Parte 20

Ci stacchiamo dal bacio quando sentiamo qualcuno alle nostre spalle tossire. Mi sento le labbra in fiamme, il cuore penso stia per uscirmi dal petto e il corpo ni brucia.
<Non avevate chiuso?> la voce incredula di Lucy mi riporta alla realtà.
-Hai detto bene, avevamo- la guardo male e prendo la mano della ragazza al mio fianco.
<C-cosa? Perché?> ma se lo chiede anche?
"Perché io voglio lei, non una pazza psicopatica come te" sputa acida Lauren.
<Peggio per voi> sorride malefica. Le rido in faccia in risposta, tutti mi guardano senza capire, Lauren cerca di trattenersi.
<Ed ora che avete? Pensate io sia divertente?> è visibilmente confusa.
-N-no.. s-solo.. oddio.. non ce la faccio- ricomincio a ridere. Quando mi calmo noto la sua faccia stranita. Riprendo fiato.
-La tua faccia è buffa ecco tutto. Così convinta di poterci distruggere, ma dimmi, come sta il video? E la foto è al sicuro? Non vorrei le vedesse qualcuno- dico teatralmente. Un briciolo di comprensione si accende nei suoi occhi. Inizia a balbettare qualcosa di incomprensibile mentre diventa rossa dalla rabbia, poi, presa da un momento d'ira, mi spinge. Lauren riesce a tenermi per la mano, non facendomi sbattere contro gli armadietti. La sua stretta però aumenta, fino a farmi male.
<Cos'è, non reagisci?> Lauren irrigidisce i muscoli e si acciglia. Capisco che si sta trattenendo.
-Non mi abbasso ai tuoi livelli. Ora vattene se non vuoi ritornare in ospedale- il mio tono è serio. Guarda la ragazza al mio fianco, poi me, poi i nostri amici che si sono radunati intorno a noi. Fa un paio di passi indietro e va a sbattere contro un ragazzo che sta passando in tutta fretta. Si volta e va via. Tiro un sospiro di sollievo, ma la mia mano non viene ancora lasciata. Mi metto davanti a lei, mi alzo sulle punte e l'abbraccio. La stringo forte a me e le accarezzo la schiena lentamente. Piano piano si rilassa e dopo aver lasciato la mia mano, mi attira a se con entrambe le braccia. Improvvisamente sento uno scatto di una fotocamera.
-Va meglio?- domando.
"Direi di sì" mi allontano
-Normani?- la mia amica ride.
<Non ho intenzione di cancellarla>
-Mandamela dopo- le faccio l'occhiolino. Annuisce e finalmente andiamo a pranzo. La mensa è già piena e fatichiamo a trovare un tavolo per tutti. Vedo panini, piattoni di pasta, insomma un sacco di cibi invitanti, ma essendomi messa a dieta prendo un po' di spaghetti al sugo ed una mela. Quando mi siedo mi guardano tutti strano, Lauren soprattutto.
<Non mi dire che mangi solo quello> mi dice Normani. Annuisco indifferente.
<Scherzi? Dov'è finito tutto il tuo appetito?> dice Cayley sgranando gli occhi.
-Uh.. da nessuna parte, solo oggi non ho particolarmente fame- rimango vaga.
<Hai mangiato tanto stamattina, non c'è altra spiegazione> ridacchia Thomas.
"Non ha fatto colazione oggi" interviene seria la ragazza al mio fianco. La guardo storto. Perché non puo' stare zitta?
-Possiamo pranzare tutti insieme senza parlare di me e di cosa mangio o no?- dico innervosita. Mi guardano tutti un po' dispiaciuti e si scambiano delle strane occhiate. Il resto del pranzo procede tranquillo, più o meno.
"Sei dimagrita" lo dice come se fosse una brutta cosa.
-Oddio, davvero?- sorrido.
"Sì, davvero" è seria. Cosa c'è di male? Io invece sono contenta.
