VII. FIRMA PER LA FELICITÀ - 1. Medaglia a tre facce
Cos'è la felicità?
(Ph: Disegno "Libera Espressione", Daniela Troncacci © 2014)
Questo è il mio palco. Il mio nome è Amelia! Ma non è di me che voglio parlare. Siete voi i veri protagonisti di questo soliloquio, che non avrebbe senso senza occhi attenti ad ascoltare ciò che vi mostro senza dire, ciò che vi dico senza mostrare.
E allora fatevi sentire, voi che state laggiù: non vi vedo, ma so che ci siete. O voi che sedete davanti a me, in poltrone scarlatte, le gambe accavallate, le borse in grembo, qui, nelle prime file. Non siate pavidi, rispondete alla mia domanda: cos'è la felicità?
Tendo il busto in avanti, ruoto il collo quel tanto da permettere all'orecchio sinistro di ricevere onde sonore dalle vostre labbra, ma siamo troppo distanti, nello spazio, o forse nel tempo, ed esse si perdono a metà strada.
Fa niente, tanto io leggo i vostri pensieri; mi stanno arrivando, ben strutturati emergono dal brusio sottostante.
"La felicità è... Uno stato di benessere."
Ecco, sì! Poi?
"Il soddisfacimento per un traguardo raggiunto."
Bene! Che altro?
"La sensazione che null'altro è giovevole di più di ciò che si ha."
E ancora:
"La convinzione che tutto potrà andare solo che bene".
Prendiamoci un attimo per metabolizzare i concetti.
Pronti? Le mie mani ora sono fosforescenti. La sinistra è chiusa, stretta a pugno. Stando a quanto enunciato, nel trattare di Felicità dovrei essere serena, rilassata, aperta al mondo e a ciò che accade. Invece non lo sono. Perché?
Tendo le dita ed ecco ciò che da ricurve celavano: una medaglietta in Italma, simile alle vecchie cinque lire. Sulla faccia rivolta in alto è inciso un cerchio dentro il quale due occhietti e una linea curva simulano un sorriso.
Dal palmo sinistro ribalto la medaglietta su quello destro. Ora è l'altra faccia a mostrare la figura incisa; essa si distingue dalla prima per una minuzia: c'è il cerchio, ci sono i due occhietti e la stessa linea ricurva, ma capovolta; la medaglietta non sorride più.
Se la nostra medaglietta avesse una terza faccia, la figura sarebbe pressappoco questa: un cerchio con dentro due occhietti ovali e, al posto della curva, un altro cerchio, a mo' di bocca aperta; a coppa sulle guance di questo abbozzo di viso, cinque dita per lato sembrerebbero sorreggere il capo: la paura, talvolta, può far perdere la testa.
Vi siete mai chiesti quanta paura può fare la felicità?
Paura che possa rompere gli equilibri.
Che pretenda qualcosa in cambio.
Che sia troppo grande per riuscire a gestirla.
Laggiù, William, con una vecchia racchetta in mano, sorride a metà.
"Va dosata, la felicità."
Ci vuole poco per essere felici: un sì, l'accordo s'un sentiero da percorrere, la concretizzazione d'un sogno.
Per ogni sì, un no potrebbe nascondersi in un angolo della stanza del guardaroba. Per ogni accordo, un disaccordo può far stonare i coristi più preparati e precisi.
Eh, Walter! Che fai capoccella da dietro le spalle di Nicolas, che t'imboschi tra i tuoi fratelli, cosa stai meditando?
"Va dosata e condivisa, la felicità."
"Affinché non si rivesta di puro egoismo."
L'avverarsi d'un sogno, poi, che realizzazione è, s'è solo parziale?
Chiedetelo ad Alex: sta per ottenere ciò per cui ha lavorato tanto, eppure... cos'è quella luce spenta nei suoi occhi?
È uscito dal portone in cui era entrato tra musica e colori, il verde più forte di tutti, l'avevate notato? Ora ch'è di nuovo in strada, i tratti del suo viso sono tirati. Appare un po' sciupato.
Sta per avere inizio uno spettacolo pirotecnico, è stato lui a commissionarlo, a sceglierne le figure: «Cuori, fiori, cascate d'oro!»
Non prova più diletto, a guardarli. Il suo castello in aria s'è sgretolato. Tornerà dietro quel portone; vedrà i suoi fan battere le mani, il suo Agente stappare una bottiglia di champagne. Lui una sola cosa voleva; se l'è fatta scappare.
Con un misto di mestizia e delusione, mi tengo distante: sono io, ora, a rifugiarmi dietro le pieghe del drappo di velluto. Non sono più sicura di potermi fidare, nei miei ricordi Thomas non m'ha ancora raccontato tutto. Osservo. Attendo la sua prossima mossa. Non credo tarderà.
"È solo un'illusione, la felicità."
Non sono d'accordo.
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