragazzo, circa... 2 mesi fa. Poi stavo continuamente male, e ho saltato il ciclo. Ho fatto un test di gravidanza ed era positivo, per cui ho chiamato il tuo ginecologo e gli ho chiesto se potevo passare e mi ha detto di sì, e mi ha confermato che aspetto un bambino. Lo tengo, Darrel... La prossima volta mi devi accompagnare tu, perché io sono minorenne..." Replica, per poi abbassare lo sguardo.
"Sodapop. Tu sei pazzo? Non puoi tenere questo bambino." Risponde Darrel, alzandosi in piedi.
"Perché no, Darry? Io ci tengo. È mio figlio!" Esclama, alzandosi a sua volta.
"Ponyboy, vai in camera tua." Dice Darry, rivolgendosi al più giovane.
"Darrel, non puoi decidere per lui. E poi non devi trattarlo così, poverino..." Risponde alzandosi.
"Vai in camera tua, Pony." Dice nuovamente.
Quest'ultimo guarda Soda, che annuisce lentamente.
Ponyboy si allontana e si chiude nella stanza che condivide con Soda.
"No, Soda. Tu non terrai questo bambino. Ma io dico, sei fuori di testa? Ma come ti viene di farti mettere incinto a 16 anni, me lo spieghi? Poi già che abbiamo tanti soldi, no?" Chiede, arrabbiato, mentre quello più piccolo trattiene le lacrime.
"Darry, ascolta, io non sapevo che sarei rimasto incinto. Non so se si è rotto quel maledetto preservativo o, preso dal momento e dal piacere, non mi sono accorto che l'ha tolto, fatto sta che sono incinto, e non intendo abortire. Alle spese per mio figlio ci penso io, Darrel, tu non devi preoccupartene." Dice, nervoso, agitando un piede.
"No, Sodapop. A prescindere sei troppo piccolo per prenderti cura di un bambino. Domani mattina ti porto ad abortire. Non voglio sentire se e ma, chiaro? È per il tuo bene. Anche Lawrence, che non me lo dice... Che nervi. Vai in camera tua, preparo la cena." Risponde il più grande.
Soda singhiozza e scappa in camera sua e di Pony.
Si stende sul letto, lateralmente, singhiozzando disperato.
"Oh, Sodie..." Mormora il biondo, accarezzandogli la schiena.
"Io non voglio abortire!" Singhiozza, abbracciando il cuscino.
Pony lo fa voltare verso di sè e lo abbraccia forte, mentre Soda continua a piangere a dirotto.
"Grazie, Pone..." Sussurra, dopo un po', chiudendo piano gli occhi e mettendosi una mano sulla pancia.
Soda si addormenta.
Ponyboy si alza e va in cucina, è quasi pronta la cena.
"Darrel, perché gli hai fatto questo? Soda tiene a quel bambino, è suo. Come mai lo vuoi obbligare ad abortire?" Chiede, apparecchiando la tavola.
"A parte che non ti riguarda, Ponyboy, ma... Soda è un bambino, non può prendersi cura di un neonato, tra l'altro senza un padre per il bambino, e, in più, non è che abbiamo tutti questi soldi. Ora basta discutere, io sono l'adulto e io prendo le decisioni. Discorso chiuso." Risponde Darry, versando il passato di verdure nei piatti.
"No, discorso aperto, Darry... Vuoi prendere questa decisione, nonostante sai che farai soffrire tuo fratello?" Domanda il biondo, fissandolo.
"È troppo giovane. Un giorno capirà che è giusto così. E comunque non è che gli sto togliendo la possibilità di essere madre. Quando avrà 25 anni o di più, se vuole avere un figlio, chi lo ferma? A parte che considerato che ha un carattere adorabile e di viso e corpo è assolutamente la perfezione scesa in terra, un ragazzo lo troverà, ma anche se fosse single, potrà ricorrere alla fecondazione artificiale. Ora non voglio più discutere. Vai a chiamare Soda per cena." Risponde, facendo avanti e dietro tra la cucina e il tavolo da pranzo.
"Come vuoi tu, ma sai bene che Soda soffrirà tantissimo."
Darrel sospira, pizzicandosi il naso.
Durante la cena, Sodapop non apre bocca, se non per rispondere a Ponyboy.
"Fai anche l'infantile, Soda? Sei troppo piccolo per avere un figlio." Dice Darrel, fissando il ragazzo, che finisce di bere il latte al cioccolato.
