La fine
Ieri faceva 57 anni il nostro caro Remus Lupin!! Auguri lupacchiotto!❤🐾
Sirius's PoV
Sono passati quattordici anni dalla morte di Lily e James e io ora sono al fianco del mio figlioccio, del loro figlio. Stiamo combattendo contro Lucius Malfoy, diventato Mangiamorte a tutti gli effetti fino a quando Harry non lo disarma.
«Bel colpo, James!»urlai. Non avevo ancora fatto l'abitudine alla morte di James. Avevo chiamato suo figlio come lui. Non c'era giorno in cui non pensavo a lui e a Lily. Non si poteva dimenticare parte della propria famiglia, della propria vita.
Faccio degli incantesimi mentali a Lucius così che io riesca a farlo cadere di sotto e infatti è quello che succede.
Pochi minuti prima avevo detto ad Harry che era stato bravissimo. Infatti era così. Aveva preferito salvare i suoi amici in cambio della profezia che lo avrebbe ucciso. Sarebbe stata la mia stessa decisione quella notte, a Godric's Hollow. Vedo Remus iniziarsi ad avvicinarsi e poi la mia squilibrata cugina fermarsi su una pietra e puntarmi la bacchetta addosso.
«AVADA KEDAVRA!»furono quelle parole ad uscire dalla sua bocca che mi fecero finire dietro il velo. L'ultima cosa che ho visto sono stati gli occhi di Lily nel corpo di James con l'anima di Harry e Remus correre dietro a questa unificazione. E sono grato che questa sia l'ultima cosa che io abbia visto.
Mi ritrovo nella Stamberga Strillante seduto su uno di quei divani puzzolenti e vedo entrare un cervo, un cane, un topo e un lupo. Giocarono per un po' di tempo, come facevamo noi Malandrini. Tutto a un tratto il cervo scomparse e subito dopo anche il cane. Rimasero il lupo e il topo. Uno da una parte e uno dall'altra. Poi anche loro scomparvero per far ricomparire il cervo sdraiato che fissava un punto davanti a se e il cane seduto che mi guardava.
L'immagine che comparì dopo era diversa. Mi trovavo nella Sala Comune Di Grifondoro e davanti a me c'era la mia famiglia. Emmeline, Alice, Frank, Lily, James e Marlene.
«Sono morto?»chiesi.
«Si amico»mi rispose Frank.
«Fratello...»mi chiamó James. Gli corsi incontro e lo abbracciai. Piangevo ormai.
«Mi sei mancato così tanto» gli dissi tra i singhiozzi.
«Anche tu. Ma ora c'è qualcun altro che ti vuole salutare.»infatti era così. Marlene mi guardava sorridente e le andai incontro. La presi in braccio sorreggendola sul mio corpo e la baciai come non facevo da tantissimi, anzi troppi, anni. Ed era bello essere di nuovo dalla propria famiglia.
«Ora dobbiamo aspettare Remus e Peter.»disse Emmeline. Remus gli sarà mancato moltissimo. Peró come aveva detto bisognava aspettare. Ma non Peter. Peter non lo volevo. Glielo avrei spiegato più tardi.
Peter's PoV
Devo salvare il figlio della persona che ho ucciso. Glielo devo. Dopo tutto quello che gli ho fatto passare in diciassette anni sarebbe il minimo.
«Codaliscia facci uscire!»mi gridó di nuovo Harry. Era il momento di decidere. E lo feci bene. Dovevo far uscire la mia parte Malandrina che se ne era andata molto tempo fa. Dovevo farlo per James e per Sirius. Due dei miei migliori amico morti. E se l'Oscuro Signore si arrabbierà a tal punto da uccidermi saró felice. Me lo merito.
Aprii la porta della gabbia in cui avevo rinchiuso Harry con il suo amico Ron e mentre li vidi dirigersi nel salvataggio della loro amica Hermione la mia mano di ferro si ribelló a se stessa. Si avvicinó pericolosamente al mio collo e con un colpo secco gli si attorciglió intorno. Strinse. Strinse con più forza che aveva. Strinse con la forza che nemmeno io ho mai avuto. E quindi, mentre stavo per morire, capii che quella mano era solo un giocattolo che Voldemort mi aveva promesso in cambio della morte dei miei migliori amici. Che sciocco ero stato. Solo pensare di dare i propri amici è orribile. Cosa ho fatto.
