4. 'Per il suo bene'


Linda, Anna, Deborah, mi viene da dire che sono diventate amiche, col tempo, per via dei ragazzi.

«Le mie donne», le chiama Mattia.

C'erano tutt'e tre. Anna era con Sergio.

«Sarebbero venuti anche i gemelli, ma devono studiare, e i Cipì sono con quel loro nuovo amico, il famoso cantante Alex Au79.»

Walter e Myriam arrivarono per ultimi, insieme.

L'assemblea si svolse in un assommarsi di prese di posizione: sette persone che, pur senza berciare, producevano una cagnara che solo Sally ne avrà udite di uguali, nei pochi mesi passati con i suoi amici a quattro zampe.

Era bello averli lì per me, ma non mi piaceva sentirli discutere. Provai a isolarmi; come s'avessi tappato le orecchie con l'ovatta, le loro voci m'arrivavano attutite, quasi tutte: quella di Mattia era un colpo di martello, ogni volta che ripeteva: «È per il suo bene».

Myriam e Walter facevano «No» con la testa. Sergio non interveniva, ma in cuor suo comprendeva il travaglio di Mattia: c'era già passato con i suoi genitori.

«Siamo proprio sicuri di quale sia il suo bene?»

Anche questa frase di Linda m'arrivò ben distinta; essa accese in me la speranza.

Ognuno diceva la sua, cercando di leggere sul mio volto un cenno d'assenso o di disapprovazione.

Non rognai e Mattia proclamò:«Si fa come dico io; non ci sono altre vie d'uscita.»

«Noi faremo i turni per farle compagnia: lo facciamo ora, lo faremo anche dopo», disse Walter, «Però ci devi promettere che saremo coinvolti nella scelta del posto più idoneo dove persone competenti possano assisterla giorno e notte; papà, non puoi dirmi di no, lei ci ha allevati, me e te, da prima che mettessimo i denti da latte».

«E che ci sia un parco, o un giardino, così le sembrerà d'essere a casa sua e forse mi faranno portare Sally», continuò Myriam, facendo leva su Linda: «Quando cominciò a occuparsi di me, i denti da latte li stavo già perdendo, ma cambia poco».

Nel mio angolino fuori dal cerchio, ebbi un mancamento. I mutamenti mi danno il nervoso. Li affronto a fronte alta; ciò non vuol dire che non mi facciano tremare le mani e le gambe, almeno metaforicamente.

"Chi sarà mai l'assassino?" pensai. "Stringimi, amore mio. Andrò e ti porterò con me: la manterrò io la promessa che non hai potuto mantenere. Chi è l'assassino?"


Quella stessa sera, mentre io mi barricavo dietro al mutismo, Alex raccolse tutto il suo ardimento e pronunciò la domanda che da settimane aveva tra le tonsille.

Nel suo torace il battito del cuore risuonò come il rullio all'unisono di cento tamburi in una foresta di suggestioni. Lo stesso rullio che Myriam aveva sentito tante volte senza che fosse provocato da eclatanti emozioni.

Myriam. La capra. Piombata sul mio albero come un meteorite, ci s'è impigliata e non n'è scesa più.



*Facciamo due chiacchiere?!*

In questo capitolo ho mostrato qualcosa di più riguardo alla voce narrante e il suo rapporto con gli altri personaggi.

Mi piacerebbe conoscere se "la decisione importante da prendere" ha suscitato in voi sensazioni, sentimenti, emozioni, riflessioni.

Commenti e suggerimenti saranno graditi, come una spezia da porre tra i piatti e i bicchieri: possono essere usate oppure no, ma la loro sola presenza arricchisce la tavola :-)

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