...Non andare...

Lily's PoV
Mi sveglio e vedo un luogo tutto bianco. Non capisco se sia il paradiso. Sono morta? Non lo so. Sono un lupo mannaro? Non ne ho idea. Sono preoccupata per James? Da morire. Abbasso il capo e vedo Emmeline seduta vicina a me, Sirius accanto a Marlene su due sedie vicine, lei che poggia la testa sulla sua spalla, Alice e Frank sono su un altro letto e Remus è in piedi con le mani sul viso. Tutti hanno l'aria da funerale. Ma non sono morta. Dov'è James peró?
«Ragazzi!»chiama Marlene
«Si sta svegliando»annuncia Frank con un sorriso smagliante.
«Che è successo?»chiedo. Mi ricordo che un lupo mi ha aggredita e poi più niente.
«Ieri sera Remus si è trasformato e Emmeline ti ha convinta ad andare a vedere cosa succedeva. Lui ti ha graffiato sul petto e ti ha morsa e...»
«E fortunatamente il signor Potter si è messo in mezzo tra di voi, così tu non sei un lupo mannaro. Certo ci ha rimesso...»dice Madama Pomfrei (anche detta Madama Chips).
«Che cosa? Che è successo a James?»chiedo allarmata e Sirius scosta le tende dell'altro letto. Lo vedo sdraiato con una fascia attorno al busto e un segno di sangue a forma di buco proprio sul cuore. Sento le lacrime uscire da me. Mi alzo in fretta e mi avvicino a lui anche se tutti cercano di fermarmi dicendo che sono troppo debole. Appoggio la testa sul suo stomaco e incomincio a singhiozzare e urlare.
«Lily calmati...»
«Lily va tutto bene»
«Lily tranquilla»
Tutti mi dicono queste cose. Ma non capiscono il mio dolore.
Continuo ad urlare fino a quando mi fanno male le corde vocali. Mi sdraio sul lettino e mi metto vicino a lui.
«Lo porteranno al San Mungo Lils»mi informa Alice. Io annuisco tra i singhiozzi e mi stringo ancora di più a lui.
«È tutta colpa mia, se non avessi costretto Lily ad andare nella foresta questo non sarebbe successo.»dice Em.
«No la colpa è mia...»dice Remus con le lacrime agli occhi.
«BASTA!»urlo io.«ci stiamo tutti male ma vi prego non fate così.»
Escono tutti dalla stanza quando l'orario delle visite finisce e io rimango da sola con lui nella stanza.
«James? So che non mi senti. Ma io vo-vorrei parlare un po con t-te. Ora smetto di-di singhiozzare e poi parlo con te. Non vo-voglio sembrarti de-debole. Maledetto o-orgoglio.»finisco di parlare e accenno a un sorriso forzato. Mi calmo un po e poi prendo ad accarezzargli il petto fasciato.
«Fra un po verranno dei medici del San Mungo e ti porteranno con loro. Starai bene. Guarirai. Tu sei forte, tu non puoi morire! Mi arrabbio se ti lasci andare. Voglio che tu sopravviva e che rimanga con me. Devi ascoltare. Se tu te ne vai ti porti con te una parte del mio cuore. Non ti posso lasciare. Ti ricordi quando mi hai chesto se ti amo? Sembra passata una vita eppure è solo ieri. Comunque ho la risposta alla tua domanda. Si. Io ti amo James Charlus Potter. Ti ameró per sempre. Fra qualche anno noi ci sposeremo, avremo tre o quattro figli o quanti ne vorrai e vivremo insieme fino alla morte. Moriremo anche insieme. Chiaro?! Non andare via. Rimani con me fino alla fine ti prego.»
Rimango a piangere e inizio a singhiozzare e piano piano i miei singhiozzi si trasformano in urli. Urleró fino a quando mi sparirà la voce. Lo faró per lui. E non mi importa quanto farà male ogni singolo giorno senza di lui. Gli rimarró fedele fino alla morte.
La porta si apre e appaiono due medi-maghi con una barella. Lo stanno prendendo e proprio quando lo stanno portando via da me gli urlo infuriata di aspettare un momento.
«James! Non ti azzardare ad andartene! Se tu te ne vai io dovró fare una cosa che non vorresti che io facessi ma senza te non vivrei. Chi sarà a dirmi che mi sta per baciare? O chi sarà che mi tormenterà per altri sette lunghi anni di uscire con lui a fare una passeggiata a Hogsmead? Chi sarà a proteggermi? Tu rimarrai con me chiaro? Non è una richiesta è un tuo dovere. Rimani qui.»
I due medici lo portano fuori e prima che escano gli dico:
«Non andare»gli tengo la mano fino a quando escono e poi gli do un bacio sulla fronte. Quando escono torno sul mio lettino a piangere e a disperarmi per lui. L'amore fa male. È peggio di un graffio o un morso di lupo mannaro. Quello non lo ricordo più. È peggio di un incisione sul braccio. È peggio della propria morte. James rimarrà con me e nessuno ci dividerà.