Soda non risponde e si alza, prendendo i piatti e portandoli nel lavandino.
Ponyboy lo aiuta e insieme fanno i piatti.
"Buonanotte Pony. Vado a dormire..." Sussurra Soda, baciando la guancia di Pony e andando via, verso camera loro.
Ponyboy sospira piano.
"Esco a fumare una sigaretta. Tranquillo, Darrel, sul portico. Non mi allontano." Dice il ragazzo biondo, uscendo e sedendosi sui gradini.
Accende una sigaretta, pensando: «Perché, a me, non mi ferma dal fumare, allora? Non sono troppo piccolo per farlo? E anche se non lo fossi, questo potrebbe uccidermi, un bambino no... A meno che non muori di parto, certo, ma è una possibilità bassa. Le sigarette, invece, eccome se ammazzano...»
In quel momento passa di lì Johnny.
"Ehi, Johnny... Come mai solo?" Domanda Ponyboy, facendo segno a Johnny di avvicinarsi.
Il piccolo si avvicina, sedendosi accanto a lui.
"Dallas si è addormentato e io non riesco a dormire là..." Sussurra, stringendosi nella giacca di jeans.
"Che avete fatto?" Chiede, sapendo già la risposta.
Johnny arrossisce pesantemente e lo guarda, alzando le sopracciglia.
"Oh. Giusto..." Annuisce lui, continuando a fumare.
"È stato bello. Anche strano, ma molto bello." Sorride piano, tutto rosso, ripensando alla sua prima volta, avvenuta solo qualche ora prima.
"Avete usato il preservativo?" Domanda Pony, guardando l'espressione accigliata di Johnny.
"Credo... Credo che Dallas l'abbia messo. Perché questa domanda, Pony?" Chiede, piegando la testa di lato.
"Soda è incinto." Risponde semplicemente.
"Soda sarà mamma? E Steve papà?" Domanda Johnny, sorpreso.
"No. Darry ha impedito a Soda di tenere il piccolo. E comunque il bambino non è di Steve, il ragazzo che l'ha messo incinto è fuggito." Replica infine Ponyboy, buttando a terra la sigaretta ormai finita.
"Povero Soda... Ci sarà rimasto male, vero?" Chiede il piccolo Johnnycake.
"Sì, ha pianto e non gli rivolge la parola. È tristissimo. Mi fa tanta tenerezza. Io so quanto Soda tiene a questo piccino e quanto ci tiene ad essere mamma." Risponde, guardando il cielo.
"Mi dispiace tanto." Sospira Johnny.
"Lo so, Johnnycake... Lo so."
mattina dopo
Soda si sta mettendo i pantaloni e una maglietta azzurra a maniche corte, infilando sopra una camicia a quadri, grigia.
Indossa anche le scarpe e, senza dire una parola, esce di casa e si appoggia al camion di Darrel, piangendo senza voce.
"Sodie.." Sussurra Pony, guardandolo dalla finestra.
"Ci vediamo dopo, Pony. Visto che non hai scuola fai ciò che vuoi, ma torna a casa entro le 21. Ok?" Chiede, uscendo dalla porta.
"Va bene..." Ponyboy annuisce, sedendosi sul divano.
"Forza, sali." Dice Darrel, aprendo lo sportello.
Soda sale e si mette la cintura, piangendo.
Mentre Darrel guida, Soda si tiene le mani sulla pancia e parla a voce bassa.
"La mamma ti vorrà sempre bene, tesoro, sempre... Mi dispiace tanto, piccolo mio..." Mormora, accarezzando la sua piccola pancia, che cresceva di giorno in giorno.
Darrel sospira, parcheggiando.
Soda resta un minuto dentro, sospirando profondamente.
"Addio, amore mio..." Sussurra, per poi scendere dal camion.
I due entrano nell'edificio e aspettano in sala d'attesa, seduti in posti diversi perché Soda non vuole stare vicino a Darrel.
Oltre loro due, non c'è nessuno.
Si apre la porta ed entra un uomo, che Soda riconosce subito come quello che l'aveva molestato il giorno prima.
"Sei di nuovo qui, eh? Sei davvero carino, signorina. Come ti chiamavi... Sodapop Curtis, giusto?" Domanda, sedendosi vicino a lui e accarezzandogli una coscia.
Soda si alza, con gli occhi pieni di lacrime, mentre Darrel si arrabbia.
