2/11/19_Fridays for Future: basta così.
Prima di accingersi alla trattazione dell'argomento, sono d'obbligo delle scuse. Forse non richieste da nessuno - non so, avete sentito la mia mancanza? -, ma opportune. Poopop! ha infatti fallito nel suo intento più primordiale: essere un settimanale. Dall'ultimo articolo è trascorso un abuso di tempo, troppo tempo, purtroppo. Gli impegni quotidiani della sottoscritta lasciano mal sperare a una qualsivoglia regolarità del progetto fin qui appena iniziato. Rinforzo le mie scuse con un inchino da principessa imparato per una vecchia recita di Natale, sperando di essere non tanto perdonata ma almeno risparmiata a una lapidazione con ortaggi marci.
E prima di iniziare a lapidarmi (oggi me la rischio proprio) anche con bottigliette di plastica e bistecche di vitello, signore e signori, abbiate da ascoltare ciò che ho da dire. Non che non mi stiano a cuore la tutela e la guarigione - se così si può chiamare - del nostro spassosissimo pianeta, ma credo che questa faccenda dei Fridays for Future ci stia sfuggendo un po' di mano. Come spesso accade, stiamo dando troppa importanza alla cosa sbagliata. Una manifestazione per il clima, splendido. Un'altra manifestazione per il clima, ancora più splendido. Le piazze gremite, la gente pitturata di verde e azzurro, le borracce, gli slogan esilaranti, gli slogan seri (parecchio più banali e noiosi), i megafoni, i cori da stadio, la scuola saltata. Quando si tratta di fare casino, noi italiani siamo davvero i migliori. Non che all'estero scherzino, ma siamo sempre noi quelli più colorati ed ebbri di vita, il che è fantastico.
Tuttavia, c'è un "tuttavia".
La cosa meravigliosa del primo Friday for Future, a mio parere, è stata quella di sensibilizzare i giovani sul discussitissimo tema del riscaldamento globale, una minaccia tanto invisibile quanto pericolosa per il delicato equilibrio della vita. I giovani sembrano aver preso davvero a cuore la faccenda, tant'è che sono stati proprio loro i protagonisti delle manifestazioni. La cosa potrebbe risultare sorprendente, ma è anche vero che, citando Wikipedia (vi sembro forse una giornalista seria?), il Friday for Future "è un movimento internazionale di protesta, composto da ALUNNI e STUDENTI che decidono di non frequentare le lezioni scolastiche per partecipare a manifestazioni in cui chiedono e rivendicano azioni atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico." In sostanza, ai lavoratori, agli adulti brutti e cattivi che inquinano come forsennati, non interessa un fico secco del Friday for Future. Le aziende non scioperano durante il Friday for Future.
Ed è giusto così. Anzi, è ora che questo Friday for future finisca una volta per tutte.
Ahia! Chi ha lanciato questo porro ammuffito?!
Ho detto di ascoltare prima di lapidarmi! E tirate piano, sono solo una povera fanciulla!
Grazie. La mia tesi, come da manuale, sarà argomentata in elenco puntato:
1) Perché il Friday for future ha un ascendente così grande tra i giovani?
Naturalmente, quella che segue è una mia umile opinione, come tutto il resto, ma sfido io a controbattermi. I giovani sono così interessati al Friday for Future perché amano mettere le mani in pasta nelle cose che sono molto più grandi di loro. Si sentono grandiosi, trionfi e come se potessero fare la differenza. Non è vanagloria, la loro, ma un euforico entusiasmo generale. Lo stesso entusiasmo che ha alimentato il "raid" all'Area 51. Inoltre, nessuno dica di no, il Friday for future è un intelligentissimo pretesto per saltare la scuola. Sarà forse un'idea superficiale, ma sinceramente io non ho mai visto né sentito di un ragazzo di quindici anni chiudersi in casa per leggere articoli scientifici sul riscaldamento globale oppure proporre a scuola una lezione approfondita sull'argomento. Perché la scuola è grigia e noiosa, mentre in piazza si fanno bordello e vita sociale.
2) Perché le aziende non dovrebbero scioperare come gli studenti?
Perché se gli studenti non vanno a scuola per un giorno poco cambia, mentre le aziende perdono fatturato. Per cosa, poi? Per passeggiare in piazza? Capisco che suddetto punto di vista possa sembrare quello di un magnate petrolifero senza scrupoli, ma la realtà è questa. Perdere denaro per il Friday for future è un gioco che non vale la candela, perché, come vedremo tra poco, non ha poi tutte queste conseguenze sul lato pratico. Per risolvere il problema del riscaldamento climatico ci sono ben altri strumenti, più sofisticati ed efficaci: la ricerca, lo studio dell'ambiente, l'informazione approfondita per un consumo consapevole, ecc...
