Capitolo 60

Non so il perché io stia baciando Cristiano ma quando mi rendo conto di quello che sto facendo, lo allontano da me. ‹No, è sbagliato› dico
‹Sbagliato?› dico
‹Si, potrei essere anche attratta da te ma so di amare Fede›
‹Forse ti sbagli e non lo ami come credi› dice cercando di baciarmi di nuovo ma mi allontano questa volta
‹No, mi dispiace› dico e corro via verso casa di Martina.
Suono il campanello, ‹Silvia? Che ti sei dimenticata?›
‹Posso restare a dormire?› dico
‹Si, ma che è successo? Hai litigato con tua madre?› mi chiede
‹No, avrei preferito guarda› dico
‹Mi spieghi...›
Faccio un respiro profondo. ‹Ho combinato un casino e questa volta credo che Federico non mi perdoni›
‹Oddio› dico
Mi siedo sul suo letto, ‹mi ha baciato› dice
‹Cosa?› dice
‹Cristiano mi ha baciato e io l'ho ricambiato senza un motivo› dico, ‹che cosa devo fare? Dirglielo a Federico?›
‹Ovvio che non glielo devi dire› dice
‹Ma vorrei essere sincera con lui› dico
‹Ma così lo perderai› dice
Non rispondo perché ha ragione.
Non è che se gli dico che ho baciato Cristiano, lui farà i salti di gioia di certo non mi parlerà più. E io non voglio. Ma perché l'ho baciato? Perché mi ha baciato?
‹Posso restare quindi?› dico
‹Ti ho detto di si, ma io domani mi alzo presto›
‹Ti accompagno a scuola poi vado a parlare con Fede› dico
Il mio cellulare squilla e sullo schermo c'è scritto il suo nome. ‹Rispondi› mi esorta
‹No› dico
Sbuffa e prende il cellulare dalle mie mani, ‹la solita fifona› dice e risponde al posto mio. ‹Sono Martina, Silvia si è addormentata. È una dormigliona e non la svegli neanche con le cannonate› dice
Cerco di colpirla ma lei si allontana. ‹Okay domani mattina glielo riferisco, buonanotte› dice e chiude la chiamata.
‹Chi ti ha detto?› dico
‹E' un santo quel ragazzo, ancora non so come faccia a sopportarti
‹Fanculo Martina› dico mettendomi sotto le coperte
‹Sai che ti adoro amica mia› dico
‹Ti adoro anch'io e grazie per avermi coperto, se avessi sentito la sua voce gli avrei detto tutta la verità in seduta instante› dico e mi giro dall'altra parte, ‹non ti ha detto nulla da dirmi?›
‹Le vostre sdolcinerie evito di ripeterle›
Sorrido e mi giro di nuovo dall'altra parte, consapevole che non dormirò per il senso di colpa.
Anche se Martina ha ragione, non posso non dirglielo e so che ne pagherò le conseguenze ma voglio essere sincera con lui: io amo Fede con tutta me stessa.
Quel bacio con Cristiano è stato solo una debolezza e niente di più. È un bel ragazzo si e se non fossi stata innamorata di Fede, forse potevo anche frequentarlo.
Con Cristiano sto bene e mi diverto ma quando sto con Fede è pura magia e musica.
No, domani gli dico tutta la verità.
La mattina dopo mi sveglio ma sembrava che non avessi dormito per niente, mi sentivo stanca. ‹Silvia hai due occhiaie forse meglio che ritorni di nuovo a dormire›
‹Ma...›
‹Tranquilla glielo dico io a mia madre, tanto ormai sei di casa qua e non le daresti problemi›
‹Grazie› dico.
Ecco perché siamo migliore amiche.
Alla madre infatti non dà nessun fastidio, cosi mi giro dall'altra parte e mi addormento di nuovo. E mi sveglio quando sono le 12 passate.
Mi alzo e vado in cucina dove la madre stava cucinando. ‹Buongiorno, ho chiamato tua madre e le ho detto che resti a pranzo qua› dice
Ringrazio.
Martina ritorna da scuola alle due meno dieci e pranziamo assieme con lei che racconta dei suoi successi scolastici di oggi: ha preso nove al compito di matematica e otto all'interrogazione di latino.