"Signore, che problemi ha? Non vede che è un ragazzino giovane? Si vergogni." Dice, mentre Soda, nonostante sia arrabbiato con Darrel, si siede accanto a lui.
"Lo vedo che è giovane, appunto... Ha delle curve mozzafiato e un culo sodo e perfetto." Sbava, guardandolo.
"Che pervertito... Che schifo..." Risponde, stringendosi Soda accanto.
"Nessuno vi crederà mai, se provaste a dire a qualcuno che sono un pervertito, perché ogni volta che un dottore mi vede, io sto aiutando un anziano a raggiungere una stanza, oppure gli porto la borsa... Quindi..." Sorride, mentre Darrel scuote la testa, disgustato.
Il dottor Arnold Harbour chiama Sodapop.
Il ragazzino guarda Darrel con gli occhi pieni di lacrime, ed entrano nella stanza.
"Stenditi su questo lettino, Sodapop. Non ti preoccupare, non ci vorrà molto." Risponde.
Soda sospira e si stende sul lettino, mentre la lacrime scendono lungo le guance.
Il dottore prepara tutto, e appena è pronto, guarda Soda, che accarezza la pancia, e ha gli occhi chiusi.
"Vado?" Domanda, guardando lui, e poi Darrel.
Darry guarda il viso triste di suo fratello minore, che continua ad accarezzare la pancia e sussurrare "ti amo" e "mi dispiace", o "mi mancherai".
"No... Ho fatto un errore. Soda terrà il bambino. Mi dispiace averle fatto perdere tempo. Pagherò comunque." Sospira Darrel, fissando il dottore.
Soda ha aperto gli occhi, e fissa il fratello, con gli occhi pieni di lacrime.
"Non serve, va bene così. Potete andare." Risponde il medico.
"A proposito... Il tizio qua fuori, che aiuta sempre i vecchietti... È un pervertito. Ha guardato mio fratello e gli ha toccato una coscia." Dice Darrel, mentre Soda si è alzato in piedi.
"Mi dava delle brutte sensazioni. Vedrò cosa posso fare, parlerò con gli altri dottori e con la polizia. Potremmo installare le telecamere..." Annuisce, in risposta.
"Grazie mille."
I due escono, mentre il dottore esce con loro per assicurarsi che il tizio non li infastidisca.
Una volta fuori, Soda abbraccia Darrel, singhiozzando.
"Grazie Darry!" Piange di gioia, all'idea che diventerà mamma, e si stacca dal fratello.
"Mi dispiace per quello che stavo facendo, è che sei così piccolo... E sarai sempre uno dei miei fratellini minori. Comunque ti aiuteremo, anche se sarà difficile. Questo devi saperlo, Soda, dovrai essere molto responsabile e essere sicuro che potrai mantenere questo bimbo, ok?" Chiede, accarezzandogli i capelli.
Lui annuisce, sorridendo e lo abbraccia di nuovo.
I due ragazzi salgono sul camion di Darrel e tornano a casa loro.
Durante il tragitto, Soda canticchia, tutto felice e Darry, con la coda dell'occhio, lo guarda divertito.
Appena arrivati, il più giovane corre in casa, eccitato.
"Ciao Pony!" Lo saluta allegramente Soda, correndo in cucina a bere qualcosa.
"Soda? Come mai sei così felice, ora?" Domanda, alzandosi e seguendolo.
Il ragazzino sta bevendo un bicchiere di latte al cioccolato.
"Darry ci ha ripensato, vero?" Chiede poi, guardando il viso felice del fratello.
"Sì, ci ho ripensato. Mi dispiaceva alla fine, per Soda e per suo figlio... E così, il nostro Sodapop diventerà mamma." Sorride Darrel, guardando i due fratelli.
"Bene, sono contento. Saremo le sue zie, Darry!" Esclama Ponyboy, saltellando.
"Eh, sì. Two-Bit, Dallas e Steve saranno "zii" adottivi, e Johnny "zia" adottiva della piccola creatura che Soda si dovrà portare dietro per ancora 8 mesi, circa." Risponde il più grande, stiracchiandosi.
"Tu lavori anche oggi, Darry?" Chiede poi, Sodapop, andando a sedersi sul divano.
