Capitolo 12
Non volevo credere a quello che ho letto sullo schermo del mio cellulare.
"Veramente pensavi che Fede volesse stare con te? Per lui sei solo una scommessa".
Lo so che forse non dovrei credere a messaggi sconosciuti ma il messaggio parla chiaro, così senza neanche rifletterci troppo rientro in casa
‹Che cosa hai dimenticato?› domanda mio fratello
Lo sorpasso ed entro in camera mia sbattendo la porta.
Neanche svestirmi, mi butto sul letto e scoppio piangere. ‹Tutto bene?› domanda Giovanni
‹Non si può piangere in santa pace in questa casa? Voglio stare sola›
‹Se vuoi parlare io ci sono› dice accarezzandomi i capelli poi va via.
Mi asciugo le lacrime poi prendo il cellulare e scrivo un messaggio a Federico.
"Spero che passi una buona cena. Addio per sempre."
Poi scrivo a Benjamin, il quale l'ho fatto aspettare anche troppo e non lo meritava.
"Ci ho pensato alla proposta, ci vediamo domani pomeriggio?"
E alla fine spengo il telefono, mi metto il pigiama e vado dormire.
Sapevo che non dovevo fidarmi di Federico.
Il giorno dopo esco per andare a scuola e mi incrocio con Federico ma decido di non cambiare strada, fingo che non lo abbia visto e proseguo per la mia strada. Perché devo essere sempre io a nascondermi da lui? La cazzata l'ha fatta lui questa volta quindi è lui che deve nascondersi.
‹Silvia possiamo parlare› sento chiamarmi
‹Non posso devo andare a scuola› dico e continuo a camminare
‹Perché non sei venuta al cena ieri sera? Ti ho aspettato›
‹Non ne avevo più voglia, sai all'improvviso ho avuto un attacco di diarrea forte e di mal di testa› dico continuando a camminare
‹Sei arrabbiata con me?› domanda
‹Davvero perspicace› dico
‹Posso sapere il perché?› domanda
Mi fermo girandomi verso di lui e gli mostro il messaggio che mi è arrivato. ‹Vediamo ora che cosa ti inventi? Mi ha solo preso in giro› dico
‹Posso spiegarti› dice
‹Io non voglio nessuna spiegazione perché non voglio saperne più niente di te› dico
‹Era solo un gioco fatto con Yuri› dice
Lo interrompo, ‹chiaro così perché per te sono solo un gioco e ho fatto bene ad accorgermene prima di fare una cazzata› dico
‹No aspetta, lascia che ti spieghi› dice
Nego con la testa. ‹No, mi dispiace Fede, hai perso tutte le tue possibilità› dico
‹Ti prego›
‹Io e te non siamo fatti per stare insieme› dico poi me ne vado prima che mi potesse vedere piangere.
Da quando lo conosco non ho fatto altro che piangere per lui ma adesso basta. Oggi parlerò con Benjamin e dirò che accetto la sua proposta sperando che vale ancora, stanco di aspettarmi.
A scuola va tutto storto. Non sono concentrata alle lezioni e i professori ormai hanno perso ogni speranza nel rimproverarmi e mi hanno lasciato in pace.
Sono un po' giù di morale perché mi è dispiaciuto dire quelle cose a Federico ma non potevo che mi continuasse a prendere in giro, e non posso ancora prendere in giro Benjamin. Il quale mi ama e vuole stare veramente con me. Penso che meriti una possibilità ed io meriti di essere felici e amata.
A ricreazione, ‹allora questa cena?› domanda Martina
Lei non sa tutta la storia. ‹Non ci sono andata› dico
‹Perché?› dice.
Le faccio leggere il messaggio, ‹non sai se è vero o no›
‹Certo, me la confermato lui e per questo non voglio più avere a che fare con lui›
‹Quindi adesso?›
‹Accetto quella di Ben› dico
‹Sicura?›
‹Mai stata più sicura in vita mia› dico. E sono sincera questa volta.
Mentre suona la campanella mi arriva un messaggio proprio da Benjamin.
"Ci vediamo all'uscita".
Sorrido e penso come dirglielo ma sicuramente quando lo vedrò là fuori mi dimenticherò tutto il bel discorso che ho pensato.
‹Ciao› dice
‹Ciao› dice
‹Andiamo?
‹Non vuoi sapere la mia scelta?› domando
‹Andiamo in un posto meno affollato› dice
Ma io mi avvicino e lo bacio davanti a tutti. Non era così che doveva andare ma quando l'ho visto davanti, io non ci ho capito più nulla.
‹Quindi questo significa si?›
‹Si Benjamin› dico
‹Mi fa impazzire che mi chiami per nome›
Sorrido e lui mi attira a sé e mi bacia ricambio.
Andiamo poi a mangiare dove siamo andati l'altra volta e non mi arrabbio se vuole pagare lui. ‹Posso chiederti perché ci hai messo così tanto?› domanda
‹Ho dato solo fiducia ad una persona che non se la meritava›
‹Ti stai riferendo a Fede?› domanda
‹Si› dico.
