𝑴𝑨𝑹𝑨𝑼𝑫𝑬𝑹𝑺 𝑬𝑹𝑨 - Theodore [Theo] Hawthorne
" 𝘴𝘪𝘯𝘤𝘦𝘳𝘰... 𝘩𝘰 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘢𝘣𝘣𝘳𝘢𝘤𝘤𝘪𝘰 "
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☽.°୭̥ 𝗧𝗛𝗘𝗢𝗗𝗢𝗥𝗘ᵗʰᵉᵒ .°୭̥ ☽
Theo ha sempre odiato il suo nome e non smette mai di ripetere ai suoi fratelli che sia "cacofonico".
Lo trova troppo acuto; insomma, uno strazio per le orecchie.
La verità dietro a queste affermazioni è però più profonda: in primis si tratta del secondo nome di suo padre, per cui ha sempre provato un grande rancore; in secondo luogo è perché è sempre stato preso in giro, non solo da maghi, ma anche da babbani.
Si tratta di una sorta di "tradizione di famiglia", infatti, anche Thisbe e Theseus continuano ad essere scherniti per questi nomi bizzarri. "Basta farci l'abitudine" la risolvono così i due fratelli maggiori. Ma Theo non ci riesce e ogni insulto fa molto male.
Il motivo di questi tre nomi è legato ad una scelta del padre, un "giochino" alla fine.
Voleva nomi nobili e memorabili e per questo decise questa triade tutta a "t".
☽.°୭̥ 𝗛𝗔𝗪𝗧𝗛𝗢𝗥𝗡𝗘.°୭̥ ☽
Theo prende il suo cognome dal padre, Hugo Hawthorne, il secondogenito dei coniugi Hawthorne. Una famiglia chiusa, nessun matrimonio, se non tra purosangue per mantenere vivo il lignaggio puro.
Hugo, in uno dei suoi continui viaggi in giro per il mondo, alla scoperta e raccolta di nuovi ingredienti per le sue pozioni, si ritrovò casualmente in Irlanda. Era tempo di guerra, ma che importava, viaggiare era ciò che aveva da sempre desiderato fare.
Lì, una notte di tempesta, si perse tra le varie distese verdi. Non sapeva dove andare, dove poter rifugiarsi per la notte e nemmeno dove potersi materializzare. Vagò per diverse ore tra l'oscurità, in cerca di qualsiasi bagliore, che non fosse lo scintillio della sua bacchetta.
In lontananza sentì dei passi, leggeri e veloci, farsi sempre più vicini. Cercò di capire da dove provenissero s se ci fosse davvero qualcuno nei paraggi. Ad un tratto, all'improvviso, davanti a lui comparve una ragazza. Era di un biondo abbastanza scuro, con il viso ricoperto da lentiggini. Era bassa e dagli occhi magnetici, di un azzurro disarmante.
Hugo rimase sorpreso: cosa ci faceva una ragazza così fuori, al freddo e sotto la pioggia? Ma anche lei era sorpresa, soprattutto da quell'oggetto che il ragazzo teneva tra le mani. Senza dire nulla, la giovane gli fece cenno di seguirla e lo portò in una piccola casetta nel mezzo di un bosco.
Con il tempo si conobbero e Hugo capì che quella capanna non era la casa della ragazza. Era solo la vecchia casetta di sua nonna, dove adesso lei andava per passare un po' di tempo. Era una giovane dalla bellezza delicata, ma dal carattere forte. La guerra le aveva insegnato ad essere così, a curarsi più della sopravvivenza, che di un bell'aspetto.
I giorni passavano e Hugo perdeva sempre di più la voglia di viaggiare e di tornare a Londra dalla sua famiglia. Alla fine, conoscendo sempre di più quel piccolo mondo babbano, nascose la sua abilità magica alla ragazza, Téide. Ma questa ancora si ricordava di quella sera, quando aveva visto quello strano oggetto luminoso, anche se con il tempo quel ricordo diminuì il suo valore.
Hugo decise di restare lì e, finita la guerra, si sposarono, mettendo al mondo tre bambini.
A casa Hawthorne aumentavano le preoccupazioni per la sorte del figlio e iniziavano le ricerche in giro per il mondo. Hugo e Teide, nel mentre, rimasero a vivere nel paesino della ragazza, era sperduto e lontano dal mondo.
