Si torna a casa!

Leggete la domanda dello spazio autrice e rispondetemi per favore!

James's PoV
Oggi è il dieci ottobre e non posso credere che fra meno di un mese mi sposeró e avró un figlio con Lily Evans. Io ho passato sei anni a venerarla e lei sei a detestarmi. È magnifico.
Dobbiamo partire per tornare a casa.
Il giorno dopo che Lily è stata con quel Chris-coso-là-come-si chiama, abbiamo fatto il test per vedere se era incinta o meno e risultava negativo. Da quel giorno è leggermente più sollevata e sorride più spesso. Ci ha sofferto moltissimo peró...non è stata bene per quasi una settimana, non usciva di casa, non mangiava e dormiva solo con la mia presenza cosa che, non mi ha dato per niente fastidio.
Stiamo tornando a casa e so già cosa ci sarà ad aspettarmi all'aeroporto: i miei genitori con i miei futuri suoceri che ci aspettano lì sotto e che assilleranno me e Lily per i preparativi del nostro matrimonio per tutto il viaggio di ritorno a casa che dura, quando non c'è traffico, all'incirca due ore. Due fottutissime ore a parlare del matrimonio e di quello che abbiamo fatto durante le vacanze. Bella roba. E io e Lily ancora dobbiamo decidere se raccontargli o no di Chris. Ma sono scemo? Certo che no! Io sono impazzito quando li ho visti pensa suo padre che quando ha visto me e sua figlia baciarsi per la prima volta mi ha fatto una specie di ringhio malvagio, tipo Sirius quando è un cane e non gli dai i suoi croccantini preferiti.
«Lily...»richiamo la mia ragazza che è seduta accanto a me sulle sedie nella sala d'attesa dell'aeroporto.
«Dimmi.»mi risponde girandosi a guardarmi con quegli occhi che hanno ripreso il loro colore verde smeraldo.
«Facciamo una passeggiata»le dico e lei annuisce prendendomi la mano e facendosi accompagnare fuori dalla stanza.
«Senti è da un po che volevo chiederti questa cosa...»le annuncio e lei assume un'espressione di preoccupazione.
«Che succede?»mi chiede allarmata fermandomi in mezzo al corridoio e facendomi voltare verso di lei.
«Volevo parlarti di quel Christiano o come si chiama...»il suo viso perde un po' di luminosità ma le devo assolutamente parlare di questa faccenda.
«Non penso che dovremo dirlo ai signori Evans.»le dico. Lei mi fissa negli occhi con i suoi che stanno diventando lentamente lucidi in cui riesco a perdermi ogni volta. Annuisce e fa uscire una lacrima.
«Va tutto bene...»la rassicuro e l'abbraccio. Lei se lo lascia fare e inizia a piangere sulla mia maglietta macchiandola di impronte nere del suo mascara che si scioglie.
«Non mi lasciare.»mi dice alzando lo sguardo verso il mio viso e incrociandolo col mio.
«Mai.»le dico e le do un bacio dolce sulle labbra.
Ritorniamo dal nostro gruppo di amici che ci attendono davanti alla porta d'imbarco.
Saliamo sull'aereo e io, come al solito, ho l'ansia a palla. Forse non è peggio di quella che proveró quando io e Lily ci sposeremo ma è comunque ansia.
Mi sono addormentato per quasi tutto il viaggio e quando mi sono svegliato Lily stava mangiando il cibo che le aveva appena servito l'hostess talmente in fretta che sembrava una mini Flash adorabile...soprattutto adorabile.
«Ma che fai?»le chiedo mentre stava ingurgitando un boccone dei suoi spaghetti.
«Questo cibo fa talmente schifo che se mi metto a mangiarlo piano vomiterei.»mi spiega e non riesco a fare a meno di sorridere.
«Allora non mangiarlo.»le dico ridendo per quella scena che ho davanti.
«Eih! Ho fame!»ribatte e scoppio a ridere. Prendo una delle forchette che ci sono sul vassoio e faccio un rotolo di spaghetti.
