27/12/19_ Star Wars Episodio IX - La DISCESA di Skywalker (con SPOILER)

«Dire non mi piace Guerre Stellari è adesso una frase socialmente accettabile» commenta uno sotto il video di WesaChannel datato 19 dicembre 2019. 

Non che la saga vecchia dovesse piacere per forza a tutti: il mondo è bello perché è vario. Tuttavia, la gente che conosco a cui non piacciono i vecchi film (compresi gli Episodi I, II e III, che io personalmente adoro) o non li hanno mai visti «perché non è il mio genere» oppure dicono «che sciocchezza, queste cose non esistono» quando vedono Chewbecca o una spada laser, come se i film, per legge, debbano  essere per forza ambientati nel mondo reale. 

Mi sento obbligata a fare una piccola digressione su quest'ultimo punto. Non è assolutamente possibile che la gente non sappia la differenza tra realistico e reale. Un conto è criticare un film perché non realistico, nel senso di non credibile, un altro perché non reale. Edward Mani di Forbice non è reale, ma è realistico: un uomo con le mani di forbice che affronta i problemi plausibili di un ipotetico uomo con delle forbici giganti al posto delle mani. E nessuno dirà che Edward Mani di Forbice sia un brutto film. Un film non realistico, ad esempio, è La Sirenetta, non perché c'è una sirena, ma perché questa sirena si caccia in dei guai assurdi per un principe che nemmeno conosce e che dovrebbe far innamorare di lei senza nemmeno parlargli. Pur capendo le più stravaganti ingenuità adolescenziali, credo che nessuna persona con un minimo di cervello farebbe quello che ha fatto la nostra cara Ariel. E infatti La Sirenetta è uno dei film Disney che meno preferisco. 

A mio parere, dunque, non è "socialmente accettabile" che uno critichi Star Wars sulla base dell'irrealtà del contesto. Se lo facesse, dimostrerebbe solo di non capire un tubo né di cinema né della vita in generale, perché ancorarsi al mero mondo reale equivale a guardare il mondo in maniera superficiale e filosoficamente povera. 

Sarebbe impossibile enumerare tutti i motivi per cui ho ADORATO ALLA FOLLIA le due vecchie trilogie. Ci vorrebbe un articolo a parte, specifico e infinitamente lungo. Il mio intento, allora, è quello di spiegare come mai quest'ultimo film, esattamente come i due nuovi precedenti, non mi è piaciuto nemmeno per sbaglio. E no, neanche per un singolo frame. Voto zero spaccato.

Piccola postilla: il mio giudizio non può non essere severo, perché tutti i fan di qualcosa pretendono molto da quel qualcosa e hanno sempre paura che il nuovo qualcosa rovini il vecchio qualcosa.


Il fatto che alcune cose vadano inevitabilmente a riproporsi non è in realtà un grosso problema: se il film si chiama "Guerre Stellari" non ha senso lamentarsi delle solite battaglie finali tra navicelline ribelli e navicellone imperiali, delle intrusioni dei buoni a bordo della Morte Nera di turno, dei soldati bianchi dalla pessima mira. Che cavolo, un film che si chiama "Guerre Stellari" di cosa potrà mai parlare?

Quello che mi infastidisce dei nuovi film è innanzitutto il pressapochismo con cui viene affrontata la filosofia della Forza. Quest'ultima diventa solo il pretesto per delle scene appariscenti, quando il mistero attorno alla sua manifestazione, nei vecchi film, era davvero qualcosa di intrigante. Vedere quel vecchio scricciolo di Yoda tirare fuori dall'acqua un'intera navicella spaziale mi ha lasciato un'emozione indelebile nel cuore. Non solo perché era la prima volta che accadeva un prodigio simile, ma anche perché tale prodigio serviva a passare un'importante filosofia. Era, cioè, molto azzeccato nel contesto e non fine a se stesso. 

In secondo luogo, ho trovato i combattimenti veramente noiosi. Troppi volteggi inutili, mosse tecnicamente sbagliate (parere di esperti di combattimento con le spade, eh) e mancanza di un parallelo scontro ideologico che fosse abbastanza forte. Andiamo, Kylo Renn si converte quando suo padre, in tre fottuti minuti, gli dice LE STESSE IDENTICHE E BANALISSIME COSE che gli ha detto nel settimo film. Una conversione frettolosa, da attuare in fretta perché il film stava per finire. Che cazzo, per passare al Lato Oscuro uno deve essere davvero convinto, non puoi riuscire a metterlo in discussione con due frasi da Baci Perugina.

Infine, i colpi di scena inutili. Chi sentiva il bisogno di sapere che Rei fosse una Palpatine alzi la mano. La notizia non mi ha sconvolto per niente, anche perché la trama poteva benissimo andare avanti senza - tra l'altro, questo del parente ritrovato è un pretesto narrativo che ormai ha rotto il cazzo.  

Allora, perché con Luke ha funzionato e con Rei no?

Semplice. Le due trilogie vecchie raccontano in realtà la storia del Ragazzo della Profezia, colui che avrebbe portato «equilibrio nella Forza»: Anakin Skywalker. Tutti gli eventi, in modo più o meno diretto, convergono verso la crescita di questo personaggio prima buono, poi cattivo e infine redento. E Luke rappresenta proprio la sua redenzione, il suo sé Jedi, portandolo a scegliere, per l'ultima volta, da quale Lato della Forza stare. La storia di Anakin Skywalker è una bella storia, sia perché molto articolata, sia perché inizialmente non si sa che essa sia la sua storia e sia perché pone lo spettatore di fronte a dei dilemmi schiaccianti.

Al contrario, la storia di Rei non solo è molto più breve, ma anche priva di introspezione psicologica. Non c'è diversità tra i vari personaggi. Rei, Finn e Poe non sono poi così diversi dai cloni contro cui combattono. Non sono memorabili. Per questo motivo risulta difficile affezionarsi a loro, a provare simpatia per uno o a odiarne un altro. Luke Skywalker e Ian Solo erano completamente diversi, sia nel carattere che negli interessi. Nei nuovi film anche Finn diventa capace di usare la Forza, così, a caso, anche se questa capacità serve solo per una brevissima scena. Cazzo, un personaggio che sa usare la Forza non è normale e va approfondito. Leila, nell'Episodio V, usa inconsapevolmente la Forza per trovare Luke, ma questo è giustificato dal fatto che lei sia la sorella di Luke, cosa che viene rivelata solo nel film successivo, ponendo fine al dubbio su chi avrà una relazione con lei tra Luke e Ian. Visto? Tutto organico e pulito.

Vorrei far rendere conto di una cosa: Rei è nipote dell'imperatore Palpatine solo per aggiungere un po' di pepe a un film che altrimenti sarebbe ancora più noioso. E' una bella ragazza, ma talmente anonima da risultare poco interessante. Non me ne fregava niente delle sue origini, soprattutto se spiattellate così, di fretta e alla fine dell'intera saga.

In ultima analisi, complimenti al titolo più clickbait della storia. Rei è un personaggio che fa cose ma non intraprende mai discorsi profondi con gli Skywalker, quindi che motivi hanno questi ultimi di volerle bene tanto da permetterle di usare il loro cognome? Boh.  

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