Ma un anno dopo la nascita di Theo furono trovati dalla famiglia Hawthorne e, in quel momento, Teide scoprì dell'esistenza del mondo magico. Hugo si ritrovò davanti a una scelta difficile e alla fine decise di ritornare dalla sua "vera" famiglia. Alla fine, era cresciuto in un mondo in cui i babbani, come Teide, sono i peggiori errori del mondo. Questi suoi istinti si risvegliarono all'improvviso e si rese conto dello sbaglio che aveva commesso a sposarla. E poi, quei bambini non li considerava più suoi e se fossero stati anche loro dei babbani? Che grande cavolata che aveva fatto.
Senza scrupoli se ne andò, tornando a Londra dalla sua famiglia. Sperando che la lontananza e il tempo cancellassero quello che aveva fatto.
Si risposò, ma non ebbe mai altri figli.
☽.°୭̥ 𝟭𝟱 𝗦𝗘𝗧𝗧𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 ᵠᵘⁱⁿᵗᵒ ᵃⁿⁿᵒ .°୭̥ ☽
Il verde dell'Irlanda ancora restava vivo, mentre un fresco venticello accarezzava l'aria. Era una mattina abbastanza nuvolosa quella del 15 Settembre. Poche persone in quel piccolo villaggio a strapiombo sul mare uscivano dalle loro casette color fango.
Il mare era mosso, l'autunno alle porte.
In quel giorno, non così allegro, nacque Theodore, o meglio Theo, il terzogenito della famiglia Hawthorne.
Teide, la madre, era stanca e Hugo, il padre, moderato nelle sue emozioni. Non c'era troppo entusiasmo, perché presto quella finta felicità di coppia sarebbe stata spezzata. E come, prima di una tempesta, si sentono tuoni in lontananza e soffia un forte vento, così la nascita di Theo fu solo un semplice e banalissimo evento.
Al settimo cielo, però, erano Theseus e Ibi, ancora due piccoli bambini. Già, facevano a gara per chi avrebbe dovuto tenerlo più in braccio, insomma, per loro era un nuovo pupazzino con cui giocare.
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𝗥𝗔𝗩𝗘𝗡𝗖𝗟𝗔𝗪
" 𝚁𝚎𝚊𝚍𝚒𝚗𝚐 𝚏𝚞𝚛𝚗𝚒𝚜𝚑𝚎𝚜 𝚝𝚑𝚎 𝚖𝚒𝚗𝚍 𝚘𝚗𝚕𝚢 𝚠𝚒𝚝𝚑 𝚖𝚊𝚝𝚎𝚛𝚒𝚊𝚕𝚜 𝚘𝚏 𝚔𝚗𝚘𝚠𝚕𝚎𝚍𝚐𝚎; 𝚒𝚝 𝚒𝚜 𝚝𝚑𝚒𝚗𝚔𝚒𝚗𝚐 𝚝𝚑𝚊𝚝 𝚖𝚊𝚔𝚎𝚜 𝚠𝚑𝚊𝚝 𝚠𝚎 𝚛𝚎𝚊𝚍 𝚘𝚞𝚛𝚜 „
Quando Theo fu smistato in Corvonero, la decisione del Capello Parlante non fu lunga, anzi, sembrava già sapere dove collocarlo ancora prima di esser poggiato sulla testa del ragazzo.
Theo, però, aveva da sempre sperato di finire in Tassorosso, come i fratelli. Non voleva essere separato da loro e poi quella casata sembrava così fantastica dai loro racconti.
Quindi, subito, mostrò un lieve dispiacere per quella sorte, ma, dopo diverse settimane, capì che anche la sua casata non era "così male".
Patisce, però, ancora la distanza dai suoi fratelli, soprattutto le notti in cui ha bisogno di sfogarsi. Vorrebbe piangere tra le loro braccia, sentendo le loro voci e scherzando insieme, ma non può farlo.
Theseus dice che è un bene, che lo aiuterà a crescere, ma Theo non la vede così.
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☽.°୭̥ 𝗠𝗘𝗭𝗭𝗢𝗦𝗔𝗡𝗚𝗨𝗘 .°୭̥ ☽
Theo è un mezzosangue, per gli altri un "lurido mezzosangue".