‹Secondo me uscirai con cento e lode alla maturità› dico
‹Ma magari proprio› dice
‹Sei la migliore e se non ci riesci tu non so chi potrebbe riuscirci›
‹Quando vai a parlare con Federico? O hai intenzione di evitarlo per sempre?›
‹Stavo andando› dico e prendo le mie cose, poi esco da casa sua.
Davanti al portone di casa mia faccio un grande sospiro prima di aprire e vedo Fede giocare al play con mio fratello. ‹Cazzo Silvia finalmente› dice
‹Scusa, possiamo parlare?› dico
‹Si› dice
‹Silvia il tuo fidanzato è una schiappa a Fifa› dice
‹Fanculo Giovanni, non ci ero con la testa quindi non ero concentrato, ma la prossima volta ti faccio il culo› dice.
Non credo che ci sia una prossima volta.
Ci dirigiamo verso la mia camera dove Emanuela per fortuna non c'era e chiudo la porta della camera. ‹Che devi dirmi?› dice
Sospiro.
‹Prima devi sapere che non è significato nulla questo›
‹Cosa?›
‹Non so perché l'ho fatto ed è stato solo un errore›
‹Cazzo Silvia mi dici che è successo, mi stai preoccupando›
‹Ho baciato Cristiano› dico
Fede resta zitto e guarda dritto davanti a lui, lo scuoto, ‹Fede dimmi qualcosa›
‹Che cosa cazzo devo dirti?›
‹Qualunque cosa› dico
Lui fa per andarsene e ma io lo tiro per il braccio però lui mi allontana bruscamente.
Sento come se mi avessero messo un pugnale dietro la schiena. ‹Sai che cosa ha fatto Cristiano?› dice
Faccio di no con la testa.
‹Ci ha fatto mettere la nostra intervista il giorno del tuo compleanno per non farmelo passare con te ma io avevo intenzione di fingermi malato e mandare solo Benji all'intervista per stare con te, chi cazzo me lo fa fare una cosa del genere?› dice
Non sapevo nulla di questa storia.
‹Fede perdonami io...›
‹Mi stai chiedendo di perdonarti? Baci un altro questa volta non eri ubriaca e io devo passarci sopra› dico
Non so perché lo faccio ma è l'unica cosa che mi è venuta in mente. Lo bacio ma Fede non ricambia il bacio, così insisto ancora di più ma lui si ritira indietro. ‹No, è finita Silvia› dico
Sento le lacrime pungermi. ‹Posso passare sopra al fatto che ci vai al cinema, che vai a cena ma che lo baci non posso tollerarlo› dice
‹Fede ti prego...› dico e ho la voce roca.
Non voglio piangere davanti a lui
‹Silvia non chiedermelo, la risposta è no› dice ed esce dalla mia stanza.
Le lacrime iniziano a scorrermi lungo le guance nonostante io abbia cercato di trattenerle e quando sento la porta di casa sbattere capisco che tutto è finito. Ed è tutta colpa mia questa volta.
‹Silvia che è successo?› domanda mio fratello
Non riesco a parlargli perché mi gira la testa, le gambe iniziano a tremarmi e vedo tutto sfocato. ‹Silvia...› dice. Poi svengo.


Sento qualcuno punzecchiarmi le guance e sento anche delle voci di sottofondo.
Apro gli occhi e sono nella mia stanza. ‹Ah ti sei svegliata› dice una voce
Cerco di alzarmi ma mi gira la testa.
Seduto accanto a me c'é un medico con mia madre, ‹come stai?› mi domanda
Una merda vorrei dirle.
‹Tranquilla, state bene entrambi›
‹Come state?› domando
‹Non lo sa? lei è incinta di due settimane circa› dice
‹Non può essere, ho fatto il test ed era negativo›
‹A volte può succedere› dice
Mia madre mi guarda senza parole. ‹Ma come?›
Non le rispondo.
Sono ancora sotto shock dalla notizia appena ricevuta.


Sono incinta e Federico non ne vuole più saperne di me.

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