Capitolo 5

Serena è in ritardo stamattina e non è da lei. Di solito alle 7:30 è pronta. ‹Serena muoviti su› dico
Esce dalla stanza con in mano il mio tablet ed è ancora in pigiama. ‹Che ci fai ancora in pigiama?›
‹Posso partecipare mamma?› dice
Leggo di chi si tratta ed è un concorso di Benji e Fede.
‹Devo solo fare un video dove presento la casa e se vinco loro vengono a casa›
Ma che bello. ‹Ne riparliamo quando ritorniamo, adesso vestiti› dico e le preparo i vestiti sul suo letto
‹Grazie, sapevo che mi dicevi di si› dice
Io non ho detto nulla.
La lascio all'asilo, poi durante il tragitto verso l'ufficio chiamo Benjamin ma la voce che risponde non è la sua. È quella di Federico. Vedo sullo schermo perché non sia mai che ho sbagliato numero, ma c'è scritto Benji, talaltro il numero di Fede l'avevo anche cancellato. ‹Cercavo Benjamin› dico scortese
‹Se ho risposto io vuol dire che non c'è› dice anche in lui in maniera scortese
‹Potresti dirgli che ho chiamato› dico
‹Certo, ma se vuoi puoi dire a me e glielo riferisco›
‹No› dico
Volevo chiudere ma volevo ancora parlare con Federico. ‹Non chiudi?› domanda
‹Chiudi tu› dico
‹Non mi va› dice.
Sembriamo due adolescenti.
‹Va tutto bene?› domanda
‹Si, grazie te?›
‹Bene grazie› dice
Di nuovo quel silenzio imbarazzante e se non fossi arrivata a destinazione, avremo continuato
‹Dì a Benji che l'ho chiamato› dico e attacco poi entro.
‹Allora vieni con me lunedì?›
Ah vero l'intervista
‹Si vengo› dico
È inutile nasconderci perché e voglio fare questo lavoro devo intervistare anche quelli che non mi piacciono.
‹Se ci riesco ti faccio anche intervistare›
‹Meglio di no, sono ancora inesperta e finirei per fare casini› dico
Poi non mi va di fare brutte figure davanti a loro.
‹Invece te la caverai, mica è una fotocopiatrice›
Sorrido. Verso l'ora di pranzo mi chiama l'asilo e rispondo preoccupata, sperando che non sia successo niente a Serena.
‹Sua figlia ha picchiato un'altra bambina› dice
Non mi aspettavo una cosa del genere. ‹Cosa?› dico
‹Se potrebbe venire› dice
‹Si vengo› dico e chiudo.
Francesco mi dà il permesso e mi reco verso l'asilo quasi correndo e sul portone vado a sbattere contro qualcuno. ‹Mi scusi, non la avevo vista› dico cercando di alzarmi e mi ritrovo davanti Federico. Non mi aspettavo di vederlo davanti all'asilo.
‹Ho un appuntamento› dice
‹Un appuntamento?› dico
Benjamin mi aveva detto che non si vedeva con qualcuno, ma infondo non mi riguarda, lui è single e può fare quello che gli pare.
‹Sono felice per te› dico ed entro, ma lui mi tira per il braccio
‹Te invece?›
‹Sono venuta a prendere...mia nipote› mento ed entro, dove vedo Serena arrabbiata. ‹Che è successo?› domando
‹Roberta ha detto che è impossibile che tu conosca Benjamin›
‹Perché glielo hai riferito?›
‹Perché è la mia migliore amica› dice, ‹mi porti a casa?›
Guardo la maestra, ‹se è quello che desidera› dice
Vado a firmare l'autorizzazione quando vedo una maestra giovane uscire. ‹Dove vai così elegante?› domanda la bidella
‹Io ho finito il turno e ho un appuntamento con uno ragazzo fantastico, è bellissimo, ha degli occhi azzurri spettacolari› dice
Sento occhi azzurri mi rendo conto che sta parlando di Federico.
‹Buona fortuna› dico
Mi sorride e se ne va. ‹Speriamo che sia quello giusto, poverina tutti che la prendono in giro›
Sorrisi perché non sapevo che dire e le consegno l'autorizzazione, poi ritorno da Serena.
Andiamo a pranzare al Mc e qua vediamo Benjamin mangiare solo. Non vi dico la faccia di Serena. ‹Possiamo chiedergli se possiamo sederci vicino a lui?›
‹No, magari è impegnato o starò aspettando qualcuno ...› ma ovviamente sto parlando da sola perché Serena è già partita nella sua direzione. ‹Serena!› dico
La raggiungo. ‹Scusala› gli dico
‹Possiamo sederci?› dice lei
‹Certo› dice.
Serena si siede mentre io vado a ordinare alla casa. Poi quando ritorno al tavolo loro stanno. ‹Perché Federico non è venuto con te? Era l'unico per vederlo, visto che la mamma non vuole che lo vedo› dice
‹Davvero non vuole?› dice
Sicuramente penserà che sia matta. ‹Si, non voglio che lo vedo, sappiamo entrambi che non è affidabile e non voglio che soffri›
‹E se vinco il concorso, che fai mamma? Non lo fai entrare?›
Potrebbe essere una buona idea.
‹Ah partecipi?› dice Benjamin
‹Non si sa, forse› dico.
Benjamin ci saluta poi esce dal Mc e mentre lo guardo avviarsi in lontananza vedo Federico assieme ad una ragazza, non è la tipa dell'asilo. Quel tipo di ragazza che la danno subito al primo che passa, la prima notte, e per questo non voglio che sappia che ha una figlia perchè non è ancora pronto per essere padre.
Pensavo però che fosse un po' cambiato ma evidentemente mi sbagliavo. Non voglio che Serena abbia un padre come lui.

Nel pomeriggio lascioSerena a canto e mentre lei si unisce agli altri bambini mi raggiungel'insegnante, Mattia se non ricordo male. ‹Sua figlia è adorabile e lo diròinfinite volte ha una voce spettacolare, è rarissimo alla sua età› dice
‹Grazie› dico
‹Magari a qualche parenti cantante› dice
Il padre vorrei dirgli. ‹Nessuno› mento
‹Una sera di queste ti va di vederci?› mi chiede
Ma non stavamo parlando di Serena e delle sue dosi canore? Perché adesso mi proponeun appuntamento?
‹Non posso e poi non voglio problemi› dico
‹Che problemi?›
‹La gente parla, e poi pensano che Serena sia raccomandata poi lei è ancorapiccola, soffre, piange e...›
‹Silvia è solo una cena, mica un matrimonio› dice.
In effetti è solo una cena.
Ma perché devo pensare sempre al peggio? Solo che è da tanto che non esco conqualcuno e ho una paura fottuta. Poi non riesco a togliermi dalla testa Federicoe al nostro scontro davanti all'asilo. ‹Allora è un si?›
‹Posso fartelo sapere più avanti?› domando
‹Certo› dice poi entra a fare la sua lezione.
Potrei dargli una possibilità. È un bel ragazzo, gentile e chissà potrebbefunzionare tra di noi, e forse essere il padre che Serena tanto desidera.    

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