Si sente sempre fuori posto: a casa, in quel piccolo e antiquato paesino, perché è "un mago" e ad Hogwarts perché ha una madre babbana.
Perché dev'essere sempre la pecora nera in mezzo a un gruppo di pecore bianche?
Ma ciò per cui soffre di più sono i continui e costanti insulti verso di lui. Vorrebbe essere come Theseus, che riesce un minimo a farsi valere, o come Ibi, che è in grado di non pensarci e di sorridere nonostante tutto. Ma non ci riesce, si chiude in se stesso per poi esplodere la notte in pianti silenziosi.
Solo i suoi fratelli ne sono a conoscenza, dato che li tiene ben nascosti per non ricevere un altro soprannome, "frignone" per esempio.
Ha idee contrastanti verso suo padre: da una parte lo odia, visto che li ha abbandonati, dall'altra spera in un suo ritorno per dimostrare che lui, Theo, non ha solo una madre babbana, ma anche un padre purosangue.
☽.°୭̥ 𝗝𝗔𝗖𝗞 𝗗𝗬𝗟𝗔𝗡 𝗚𝗥𝗔𝗭𝗘𝗥 .°୭̥ ☽
Theodore somiglia moltissimo a suo padre a livello fisico: occhi scuri, riccioli neri e lo stesso identico fisico, bassino e molto magro.
Proprio per questi suoi tratti, è particolarmente odiato da sua madre. Ogni volta che lo incrocia, si irrigidisce sempre di più, come se davanti non avesse suo figlio, ma quella persona che le ha spezzato il cuore.
Theo ormai è riuscito a farci l'abitudine, nonostante molti notti abbia bisogno di scaricare questa tensione, piangendo tra le braccia della sorella.
I suoi fratelli sono diversi da lui, infatti, si assomigliano di più tra loro. Spesso Theo ci patisce, anche se viene sempre tirato su dai complimenti sinceri di entrambi.
☽.°୭̥ 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗧𝗧𝗘𝗥𝗘 .°୭̥ ☽
Theo appare sempre come un ragazzo sprovveduto, fragile e anche un po' stupido. Questa è la prima impressione che fa alla gente e lui lo sa bene.
La sua insicurezza lo porta ed essere così, il sentirsi sempre fuori posto, come se nessuno lo volesse.
È difficile, infatti, per lui trovarsi a suo agio con qualcuno e riuscire a socializzare. Ha come una costante paura nello sbagliare qualcosa, nel sembrare ancora più "strano" di quanto già non sia.
Questo lo porta essere spesso schivo e misterioso, un ragazzo che ti rivolgerà direttamente la parola solo se strettamente necessario, altrimenti vagherà con lo sguardo, sperando di non essere notato.
Stare per conto suo è ciò che lo rende più felice. Nessun insulto, nessuno stress. Solo lui e ciò che ama fare: essere curioso.
Fa moltissime domande quando è preso dalla sua "vena di conoscenza", tanto da sembrare, a volte, un po' fastidioso. Ma è qualcosa di naturale, che non riesce a mettere da parte.
La sua fragilità, sepolta negli abissi del suo essere e repressa continuamente, spesso torna a galla. Non riesce a gestirla e può capitate, soprattutto se molto ferito, che scappi in bagno a piangere. Perché è questa la sua liberazione: lasciare che le lacrime scorrano via, come un fiume. Ma c'è sempre un problema. Dopo ogni momento di fragilità come questo, se nessuno sta con lui, un'aura di malinconia lo avvolgerà per tutto il giorno.
Per questo, quando ci sono questi avvenimenti, ha bisogno che sua sorella o suo fratello siano nei paraggi per tirargli su il morale. Ma lui non li va a cercare, perché, nonostante tutto, si vergogna.
Theo si vergogna anche spesso di se stesso. A volte, il suo cervello cede agli attacchi degli altri, iniziando a credere agli insulti, a tutto quello che si dice su di lui.
Nonostante queste fragilità, dimostra carattere (per quanto possibile) quando viene toccata la sua famiglia, ovvero Theseus e Ibi.
Con loro scherza, soprattutto con sua sorella. Non appare più come il ragazzo fragile e schivo, ma come un vero e proprio giullare pazzerello, che farebbe qualsiasi cosa per una risata. Dimentica lo studio e la sua voglia di conoscenza, lasciandosi andare totalmente all'istinto.
