4. Attenti al gradino

Note:
1) MI5: ente per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito.
2) SAS: Special Air Service. È il principale corpo speciale dell'Esercito Britannico.
3) Hereford: città dove sorge il Quartier Generale della SAS.

Luogo e data criptati

“I francesi riferiscono di un messaggio su una spedizione sospetta diretta sul suolo britannico, Signore”.

Abbiamo identificato il mezzo?

“Nossignore, ma il numero è sulla lista della Fregata Industries”.

Chiamate l'MI5 e avvisateli della possibile minaccia”.

Qui Direttrice dell'MI5. Cosa sappiamo?

“Niente di certo. La sicurezza nazionale sta interrogando alcuni indiziati, ma affiderei le indagini sulle minacce di grado 1 alla SAS”.

Passatemi Hereford”.

Signora, a quanto ho capito dei nemici sconosciuti aspettano un pacco”.

Direttore MacMillan, le stiamo inviando i potenziali punti d’accesso. Faccia attenzione: non conosciamo la natura del carico”.

Ricevuto. La squadra si sta preparando. Saremo operativi entro un’ora. Qualsiasi cosa abbiano in mente, noi li fermeremo”.

Regno Unito – 6 Ottobre 2016, ora locale 7:11

La pioggia battente faceva da metronomo ai pensieri del Sergente Burns, affiancato dal Capitano Wallcroft al comando della Charlie 3.

I camion da tenere sotto controllo erano quattro e a ciascuno di loro era stata assegnata una squadra dell'SAS.

Il personale del porto era stato evacuato in via precauzionale e la Charlie 3 aveva circondato uno dei quattro camion che erano stati segnalati dalla MI5 e dai servizi segreti francesi. Nonostante avessero agito il più velocemente possibile, gli altri tre automezzi erano già per le strade di Londra.

“Burns, apri il portellone” ordinò Wallcroft, imbracciando il proprio fucile saldamente.

Il Sergente gli lanciò un’occhiata e deglutì rumorosamente. Per un attimo incrociò i suoi occhi verdi parzialmente nascosti dalla maschera antigas.

Non avevano idea di cosa potesse contenere l’automezzo.

Burns prese le maniglie con apparente sicurezza e aprì i portelloni di scatto, come per togliersi un cerotto. Rimase paralizzato per un paio di secondi, stupendosi di trovare ciò che non si sarebbe mai aspettato: assolutamente nulla.

“Comando, qui Wallcroft. Il camion è vuoto. Che ci dite degli altri? Passo” chiese il Capitano via radio, scambiando un’occhiata con i proprio uomini che attendevano impazienti un suo ordine.

Mentre aspettavano una risposta dalla base di comando, alcuni proiettili fischiarono sopra le loro teste, facendoli accovacciare in cerca di riparo.

“Contatto!” urlò Burns, individuando i tango che li tenevano sotto tiro: si erano nascosti fino a quel momento tra i container scaricati al porto.

“Bersagli vicini alla nostra posizione. Volture 2, fateli fuori!” ordinò Wallcroft, comunicando con il pilota di uno degli elicotteri che erano stati messi a disposizione per la missione.

Le mitragliatrici del velivolo rilasciarono una pioggia di proiettili, costringendo i nemici a indietreggiare.

Supportando l’azione dell’elicottero, Burns e gli altri uomini della Charlie 3 spararono in direzione degli uomini armati che parevano essersi appostati al porto ben prima del loro arrivo. Eppure, avevano aspettato fino all’ultimo per intervenire.

Il Sergente si nascose dietro a un container e, riprendendo fiato, osservò il chiarore roseo all’orizzonte: mancavano pochi minuti all’alba. Corrugando la fronte, passò in rassegna tutte le organizzazioni terroristiche che conosceva, ma rimase senza alcuna risposta al suo quesito.

Chi diavolo erano?

Costretti a scappare, i bersagli si diressero verso l’unica meta che li avrebbe resi irraggiungibili dai colpi della mitragliatrice piazzata sull'elicottero.

“Comando, i nemici stanno fuggendo verso la metropolitana. Li inseguiamo a piedi! Passo” urlò Wallcroft, affiancando Burns in quella corsa contro il tempo.

Ricevuto. Volture 2, precedeteli e controllate le fermate. Scoprite dove sono diretti. Chiudo”.

