📻 ❄️ Speciale di Natale ☃️🍎
Lucifero 🍎:
C: "È NATALEEEE!!"
Charlie urlò con entusiasmo dalla hall. Io, ancora nella mia stanza, lottavo contro un maledetto papillon che non voleva saperne di allacciarsi.
L: "Vaffanculo, pezzo di merda!"
Imprecai, lanciando il papillon a terra con stizza. Puntuale come al solito, Alastor comparve dietro di me.
A: "Buon Natale, mio re. Nervoso, a quanto pare."
Serrando gli occhi, lasciai cadere la testa all'indietro, proprio dove si trovava lui. Alastor raccolse con calma il papillon e, senza dire nulla, me lo mise al collo, annodandolo con una facilità disarmante.
A: "Ricorda, le cose si fanno con calma."
L: "Non farmi la predica."
Scendemmo insieme nella hall. Appena mi vide, Charlie mi saltò addosso con un abbraccio soffocante.
C: "Buon Natale, papà!"
Mi sciolsi dalla stretta e ricambiai l’augurio con un sorriso. Guardandomi attorno, notai quanto l’hotel fosse decorato a festa. L’albero di Natale al centro della sala brillava, ricco di luci e ornamenti.
L: "Charlie, sei stata tu ad addobbare tutto questo?"
C: "No, cioè si, ma mi ha aiutata Nifty."
N: "ESATTO! Ho fatto un buon lavoro??"
Nifty saltellava da una parte all’altra, entusiasta come sempre.
L: "Sì, Nifty. Complimenti."
Gettai un’occhiata verso la stanza di Sir Pentious, al piano terra, chiedendomi perché non si fosse ancora fatto vivo.
An: "Oh, diciamo che… ha incontrato la mia migliore amica e se n'è innamorato perdutamente."
L: "Buon per lui."
Il telefono di Alastor squillò improvvisamente. Stavolta era una videochiamata.
R: "CIAO TESORO! Buon Natale!"
An/H: "ROSIE?!"
Angel afferrò il telefono prima che Alastor potesse rispondere, ridacchiando. Lui e Husk chiacchierarono con Rosie per un po’, mentre Charlie li osservava confusa.
C: "Chi è Rosie?"
A: "La mia migliore amica."
C: "Oh, capito."
Angel si avvicinò e ci passò Rosie.
A: "Auguri anche a te, Rosie."
R: "Quello accanto a te è Lucifero? Evviva, i due piccioncini insieme! Alastor, ti ricordo che hai smesso di raccontarmi gossip"
A: " Suvvia Rosie, è Natale! Ai gossip ci penseremo dopo"
Rosie guardò Alastor leggermente arrabbiata, poi si focalizzò su di me - non capii lo stesso quello che voleva dirmi -. Mi grattai la nuca, leggermente a disagio. Dopo una lunga chiacchierata, Rosie stacco e subito dopo Vaggie sbucò dalla sua stanza spettinata.
V: "Preparatevi. Andiamo a fare una gita di due giorni in montagna sulla neve!"
Un’esclamazione di gioia si alzò nella hall - Che si concluse con una risata più tosto macabra di Nift -. Tornai in camera a preparare il necessario per la gita e, una volta pronto, mi diressi verso l’ingresso. Gli altri stavano ancora sistemando le loro cose, così decisi di chiamare i miei fratelli.
Scorrendo la rubrica, mi soffermai sul nome di Raphael, chiedendomi se fosse il caso di contattarlo. Decisi di iniziare con Michael.
Dopo alcuni squilli, rispose con la solita energia.
M: "Ehi ehi ehi! Gemello!"
L: "Mikey! Buon Natale!"
M: "Buon Natale anche a te! Dove ti sbatti in questi giorni? E soprattutto, come va con Alastor?"
La sua voce si fece subito provocatoria.
L: "Sto ancora all’hotel di Charlie, oggi partiamo per una gita. E comunque con Alastor va tutto alla grande."
