IX. IL CANTO DELLE CICALE - 1. Concerti estivi


"È ruvida", 

fu il suo primo pensiero,

mentre riprendeva contatto con la realtà. 

(Ph: Tirreno, Daniela Troncacci © 2015)



I ricordi si fanno confusi, a volte, nei racconti dei miei nipoti, e anche nella mia memoria che, nonostante le fatiche per tenerla in esercizio, fatica ad assorbirne i dettagli, pur non perdendone il senso.

Può capitare, ahimè, che smarrisca le rime delle nostre canzoni, ma mantengo sempre le melodie; che importa se dico bricochela anziché albicocca, melangolo invece di arancia o mella al posto di mela? Quello che conta è il succo.

Un cocktail vincente di suoni e voci che salta da un palco all'altro.

L'intesa tra due sagome che si riconoscono, dietro una tenda leggera.

La solitudine che si fa amica, quando la compagnia non è quella giusta.

E la compagnia giusta, quando la persona amata ricerca altra compagnia.

"Che temperatura c'è, a Essen?"

Sullo sfondo le stelle sono prepotentemente brillanti. S'inargenta di Luna Piena, questo soffitto; Marte e Saturno le tengono compagnia, mentre si dispiega, davanti ai miei piedi, il giorno più lungo di quell'anno.

Lo spettacolo ha inizio, e dalle mie dita vi lancio brevi lampi intermittenti e abbaglianti per frazionare quell'intervallo di tempo che fu preludio alle stagioni a venire; un contrappunto s'uno spartito ancora da scrivere.

Come colonna sonora si diffondano tutt'intorno a noi i concerti dei Crystal Piglets con Alex Au79, e delle cicale.

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