Il giorno dopo mi sveglio e mi viene detto che posso andarmene dall'infermeria. Esco e mi dirigo subito verso la Sala Comune di Grifondoro. Tutti staranno facendo colazione e decido di andare a trovare il dormitorio maschile.
Entro nella stanza e subito mi sdraio sul suo letto. Mi ricordo quando ho dormito con lui su quel materasso. Il suo odore di fresco è ancora impresso tra le lenzuola e la sua bacchetta è sul mobiletto affianco. La sfioro con le dita e poi vedo una lettera dentro a un cassetto. La prendo e la srotolo. Inizio a leggerla e subito mi vengono le lacrime agli occhi. La stringo nelle mie mani e mi sdraio sul letto chiudendo gli occhi e sentendo la sua presenza che mi circonda anche se è una mia impressione. Prima di addormentarmi ripenso alle parole della lettera.

Mia dolce Lily,
sono anni che cerco di scriverti la lettera perfetta eppure non ci sono ancora riuscito. Spero che questa lo sia ma anche se un giorno riuscirò a finirla penso che non te la manderó mai.
Ti amo e tu lo sai. Ma non sei una di quelle cottarelle e via sei molto di più per me. Sei l'amore della mia vita e niente e nessuno riuscirà mai a farmi cambiare idea sul tuo conto. Al cuore non si comanda.
L'altro giorno, a pozioni, ho sentito il tuo odore in un calderone e ho capito subito di cosa si trattava:Amortentia. Ho sentito il profumo dei tuoi capelli, la vaniglia, l'odore delle pergamene e dell'inchiostro perchè tu sei una studentessa modello e quest'odore mi ricorda te e ho sentito l'odore di burrobirra calda, la tua bevanda preferita. Questo vuol dire che ti amo e spero che tu lo sappia. Comunque, sto aspettando che un giorno ci baceremo. Lo aspetto e continuerò ad attenderlo fino al resto della mia vita.
Ti amo tanto e ora ti saluto.
Con amore,
James.

Mi sto quasi per addormentare quando decido di provare una cosa. Voglio vedere se ho ancora della felicità in corpo per fare un Patronus. Prendo la bacchetta e esclamo:
«EXPECTO PATRONUM!»dalla mia bacchetta esce un filo di luce. Vaga per tutta la stanza e poi si sofferma su un cassetto aperto. Mi alzo lo apro. Trovo tutte le magliette di James e ne prendo una nera. Mi tolgo il vestito che ho ancora addosso, coperto di sangue, e metto la sua maglietta che odora di lui.
Mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi per cadere in un sonno profondo.

«Non lasciarmi!»gli dico. Lui mi afferra una mano e la intreccia con la sua dicendo:
«Non lo faró»si avvicina al mio viso, mettendomi una mano sulla mia guancia.
«Sto per baciarti Evans»mi dice e io sorrido a quel l'affermazione.
«Allora fallo Potter»lo incito e lui, finalmente, dopo tanto tempo, mi bacia. Le nostre bocche si uniscono alla perfezione come se l'una esiste per dare piacere all'altra. Mi prende in braccio mettendomi le mani sul sedere sollevandomi e mi attacca al muro senza smettere di baciarmi. Io intanto gli accarezzo i capelli con una mano e con l'altra gli solletico il collo. Sembra tutto così perfetto fino a quando...
Il pavimento crolla e lui va giù con esso. Io riesco a spostarmi appena in tempo per non essere risucchiata insieme a tutte le macerie. James si regge con le mani.
«Potter! Non andare»gli urlo. Lui mi guarda e mi sorride con le lacrime agli occhi.
«L'ho già fatto»mi annuncia e scivola dal bordo cadendo giù, e sempre più giù. Inizio ad urlare e a dimenarmi. Ho intenzione di buttarmi nella fossa così da raggiungerlo. Ci devo pensare...ma il mio amore per lui è più forte. Mi lancio nel nulla urlando e poi...