Theo è quindi un ragazzo improntato all'avere un giudizio razionale e un approccio simile alle situazioni. Ma dentro di sé, nasconde una profondissima fragilità visibile a pochi.
È anche abbastanza lunatico, ma di sicuro molto meno rispetto a suo fratello Theseus. Riesce a controllare tutto le sue emozioni, schiacciandole dentro di sé. Poi, esplode.
Ha un continuo bisogno di affetto, che probabilmente ha un po' ereditato da sua sorella. Spesso può capitare che vaghi in cerca di coccole dalle persone con cui ha confidenza.
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Theo nasce tra l'affetto dei suoi fratelli e non quello dei suoi genitori, poiché in un grande periodo di crisi per la sua famiglia. Solo un anno dopo, infatti, suo padre li lascerà, ritornando a vivere solitariamente e lussuosamente a Londra.
La madre inizia ad odiare la magia, il mondo magico e tutto ciò che vi è legato. Spera che i suoi figli non siano degli stupidi maghi, non riuscirebbe a sopportarlo. In più, si chiude in se stessa, reagendo a questo abbandono con rabbia e severità. Riversa tutto sui suoi figli, a cui non mostra mai un briciolo di affetto o di premura. Solo critiche e castighi, nulla di più.
Soli, Theseus, Ibi e Theo crescono in uno sperduto paesino tra le scogliere verdeggianti dell'Irlanda. La loro compagnia è fatta da gesti semplici, di corse sui prati, giochi umili e divertenti. Ma la povertà incombe su di loro e, presto, devo adattarsi allo svolgere diverse faccende non comuni per i bambini della loro età.
Theo inizia a dedicarsi a qualche lavoretto manuale per cui scopre di non essere minimamente portato. E' una frana in qualsiasi cosa, anche nelle faccende domestiche, riservate prevalentemente ad Ibi.
Ma presto, anche per lui inizia la scuola, e mostra delle capacità intellettive fuori dalla norma. Ha una curiosità innata, un'inclinazione al voler conoscere che pochi bambini nella sua classe hanno. Forse, perché ha sempre avuto poco, per lui qualsiasi cosa contenuta nei libri è nuova e ricca. I professori delle elementari lo elogiano, ma i compagni no. Tutti lo detestano, lo scherniscono. Come può un poveraccio come lui, che nemmeno può permettersi dei bei libri, essere così bravo. E poi, è così strano! Sempre con vestiti rattoppati e con quell'aria da stupido.
Iniziano a chiamarlo "asino". Fanno disegni, gli attaccano la coda, oppure gli piantano in testa delle orecchie di carta. Theo cerca di non reagire, di ascoltare i suoi fratelli, che lo esortano a non fare nulla. Dopotutto nessuno darebbe ascolto a tre poveri bambini abbandonati da un padre su cui da sempre in paese circolano strane storie. Non ha senso tentare di alzare la voce se sei muto.
Una mattina Theo, uscito di casa per andare a scuola, viene preso un'altra volta di mira e i soliti ragazzini, che lo prendono in giro, afferrano la sua misera cartella e si dirigono verso la scogliera. Il ragazzo cerca di fermarli e corre dietro di loro, nonostante sia completamente una frana nella corsa. Non può lasciare che gettino tutto via, non ha abbastanza soldi per poter ricomprare tutto e poi sua madre lo ucciderebbe.
Quando arriva, uno di quel gruppo si trova sul ciglio della scogliera e tiene sospesa quella malandata cartella.
"Asino, vieni a prenderla..." dice, mentre la fa dondolare nel vuoto, "dai fallo se ne hai il coraggio"
All'improvviso un forte vento inizia a spirare, proviene dal mare, eppure prima non c'era. La raffica si fa più intensa e il ragazzo perde la borsa di mano, ma questa non cade giù, arriva dritta nella mani di Theo.
Non si sa quale fosse la sua espressione o cosa i ragazzi videro nel povero bambino, sappiamo solo che da quel giorno smisero di fare quel genere di scherzi e anche su Theo iniziarono a circolare strane storie. Questa fu la sua prima magia.
