Capitolo 44

Dovevo parlare con Martina e Sara per quello che è successo ieri al campeggio. Ho dormito solo quattro ore. ‹Silvia tutto bene?› dice Sara
‹No› dico
‹Che ti porto?›
‹Un caffè bello forte grazie› dico
‹Avanti che cosa ti affligge?› dice Martina
Sospiro. ‹Ho fatto l'amore con Federico ieri› confesso
‹Cosa?› urlano entrambi
‹E quando? Dove?› dice Sara poi
‹Al campeggio, eravamo andati a fare una passeggiata e siamo stati colpiti da un acquazzone, così ci siamo rifugiati in una casa abbandonata e li è successo› dico, ‹adesso viene il problema: devo dirlo a Mattia o no?›
‹Assolutamente no› dice Martina
‹Ma voglio essere sincere con lui, arrivare al matrimonio senza segreti e...›
‹No, perché tu vuoi ancora sposarti?›
Alzo le spalle. ‹Perché non dovrei?› dico, ‹per Federico si sento qualcosa e non solo attrazione fisica ma sono le stesse cose che sentivo avevo diciott'anni› dico
‹Ti sei risposta da sola› dice Sara
‹Forse quei sabotamenti serviti a qualcosa, nonostante mi abbiano fatto incazzare› dico
‹Silvia forse dobbiamo un attimo parlarti› dice Martina guardando Sara, la quale annuisce. ‹Siamo state noi a sabotarti› dice
Lo sapevo cazzo. ‹Ma perché?› dico
‹Per farti capire di non fare cazzate e sposarti con Mattia era una cazzata enorme› dice
‹Io con voi non ci parlo più› dico ma non sono così arrabbiata
‹Tanto stasera veniamo da te per il tuo addio al celibato›
‹Non so se vi apro› dico facendogli la linguaccia, poi vado alla Warner per andare a recuperare Serena ma quando arrivo per fortuna vedo arriva Benjamin assieme a Serena. Sospiro.
‹Ti vedo in forze eh› dice
Sapevo che stava scherzando e si riferisce alla serata di ieri sera.
‹Fede ha mandato me però non potete continuare così, dovete parlarvi›
‹Parlare pare facile› dico
‹Non è difficile, vi sedete uno difronte all'altro e parlate› dice
‹Molto spiritoso Benjamin› dice
Ride, ‹dai seriamente, si vede che sei innamorata cotta di Fede e anche lui, è una gioia guardarvi ma uno dei due deve fare il primo passo e Fede conoscendolo non lo farà mai›
‹Quindi dovrei farlo io lasciando Mattia?›
‹Potrebbe essere un inizio, per carità niente contro di lui, ma non merita di soffrire›
‹Già non merita› dico. Lo saluto ed esco.
Passo al supermercato per prendere qualcosa per stasera per quando arriveranno le ragazze. Con loro sono ancora arrabbiata, mi ha dato fastidio quello che hanno fatto.
Sono le otto quando ritorniamo a casa. ‹Mamma non posso convincerti a non sposarti?›
‹Serena ne abbiamo già parlato›
‹Uffa› dice e si mette a disegnare mentre io vado su Facebook e qua vedo un post della pagina dei Fedivia
"Domani finisce tutto.
Ma noi continueremo a credere in loro, e lo faremo per sempre"

Vedo il like di Fede.
Vengo distratta dal campanello e sono le ragazze, ‹possiamo entrare?› dice
‹Non dovrei› dico ma gli apro la porta e loro entrano.
‹Ci dispiace scusaci e se ti può consolare ci hanno aiutato anche delle fan, non tutte ti odiano vedi›
‹Quelle della pagina Fedivia mi adorano› dico, ‹allora che cosa avete portato per festeggiare il mio addio al nubilato?›

È mezzanotte. Abbiamo allestito i materassini per terra e loro stanno già dormendo mentre io non riesco a prendere sonno. Non faccio altro che girarmi a destra che a sinistra. Mi arrivano due messaggi.
Uno di Mattia. "Non vedo l'ora che sia domani"
E l'altro da Fede. "Sono giù, devo parlarti"
Mi metto il giubbotto e scendo. Vederlo almeno per l'ultima volta.
Lo vedo aspettarmi appoggiato al muro e non posso negare di aver avuto un capogiro quando l'ho visto. ‹Vorrei farti salire ma ho le ragazze che dormono› dico
‹Non importa, non ti rubo tanto tempo, volevo solo vederti e...no per favore non morderti il labbro›
‹Non mi ero accorta di farlo› dico poi me lo mordo nuovamente e le sue labbra all'improvviso sono sulle mie e senza neanche pensarci ricambio il bacio.
Quando lui si allontana, io gemo per il dispiacere. ‹Ti prego› dico
‹Silvia, meglio fermarci, quello di ieri è stato fantastico e non lo dimenticherò mai›
Gli do un bacio veloce, ‹neanch'io lo dimenticherò mai› dico
Fede sta andando via, ma prima si ferma. ‹Questo è da parte mia, aprilo quando sei sola› dice dandomi un pacchetto regalo poi se ne va.
Resto un attimo fuori prima che gira l'angolo, poi ritorno sopra.
Sono tentata di aprire il regalo ma preferisco farlo in mattinata.