«Ecco che arriva l'aereoplanino. Ciuf ciuf!»le dico come se fosse una bambina e prima che lei apra la bocca per farsi imboccare mi fa una faccia di chi la sa lunga e mi dice:
«James, gli aerei non fanno "ciu ciuf"»dice imitando la mia voce quando dice le ultime due parole«quello è il treno.»
«Oh, è vero...»dico e lei ride.
«Mangia e zitta!»le dico e lei apre la bocca come fanno gli uccellini quando la mamma gli porta i vermetti da dargli da mangiare.
«Amh. Gnam!»dico quando faccio uscire la forchetta dalla sua bocca. Inizia a ridere con il boccone di pasta in bocca premendosi una mano sulle labbra per non far cadere niente.
Poi prende la mela verde e la taglia in sei fette quasi perfette. Me ne offre due che io accetto e mangio subito.
«Solo le mele sono buone qui dentro.»dice addentando la sua ultima fetta.
«Confermo.»dico e lei si versa un bicchiere d'acqua.
«Sete?»mi chiede e io scuoto la testa. Quando finisce di bere si appoggia alla mia spalla e strofina la sua mano sul mio braccio.
«Sai quando avremo Harry spero di riuscire a sentire la sua prima parola.»mi confessa.
«In che senso sentire la sua prima parola?»le chiedo. So di cosa parla ma non voglio nemmeno pensarci.
«Nel senso che...che voglio sentire la sua voce prima di morire»mi annuncia e io annuisco dicendo:
«Anch'io»
«Secondo te sarà bello...avere un figlio?»mi chiede voltando la testa verso di me.
Io faccio la stessa cosa e le dico:
«Certo che lo sarà. Lily, ti ho amata per più di sette anni e ho sperato ogni giorno della mia vita di svegliarmi, andare in Sala Comune e riceve un tuo saluto.»le dico. Lei arrossisce e le metto due dita sotto il mento e aggiungo«quando, la sera in cui abbiamo avuto la prima ronda da caposcuola, mi hai abbracciato mentre piangevi ero felice. Ma non perchè tu soffrivi ma perchè condividevi la tua sofferenza con me. Poi ci sono state quelle uscite ad Hogsmead, poi l'aggressione da parte di Lunastorta, le nostre confessioni d'amore, il tuo tentato suicidio, le nostre sofferenze, i baci, i tira e molla, le gelosie ma per me è stato tutto fantastico e per me sposarti entro un mese e poi evere un figlio con te non sarebbe bello, di più»

Lily's PoV
Siamo appena atterrati all'aeroporto di Londra e già vedo la folta chioma rossa di mia madre, la testa pelata di mio padre vicino ai signori Potter con cui stanno parlando e scommetto che l'argomento siamo io e James, o il nostro matrimonio, o il nome che avrà nostro figlio.
Loro non sanno del nostro futuro quindi si fanno tutti i film mentali di una quantità indefinita di nipoti che gli gironzola intorno.
Scendiamo dall'aereo e ci consegnano le valigie. James prende la mia e la porta lui come faceva ogni volta che tornavamo dalle vacanze di Natale e Pasqua ad Hogwarts.
Mia madre mi viene incontro e mi abbraccia cosa che fa anche mio padre.
«Cosa ti è successo ai capelli?»mi chiede mamma e non so cosa rispondere.
Sirius mi si avvicina mano nella mano con Marlene e si giustifica con mia madre dicendo:
«Mi dispiace signora Evans. Mentre stavo tagliando i pomodori per il pranzo c'era Lily che stava preparando la pasta e per sbaglio gli ho tagliato dei capelli.»
«Sirius, ragazzo mio, tu cucini?»gli chiede la madre di Marlene. A quanto pare si sono già conosciuti.
«Quando vostra figlia me lo permetteva ho cucinato un paio di volte.»mente e sorride in un modo in cui non lo avevo mai visto fare e mette un braccio intorno alle spalle della sua ragazza.
Scoppiamo tutti a ridere e ci incamminiamo verso il parcheggio dell'aeroporto.
«Con chi andiamo in macchina?»chiedo a James. Lui mi guarda e poi chiama Sirius.
«Sirius devi andare da Marlene tu?»gli chiede.