Subito dopo la mia morte mi ritrovai nella Stamberga Strillante. Il posto in cui avevo passato molto tempo con i miei amici di un tempo, gli amici che avevo tradito. Ero seduto su uno di quei divani su cui di solito mangiavo il formaggio e osservavo la scena che avevo davanti a me. Un cervo, un cane, un topo e un lupo entrarono dalla porta e iniziarono a giocare tra loro. Il divertimento gli si leggeva sul muso. Poi, d'un tratto il cervo scomparve seguito dal cane e dal topo. Il lupo rimase da solo a guardarsi intorno fino a scomparire anche lui per lasciare il posto ai tre animali che erano scomparsi prima. Il primo sdraiato, il secondo seduto e il terzo che mi fissava.
L'immagine mutó e mi ritrovai nella Sala Comune dei Grifondoro con davanti i miei amici di un tempo.
«Peter!»sputó Sirius appena mi vide.
«Non so che dire ragazzi...»iniziai a parlare riferendomi a loro.
«Allora non dire niente.»mi rispose James.
«Mi dispiace.»sussurrai.
«Anche a me»ripetè Lily. Mi avvicinai a loro e in quell'esatto momento capii che ero morto proprio come loro. E ora mi ritrovavo insieme a loro. Emmeline, Marlene, Alice, Frank, Liy, James e Sirius.
«Manca solo Remus.»sussurrai guardandolo uno ad uno. Bisognava aspettare.
Remus's PoV
Stavo combattendo al fianco di mia moglie durante la battaglia di Hogwarts fino a quando...
«AVADA KEDAVRA!»urló Bellatrix e il fascio di luce verde colpì Ninphadora in pieno petto. La vidi cadere a terra e gli occhi spegnersi insieme alla sua vita. Mi chinai sul suo corpo e la sfiorai per poi dirle:
«Fra un po' arrivo anch'io»e infatti fu così. Pochi secondi dopo Anthony Dolohov usó lo stesso urlo per togliermi la vita.
«AVADA KEDAVRA!»e poi non sentì più dolore. Ero morto tenendo la mano della donna che amavo e ne ero felice.
Subito dopo la mia morte mi ritrovai nella Stamberga Strillante seduto su uno si quei divani antichi su cui, dopo ogni luna piena passata a sfogarmi, mangiavo la cioccolata insieme ai miei migliori amici, Sirius, James e Peter.
Ad un certo punto vidi un cervo, un cane, un topo e un lupo che entrarono dall'entrata sotto i rami del Platano Picchiatore e iniziarono a giocare fra loro. Poi il cervo scomparse seguito dal cane il topo e infine il lupo. Poi ricomparvero tutti insieme. Il cervo era sdraiato. Il cane era seduto. Il topo era immobile. Il lupo era in piedi. E si vedeva l'espressione sui loro musi animaleschi che finalmente erano felici e uniti dopo tanti anni.
L'immagine cambió e mi fece vedere la mia famiglia riunita. Emmeline, Alice, Frank, Lily, James, Sirius, Peter, Marlene e Ninphadora mi guardavano attendendo una mia parola. Ci pensai a lungo su cosa dovessi dire.
«Aspetta altri cinque minuti.»dissi. Il resto dei Malandrini capirono a cosa mi riferissi e Peter continuó.
«Ho aspettato a sufficienza.»
«Per dodici anni!»disse Sirius.
«Ad Azkaban!»terminó James.
Ci mettemmo tutti a ridere e poi ci riunimmo in un abbraccio di gruppo.
«Tonks.»la salutai e la baciai.
Poi vidi Emmeline che sorrideva e capì che non ci era rimasta male. Dopotutto era passato molto tempo.
E ora non bisognava più aspettare.
E fu così che dopo anni e anni il cane raggiunse il cervo, con cui aveva passato la maggior parte delle sue punizioni. Il topo raggiunse il cane il cervo, con la quale si dovette scusare mille volte prima di ottenere il perdono. E il lupo raggiunse gli altri tre con i quali avrebbe passato il resto della vita.
E fu anche così che una storia d'amore, la storia d'amore di James e Lily Potter, divenne leggenda. Divenne vera.
E sarebbe durata, per sempre.
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