Capitolo 28
Sento il mio cuore spezzarsi completamente in tantissimi pezzettini. È proprio uno stronzo. All'improvviso però i nostri sguardi si incrociano e io mi dirigo verso l'uscita
‹Silvia vai via?› sento chiamarmi da qualcuno. Ed è Mattia
‹Si, sono un po' stanca› dico
‹Vuoi che venga con te?›
‹No, non voglio rovinarti la serata›
‹Mi fa piacere accompagnarti, poi non è consigliato andare in giro da sole› dice
Carino che si preoccupa per me.
E insieme ci dirigiamo verso l'uscita ma sul cancello mi sento chiamare da Fede
‹Ci parlo io?›
‹Sono come risolvere la situazione, ci potresti lasciare soli›
‹Sono seduto là quando vuoi fammi un fischio› dice e si allontana
Federico mi viene vicino, ‹non ti trovavo›
‹Davvero? A me non sembrava, eri cosi impegnato a baciarti con quella› dico
Si cazzo sono gelosa. Mi ha dato fastidio.
‹Non so neanche chi sia, mi si è avvicinata lei›
‹Pensi che sia stupida io?›
‹Posso accompagnarti a casa io?›
‹Non è bello che dia buca ad un altro ragazzo›
Fede sbuffa,
‹Poi no, non voglio che mi accompagni tu, Mattia andiamo per favore›
‹Se stai cercando di farmi ingelosire frequentando Mattia, ci stai riuscendo alla grande› dice e poi va a casa a piedi, e noi lo seguiamo a debita distanza
‹Mi sta antipatico quel tipo, si crede figo, so tutto io, solo perché è famoso›
Magari fosse solo questo Federico. Invece è altro.
Rientriamo insieme e i ragazzi litigano per chi dovesse portarmi l'acqua
‹Me la vado a prendere da sola grazie› dico
Poi mi chiudo nella mia camera chiudendo la porta in faccia ad entrambi.
‹Posso sopravvivere› dico buttandomi sul letto.
***
‹Allora Silvia che intenzione hai di fare con la scuola?› domanda mia madre appena sveglia
‹Mamma sono solo le 9 di mattina non iniziare›
‹Hai gli esami quest'anno e sei ancora in tempo per decidere›
‹Vado a portare l'iscrizione alla nuova scuola› dico.
‹Bene› dice, ‹ah tuo fratello vuole parlarti›
‹Io non ho nessun fratello›
‹Dai non essere così severa con lui, non l'ha fatto apposta›
‹Mamma, si è fidanzato alle mie spalle con la mia migliore amica› dico, ‹mi sono sentita tradita da entrambi come se non fidassero di me›
‹Come vuoi› dice
‹Ti chiamo quando ho risolto questione scuola› dico e chiudo la chiamata.
Quando scendo in salotto per fare colazione vedo Federico fare ginnastica. Come? A petto nudo. ‹Buongiorno› dice
‹Buongiorno mattiniero vedo stamattina› mentre lo supero per andare in cucina a fare colazione e lui più tardi mi raggiunge
‹Non vorrai fare colazione così conciato?›
‹Ti dà fastidio?›
Si penso, ma dico: ‹no›.
‹Bugiarda› dice.
Arrossisco abbassando lo sguardo.
‹Che programmi hai oggi?› chiede
‹Nulla che non ti riguarda›
‹Perché sei cosi severa con me? Voglio solo passare del tempo con te›
Mi mordo il labbro, ‹devo portare l'iscrizione alla nuova scuola› dico
‹Ti posso accompagnare?› chiede
Scatto alla sua assurda richiesta. ‹Me lo hai chiesto veramente?›
‹Si perché che cosa c'è di male?›
‹Ti odio quando fai il finto tonto che talaltro non ti viene manco bene› dico
‹Per la storia di ieri sera? Ti giuro che non so neanche chi sia quella ragazza› dice
‹Però ti ci sei baciato›
‹In realtà ti stavo cercando e lei mi è praticamente saltato addosso, che dovevo fare io?›
Federico si passa una mano in mezzo al suo ciuffo, ‹cazzo Silvia quante volte devo dirti che l'unica ragazza con cui voglio stare veramente sei tu› dice
Vorrei credergli perché sembra sincero.
Si avvicina e io indietreggio per istinto e vengo bloccata dal lavello della cucina
‹Mi manchi Silvia› dice
La sua mano inizia ad accarezzare il mio braccio lentamente
‹Mi mancano le tue labbra sulle mie, mi manca sentire il tuo odore, mi manca...›
Gli poggio il dito sulle labbra per farlo tacere. ‹Anche tu mi manchi da morire› dico
Tra i nostri corpi ci sarebbe passato al massimo un filo d'aria ma Fede elimina questa piccolissima distanza tra di noi baciandomi.
Mi sono mancate da morire le sue labbra. Sanno di sudore, di caffè e di Federico.
Metto le mani sui suoi capelli giocherellando con il suo ciuffo biondo e lui interrompe il bacio per attimo e sorride ‹allora vuoi proprio farmi impazzire?›
‹Mi piace il tuo ciuffo che devo farci?›
Sorride e mi bacia ancora finché non sentiamo dei passi, e ci allontaniamo prima che mio padre entrasse in cucina. ‹Buongiorno› dice
Si accorge che è successo qualcosa. ‹Tutto bene qua?›
‹Si, tra poco vado a portare l'iscrizione a scuola, Fede vuoi accompagnarmi?› dico
‹Si› dico
‹Non tornate per pranzo immagino›
‹Perché non dobbiamo tornare?›
‹Semplice domanda›
Non rispondo e vado in camera. ‹Avrà capito qualcosa?› domando
‹Difficile capirlo› dice e mi attira di nuovo a sé per baciarmi
‹Mi devo vestire, a dopo› dico.
Quando usciamo di casa squilla il cellulare ed è Martina, ma non le rispondo.
‹Penso che sia arrivata anche a lei l'ora che la perdoni› dice
‹Con lei è più difficile la cosa, mi ha tradito e mentito› dico.
Arriviamo a scuola verso le dieci, ‹buongiorno dovrei consegnare l'iscrizione› dico
‹Alla fine hai deciso di iscriverti› dice la segretaria
‹Si, mi piace molto› dico
‹Puoi iniziare direttamente da lunedì› dice
Ringrazio e andiamo via
‹Se inizi lunedì, ho solo questi due giorni per stare con te, meglio approfittarne› dice e mi bacia davanti al cancello della scuola. ‹Che vuoi fare?› dice
‹Non c'è molto da fare, potremo andare al centro commerciale dell'altra volta, non ho avuto la possibilità di visitarlo› dice
‹Va bene› dice e ci incamminiamo mano nella mano.
Non so se ho fatto bene a ritornare con lui ma non mi importa del suo passato. Lo amo e voglio stare lui
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