M: "Davvero? O c’è qualcosa che non mi stai dicendo?"
Rimasi in silenzio, riflettendo. Parlava della foto che circola su internet?
L: "Ok, hai vinto. Hai visto la foto anche tu, vero?"
M: "Lucifero… ringrazia che né Raphael né nostro padre hanno i social. Altrimenti, non so dove saresti ora. Devi stare attento a dove metti i piedi con il tuo ragazzo."
L: "Lo so, lo so, non farmi la predica!"
M: "Ti sto solo proteggendo. A proposito, Raphael sta seguendo un ‘corso accelerato per principi ereditari’ ultimamente."
L: "È diventato principe ereditario?"
M: "Proprio così."
L: "Buon per lui. Non vorrei essere al suo posto."
Gli altri iniziarono a scendere le scale. Salutai Michael e riattaccai.
A: "Chi era?"
L: "Michael."
Angel si lamentò per non aver avuto modo di salutare il mio "gemello strafigo e inspiegabilmente più altro di me", iniziò a scuotermi. Alastor intervenne allontanandolo
A: "Giù le mani, pornostar scadente."
An: "Ehi! Chi ti ha detto del mio lavoro?!"
A: "Ne parli letteralmente ogni giorno.."
An: "Ah… beh… NON SONO SCADENTE! Sono il migliore!"
Charlie, confusa, mi guardò.
C: "Papà, cos’è una pornostar?"
L: "Ah… tesoro… beh… te lo dirà Alastor!"
Spinsi Alastor verso di lei. Lui mi lanciò un’occhiata sarcastica ma si rivolse comunque a Charlie.
A: "Charlie, le pornostar sono persone che fanno sesso con estranei in cambio di soldi."
N: "AH! ANGEL È UNA PUTTANA!"
L: "Non così diretto!"
A: "Ha diciott’anni. È abbastanza adulta per saperlo."
Charlie fissò Angel, visibilmente a disagio. Husk intervenne.
H: "Non condivido il suo lavoro, ma lo fa da prima che ci conoscessimo. E poi, il suo capo gli sta addosso."
A/An: "Valentino.."
V: "Basta parlare del lavoro di Angel. Salite sul camper."
Ci sistemammo. Alastor si sedette accanto a me.
C: "Peccato che Pentious non sia venuto."
An: "Ha scelto lui. È troppo occupato a fissare la foto della mia amica in costume."
Sprofondai nei miei pensieri, finché Alastor mi baciò sulla guancia.
L: "Ehi, come mai?"
A: "Non posso baciare il mio ragazzo?"
Risi e appoggiai la testa sulla sua spalla mentre il camper partiva. Il viaggio continuava tranquillo, o almeno finché Alastor non iniziò a fissare nel vuoto con quello sguardo omicida che ormai conoscevo fin troppo bene.
Alastor 📻:
Se trovo il coglione che ha fatto quella fottuta foto a me e Lucifero, giuro che lo seppellisco nel bosco dietro l’hotel… in modo creativo.
Continuavo a pensarlo, e più ci riflettevo, più sentivo la mano stringersi sul fianco di Lucifero. Non me ne resi nemmeno conto finché lui non sollevò lo sguardo verso di me.
L: " Uhm..Al?"
Inspirai profondamente, cercando di scrollarmi di dosso quel fastidio. Non c’era bisogno di farmi prendere dalla rabbia, non con lui accanto. Lasciai che la mia mano si rilassasse e si muovesse lentamente in una carezza lungo il suo fianco.
A: "Scusa, stavo pensando…"
Lui si girò un po’ di più verso di me, affondando il viso nel mio braccio come fosse il suo rifugio sicuro.
L: "Ti capisco."
Quelle due parole, semplici e sincere, furono più che sufficienti per calmarmi. Lo strinsi a me con più delicatezza, lasciando che la mia mano continuasse a muoversi piano. C’era qualcosa di profondamente rilassante nel tenerlo così vicino.
V: "TENETEVI FORTE! La strada è un disastro!"