-Cos'hai?- tutti ci guardano.
"Nulla"
-Non ricominciamo, dimmi cos'hai- sbuffa.
"Ti sei messa a dieta?" Viva la discrezione. Ammutolisco e abbasso il capo.
<Che? Scherzi vero? Ma se sei messa benissimo> dice Jonathan, beccandosi un'occhiataccia da Lauren.
-Sarà, ma a me non sembra così- mi sento una sola contro tutti.
"Stai bene così, non hai bisogno di dimagrire" sbotta e ritorna a mangiare. Lascio stare, anche se continuassi non capirebbero. Quando bisogna tornare in classe, io noto di non aver fatto assolutamente nessun compito per inglese e biologia. Entro in aula e mi siedo agli ultimi posti. Mentre la classe si riempie, intravedo Cayley di sfuggita e mi viene in mente un'idea. Mi alzo e le corro in contro.
-Cayley!- si ferma e si volta sorpresa.
<Ehi, che succede?>
-Tu oggi hai il corso di inglese per caso?- ti prego dimmi di sì.
<L'ho avuto stamattina perché?>
-Mi presti il libro? Ti prego, ho scordato di fare i compiti- faccio il labbruccio come i bambini. Si mette a ridere e me lo da'. Viva il triennio, se no non so come avrei fatto. Torno in classe e seguo la lezione tranquilla e prendendo appunti. Quando arriva biologia, però, inizio a stare male. Aspetta, potrei scamparla anche ora. Quando io e altri alunni entriamo in laboratorio, la prof è già presente, ma la cosa strana è che non è la nostra. Prendo il libro e timidamente mi avvicino.
-M-mi scusi?- si volta verso di me. Prima era col volto verso la lavagna e non ero riuscita a vederlo. Ha gli occhi castani, i capelli biondi e mossi; lunghi fino a metà schiena. È poco più alta di me e penso porti una 42 di vita.
<Dimmi pure> la voce è dolce.
-Ehm.. vede.. dovrei riportare questo ad una mia compagna, l'ha scordato in aula nell'ora precedente, ma volevo che lei sapesse che io sono presente e quindi sono venuta prima qui. Volevo chiederle se..- si mette a ridere. È una bella risata, lo devo ammettere.
<Tranquilla, vai pure> dice quando smette. La ringrazio e sorrido, poi vado a riportare il libro a Cayley. Un momento. Ora che ci penso non so dove sia. Mando un messaggio a Lauren sperando sappia qualcosa.
Da Lauren:
Siamo all'aula 050, dì che devi parlarmi e fammi uscire, non ne posso più, glielo do io il libro.
Mi scappa una risatina e cerco l'aula indicatami. Arrivata, faccio un profondo respiro. Busso e attendo. Sento una voce femminile dirmi 'avanti' ed io entro. Ho gli occhi puntati addosso e questo mi mette in imbarazzo.
-Dovrei parlare con la signorina Jauregui riguardo una ricerca da portare domani e tra poco dovrei andare a casa, quindi se non è un disturbo potrei parlarle cinque minuti?- la supplico con lo sguardo. Non sembra molto contenta della richiesta, ma mi sorride e guardando Lauren fa' un cenno con la testa. Ringrazio in modo garbato ed esco seguita dalla ragazza. Ci allontaniamo poco e poi lei sospira.
"Mi hai salvata" la guardo strana.
-Non avevi studiato?- mi acciglio.
"Puo' darsi, ma non mi stava interrogando.. solo.. voleva consegnassi il compito che c'era da fare per oggi, ma non volevo" che?
-Perché?- incrocio le braccia dopo averle dato il libro.
"È personale.."
-Lauren.. tu obbligo a consegnarlo- mi guarda.
"Come?"
-Non potrai toccarmi per una settimana- sorrido malefica. Sgrana gli occhi.
"N-non sei seria" ride nervosamente.