"No, oggi no. Però esco con Two-Bit, andiamo a fare un giro. A proposito di questo, è meglio che vada, altrimenti farò tardi. La regola è sempre la stessa, e vale per entrambi, ragazzi. Se volete uscire, sempre accompagnati e rientrate in casa per le 21, ok? Come ho detto, vale per tutti e due, anche per te, Soda. Devi stare molto attento, soprattutto perché sei incinto. In ogni caso, fate attenzione entrambi, che con quel maniaco in giro non è che mi senta proprio tranquillo." Sospira Darrel, avvicinandosi alla porta di casa.
"Quale maniaco?" Domanda, confuso, Pony.
"Te lo spiego io, tu vai pure, Darry." Dice Soda, invitando Ponyboy a sedersi accanto a lui.
Il fratello maggiore annuisce ed esce, mentre il biondo si siede sul divano.
"Allora, ieri sono andato dal ginecologo per sapere se ero incinto o no e c'era un uomo che... Mi molestava, mi ha messo una mano in mezzo alle cosce e mi ha fatto l'occhiolino.
Poi, una volta uscito, lui mi ha seguito, per fortuna sono andato addosso a Steve e quando ha visto che ero in compagnia, ha deciso di lasciarmi stare.
Oggi, quando sono andato con Darrel, lui era di nuovo lì, e mi ha toccato di nuovo una coscia... Spero riescano a scoprirlo e metterlo in carcere." Sospira quello con gli occhi blu, appoggiando una mano sulla pancia.
Si apre la porta di casa, ed entra Steve, con al seguito Johnny e Dallas.
"Ciao ragazzi. Com'è andata, Soda?" Domanda Steve, facendo riferimento a Sodapop che diceva a Darrel della gravidanza.
"All'inizio è impazzito e ha cercato di farmi abortire, poi ha capito e ha deciso che posso tenerlo." Sorride il ragazzo.
"Tu aspetti un bambino?!" Chiede Dallas, sconvolto.
"Sì, Dally. Non so chi sia il padre, l'abbiamo fatto una volta e poi è sparito nel nulla..." Fa spallucce il giovane, guardandolo.
"Wow. E quindi diventi madre." Dice, guardando prima Soda e poi Johnny.
"Che... Che c'è?" Domanda Johnnycake, guardando Dallas con i suoi grandi e dolci occhi marrone scuro.
"Un giorno anche tu lo sarai. Magari quando saremo maggiorenni e ben sistemati. Che lavoro vorreste fare? Io non ne farei proprio, ma so che per mantenere il mio Johnny e i nostri figli serve, quindi vorrei fare il cuoco, non sono male a cucinare." Risponde Dally, sedendosi sul pavimento, lontano da Sodapop, accendendosi una sigaretta.
"Io il cantante, anche se sono stonato come una campana." Sospira Johnny, sedendosi accanto a Dallas.
"Io ti ho sentito cantare, hai una voce fantastica. Dolce, melodica, bella." Dice Ponyboy, mentre Johnny diventa rosso come un pomodoro.
"A me piacerebbe essere un avvocato, ma adoro lavorare al dx, almeno per adesso." Risponde Steve, mettendosi sulla poltrona di Darrel.
"E voi due?" Chiede Dallas, rivolto ai due Curtis presenti.
"Io non ne ho proprio idea, non ci ho pensato. Troverò un lavoro, poi andrò in maternità, e poi lo riprenderò, ma non so cosa." Dice Sodapop, appoggiando la testa sullo schienale.
"Credo dovresti fare il modello. Hai le curve da modello, vita, fianchi... Hai anche un bel culo, Soda. E il tuo viso è la cosa più bella che esista, hai due occhi blu meravigliosi e i tuoi lineamenti sono la cosa più delicata che esista. E' vero, che sembri fatto di cristallo, per quanto sei bello... Sembra quasi che se uno ti toccasse, ti romperesti, perché sei veramente perfetto." Dice Steve, rivolto al suo migliore amico, di cui è innamorato perso.
"Wow... Grazie mille, Steve..." Sussurra, con le guance rosse.
"Ha ragione Steve, Sodapop. E' vero. Comunque, io vorrei scrivere libri. Mi piacerebbe molto, adoro leggere, scrivere, guardare i film... Ma scrivere è una delle cose che amo di più al mondo, quindi sì... Vorrei fare questo, da grande. Ma ancora ce ne vuole di tempo, non ho neanche finito la scuola." Replica Pony, sistemandosi meglio sul divano.
"Chissà Darrel e Two-Bit." Mormora Johnny, mordicchiandosi un'unghia.
"Two-Bit non vorrà mai lavorare in vita sua, Darry lavora già, fa l'insegnante d'asilo, tiene i bambini piccoli." Risponde Soda, ridacchiando.