Passano gli anni e Theo cresce, diventando, a detta di sua sorella, sempre più bello. A scuola i suoi voti migliorano ed entrambi i fratelli fanno in modo di sostenere questi suoi studi, andando a lavorare per guadagnare qualche soldo. Ma quella quiete si spezza, quando a casa arriva la lettera di Theseus per la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
È Ibi a trovarla la mattina e subito corre in camera loro, ribaltandoli dal letto. Nessuno aveva mai parlato di magia, avevano solamente sentito storie in giro per il paese; dicevano che loro padre praticava la magia nera. Non ci avevano mai creduto, Theo in particolare: insomma, la magia non è scienza e lui adorava la scienza.
Quando sua madre scopre della lettera e di quello che Theseus era effettivamente, sviene. Inutile dire che il suo comportamento diventa più duro nei confronti di tutti e tre.
Ma il ragazzo va in quella nuova e lontana scuola, di cui a casa è severamente vietato parlare. Niente magia, niente stranezze. Anche quando, terminato il suo primo anno, Theseus torna, i tre bambini possono parlare solo la notte e di nascosto di quel mondo così incantevole e nuovo.
Poi, l'anno dopo arriva la lettera di Ibi ed, infine, anche quella di Theo. È una grandissima sorpresa per lui e anche un po' un sollievo, sarebbe stato terribile scoprire di non essere come i suoi fratelli un'altra volta.
Viene smistato in Corvonero ed ottiene subito ottimi risultati in tutte le materie. Ma, come sempre, le pressioni aumentano di nuovo da parte degli altri ragazzi. Rimane sempre lo "strano", quello fuori posto, quello che non si merita di stare lì. Si sente perso e fuori luogo in qualsiasi posto, se non tra le braccia dei suoi fratelli.
"Vomitoso" è il soprannome con cui spesso lo chiamano gli altri, perché vomitò durante la sua prima lezione di volo. Ma non mancano altri soprannomi come "sudicio", "straccione", "lurido mezzosangue", "povero".
In aggiornamento...
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Se fosse stato per Theo, avrebbe di certo scelto tutte le materie. Ma che ci vuoi fare, le regole sono regole e Theo non è nemmeno un ragazzo con tanto coraggio da infrangerle.
Alla fine decise di scegliere Cura delle Creature Magiche e Aritmanzia. Di certo, la scelta più semplice per lui sarebbe stata Babbanologia, vivendo a casa come un babbano. Ma la curiosità per lui è tutto e, quindi, la sua scelta ricadde su materie mai studiate prima.
In Aritmanzia ed Erbologia non è molto bravo, rispetto alle altre materie. In compenso, Ibi è molto portata per queste due e, spesso, si danno ripetizioni a vicenda.
Theo studia spesso, per lui il conoscere è tutto, oltre che alla famiglia.
Quella a incentivarlo di più è Ibi, la quale, al contrario, ha una possibilità minore di applicarsi, viste tutte le faccende che deve svolgere al posto della madre.
La ragazza ha pur sempre un grande cervello, molto logico e pronto, cosa che Theo spesso ha notato e che cerca di aiutarla a coltivare.
Aiuta molto anche Theseus, soprattutto quando questo è giù di morale, dato che il suo rendimento dipende dal suo stato d'animo.
Anche per questo, Ibi tende ad occuparsi della parte psicologica per risollevarlo, mentre Theo di quella legata allo studio.
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❝ ☽ Ha due fratelli maggiori Theseus, di due anni più grande, e Ibi, di uno.
Con entrambi ha un rapporto molto profondo, nonostante spesso litighino.
Sono la sua vera famiglia, quella che sente davvero vicina.
Ha una grande stima per Theseus e, da bambino, copiava letteralmente qualsiasi cosa facesse. Per esempio, un giorno di pioggia continua, chiusi in casa, si misero a giocare. Dovevano fingere di essere degli eroi e salvare la principessa, Ibi. Ovviamente, qualsiasi mossa facesse Theseus, Theo la imitava. D'un tratto si sentì un tuono fortissimo e Theseus si nascose sotto il letto, spaventato. Anche Theo, ingenuamente, fece lo stesso, nonostante non avesse paura dei tuoni.
Suo fratello tremava e Theo copiò anche quello, suo fratello quasi piangeva e Theo faceva lo stesso. Notando quelle imitazioni molto buffe, Theseus scoppiò a ridere, nonostante la paura.