Inoltre, più un'azienda cresce e si arricchisce, maggiori saranno le sue possibilità di adottare degli accorgimenti per inquinare il meno possibile. Ricchezza implica benessere e maggiori investimenti nell'intervento ecosostenibile. Non sarà forse quel singolo giorno di sciopero a cambiare il mondo, ma è il principio che conta.
3) Perché un altro Friday for future è sostanzialmente inutile?
Ebbene, il 29 novembre ci sarà il quarto sciopero. Il quarto. A cosa potrà mai servire, il quarto? Questo punto è già una fabbrica di perplessità (ma una fabbrica eco-friendly, eh) su cui non mi dilungo. Vorrei chiedere alla giuria ambientalista se lorsignorini e lorsignorine (perché tutti alunni e studenti) sanno veramente bene cosa si intende per effetto serra, buco nell'ozono et similia. Facciamo un piccolo gioco: venerdì 29 scendete in piazza e chiedete di effetto serra, buco nell'ozono, differenza tra cambiamento climatico e riscaldamento globale e accorgimenti per il consumo consapevole ai giovani manifestanti, ovviamente dopo esservi informati bene voi. Quanto scommettiamo sulla correttezza delle loro risposte?
Sto cercando di dire che il Friday for Future non serve più a niente perché manca di informazione. Ai giovani e alle giovani non piace informarsi, perché è un processo lungo che richiede tempo e pazienza. Ai giovani piace molto di più agitare cartelli, sentirsi parte di un movimento immenso e internazionale, urlare, con facili slogan e cori da stadio, un vago risentimento nei confronti delle compagnie petrolifere, delle catene di fast food e delle altre bestie dell'inquinamento, condannando la crescita economica come se ne avessero mai sentito parlare, diventando vegani e viaggiando con le borracce.
Il primo Friday for future è servito per sensibilizzare i giovani e renderli consci del fatto che il nostro mondo ha un problema serio. Dopodiché, solo un babbeo dalla memoria corta ha bisogno di accorgersi due, tre, quattro volte dello stesso problema.
Ah, e sono giovane anche io. Pensavate che fossi uno di quei vecchi che pensano di conoscere "i giovani d'oggi" e che poi sono completamente nel torto? :)
E' ovvio che sto un po' generalizzando. Mi limito a riportare l'andazzo per come l'ho osservato io, ma sono ben consapevole dell'esistenza di certi giovani assennati che vanno al Friday for Future basandosi su solidi (e corretti) principi.
Gli adulti, invece, dovrebbero essere già sufficientemente sensibilizzati. Non ha proprio senso che vengano a manifestare. Al primo sabato libero, si prendano i loro pargoli sottobraccio e li facciano informare a dovere.
4) Greta Thunberg
Una piccola condottiera che si staglia coraggiosamente di fronte alle più grandi industrie mondiali, ostacolandole nel loro intento di arricchirsi smisuratamente a spese del nostro indifeso pianeta. Bella storia. Peccato che sia proprio il "sistema" a permetterci di vivere una vita agiata, e che sia proprio l'agio a darci l'opportunità di spendere il nostro tempo a coltivare il sapere piuttosto che arrancare con l'aratro per sbarcare il lunario. Una fabbrica povera non può permettersi i macchinari di ultima generazione che producono di più consumando di meno. Alla fabbrica povera non frega un cazzo del clima, perché la sua priorità è sopravvivere con i mezzi che ha. Non ha quindi senso criticare le industrie, come se la soluzione fosse chiuderle. Di cosa stiamo parlando? Se una fabbrica chiude, i suoi impiegati non hanno da mangiare. Quindi, tesori miei, voi che ad Halloween vi mettete come maschere gli "spaventosi" loghi delle principali compagnie petrolifere globali: smettetela di fare i pagliacci.
Signore e signori, l'articolo finisce qua. Per eventuali approfondimenti vi invito a visitare il canale Youtube di RickDuFer (da cui ho preso largamente spunto), che parla dell'argomento mille volte meglio di quanto possa sperare di farlo io in cent'anni di tentativi e che fornisce a sua volta dei link per ulteriori approfondimenti.
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