"Io vado al DX, a proposito, è arrivato il momento. Soda, vuoi venire a farmi compagnia, principessa?" Chiede Steve, alzandosi e porgendo la mano al più giovane.
"Va bene, vengo." Sorride dolce, afferrando la sua mano grande con la sua, più piccola e delicata.
"Io vado al drive-in. Johnnycake, Pony, venite con me?" Domanda Dallas, alzandosi in piedi, imitato presto dal suo ragazzo.
"Va bene." Annuiscono i due, seguendo Dally.
Soda, invece, va al DX con Steve, che lo tratta come fosse il suo fidanzato.
Ormai sono lì da due ore, circa.
"Sai, Soda, sei davvero troppo carino." Dice il più grande, mentre Sodapop sta seduto all'ombra, lavorando ad una macchina.
"E' la quinta volta che me lo ripeti..." Sorride piano, arrossito, il giovane Soda.
"E' la verità. Sei sexy." Fa spallucce, mentre lui scuote la testa, ridacchiando.
"Bene, ho finito con questa macchina. Me l'ha portata una tizia di nome Wednesday." Continua, togliendosi il sudore dalla fronte, Steve.
"Chi è? Una social? Dalla macchina non direi." Risponde l'altro.
"No, infatti. Credo sia una greaser, non lo so. Ha i capelli scuri legati in due trecce e anche gli occhi sono scuri." Sospira, sedendosi accanto a Soda.
"Ti... Ti piace?" Chiede, geloso, Sodapop.
"No, macché. E' una ragazza così, non mi fa effetto nessuna." Replica, pensando <<Quello che mi fa un effetto, qui, sei tu, Soda.>>.
"Ho capito." Annuisce il piccolo, accarezzando la pancia.
"Cosa speri che sia? Una lei, un lui? Uke o seme?" Domanda, guardando la pancia di Sodapop.
"Mi va bene tutto, sarà comunque amato, o amata. Che sia una lei uke o seme, o che sia un lui uke o seme." Dice, sorridendo al pensiero.
"Che dolce che sei. Ti dispiace che non avrà un papà?" Chiede, guardando i profondi occhioni blu del sedicenne.
"Sì, ma cosa posso farci? E' sparito nel nulla, e comunque non lo conoscevo nemmeno." Risponde, timido.
"Potrei... Fargli io da padre. Se non ti dispiace, so che non stiamo insieme, ma... Mi piacerebbe." Sorride Steve, guardandolo ancora, avvicinandosi al suo viso.
"Ti piacerebbe cosa, fargli da padre, o stare con me?" Domanda, arrossendo profondamente.
"Entrambe le cose, piccolo." Dice, appoggiando le labbra su quelle di Soda, che ricambia teneramente il bacio.
Stanno attaccati per qualche minuto, poi si staccano, sorridendosi a vicenda.
"Wow. Sai anche baciare. C'è qualcosa in cui non sei perfetto?" Gli domanda Steve, facendolo alzare e sedere sulle sue gambe, accarezzandogli la pancia con una mano, e il culo con l'altra.
In risposta, Soda gli sorride e appoggia le labbra sulle sue, imitando ciò che aveva fatto poco prima Steve.
I due si baciano, sempre con più passione, finché non vengono interrotti dal tossire di qualcuno.
Dallas, con Ponyboy e Johnny.
Sodapop arrossice e scende dalle gambe del suo ragazzo, che cerca di nascondere il fatto che ha un'erezione.
"Anch'io ho il cazzo e sono seme, non c'è bisogno che ti nascondi, lo so che è duro." Ride Dallas, mentre Steve lo fulmina con lo sguardo, mentre sia Johnny, che Soda, che Pony, sono rossissimi, essendo degli uke.
"Sta zitto, Dallas! Che ci fate qui, comunque?" Domanda, alzandosi in piedi.
"Niente di che, credo che accompagnerò Ponyboy a casa sua e poi io e Johnny andiamo da Buck." Risponde, continuando a ridere.
"Te lo trombi anche oggi?" Gli risponde Steve, con un sorrisetto.
"Ovvio, a Johnny piace molto. Non è vero, Johnnycake?" Chiede, mentre il ragazzo più piccolo abbassa la testa con le orecchie in fiamme e si fissa i piedi.
"Si può?" Chiede una voce, avvicinandosi.
"Sì, certo." Annuisce Steve.