Così, ogni volta che c'è un temporale, il maggiore va subito da Theo, che con risate e buffe scenette lo fa distrarre da quei suoni.
Ibi è un po' come la madre premurosa e presente che né lui né Theseus hanno mai avuto. Nonostante abbiano solo un anno di differenza, Theo vede Ibi davvero come una madre su cui contare sempre.
È da lei che va spesso a raccontare i suoi segreti, perché sa che non li dirà a nessuno, mentre Theseus, sotto questo punto di vista, è un po' sbadato.
Trova che sia la più forte tra i tre, quella che non si fa mai abbattere dagli altri e che sempre cela il suo dolore per non farli soffrire.
Amano scherzare insieme, soprattutto adorano farsi il solletico.
In più, si svegliano sempre a vicenda in modi un po' "pazzerelli". Sono, infatti, entrambi molto (ma molto) difficili da svegliare.
Anime molto affini e simili, se non per il fatto che Theo si più focalizzato sullo studio e meno sull'aiutare gli altri.
Una notte era rimasto sveglio fino a tardi. Pensava agli insulti che anche quel giorno gli avevano rivolto. "asino", "povero", "sudicio" e tanti altri.
Aveva tirato su la testa, notando che Ibi non era nel letto. Subito, pensò che stesse facendo qualche faccenda, magari lavare qualcosa.
Si alzò, aveva bisogno di compagnia.
Uscito dalla camera, sentì dei singhiozzi lontani provenire da fuori. Così, aprì la porta e si diresse verso il retro di casa, a piedi nudi sul terreno.
Ibi stava piangendo, non l'aveva mai vista così. Di solito sorrideva sempre ed era lei a consolare loro.
Subito, quando lo notò, la ragazza fece per andarsene, non voleva farlo preoccupare. Ma dall'altra parte arrivò Theseus, anche lui in piedi.
Era "bloccata".
Così, alla fine, si lasciò andare, aprendosi con loro per la prima volta e per ora ultima.
❝ ☽ Nonostante Theo possa considerarsi "grande" e così anche i suoi fratelli, ancora tutti i tre si divertono un mondo a giocare insieme.
Non si tratta di giochi da tavolo o altri da "comprare", questo perché non hanno abbastanza soldi.
Ma si divertono da morire a divertirsi con cose più semplici e forse anche infantili.
Nascondino, battaglia dei cuscini, solletico e altri.
Ma il loro preferito è quello degli eroi e la principessa. In cui due di loro devono superare delle prove e, in
base al loro coraggio, sposeranno o meno la principessa.
La cosa divertente? Non sempre la principessa è Ibi.
Quando erano ancora piccoli, infatti, Theo si lamentò. Perché sua sorella doveva sempre stare ferma a far nulla, mentre loro due dovevano faticare. È risaputo che sia Theo sia Ibi siano poco atletici (molto poco), per questo i giochi movimentati dopo un po' li stancano.
Da quel giorno, decisero che per il ruolo della principessina avrebbero fatto a turni.
Ancora adesso ci giocano.
❝ ☽ Ha seri problemi nella gestione del mangiare. Ha costantemente un forte bisogno di mettere qualsiasi cosa sotto i denti e, se non mangia, le sue capacità cognitive tendono ad assottigliarsi.
Sua madre lo ha sempre rimproverato, anche con punizioni e castighi pensanti. Trova questo un brutto vizio, forse uno dei peggiori di Theo.
A fine cena, capita spesso, che a casa non sia ancora sazio, date le piccole porzioni che lui e i suoi fratelli sono abituati a mangiare. Ma Ibi, di tanto in tanto, gli passa sempre da sotto il tavolo qualche parte delle sua porzione, talvolta anche tutto il suo piatto.
Una volta fu beccata e dovette restare senza mangiare per due giorni. Lei accettò la punizione con il sorriso, perché alla fine, non sentiva di aver fatto una cosa sbagliata. Theo, invece, si sentiva tremendamente in colpa e per questo, adesso, quando Ibi gli passa qualcosa, cerca sempre di persuaderla a non farlo. Ma ogni sforzo è inutile alla fine.
❝ ☽ Il suo cibo preferito, sembrerà strano, ma è la minestra di sua sorella.
