Prologo
Mia madre mi ha sempre definita quella strana, quella che non rispetta le regole e maleducata. Mi ha sempre voluto perfetta, ordinata e studiosa. Mi vuole come Emily, mia sorella maggiore. "Lei è la perfezione , gentile con tutti e a scuola ha sempre ottimi voti, perché non sei come lei? ", mi ripete sempre mia madre.
Io voglio essere libera di dire quello che penso, senza che nessuno mi ostacoli. E' difficile da capire? E' una brutta cosa essere diversa dagli altri?
Sono Megan Stewart, e non sarò mai come mia sorella.
Finalmente quest'estate è volata via. No no, non sono pazza. Io adoro l'estate, uscire, divertirsi e ubriacarsi. La vostra estate sarà stata più divertente della mia, giusto?
Io sono stata un'intera estate a casa di mia zia, in Canada. Letto, film e patatine a volontà. Queste sono state le mie giornata, un vero schifo. Sono andata ad una "festa" organizzata da mio cugino, un so" tutto io. "Un vero secchione, parlava sempre di matematica, una noia mortale. La sola cosa buona di quella festa era lo spumante, avrò bevuto almeno sette bicchieri, o di più.
Mamma pensa che andrò al collage a Princeton, in realtà non ci vado. Non ho una meta, basta che sono lontana possibile da casa e da tutti. Mi dispiace solo lasciare il mio tenero gatto Bob, vorrei tanto portarlo con me nella mia avventura, ma desterebbe solo sospetto.
Accarezzo Bob e scendo le scale a chiocciola, con le mie valigie.
«Buona fortuna, tesoro» Afferma mia madre a Emily dandole un bacio sulla guancia. A me non dice niente, mi fissa e accenna solo un debole sorriso. «L'autista ti sta aspettando fuori per portarti al collage!» Le sorrido falsamente, ed esco da quella casa.
I lunghi capelli rosso fuoco svolazzano davanti ai miei occhi facendomi innervosire ancora di più. Sbuffo. Avevo pianificato tutto alla perfezione, adesso come faccio?
Un giovane ragazzo che dovrebbe essere il mio autista, mi sorride. Ha un completo nero, camicia bianca e occhiali da sole. «Buongiorno,signorina!» Mi prende le valigie e le mette nel bagagliaio.
Entro in macchina, e dalla borsa esco la vodka. Devo pensare, bere mi fa pensare meglio. Due occhi blu cielo mi stanno fissando. Non ho mai visto due occhi così incredibilmente belli.
«Ha degli occhi stupendi, lo sa vero?» Cazzo Megan, che domande sono?
Imbarazzata mi scuso. «Lei non deve andare veramente al collage, vero? » Mi domanda sbirciandomi dallo specchietto retrovisore.
Alzo di scatto la testa e sbarro gli occhi. «Ehm.. come?»
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