Capitolo 13


La mattina seguente sto cercando in maniera disperata il mio giacchetto, ma non lo trovo da nessuna parte, sicuramente lo avrò lasciato nella macchina di Federico.
Prendo l'idea di lasciarglielo e non riprenderlo, così con coraggio prendo il cellulare per chiamarlo ma vedo un suo messaggio
"Il tuo giacchetto è nella mia macchina...sono al bar vicino l'asilo, se ti va passa e te lo do"
Non ho altra scelta.
Lascio Serena all'asilo, anche se mi ha pregato di portarla da Fede ma non l'ho assecondata. Poi vado al bar dove Fede sta ridendo scherzando con una barista. Sento pizzicarmi dalla gelosia ma la bado, entro. ‹Eccomi, il giacchetto grazie›
‹Buongiorno eh›
Alzo gli occhi al cielo
‹l giacchetto per favore›
‹Non vuoi niente? Un caffè? Meglio di no, sei già acida di tuo› dice
Ma sentilo. ‹Io non sono acida, sei tu che mi ci fai diventare› dico
‹Lei è Sara›
‹Non ti vergogni?› dico
‹Vi stavo solo presentando›
‹A me non interessa che tu me la presenti› dico
‹Vedo che non ti sei calmata per niente›
‹Sei tu che mi stressi, potresti darmi il giacchetto, ho altre cose daffare nella mia vita e mica ho tempo da perdere come te› dico
Mi passa il giacchetto, ‹eh ti consiglio di calmarti ieri sera sembravi una pazza›
‹Sei un cafone Federico, quando la colpa è tua perché sei stato tu ad iniziare con quella scenata› dico
‹Ma sei tu che hai iniziato a gridare in mezzo alla strada come pazza›
Prendo il bicchiere d'acqua e gliela tiro in faccia, poi mi dirigo verso l'uscita
‹Sempre gentile Silvia› dico
Mi giro e gli mostro il medio.
‹Silvia è chiederti troppo di restare dopo l'una?› mi dice Francesco
‹Si devo andare a prendere Serena all'asilo, ma se è così urgente, provo a chiamare una mia amica..ci metto pochi secondi› dico e chiamo Martina, ‹disturbo?›
‹No›
‹Potresti passare a prendere Serena a scuola? Ho avuto un imprevisto›
‹Chiedilo a Federico›

Sbuffo. Perché tutti fissati con questa storia. ‹Martina
‹Okay ci penso io› dice
‹Grazie› dico e chiudo, ‹risolto›.

Però verso le dodici e mezza mi arriva un suo sms dove mi dice che non può andarla a prendere.
Quindi mi tocca chiedere a Fede
‹Non so, devo vedere i miei impegni›
‹Fanculo, lo chiedo a Mattia›

Sento sbattere qualcosa. ‹Lo fai apposta vero?›

‹No, mi serve solo qualcuno che mi vada a prendere Serena a scuola›

‹Va bene ci penso io›

‹Grazie› dico e chiudo.

Speriamo che sia quella buona questa volta.


Nel pomeriggio vado a prendere Serena alla Warner da Federico. ‹Mattia mi è simpatico,ma tu lo sei di più› sento dire da Serena
‹Felice di sentirtelo dire› risponde lui
‹Non metterle in testa cavolate› dico
‹Ciao anche a te, spero che hai avuto una buona giornata› dice
‹Bellissima, prima di incontrarti› dico
‹Sei tu che mi hai cercato› dico
‹La prossima volta chiamerò Mattia, almeno lui ci sa fare con i bambini›
‹Per conquistare le mamme immagino›
‹Cafone› dico
‹Ingenua› dice
‹Basta, litigate sempre› urla Serena
‹Scusa Serena non volevamo› dice
‹Andiamo› dico ci allontaniamo per andare verso il corso.
‹Sai che Federico mi ha fatto ascoltare una sua canzone› dice
‹Che bello› dico
‹Mamma non essere cattiva con lui› dice
‹Fede non è quel santo di ragazzo che credi di sapere›
‹Non è vero, è la persona più buona, più dolce e più simpatica che io conosca›.
Entriamo nel corso, ‹sempre puntuali voi due› dice, ‹oggi facciamo le prove generali del concerto di Natale, ti va di assistere?›
‹No,preferisco la sorpresa finale› dico
‹Serena raggiungi gli altri, che parlo un attimo con la mamma›
Serena scende giù
‹Mi ha dato fastidio vederti al matrimonio con Federico› dice
Adesso anche lui attacca con un attacco di gelosia? ‹Non sapevo che fossi un amico dello sposo›
‹Ma se ti avessi invitato io al posto di Fede, saresti venuta lo stesso?›
Mi mordo il labbro. ‹Non lo so, forse›
‹Più forse tendente al si o al no?›
Perché me la deve fare sempre difficile?
‹Devo andare scusami› dico uscendo.

Sono appena uscita dal supermercato quando mi chiama Fede. ‹Che vuoi adesso?› dico passando per terre le buste
‹Possiamo vederci un attimo?›
‹Non posso, devo andare a pendere Silvia a canto›
‹Cinque minuti e non di più› dice
Che insistente. ‹E va bene› dico, ‹vediamoci al bar vicino al duomo›
‹Se vuoi ti aiuto a portare le buste della spesa›
‹E tu come fai a sapere che...› ma non finisco la frase perché me lo ritrovo davanti,
‹Ti aiuto›
‹Faccio da sola› dico
Ma lui non mi ascolta e mi prende una delle due buste, quando le nostre si sfiorano e ci fissiamo per qualche minuto, poi gli lascio la busta. ‹Che volevi dirmi?› dico
‹Riguarda il concerto di Serena› dice, ‹non potrò esserci›
‹Mi dispiace›
‹Potresti dirglielo tu a Serena›
‹Ci rimarrà male lo sai?›
Annuisce.
‹Almeno posso sapere il motivo?›
‹Cose mie› dice
‹Più importanti del concerto?› dico
‹Sincero? Si, la mia vita non gira intorno a Serena e a te› dico
‹Serena ci tiene a te, le sarebbe piaciuto tantissimo che tu ci fossi stato a vederla, invece sei il solito egoista menefreghista che pensa solo a se stesso›
‹Io non ho nessun obbligo nei suoi confronti› dice
‹Mi fai proprio schifo Fede, pensavo che fossi cambiato, più maturato invece sei rimasto tale quale a tre anni fa›
‹Io sono sempre lo stesso›
‹Sempre lo stesso stronzo, glielo avevi promesso che saresti venuto ti ricordi? Ma a te non importa nulla, non ti importa nulla che farai soffrire una bambina› dico
‹Non voglio litigare, glielo riferirai?›
Ma non gli rispondo.
La vado a prendere a canto, ‹è stato bellissimo e non vedo l'ora di fargliela vedere a Federico› dice appena usciamo
‹Serena non ci sperare tanto che Fede viene,non è affidabile›
‹Me l'ha promesso che veniva, quindi deve venire› dice
‹Appunto proprio per questo, non ci sperare› dico
‹Sei tu che forse non vuoi che viene›
Mi abbasso alla sua altezza, ‹forse i mi sbaglio ma non ti ci affezionare troppo›
‹Va bene› dice.
Non voglio che Serena soffre per uno come Fede, io voglio solo proteggerla.     

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