Quando era bambino la detestava: era un piatto povero, che spesso in casa loro sapeva di acqua. Non c'era molto da mangiare, infatti, e, senza alcun amore, sua madre preparava questo.
Crescendo un po', Ibi prese il posto della madre in cucina e la prima cosa che decise di provare a fare fu proprio quella brodaglia.
Theo ricorda ancora l'odore che c'era in casa, era diverso. Quando l'assaggiò per la prima volta sentì qualcosa con un sapore. Eppure Ibi aveva usato gli stessi ingredienti di sua madre, nulla di diverso.
Ma era speciale, un po' magica forse.
Da quel giorno è diventato il suo piatto preferito, che sua sorella gli cucina spesso, in particolare quando è giù di morale.
❝ ☽ Ha una paura matta del volare. Infatti, terminata la sua prima lezione di Volo ad Hogwarts vomitò subito tutto quello che aveva mangiato. Da quel momento iniziarono a prenderlo in giro, divenendo "bimbo vomito", e, così, prese la distanze dal Volo.
Negli anni, suo fratello Theseus, portiere dei Tassorosso, ha cercato di fargli cambiare idea.
Di nascosto, infatti, Ibi e Theo gli avevano regalato una scopa di seconda mano, in modo tale da farlo allenare anche a casa nei mesi estivi.
Un giorno i due fratelli si allontanarono dal villaggio e, senza farsi vedere dai babbani e soprattutto dalla madre, Theseus portò sulla scopa anche Theo.
Inutile dire che vomitò anche questa volta.
Il volo non fa proprio per lui.
Non odia il Quidditch, ma lo trova comunque uno sport troppo pericoloso, soprattutto quando vede suo fratello giocare.
❝ ☽ I suoi fratelli fanno spesso spettacoli babbani in casa, dove Theseus suona il piano e Ibi canta. E anche Theo ha un ruolo importantissimo in queste esibizioni: il giullare.
❝ ☽ Ha una cicatrice sull'occhio. Poche settimane dopo la sua nascita, Ibi e Theseus, poco controllati dai genitori, si litigavano il piccolo "bambolotto" appena arrivato.
Per sbaglio, mentre Thesues lo teneva in braccio, gli cadde e il bambino si procurò un taglio poco sopra il sopracciglio. Il fratello non si è mai perdonato questo fatto, per cui ancora si sente in colpa.
❝ ☽ Ha un costante bisogno di abbracci, soprattutto da parte dei suoi fratelli, vista la sua inclinazione a sentirsi spesso solo e abbandonato.
❝ ☽ La sua più grande paura è quella di restare solo. Per questo il suo molliccio non è altro che un profondo vuoto, in cui non è più visibile nessuno.
Non è ancora riuscito a produrre il suo Incanto Patronus, nonostante ci provi costantemente.
La sua bacchetta ha un nucleo di crine di unicorno e il legno è quello di faggio, 12 pollici e mezzo, flessibile.
☽.°୭̥ 𝗕𝗜𝗦𝗘𝗦𝗦𝗨𝗔𝗟𝗘ʰᵉ/ʰⁱᵐ .°୭̥ ☽
Theo ancora non ha ancora capito la sua sessualità. E' un argomento che tende sempre a liquidare con un "non lo so" o con altri discorsi. Ha notato, però, di provare un'attrazione non solo per il genere femminile, ma anche per quello maschile.
Alle elementari, diede il suo primo bacio ad un ragazzo della classe. Ovviamente, non l'ha mai detto a nessuno, se non a sua sorella Ibi. Si vergogna molto di questo, anche perché la rigidità di sua madre non gli permetterebbe di esprimersi liberamente. Quindi, preferisce dire di non aver mai dato il suo primo bacio e di non aver mai avuto una relazione.
Nel profondo, crede di essere bisessuale e, con il passare degli anni, se ne rende sempre più conto.
☽.°୭̥ 𝗡𝗢𝗧𝗘.°୭̥ ☽
Ecco il mio Oc per la role, spero tanto possa piacervi.
Mi rendo conto di aver messo un po' tante curiosità (forse troppe, ahah).
Chiunque voglia avere qualche rapporto con Theodore sappia che io sono pienamente disposta a farne ^^
Aiuto è venuto lunghissimo, ahah, me ne sono accorta ora
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-_-moon_light-_-
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