Mi sveglio con la fronte imperlata dal sudore. Sono in un letto che consosco e ho un Sirius Black davanti ai miei occhi che mi guarda paralizzato.
«Tutto bene Evans?»mi chiede e io scuoto la testa facendo scivolare le lacrime sulle mie guance. Lui mi abbraccia e io lo lascio fare per poi rispondere stringendolo a me. Non sono quelle le braccia che vorrei, ma per ora me le faccio bastare.

È notte fonda. Domani dovrebbero arrivare notizie di James. Non so che fare. Il sogno di ieri notte mi ha dato una certa ispirazione. Se lui non ce la dovesse fare...potrei andare con lui. Il mio mondo crollerebbe insieme a lui e se mi lasciassi andare potrei raggiungerlo.
Inizio a scrivere una lettera per i miei amici: Emmeline, Alice, Marlene, Sirius, Remus, Peter e anche una per Severus. Poi scrivo quella per i miei genitori e vedo il sole che inizia a farsi vedere attraverso le candide finestre.

Cara mamma,
sto per raggiungere l'apice della mia vita. Ho fatto la mia scelta. Non è colpa di nessuno. Vi voglio molto bene e questi anni con voi sono stati fantastici. Mi avete cresciuto alla perfezione e non ho rimpianti della mia vita. Da un bacio a papà e saluta Petunia da parte mia. Vi voglio bene. Non fate cavolate nella mia prossima assenza. Vi amo.
Vostra,
Lily.

Termino la lettera in lacrime e attendo quella dell'ospedale. Se non ricevessi buone notizie so quale sia il mio destino ma se sapessi che lui è ancora vivo...

Ormai si è fatto tardi e la lettera non è ancora arrivata. Ho lasciato la lettera su ogni letto e su quello di Marlene ho lasciato anche quella per i miei genitori. Sono tutti a cena e nessuno si accorgerà della mia assenza...
Sento un ticchettio sulla finestra. La apro alla svelta e noto che è il gufo del San Mungo. Apro la lettera con mani tremanti e inizio a leggerla.

Cara signorina Evans,
mi dispiace informarla che il trattamento del qui presente signor Potter...

Non la finisco di leggere. So gia cosa vuol dire.
James è morto. Lui non c'è più. La mia decisione è questa e non credo di voler cambiarla. Mi dirigo sulla torre più alta del castello. Sto salendo molte scale e ripenso alla mia vita. L'unico rimpianto che ho è che non ho mai baciato James, è successo solo in alcuni sogni. L'ho amato, lo amo e lo ameró per sempre e per i pochi minuti che mi restano da vivere. Non posso credere che lo sto facendo ma oltre lui non mi rimane niente. Non potrei mai amare nessuno oltre che lui.
Sento dei passi dietro di me, mi volto ma non c'è nessuno e quindi proseguo il mio cammino. Arrivata alla meta mi affaccio un'ultima volta per vedere com'è la vista da li sopra. Penso a tutte le persone che hanno segnato la mia vita; dai miei genitori ai miei compagni di scuola, da i miei vecchi amici di infanzia ai miei insegnanti ad Hogwarts, da Emmeline, Alice, Remus, Marlene, Sirius, Peter, Severus e Frank a James. Mentre mi sporgo sul muretto noto delle persone nel giardino ma non mi interessa sapere chi siano.
Faccio l'ultimo sforzo della mia vita e dico sotto voce prima di buttarmi nel vuoto:
«Allora fallo, Potter»la mia vita finisce con lui come mio ultimo pensiero e mi lancio. Chiudo gli occhi per non vedere cosa succederà e sento una voce che urla:
«Arrestum momentum»e poi non esiste più niente.

*Spazio autrice*
Buonsalvee.
Questo capitolo è abbastanza pesante ma doveva succedere. Da notare bene è l'incantesimo usato nell'ultimo dialogo. Se ben ricordate è lo stesso che viene usato nel terzo film per bloccare la caduta di Harry dalla scopa dopo aver visto i Dissennatori. Chissà cosa succederà.
Se questo capitolo vi piace mettete una stellina⭐️e un commento💬. Alla prossima!
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