La fermata più vicina della metro era stata chiusa al pubblico per lavori di manutenzione e, naturalmente, i treni non si sarebbero fermati. Eppure, nella penombra del cantiere, Burns vide con chiarezza il convoglio rallentare e aprire le porte per far salire gli uomini che stavano rincorrendo.

Fino a dove si estendeva l’influenza di coloro che avevano organizzato tutto ciò? I lavori di manutenzione erano solo una fortuita coincidenza? Come avevano fatto a requisire un treno della metropolitana?

“Cazzo! Ora cosa facciamo?” Imprecò Burns a denti stretti, ma il Capitano sembrò non udirlo. Non avevano fatto in tempo a salire sul treno e ora i loro bersagli si stavano allontanando dalla loro posizione.

“Ho un’idea” esordì Wallcroft, indicando i camioncini degli operai. Burns e gli altri uomini della Charlie 3 intuirono subitamente le sue intenzioni e vi salirono difilato: chi alla guida e chi sul retro per fornire una copertura dal fuoco nemico.

L’altro mezzo precedette quello su cui erano saliti Wallcroft e Burns e, con una buona dose di follia, si precipitarono all’inseguimento del convoglio guidando lungo le rotaie.

La voce del Capitano gracchiò negli auricolari di tutti: “Dobbiamo cercare di affiancare il treno e di uccidere il conducente! Chiudo”.

Seguendo gli ordini, entrambi i camioncini salirono sulle rotaie adiacenti e, sentendo il motore aumentare di giri, avanzarono verso la testa del treno.

L’oscurità della galleria, a tratti rischiarata dalla luci di servizio, pareva volerli inghiottire.

Comando, qui Wallcroft. Stiamo inseguendo i tango nella metropolitana. Dobbiamo sapere dove sono diretti! Passo”.

Charlie 3, tutte le fermate della metro dalla vostra posizione in poi sono nella City. Chiudo”.

Dopo una lieve curva a destra, Burns intravide una luce alla fine del tunnel e, ricordando la mappa della metropolitana, comprese che erano giunti alla fine della galleria sotterranea: stavano per ritornare in superficie, ma solo per qualche centinaia di metri.

Volture 2, dove cazzo siete?” proruppe Wallcroft, giungendo alla stessa conclusione di Burns.

Abbiamo la vostra posizione e il bersaglio. Stiamo arrivando”.

Uscendo dalla galleria, videro l’elicottero sorvolare sopra di loro e iniziare a bersagliare il treno, colpendo i superstiti del primo ingaggio al porto, finché la linea non tornò sottoterra.

Merda! Non sono riusciti ad uccidere il macchinista!” imprecò il Capitano, dando voce ai pensieri di tutti.

Non avevano idea di cosa potessero fare i terroristi nella metropolitana né con i camion ancora in circolazione. Brancolavano nel buio in una corsa contro il tempo.

Ho la visuale sulla cabina! Sto puntando il macchin-“. La comunicazione venne interrotta da un'imprecazione, subito seguita da diverse urla di terrore. “Uomo a terra!

Il camioncino che precedeva quello di Wallcroft deviò verso il treno e impattò a velocità sostenuta contro il fianco sinistro del convoglio, facendolo deragliare.

Il resto della squadra guardò inorridita le carrozze ribaltarsi, accartocciarsi su se stesse e schiantarsi con forza contro i pilastri che sostenevano la volta della galleria. Il rumore stridente dell’acciaio rimbombò in quella cavità infinita e le fiamme iniziarono a blandire i rottami che a mano a mano si staccavano.

Quella folle corsa terminò alle porte della fermata di Westminster, dove l’unico rumore che riuscivano a udire era lo stridere del metallo, ancora impresso nelle loro orecchie nonostante la galleria fosse ora nel più completo silenzio.

Charlie 3, rispondete! Charlie 3, mi ricevete? Passo”. La voce del Comando li riscosse da quello stato di trance in cui ero caduti e si affrettarono a scendere dal camioncino, ispezionando con lo sguardo i rottami che erano rimasti.

Non vi era alcuna traccia degli uomini che avevano impattato contro il convoglio.

Charlie 3, qual è il vostro stato?

“Qui Wallcroft… Il treno è deragliato all’altezza della fermata di Westminster. Tre uomini dispersi, probabilmente morti” replicò atono il Capitano, facendosi seguire da Burns e Griffen, il soldato che aveva guidato fino a quel momento.