«No è lei che vuole venire da noi.»James annuisce e mi annuncia.
«Andiamo con i tuoi.»annuisco anch'io e lo dico a mio padre.
Siamo in macchina e mio padre ci fa il terzo grado sulla questione figli mentre mia madre si è addormentata con la testa poggiata sul finestrino.
«Quanti ne vorrete avere?»ci chiede.
«Di cosa?»chiede James.
«Di figli»spiega.
Io e il mio ragazzo ci guardiamo e per la prima volta non riusciamo a capirci con lo sguardo.
«Non lo so...»dice James.
«Già vi avevo fatto questa domanda. Ma ora che è sicuro che vi sposerete si puó sapere con più certezza il numero dei figli.»ci spiega.
«Papà non è che si decide quanti ne vogliamo avere. A volte capita e basta...»mi accorgo solo ora di cosa ho detto.
«Si Lily ma quale sarebbe il numero che vorrese avere?»tutt'e due rimaniamo in silenzio, un silenzio imbarazzante e poi aggiunge«ne avete già parlato vero?»
Annuiamo entrambi e poi James dice:
«Beh, uno lo vogliamo sicuro.»mio padre lo guarda attraverso lo specchietto della macchina.
«E i nomi?»chiede e io e James rispondiamo insieme:
«Harry»vedo uno sguardo molto strano da parte di mio padre e poi ci chiede:
«E se fosse una femmina?»guardo Potter e capisco che mi vuole dire di inventare una balla.
«Emmeline.»dico. James smette per un attimo di respirare e annuisce.
«Ma non avete un'amica con questo nome?»chiede.
«Avevamo.»dice freddo James.
«Ci avete liti...»chiede per l'ennesima volta papà ma lo interrompo:
«È morta.»
«Oh»è l'unica cosa che riesce a dire e riprende a puntare lo sguardo sulla strada.
Mi accoccolo al mio ragazzo poggiandogli la testa sul petto e lui mi circonda la vita con un braccio e con una mano mi accarezza la guancia.
Quando arriviamo a casa salutiamo i miei e entriamo dentro.
Ci spogliamo e ci mettiamo il pigiama.
«Vuoi che ti vesto io piccola?»mi chiede James con un ghigno malandrino sul viso.
«Ti piacerebbe, Potter»gli dico ghignando come fanno lui e Sirius.
«Siamo tornati a Potter, Evans?»mi chiede sorridendo maliziosamente e io rido.
«Io torno a Potter quando mi pare e piace anche senza motivo!»esclamo sorridendo e lui mi dice:
«Che sei in quel periodo del mese che tutte le femmine hanno?»spalanco la bocca da finta offesa e faccio il broncio.
«Attento stanotte perchè domani ti puoi ritrovare senza i tuoi organi riproduttivi.»
«Ma così non avremo Harry!»si oppone avvicinandosi a me e prendendomi per i fianchi.
«Oh ma non mi importa Potter.»
«Sta zitta Evans.»mi dice lui premendo la sua bocca sulla mia facendole unire in un bacio passionale. Le nostre lingue si muovono e ognuna cerca disperatamente l'altra. Mi mette le mani sotto la maglietta e fa per togliemela. Io mi stacco improvvisamente, prendo fiato in un lungo respiro e, sorridendo, gli dico:
«Scordatelo.»inizio a correre verso il bagno e lui dietro di me. Appena entro cerco di chiudere la porta ma lui è più forte.
«Adesso ti faccio vedere io Evans!»mi prende le gambe e mi mette sulla sua spalla trasportandomi nella nostra camera da letto come se fossi un sacco di patate pieno.
«Fermo! Lasciami! Uffa! Ti odio James!»gli urlo dandogli dei pugnetti sulla schiena e lui scoppia a ridere.
«Siamo tornati a James?»gli do uno schiaffo sul sedere e gli dico:
«Sta zitto Potter!»entriamo in camera e lui mi butta sul letto. Si mette sopra di me tenendosi sui gomiti per non schiacciarmi e il suo respiro è sul mio collo. Inizia a darmi teneri baci sulla gola e sale al mento per poi fermarsi sulle labbra dove lascia una scia intorno alla bocca.