-Lo sono- sbianca.
"Bene, se la metti così" mi guarda seria. E si incammina. Io sospiro sollevata e mi sento fiera di me.
"Che una settimana sia" afferma. Cosa? Come?
"Preferisco riscriverlo" improvvisamente si ferma. Si volta e torna indietro.
-Mi dici cos- si fionda sulla mia bocca voracemente. Mi morde e succhia le labbra in continuazione e mi stringe sempre più a se. Lascio entrare la sua lingua nella mia bocca e appena ne ho l'occasione la mordo e poi la succhio. Dopo questo gesto ci stacchiamo a riprendere fiato. Mi ribacia, stavolta dolcemente.
"Se riesco a non toccarti per una settimana, farai qualsiasi cosa io voglia. QUALSIASI" lo sottolinea. Annuisco e svogliatamente la lascio tornare in classe. Oddio, anche io devo tornarci. Corro per i corridoi e riesco ad arrivare in classe in un minuto. Non credo di aver corso così tanto in vita mia. Busso ed apro la porta timidamente. L'insegnante sorride e mi invita ad entrare, poi deglutisce. Mah. Dopo essermi seduta al mio posto, chiedo di spiegarmi cosa si sta facendo. Si alza una ragazza di cui non so il nome, ma credo sia una cheerleader, l'ho vista spesso andare verso la palestra durante quell'ora.
<Allora, la prof. Alyssa, che sostituirà la nostra per un po' di tempo, ci stava parlando del corpo femminile> ha una voce abbastanza squillante <sei arrivata in tempo, abbiamo appena cominciato> mi sorride. È bello vedere che sono tutti abbastanza socievoli qui. Si siede e l'insegnante le rivolge uno strano sorriso, malizioso oserei dire. Non ci faccio caso e inizio a prendere appunti. Verso gli ultimi cinque minuti, sentiamo bussare alla porta. Non bado a chi sia, impegnata a leggere la pagina assegnataci.
"Potrei parlare con Camila, è importante, potrei rubargliela un secondo?" Alzo di scatto la testa e salto dal banco. Sento tutti mormorare e Alyssa mi guarda strano.
<Tra cinque minuti sarà finita la lezione, poi le parlerai> in fondo non ha tutti i torti. La guarda in malo modo, come se non se l'aspettasse.
"È urgente" insiste, ma riceve un altr rifiuto. Ora che ci penso, nessuno le dice mai nulla, che sia un prof o un alunno. L'unica che le va contro sono io. Fino ad ora.
-Faccio subito okay? Aspettami fuori- la guardo tranquilla ma la voce è seria. Sbuffa ed esce. Tutti tornano a guardarmi, chi sconcertato e chi confuso.
-Mi spiace molto, io..-
<Non è colpa tua, continuiamo> mi sorride. Che le stia simpatica? Al suono della campanella metto a posto velocemente le mie cose ed esco salutando in fretta tutti. Difronte alla porta trovo Lauren appoggiata al muro abbastanza arrabbiata.
-Ehi, che succede?- ha lo sguardo preoccupato.
"Dobbiamo parlare" ansia. In un attimo mi si secca la gola e lo stomaco mi si contorce.
-D-dimmi..-
"Ci ho riflettuto a lungo.. una settimana è troppa" sbianco. Mi ha fatto quasi venire un attacco di panico per questo? Io l'ammazzo.
-E questa è la cosa super urgente?- ho il broncio.
"Beh sì. Non posso riuscire a non toccarti per una settimana, è troppo" sembra stia per averlo lei un attacco di panico.
-Puoi farcela- la guardo arrabbiata.
"Che c'è?"
-Niente- sospiro e prendo qualche secondo per calmarmi.
"Lo so che sei arrabbiata, ma perché?" È brava a capire queste cose ma non i motivi, da non credere.
-Mettiamo caso che vada in vacanza per una settimana o più, come farai?- mi guarda comprendendo.
