Capitolo 50

 Il ragazzo mi consegna il pacchetto. ‹Questo è tuo› dice
‹Grazie› dico
Faccio per andarmene quando lui mi ferma. ‹Comunque piacere Cristiano› dice
‹Silvia› mi presento stringendogli la mano, poi ci salutiamo.
Posso dirlo? Era figo, cazzo se lo era.
Sento annunciare il mio treno. Sopra mi siedo e ascolto la musica fino a destinazione, però prima mando un messaggio a Federico. Il quale non si è degnato di scrivermi che è arrivato. È assurdo quando mettiamo distanza non mi scrive.
"Almeno un 'sono arrivato' potevi scrivermelo?? Che c'è adesso sono diventata meno importante?"
E premo su invia.
Più tardi mentre sono in cammino per andare a casa decido di chiamare Emanuela per sapere se ha concluso con Benjamin ma quando risponde mi accorgo che sta piangendo. ‹Perché piangi?› domando
‹Non sto piangendo› dice
La sento tirare su con il naso. ‹Emanuela› dico
‹E va bene ho chiuso con Benjamin› dice
‹Come di già? Sarete stati insieme massimo un mese› dice
‹Eh per lui era troppo così ha deciso di tradirmi con mia cugina› dice, ‹il bello che li ho presentati io quei due e ho spinto io lei a farsi dare lezioni di chitarra, sono un'imbecille›
‹Non lo sei, tu ti sei sola fidata al massimo l'imbecille è lui› dico
Non mi aspettavo questo comportamento da Benjamin.
‹Però sono sicura che è stata lei a costringerlo, mia cugina è stata invidiosa di me fin da bambine. Voleva tutto ciò che era mio e quando ha saputo che mi sono fidanzato con Benjamin Mascolo è subito venuta qua›
‹Classica gatta morta, ci convivo con queste ogni volta che io e Federico usciamo insieme non gli staccano gli occhi di dosso, sono le peggio› dico
‹Grazie Silvia› dice
Chiudo la chiamata e mi accorgo di avere un messaggio da Federico. "Sono appena arrivato a casa e comunque sei sempre importante per me. Ho solo avuto un imprevisto in casa".
Forse si riferisce a Benjamin.
Decido di chiamare quest'ultimo e farmi spiegare alcune cosette. È o non il migliore amico? ‹Pronto› dice
‹Sono io Ben› dico
‹Silvia, se cerchi Federico non è in casa al momento, è uscito un attimo› dice
‹Non cercavo lui, ma te. Posso sapere che cazzo ti è passato per la testa?› dico
‹Di chi parli?›
Sospiro. ‹Parlo di Emanuela. Mi ha raccontato quello che le hai fatto, tradirla con la cugina›
‹Era solo un bacetto, lei che ha iniziato a trattarmi male e...›
‹Oh povera stella›
‹Se mi devi prendere in giro chiudo› dice
‹No, che farai adesso?›
‹Vorrei farmi perdonare, secondo te ci riuscirò?› domanda
‹Si, forse se ti impegni› dico, ‹Federico è tornato?›
‹Si, te lo passo› dice e più tardi sento la sua voce da farmi sentire le farfalle, come ogni volta che sento la sua voce o quando lo tengo solamente vicino. ‹Com'è stato il viaggio?› mi chiede
Evito di raccontargli del ragazzo. ‹Bene, durante l'attesa ti ho comprato un regalo che ti darò quando ci vediamo›
‹Che regalo?›
‹Ehm...sorpresa› dico
Sento dei rumori. ‹Che succede?›
‹Nulla, abbiamo un coinquilino nuovo, è spagnolo›
‹Davvero?› dico
‹Gli serviva una stanza per qualche settimana e noi ne avevamo una libera›
‹Capisco› dico, ‹mi manchi già›
‹Anche tu manchi› dice
Sono al cancelletto della mia casa quando vedo mio padre uscire nervoso e abbastanza incazzato. Adesso che è successo? ‹Federico devo lasciarti, mio padre sembra impazzito›
‹A dopo› dice
‹Si› dico e chiudo, ‹papà stai bene?›
‹No, dobbiamo parlare, entra su› dice
Si, mi sta molto spaventando.

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