Capitolo 23

‹Mamma che cosa avete fatto tu e Fede ieri sera?› dice Serena per la settima volta durante la colazione
‹Non abbiamo fatto niente di così importante, siamo andati al cinema e poi abbiamo preso una pizza›
‹Vi rivedete vero?› domanda
Alzo le spalle, ‹forse su andiamo, Serena ti ho portato con me ma fai la brava›
‹Mi sono portata da colorare› dice prendendo il suo zainetto
Sia Mattia che Fede mi chiamano tutta la mattina ma non rispondo a nessuno dei due per ora. Non posso distrarmi stamattina, ci penserò nel pomeriggio.
Devo anche mettere ordine nei miei pensieri.
Infatti nel pomeriggio, dopo aver accompagnato Serena al corso, vado alla Warner a parlare con Federico. Ma sento che sta per succedere qualcosa di brutto.
Quando entro e sto per chiedere di lui, lo vedo uscire dall'ascensore incazzato tanto che mi passa accanto senza salutarmi. Lo fermo tirandolo per un braccio, ‹ehi, devo parlarti›
‹Credo che hai parlato abbastanza non credi?›
Lo guardo senza capire. ‹Sono appena arrivata›
‹Da te non me lo sarei aspettato proprio› dice
Io non riesco a capirlo di che sta parlando? ‹Che cosa mi sarei dovuta inventare?›
‹Non fare finta di non capire, sono appena stato con Paolo e mi ha detto tutto, perché l'hai fatto?? Che interesse avevi a distruggermi?›
‹Non ho fatto niente Federico›
‹Qualcuno ha chiamato la Warner per dire che io ho sparlato male di loro e indovina un po' che nome hanno fatto? Il tuo› dice
‹Davvero pensi che io possa farti del genere?›
‹Forse perché volevi che il tuo fidanzatino avesse campo libero› dice
‹Io non ho fatto nulla›
‹Non ti credo, con te ho chiuso per sempre› dice e se ne va lasciandomi sola.
Vedo uscire Ben, lo raggiungo e anche lui è incavolato. ‹Non ho fatto niente, credimi anche tu Benjamin›
‹Io non so› dice e anche lui mi lascia sola.
Perfetto. Incolpata per una cosa che non ho fatto.


FEDERICO.
Sono incazzato nero per tutta questa storia, proprio non me lo aspettavo da lei proprio. Benjamin mi chiama ma non gli rispondo, non ho voglia di sentire nessuno ma è molto insistente, così gli rispondo ma ha già attaccato.
Mi ha lasciato un messaggio in segreteria. Lo ascolto e mi dice di passare da lui, però prima vado a mangiare qualcosa e cerco di calmarmi, poi andrò a casa sua.
Vado al solito bar. ‹Tutto bene? Hai una faccia›
‹Non è giornata›
‹Centra Silvia immagino?›
Annuisco. ‹Ha detto che io ho parlato male della Warner e non capisco perché lo abbia fatto›
‹Per difendere Mattia ovviamente, adesso che anche nella Warner›
‹Sara in cucina ne manca una›
‹Vado io› dice
Ci salutiamo, pago il mio caffè poi mi dirigo verso casa di Benjamin
Suono il campanello e mi viene ad aprirmi in accappatoio. ‹Tra tutti i momenti proprio quando stavo per andarmi a lavare›
‹Posso attendere› dico sedendomi sul divano mentre lui va in bagno a lavarsi.
Navigo un po' su Twitter e leggo qualcosa delle fan quando però Benjamin mi urla dal bagno: ‹potresti vedere quando abbiamo la partita›
Prendo il suo cellulare ma al momento di sbloccarlo vedo che è fermo su una chat con Silvia. Sapevo che loro si scrivevo, ma il messaggio che mi capita di vedere mi fa arrabbiare ancora di più di quanto non lo sono adesso.
"Quando pensi di dire a Fede che è il padre di Serena?"
E lei rispondeva con un "Ben per favore, smettila. Lasciamo le cose così per adesso"
‹Federico› dice venendo in asciugamano
Sto per parlare quando entra Silvia. ‹Perfetto ci siamo proprio tutti› dico, ‹quando pensavi di dirmelo?›
‹Cosa?›
‹Credo che tu sappia benissimo di cosa sto parlando› dico, ‹Avevo il diritto di sapere che Serena era mia figlia›
‹Io te lo avrei detto› dice
‹Quando esattamente? Sono passati quasi tre mesi› dico quasi urlando
‹Stavo aspettando il momento giusto› dice
Scoppio a ridere. ‹Momento giusto un cazzo, mi hai mentito›
‹Lo avresti accettato se fosse venuta il primo giorno e ti avessi detto che eri diventato papà?›
‹Certo›
‹No invece che non lo avresti accettato, ti conosco molto bene› dice
‹Tu che cazzo sai di come sono io? Non mi conosci per niente› dico, ‹questo è ancora più doloroso della notizia della Warner, mi fai veramente schifo›
Mi avvio alla porta, ‹Federico aspetta› dice
‹Non mi toccare› dico allontanandola bruscamente e lei perde l'equilibrio e cade ma la salva Ben
‹Perché non ti calmi e ne parlate con più calmi?› dice
‹Andatevene a fanculo tutte e due› dico ed esco.
Il cielo si è annuvolato e sta piovendo, non ho l'ombrello con me ma inizio a camminare sotto la pioggia pensando a tutti passati insieme ad Serena.
Tra luna park, concerto di Natale, Festa del Papà e altri momenti mi veniva da piangere. ‹Come ho fatto ad non accorgermene subito› dico
Sento qualcuno suonare il clacson più volte ma quando mi rendo conto che sono praticamente in mezzo alla strada, è troppo tardi...

*Intanto il suo telefono continuava a squillare*

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