"Vengo con te"
-E se fosse per problemi in famiglia e non potessi venire? Vorresti dirmi che andresti da un'altra solo perché ti mancherebbe il contatto fisico con me?- sto per piangere.
"Okay, ora stai esagerando. Non ho assolutamente detto una cosa del genere" ecco l'ennesima discussione del giorno.
-A no? A me sembrava avessi insinuato questo- sto parlando piano, ho paura della risposta.
<È tutto a posto?> mi volto a vedere chi è.
-Sì, è tutto okay- sforzo un sorriso. Ma non se ne era andata?
<Sei sicura?>
"È tutto okay, non abbiamo bisogno di niente" Alyssa la guarda male. Quando guarda me, mi sorride e poi se ne va.
-Perché devi essere così scortese?- si acciglia.
"Cosa? Io? Ma se..- no, lasciamo perdere" ma cos'ha ora?
-Comunque, cosa mi stavi dicendo?- non è riuscita a finire prima.
"Nulla"
-Non fare la bambina- mi pento di quel che dico dopo. Mi porta nella classe ormai vuota, mi prende in braccio e mi fa sedere sul banco. La guardo confusa.
"Ora vediamo chi è la bambina" sussurra al mio orecchio.
-Cos..? No, qui no..- solo il suo respiro sul mio collo mi fa venire i brividi.
"Prima, quando sono stata interrotta.." le mani sulle mie cosce, le mie gambe intorno alla sua vita.
"Volevo dirti che, non riesco a stare dieci secondi senza di te che impazzisco, mi mancano le tue labbra appena si allontanano dalle mie. Come potrei resistere senza nemmeno sfiorarti per una settimana?" I suoi occhi verdi nei miei. Mi bagno le labbra con la lingua e deglutisco. La tensione si fa sempre più forte.
<Oddio scusate, ho dimenticato la borsa> di nuovo la sua voce. Lauren, come mi aspettavo si acciglia subito. Dico alla prof di biologia che non c'è problema e cerco di distrarre la ragazza davanti a me.
Notando che sta per dire qualcosa di non molto carino, prendo una decisione drastica.
-Lauren?-
"Uhm?" Rafforzo la presa delle gambe e faccio aderire di più il mio corpo al suo. Porta immediatamente il suo sguardo a me, voglioso più del solito.
"Se pensi che resisteró una settimana così, puoi anche sognare" rido a pochi centimetri dalle sue labbra. Sento la prof osservarci e ammetto che la cosa mi mette in soggezione.
-Andiamo?- annuso la sua felpa che ho ancora addosso.
"Sì, ma quella felpa?" Mi sorride.
-Ti piace? È nuova- mi atteggio, ovviamente sembro un'idiota.
"Sembra tanto la mia, quella che non trovo dall'ora di letteratura" mi bacia il naso poi me lo morde.
-Ahi! Comunque sì, è la tua- rido di nuovo. Amo ridere per cose così con lei.
-Ora andiamo prima che impazzisca- le do' un pizzicotto. Mi ruba un bacio e mi fa la linguaccia. Provo a scendere ma lei mi prende di nuovo in braccio e tranquillamente se ne esce dalla stanza. Distrattamente noto Alyssa ancora ferma lì e ciò mi manda in imbarazzo e non poco. Che figura. Mi accompagna a casa e si trattiene per non baciarmi.
"Una settimana vero?" Annuisco.
"Bene, ma poi mi ricompensi a dovere" mette il broncio. Dio se è bella.
-Se ti comporterai bene sì- le faccio la linguaccia. Scendo dalla macchina e dopo averla salutata con la mano entro in casa. Quando vado in cucina a salutare tutti, rimango di sasso.
<Ma guarda chi si rivede> non posso crederci. Ditemi che è uno scherzo.


Volevo ancora ricordare che la storia è di @HowIceAndFire
I diritti sono solo suoi
-A

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