6. Bolle di sapone


Lucilla si stese sul letto, con gli occhi che le dolevano perché non avevano più lacrime per alleviare le palpebre e permettere loro di chiudersi in un sonno ristoratore. La gola le bruciava e il cuore sembrava volersi staccare dal suo corpo per rotolare lontano.

Non accettava d'essere rimproverata, "Non da lui; non è mio padre".

Con Walter non riusciva a rintuzzare; era l'unico a farle abbassare la cresta perché:"Ha il cattivo gusto d'avere ragione".

Le diceva le parole giuste e la induceva a riflettere. Non le chiedeva di cambiare opinione, ma di pensarci su. Lei ci pensava su, guardava le cose d'altre angolazioni e si rendeva conto di quanto il suo punto di vista fosse stato limitato.

Walter era il suo Grande Saggio, il suo Grillo Parlante, anche se non glielo dimostrava, che "Mica posso dargliela vinta". Tra tutt'i fratelli e i fratelli dei fratelli, era il suo preferito.

Prese il cellulare, cercò di nuovo il numero di Claudio e «Tac», lo eliminò.

"Il primo passo è fatto. Ora mi preparo un bel pranzetto."

«Oh, oh, oh, oh!» gorgheggiò.


«Faremo bolle di sapone,

camminando a piedi nudi.

sull'erba fresca e umida di rugiada

cantando e ballando al sole e ridendo,

leggere come farfalle senza pensieri

ingenue e felici come non mai!»




"Non sono esaurita. Sono gravida."

Il cellulare di Mattia ruggì, quello di Deborah anche. Lui diede in escandescenze, lei gli rimembrò a quanti anni aveva avuto il primo figlio.

Il cellulare di Nicolas grugnì, quello di William nitrì, quello di Rossella tubò. Tre facce ceree guardarono Thomas, che si grattava il naso.

Il cellulare di Walter fece Splash.

«Oh mio Dio», sunteggiò Godfried.

Centoventi minuti dopo, il citofono di Lucilla suonò tre volte.

«Come stai a soldi?»

«Come stai, fisicamente

«Sai già se è maschio o femmina?»

«Claudio, che dice? Tornerà?»

Lucilla si lasciò mitragliare di domande, poi sganciò un petardo: «Claudio non lo sa, e non lo deve sapere.»

Si zittirono. Per cinque secondi.

Piovvero moniti. Lucilla prese un ombrello.

«Avete finito?»

«Non aprirlo, che porta male.»

Walter diede una gomitata a Godfried: «Da quando credi a queste stronzate?»

«Sto bene, non mi servono soldi.»

Lucilla spiegò. Padre, madre, fratelli, cognato e cognata ascoltarono.

«Va bene, purché tu ne sia convinta

«Per qualsiasi cosa...»

«Grazie mamma, grazie Nico. Grazie a tutti. Ora, fuori dai piedi. Tomi, a che ora sono domani le prove con Alex?»



I Cipì e Sister provarono in continuazione, s'esibirono con una frequenza impensabile solo qualche mese prima e guadagnarono centinaia di nuovi seguaci virtuali. Eppure rimasero con i piedi per terra, tutti d'accordo che la celebrità, come arriva, può svanire e quel che conta è divertirsi e restare fedeli a se stessi.

Non sapevano ancora se sarebbero stati scelti per accompagnare Alex Au79 nei concerti estivi; univano le forze e si davano da fare come riuscivano. A quanto pare, riuscivano bene.

Lucilla ebbe un calo di peso, più che dell'umore; a nulla servì trincerarsi dietro la sindrome dell'abbandono. In attesa d'accertamenti, avrebbe dovuto evitare situazioni di stress.

«Non se ne parla nemmeno.»

Presenziò a un paio di feste private; al primo sbalzo di pressione, il medico le impose assoluto riposo.

I Cipì andarono avanti senza di lei, ma non vollero sostitute, sicuri che prima o poi sarebbe tornata: «O Sister o nessun'altra».

Alex non ebbe nulla in contrario: "A me basta che ci sia tu".

Si morse la lingua per non dirlo ad alta voce.



*Facciamo due chiacchiere? !*

In questo capitolo vi ho presentato Lucilla, con qualche accenno a Walter. Fragile o forte, piccola o grande, quale sarà la sua decisione? Quali sensazioni, emozioni, sentimenti hanno suscitato la partenza di Claudio e la reazione di Lucilla?

Avete un'idea sul tipo di relazione che c'è tra Sister e i ragazzi ? 

Di chi si sta innamorando Alex?

Grazie a chi è arrivato fino a qui in silenzio e a chi ha lasciato commenti e stelline.

Spero continuerete nella lettura: il prossimo capitolo svelerà di chi è la voce narrante e il suo  rapporto con i vari personaggi. Siete curiosi? Mi e vi auguro di sì!


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