Si avvicina la ragazza di cui Steve ha parlato a Soda.
"Salve. La macchina è pronta?" Domanda, rivolgendosi a Steve.
"Sì. Andiamo al bancone, così paghi e poi puoi andare." Risponde lui, andando alla cassa, trascinandosi dietro Soda, seguito dalla ragazza.
Anche gli altri tre ragazzi si avvicinano.
Quando Wednesday finisce di pagare, si volta e incrocia lo sguardo di Ponyboy.
<<Porca troia, quanto è bello!>> Pensa, guardando il biondo, che la guarda qualche secondo e poi distoglie lo sguardo.
"Dallas, allora, mi accompagni a casa?" Chiede Pony, sospirando.
"Sì, andiamo. A domani, ragazzi." Risponde lui, allontanandosi con Johnny e Ponyboy.
"Allora, ehm... Siete greasers, giusto? Siete una banda di cinque?" Chiede lei, parlando con Soda e Steve, mentre si avvicinano Darrel e Two-Bit.
"Sette." Risponde Soda, indicando dietro di lei.
"Ah, ok... Posso entrare nella vostra banda? Mi sembrate simpatici." Replica lei.
"Decide Darry, è come se fosse il capo. Chiedi a lui." Risponde Steve, indicando Darrel, che lo guarda confuso.
"Chiedermi cosa?" Domanda, tenendosi per mano con Two-Bit, che beve una birra.
"Io vorrei entrare nella vostra banda, sono una greaser, e voi mi sembrate simpatici." Risponde, parlando con lui.
"Ah. Beh, prima dobbiamo conoscerti meglio, per essere sicuri. Da domani, ok?" Chiede, guardandola.
"D'accordo. Una domanda... Il biondo... E' single?" Chiede lei, rivolta a tutti i presenti.
"Il biondo, nostro fratello,- dice Soda, indicando sè stesso e Darrel- che si chiama Ponyboy, è single. E' bisessuale ma preferisce decisamente i maschi."
"Va bene, è che è veramente carino." Replica, sognando ad occhi aperti.
"Se un giorno si fidanzasse con qualcuno, che sia tu o che sia un ragazzo, o chiunque... Se lo ferisce, lo uccidiamo." Risponde Darrel, parlando di lui e gli altri della banda.
Two-Bit ride, annuendo.
"Esattamente. Ponyboy è molto importante per tutti noi." Continua quest'ultimo, finendo di bere la birra.
"Certo, non gli farei mai del male. Ora devo andare, domani passo di nuovo qui, allora. Ciao." Continua lei, entrando nella sua macchina e partendo.
"Beh, direi che anche noi possiamo andarcene. Soda, resti qui con Steve o vieni?" Chiede Two-Bit.
"Io resto, mi riporta Steve." Sorride, appoggiando la testa sulla sua spalla.
"C'è qualcosa, qualcos'altro, che devi dirmi, Soda?" Domanda Darrel, alzando le sopracciglia.
"Ecco, io... Mi sono fidanzato con Steve." Arrossisce profondamente, nascondendo il viso con le mani.
"Bene. Anche se sei parte della banda, vale anche per te, Steve Randle. Osa ferire mio fratello anche una sola volta, e non rivedrai la luce del sole. Ci siamo capiti?" Risponde, fissando Steve.
"Sissignora, non toccherei mai Soda per ferirlo. Ci tengo, a lui." Sorride, baciandogli la guancia.
"Ok. A dopo, ragazzi." Dice, allontanandosi con Two-Bit, mentre Soda e Steve si scambiano un altro bacio.
(Angolo autrice: Prima di tutto "The Outsiders" e relativi personaggi non mi appartengono, appartengono a S.E. Hinton, la scrittrice del libro, gli aspetti dei protagonisti appartengono ai vari attori del film, invece, che è di Francis Ford Coppola. Neanche Wednesday mi appartiene, è dei creatori della serie "Wednesday", appunto. I personaggi originali miei, saranno i bambini.
Comunque, come sempre, uke: mamma, moglie, si mette anche i vestiti con gonna, si trucca, ecc.
Seme: papà, marito, e altre cose varie.
Vale sia per ragazzi che per ragazze, esistono ragazzi seme e ragazzi uke, stesso dicasi per le ragazze.
Se non vi piace, non leggete, tanto è solo una storia, è, ovviamente, finzione.
E' tutto nella mia testa. Grazie mille e ciao a tutti!)
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