La mattina dopo vengo svegliata dalle urla di Martina e Sara che corrono per tutta casa per vestirsi. Sono più in ansia loro che io che mi devo sposare.
‹Silvia muoviti che per le dieci dobbiamo uscire› dice Sara
Mi stiracchio. ‹Perché ore sono?› dico sbadigliando
‹Nove e un quarto› dico
Prendo un caffè poi vado a lavarmi ma nel passare vedo Serena guardarsi allo specchio con il suo vestitino. ‹Sei bellissima› dico
Si volta verso di me, ‹volevo che anche papà lo vedesse› dice
‹Lo vedrà oggi› dico
‹No papà non viene oggi›
Perché non me l'ha detto ieri sera?
‹Allora gli mandiamo una foto› dico.
Le faccio una foto poi gliela invio a Fede
‹Silvia ti vuoi muovere› dice Sara
Alzo gli occhi al cielo.
Indosso il vestito poi Martina mi trucca mentre Sara mi fa i capelli. Sono praticamente una bambola nelle loro mani.
Mi sarebbe piaciuto che ci fosse anche mia madre, quella adottiva, ma non poteva salire. ‹E questo?› dice Serena
‹Un regalo di Fede› dico, lo prendo poi molto lentamente scendo le scale.
Proprio oggi si doveva rompere l'ascensore.
Salgo nella macchina di Martina, abbellita per l'occasione poi partiamo verso la chiesa. Ci vogliono qualche oretta per arrivarci.
‹Apri il regalo mamma›
‹Ma si dai lo apro› dico e lo scarto.
Era un raccoglitore color crema, lo apro lentamente.
"Al mio unico e grande amore, Silvia".
Giro la pagina e vedo tutte le nostre foto insieme. Dal nostro incontro al concerto ad adesso. Ha pensato proprio bene di farmi piangere. ‹È pazzo› dico
‹ Si, pazzo di te› dice
‹Io dopo questo regalo gli correrei incontro› dice Sara
Mi giri verso Serena, che annuisce. Poi mi ricordo delle parole di Ben
Uno dei due deve fare il primo passo
‹A casa di Federico› urlo
Martina inchioda e fa inversione, ‹potevi farlo?› dico
‹No, ma questa è un'emergenza› dice.
Si ferma due minuti dopo davanti al suo portone di casa. Scendo velocemente e vado al citofono. Provo una decina di volte ma non mi risponde finché non vedo scendere Benjamin. ‹Federico dov'è?› dico
‹Sta andando a Modena› dice
‹No, non posso permetterlo che se ne va› dico e ritorno alla macchina, ‹alla stazione›.
Martina riparte velocemente mentre io provo a chiamarlo ma non risponde. ‹Dai Fede rispondi per favore› dico riprovando ancora
‹Ho superato il massimo, se ci fermano la multa me la paghi tu Silvia› dice
‹Shh non parlare› dico
Riprovo a richiamarlo ma non risponde. Finalmente arriviamo alla stazione, si ferma e scendiamo velocemente e corriamo all'interno con i sguardi increduli della gente. Veniamo però bloccati dalla sicurezza. ‹Biglietto› dice
‹Non dobbiamo salire sul treno, ma dobbiamo solo bloccare una persona› dico
‹Biglietto› ripete
‹Ho detto che non devo salire sul treno› dico
‹Senza biglietto non si passa› dice
Faccio un respiro profondo. ‹Oh al diavolo le buone maniere› dico e gli tiro un calcio nelle parti bassi. La guardia urla e si piega in due mentre noi lo oltrepassiamo. Mi tolgo i tacchi e raggiungo il binario Bologna, ma il treno è appena partito.
‹No, non ci posso credere. È partito› dico colpendo il muro i miei tacchi, ‹non sono neanche riuscita a salutarlo e a ringraziarlo›
‹Silvia, io se fossi in te mi girerei› dice Martina
‹Che cosa?›
Loro indicano dietro di me, mi volto e vedo Fede, lo raggiungo, ‹Federico perché non mi hai avvertito che partivi?›
‹Siete troppo importanti per me e non vi voglio perdere di nuovo. Stavo andando in chiesa ma tu mi hai praticamente buttato in tempo› dice
Sorrido. ‹Ho visto il regalo› dico
‹Non era neanche di che...›
‹Invece è stato il migliore regalo che potessi mai farmi, ti amo Federico› dico
Fa cadere la valigia e si avvicina, ‹ti amo Silvia› dice e ci baciamo.

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