Il camper sobbalzò, e Lucifero si aggrappò istintivamente a me.
N: HAHA, MORIREMO TUTTI!!
Guardammo Nifty sballottolarsi per terra. Il camper sbandò, sentii il corpo di Lucifero irrigidirsi contro il mio, mentre i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa.
A: "Che cosa adorabile, il mio Lucifero ha paura delle buche."
Mi lanciò un’occhiataccia, ma restò dov’era.
L: "Non dire cazzate."
Lentamente cercò di allontanarsi, ma il camper sbandò di nuovo, e lui finì di nuovo su di me. Lo presi al volo prima che potesse scivolare a terra. Lo vidi arrossire, distolse lo sguardo evitando il mio
L: "Vedi di andare a fanculo…"
An: "Prima vi coccolate e poi vi mandate a fanculo? Ma come funziona il vostro rapporto?"
A/L: "Fatti i cazzi tuoi, Angel."
An: "AO! È UNA CONGIURA CONTRO DI ME O COSA?!"
Dal posto di guida, Husk alzò gli occhi al cielo. - ma quando si era messo a guardare? -
H: "Palermitano, abbassa la cresta."
An: "Tedesco di Mmerda!"
Disse con tono mafioso ma allo stesso tempo esilarante. Punto il dito nella direzione del marito guardandolo con sfida. Husk, però, continuò a provocare Angel
H: "Sto guidando, vuoi farci ribaltare?"
V: "VOI DUE, ZITTI!"
La voce di Vaggie tuonò nel camper. Angel sbuffò e si lasciò cadere pesantemente sul divano, incrociando le braccia come un bambino capriccioso. Husk fece spallucce e tornò a concentrarsi sulla strada.
Il resto del viaggio proseguì in silenzio, a parte qualche borbottio occasionale di Angel.
Quando finalmente arrivammo, scendemmo dal camper e il freddo ci colpì come uno schiaffo.
V: "C-Cazzo… c-che freddo…"
Guardai Lucifero battere i denti. Ridacchiai sottovoce, togliendomi la giacca per posarla sulle sue spalle. Si voltò a guardarmi con un misto di sorpresa e confusione.
L: "Dove hai preso l’altra giacca?"
Alzai le spalle, mostrando la giacca identica che avevo appena indossato.
A: "L’uomo dalle mille giacche, a tuo servizio."
Feci un piccolo inchino teatrale, divertito dalla sua espressione incredula.
L: "Ti darò questo soprannome per sempre."
A: "Ne sarei onorato."
Lucifero si strinse nella giacca, ma non sfuggì al mio sguardo il lieve rossore sulle sue guance.
"È così facile farlo arrossire.."
Mentre camminavamo verso il rifugio, Angel e Nifty iniziarono una guerra di neve. Charlie e Vaggie si tenevano per mano, cercando di scaldarsi a vicenda. Io rimasi accanto a Lucifero, tenendo un occhio su tutto il gruppo.
Nonostante il freddo e il caos, c’era qualcosa di incredibilmente piacevole in quel momento. E non mi importava chi avesse scattato quella foto. Arrivati al locale, io e Lucifero fummo subito assaliti da giornalisti e curiosi. Non ero affatto preparato a una situazione del genere.
??: Maestà, è vero che questo uomo è il suo compagno?
"Signora si faccia i cazzi suoi"
??: Lei è omosessuale?
"HAHA, lei è etero?"
??: Vuole rilasciare una dichiarazione al popolo?
"Vuole un pugno in bocca?"
Lucifero impallidì visibilmente, incapace di rispondere. Mi feci avanti, schiarendomi la voce.
A: Salve gentili signori . Potreste, per cortesia, lasciarci in pace? Siamo qui per rilassarci, non per rispondere a domande inutili. Grazie e buona giornata.
Senza aggiungere altro, presi Lucifero e il resto del gruppo, trascinandoli dentro l’edificio. Trovammo un tavolo appartato e ci sedemmo vicini.
___________________________
C'è la parte due :}
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top