Ricevuto. Attenzione: un camion si sta dirigendo verso la vostra posizione. Tornate in superficie e raggiungete la Bravo 2. Chiudo”.

Burns guardò un’ultima volta la galleria illuminata dalla luce delle fiamme e, istintivamente, si portò la mano alle piastrine che portava al collo: non si sarebbe mai dimenticato dei suoi compagni. Avevano condiviso gioie e fallimenti e mai avrebbe pensato di dividersi da loro in quel terribile modo. Pensò alle famiglie che attendevano il ritorno di un figlio, di un marito o di un fratello. Pensò al dolore, alla disperazione che avrebbe portato quella tragica notizia. Le lacrime gli pizzicarono l’angolo degli occhi e, velocemente, le asciugò con un gesto stizzito della mano.

Non poteva lasciarsi andare alle proprie. Almeno, non ancora, si disse mentre seguiva la figura di Wallcroft.

Solo un paio di terroristi erano sopravvissuti, ma le loro condizioni erano talmente gravi che non si accorsero neppure del loro passaggio. Giunti alla banchina, si avviarono verso le scale mobili mentre lo speaker ordinava gentilmente di abbandonare la stazione in seguito all’incidente ferroviario. Saltarono i tornelli e videro qualche civile sotto shock, aiutati dalla polizia locale.

Mentre saliva le scale che conducevano in superficie, Burns aggrottò la fronte. Nulla gli era chiaro, soprattutto quel gesto estremo di usare un convoglio metropolitano. Era stata una mossa inutile e del tutto priva di senso, oltre che la causa di morte di metà della sua squadra, pensò stringendo con più forza il fucile che imbracciava.

La strada era stata completamente bloccata e la Bravo 2 li accolse con un cenno del capo: il bersaglio che era stato loro assegnato era in arrivo.

Qui Volture 2. Il camion si sta dirigendo a tutta velocità verso la vostra posizione. Passo”.

Seguendo gli ordini del Capitano della Bravo 2, Burns si sistemò al centro dell’incrocio, in attesa del camion che sarebbe giunto dalla via perpendicolare alla loro.

Dopo qualche secondo, la siluette del mezzo si stagliò all’orizzonte, sbandando per l’alta velocità.

“Fuoco a volontà!” urlò Wallcroft, la cui voce venne subitamente sovrastata dal rumore dei proiettili che si abbatterono senza pietà sul camion, facendolo finire contro la cancellata di una casa a pochi metri di distanza da loro.

“Cessate il fuoco! Via libera”.

“Comando, qui Wallcroft. Il camion è andato. Che cosa ci dite degli altri?”. Il Capitano lasciò passare qualche secondo, ma la base non rispose. “Comando, rispondete! Comando, dove sono gli altri obbiettivi?”.

~~~

“Stai registrano, tesoro?”.

La luce del Sole, che filtrava coraggiosamente attraverso la coltre di nuvole, illuminava i volti delle donne più importanti della sua vita: sua moglie e sua figlia.

Erano arrivati a Londra tre giorni prima e, nonostante la pioggia di quella mattina, avevano deciso di fare una passeggiata tranquilla visitando i monumenti storici del centro città.

L’uomo sollevò un pollice e sorrise all’entusiasmo mal nascosto della figlia che saltellava divertita nelle pozzanghere lungo il marciapiede. La coda con cui aveva legato i capelli ondeggiava al ritmo dei suoi movimenti gioiosi.

“Bene, terzo giorno di vacanza. Oggi andiamo a vedere…” iniziò la donna, guardando poi la figlia.

“Il Big Ben!” concluse la piccola, saltellando ancor di più.

“Esatto, piccola mia! Ed è proprio là” replicò, indicando la torre dell’orologio all'orizzonte.

Un camion delle spedizioni si fermò nella strada di fronte a loro e il conducente vi scese in fretta e furia, lasciando la portiera spalancata.

L’uomo corrugò la fronte, abbassando il telefono. “Cara… forse è meglio se ci allon-“ Le parole gli morirono in gola e il suo corpo venne sbalzato di qualche metro dall'onda d’urto.

Il telefono ancora funzionante registrò una nube verdastra che, come nebbia dai vapori leggeri, serpeggiò per l’intera via.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top