Non mi trattengo e lo bacio mettendogli le braccia al collo. Lentamente lo faccio girare su se stesso capovolgendo la situazione. Io sopra di lui.
«E ora cosa vuoi fare?»gli chiedo sfidandolo.
«Mmh...questo va bene?»mi chiede lasciandomi con una faccia del tipo "che cosa?»e poi mi strizza il sedere con le mani.
«Aiha!»gli dico e scoppiamo a ridere. Si alza a sedere e mi bacia di nuovo. Io gli accarezzo i capelli come faccio di solito e lui mi tiene stretta per la schiena. Mi sposto da sopra di lui a di fianco e appoggio la testa sul suo petto facendomi cullare dal rumore del suo cuore che batte e da lui che si attorciglia le ciocche dei miei capelli attorno alle dita.
«James?»lo richiamo. Lui abbassa la testa e fa alzare la mia mettendomi due dita sotto il mento, si sporge e mi lascia un tenero bacio sulle labbra e poi uno sulla fronte.
«Buonanotte Jamie»gli dico e quando sto per chiudere gli occhi lui mi chiede:
«Jamie? Che fai ora mi chiami come fa mia madre?»E io scoppio a ridere.
«Si hai qualche problema?»gli chiedo alzandomi fino a sedermi per guardarlo meglio.
«I problemi se li farà mia madre quando verrà a sapere di tutti i nomignoli assurdi che mi dai!»mi risponde sorridendo e facendo uscire gli occhi dalle orbite.
«I miei sono nomignoli assurdi? E tutti quelli che mi hai dato tu in sette anni sono normali vero?»
«Perchè che nomignoli ti ho dato?»
«Lillina, fiorellino, principessa, gnometta, piccola(che mi piace), cuore mio, principessa del mio cuore, unica mia ragione di vita, futura mogliettina, amata m...»ma lui mi blocca mettendomi una mano sulla bocca e scoppiando a ridere.
«Ok forse ho un po esagerato.»
«Solo forse?»
«Si ok va bene ho esagerato.»
«James Potter che ammette un suo errore?»
«O come dici tu Jamie Potter...»mi schernisce e io gli do uno pugno sulla spalla che non lo fa nemmeno muovere.
«Aih che dolore!»ride di me e si rotola dalle risate sul letto.
Io afferro la bacchetta dal mobiletto e gli dico:
«Ridi ancora?»lui assume un espressione impaurita e mi dice:
«Oh no mia regina, mia sola e unica ragione di vita.»
«Ma stai zitto.»gli dico e gli do un bacio a stampo ma che lui approfondisce. Mi sdraio di nuovo vicino a lui e rinizio ad ascoltare il battito del suo cuore.
«Notte Lillina.»mi dice e sono sicura che ha un ghigno divertito sul viso.
«Notte Jamie.»rispondo e cado nelle braccia di Morfeo...

*Spazio autrice*
Ma ciaoooo.
Questo capitolo é un po' più lungo dei precedenti. Mi dispiace se scrivo capitoli molto brevi ma non so davvero cosa inventarmi. La loro vita ad Hogwarts è molto più semplice da raccontare dato che ci sono diversi punti di riferimenti alla storia di Harry Potter ma la loro vita dopo Hogwarts tra amore, amicizie, Voldemort e lavoro è abbastanza complicata da descrivere. E poi non scordatevi che sono pur sempre ragazzi e le cose da piccioncini innamorati e da bambini innamorati ci sono ancora.
Anyway.
Se il capitolo vi è piaciuto mettete una stellina⭐️e un commento💬. Baciiii.
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Dato che fra un po' è Natale volevo chiedervi una cosa. Preferite che per le vacanze di Natale non pubblichi nulla così non vi infastidisco oppure volete che continui a pubblicare? Fatemi sapere nei commenti! Se volete che continuo a pubblicare pubblicheró un capitolo alla Vigilia, a Natale, a Santo Stefano e a Capodanno(sia il 30 che l'1 perchè non ho mai capito quale di questi giorni sia capodanno😅)

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