Perché mentirgli? Sento le lacrime pungermi gli occhi e non voglio e non devo piangere per lui visto che non merita le mie lacrime.
‹Mi dispiace, dovevo avvertiti prima›
‹Sapevi della scommessa?›
‹Qualcosa ho sentito›
‹Scusami se ti ho fatto aspettare› dico
‹Dovevi esserne veramente sicura, poi abbiamo tutto il tempo per recuperare› dice e si sporge in avanti per baciarmi.
Mi sento la ragazza più fortunata della terra.
‹Oh mio dio quello è Benjamin Mascolo› sento dire da alcune ragazze e non posso che ridere mentre si avvicinano, ‹non è che potresti farci un autografo?›
‹Certo› dice lui sorridente e firma il loro diario
‹Sei gentile con loro› dico quando se ne vanno
‹Devo esserlo, poi mi piace quando mi fermano in strada› dice e lascia i soldi sul tavolo e usciamo, ‹dove vuoi andare?›
‹A casa purtroppo, mi tocca devo studiare inglese›
‹Perché non vieni da me? Lo facciamo insieme› dice
Andare nel loro appartamento significa incontrare Federico e non ho tutta questa voglia, ma non posso evitarlo per sempre. Basterà che lo ignoro.
‹Meglio di no, potrei non concentrarmi abbastanza ma magari subito dopo passo›
‹Perfetto› dice baciandomi e poi ognuno nelle proprie abitazioni.
Alle cinque del pomeriggio busso alla loro casa e Ben sta al telefono molto preoccupato, ‹niente non risponde› dice
‹Chi?›
‹Fede› dice
Non l'ho visto da stamattina ma appena pronuncia il suo nome, il mio cuore perde un battito.
‹Starà a casa di qualcuna e magari non sente il telefono›
Chi voglio prendere in giro, è Federico Rossi e mai nessuna lo hai mai allontanato e rifiutato
‹Bah non credo che non senta il telefono› dico
Alzo le spalle fingendo che non mi interessa ma so che molto in fondo sono preoccupato per lui.
‹Tornerà vedrai› dico
Ci sediamo sul divano. ‹Ho intravisto un certo Yuri, chi è?›
‹Un vecchio amico di Federico›
‹Non possono che essere amici altrimenti non avrebbero scommesso su di me per portarmi solo a letto› dico
Giuro se ripenso a quando sono stata in intimo davanti a Fede mi sale una rabbia, pensare che l'altra volta stavo per farlo ma meno male che non mi sono fermata in tempo, avrei perso la mia verginità con una scommessa altrimenti.
‹Che vogliamo fare?›
‹Era in programma assistenza prove ma non si sa dove sia Fede› dico
Sentiamo uno scatto della serratura, ‹sarà lui?› domando preoccupata
‹Speriamo› dice
Andiamo in salotto e vediamo Yuri, diciamo dopo quella storia mi sta un po' antipatico per essersi lasciato trascinare da Fede.
‹Hai notizie di Federico?›
‹No› dice mentre prepara le valigie
‹Che fai?›
‹Devo andare, ho un treno tra mezz'ora› dice.
Mi squilla il cellulare, ‹mamma pronto›
‹Dove sei?›
‹Da alcuni amici vicino casa...perchè?› domando
‹Potresti tornare per favore›
Chissà cosa è successo.
‹Devo proprio? È successo qualcosa?›
‹No, ma tu vieni a casa›
‹Okay arrivo arrivo› dico e riattacco, ‹devo andare› radunando le mie cose poi lo bacio ed esco da casa sua per andare a casa mia.
***
Sto finendo di preparare lo zaino poi ho intenzione di leggere prima di dormire, quando sento suonare il campanello vado prima che si sveglia mia madre e vedo Federico completamente ubriaco, prova a fare un passo verso di me ma cade. Lo sorreggo. ‹Cavolo› dico.
Non posso farlo restare qua in salotto, così lo porto in camera mia
‹Dove sei stato?› domando
‹Che c'è? Ti preoccupi per me?› domanda, ‹adesso stai con il mio amico quindi hai trovato un altro che ti porta a letto›
‹Non siamo tutti come te›
‹Cioè fighi, meravigliosi e fantastici?›
Egocentrico.
‹No stronzi!› dico
‹Peccato però volevi venire a letto con me› dice avvicinandosi a me e sento che puzza incredibile di vodka e birra. È disgustoso.
‹Penso che tu abbia bevuto troppo› dico spingendolo via e lo porto verso il mio letto. Lui crolla sul letto e due minuti dopo si addormenta, gli tolgo le scarpe e provo a togliergli la giacca piano senza svegliarlo.
‹Emanuela› sussurra nel sonno
Il mio cuore si spezzò completamente, di nuovo.
Non ci posso credere che sia andata da quella insopportabile, adesso che la sente a scuola. Non farà altro che vantarsi e io me la devo subire essendo sua compagna di banco.
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