I genitori adottivi di Nick parte due

Voce narrante.
Il giovane Red ranger rimase al centro del salone, e guardava ad uno ad uno i presenti.

Voleva dire tante parole ai suoi genitori adottivi, ma ora che li aveva difronte, le parole gli morirono in gola.

Abbassò lo sguardo verso il pavimento, e cercò di riflettere su quali parole usare per iniziare il discorso; così, con un respiro, strinse i pugni e alzò lo sguardo.

"So che avete molte domande da pormi, e vi risponderò a dovere..."

"Perché non c'è lo hai detto?!" Esclamò la madre adottiva inchiodando il suo sguardo alla figura del figlio.

Il ragazzo rimase interdetto dal tono tagliente della madre, e non fu il solo, poiché Udonna cominciava  a pensare  che, forse, non era stata una buona idea ad andare a conoscerli.

Leanbow d'altro canto, osservava con attenzione quella conversazione, non togliendo, per nessuna ragione al mondo, la mano da quella di Udonna.

"Megan, aspetta, Nick ha fatto bene a venire di persona a dirci questa notizia. Avresti preferito che c'è lo dicesse per telefono?

È inutile che fai questa scenata, non potevamo evitare che questo giorno sarebbe arrivato.

Prima o poi il ragazzo avrebbe trovato le sue origini, e noi dobbiamo accettarlo!"

Ribatté l'uomo mentre la donna, di cui il nome era Megan, si ammutolí e chinò lo sguardo, verso le mani dove le aveva posizionate sul grembo.

"Un minuto! Non vi sto mica dicendo addio! Siamo venuti proprio per questo..."

"Nick ha ragione, da madre voglio ringraziarvi per aver allevato nostro figlio.

E non voglio togliervi nessun merito. Per questo, vi siamo grati per quello che avete fatto per lui, e ci tenevamo a dirvelo di persona" disse Udonna, con tutti gli occhi dei presenti, puntati addosso.

Megan la guardò molto intensamente, come se volesse leggerle dentro.
Ovviamente, la signora Russel, aveva temuto che lo avrebbero portato via.

Ma sapere che non sarebbe stato così gli aveva tolto un peso dal cuore.

"Quindi non volete portarlo via?" Chiese mettendosi la mano sul petto.

"Assolutamente no!" Esclamò Leanbow.

Megan, sospirò di sollievo.
"Credevi che se ne sarebbe andato per sempre, mamma?" Chiese Clara con un sorriso.

La donna annuì "si" sussurrò.
Nick si avvicinò alla madre adottiva e si abbassò alla sua altezza.
"Mamma, non potrei mai lasciarvi, mi avete dato una casa  una famiglia, e sarei  un'ingrato a lasciarvi, così,  di punto in bianco" disse guardando negli occhi la madre.

Megan portò una mano sulla guancia del figlio accarezzandolo dolcemente.
"Nick, tesoro, non volevo reagire così, ma sono anni che penso a questo giorno, e ho temuto che ti avrebbero portato via da noi.

Lo so è un pensiero sciocco" disse sorridendo appena.

"No, non è sciocco" disse, d'untratto, Udonna, e tutti i presenti gli rivolsero lo sguardo.

"Da madre, posso comprendervi, più di chiunque altro. Ho creduto per anni che mio figlio fosse morto, e averlo ritrovato mi da un enorme gioia, ed è grazie a voi se adesso siamo riuniti.

Se voi non lo aveste allevato, ora non avremmo di nuovo la famiglia unita" disse Udonna con dei veli di lacrime negli occhi.

Megan sorrise alla fata bianca, un sorriso sincero.

Dopo quel chiarimento, l'intero gruppo, stettero a parlare del passato e del presente; Megan e suo marito, il signor Hugh Russel, mostrarono ai due genitori alcune foto di quando Nick era piccolo.

Inutile dirvi che il red ranger si era sentito un po' in imbarazzo a vedere quelle immagini di egli portava il pannolino.

Clara  d'altro canto, rideva ad ogni foto, sfottendo il fratello maggiore.

"Udonna, voglio donarti alcune sue foto, così potrai sempre riguardarle, e  ripensare a questo giorno.

Mi dispiace che abbiate sofferto questa separazione, per di più ingiusta"

"Grazie, Megan, lo apprezziamo molto" disse Leanbow al posto di Udonna, mentre quest'ultima sorrise leggermente.

I tre ranger restarono in quella casa per un intero mese, tempo che non sprecarono per frivolezze, anzi...Leanbow e Udonna passarono più tempo con suo figlio, conoscendolo di più, mentre egli raccontava la sua infanzia.

Clara era super contenta, aveva trovato in Udonna e Leanbow dei confidenti, poteva parlare liberamente con loro, di ogni cosa senza fermi, e quando arrivò il giorno della partenza fu un vero rammarico, per la famiglia Russel, lasciarli andare.

Ma una cosa la sapevano, li avrebbero rivisti ancora.

Buongiorno gente, scusate il ritardo ma non sto avendo proprio tempo per scrivere, e poi ho cercato di farlo meno cringe possibile, non so perché ma ho avuto la sensazione che li stessi scrivendo come tale, ma sta a voi decidere per cui vi lascio, spero di poter aggiornare presto😘😘😘😘😘

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