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La chioma rossa di Jamie, che ricordava il fuoco, si mosse nell'aria quando una ventata d'aria fredda la sfiorò con violenza, mentre la sigaretta rimase intrappolata tra le sue labbra formose dopo che ebbe alzato lo sguardo verso il cielo nuvoloso e, in quel momento Emily scattò una foto con la sua polaroid, rimanendo nascosta dietro al albero della sede di Spettacolo e Storia dell'Arte.

Osservò come la ragazza strinse le labbra in una smorfia seccata poi con l'indice e il medio si sfilò la sigaretta dalla bocca e buttò fuori il fumo. Una nuvoletta bianca si creò davanti al suo viso e anche in quel momento, Emily scattò un'altra foto, pensando a quanto fosse stata sensuale facendo un gesto semplice come quello.

Ma le labbra di Jamie la facevano impazzire. Sì, certo, erano meno carnose e grandi delle sue, ma era sicura fossero morbide, cosa che la faceva morire dalla voglia di baciarle, di assaporarle e di sentirle sul suo corpo.

La ragazza dai capelli rossi e dalle sfumature arancioni sorrise con allegria, notando come una coppia di ragazze si stessero baciando dopo essere uscite dalla sede universitaria e per quel motivo anche la corvina si concesse un sorriso. Doveva essere bello venir ricambiate dalla persona per cui si aveva perso la testa e a cui avresti donato il cuore senza pensarci due volte. Peccato però che Emily non avesse la possibilità di gridare "la mia crush ha ricambiato i miei sentimenti e adesso stiamo insieme" perché non aveva il fegato di farsi avanti, avendo paura di venir rifiutata in quanto non le aveva mai rivolto la parola.

Emily mise il broncio, rattristata dai suoi stessi pensieri poi scuotendo leggermente il capo, osservò le due polaroid che aveva scattato e sorrise nel costatare che Jamie fosse bellissima sia vista dal vivo che in foto.

«Ehi, ma quella non è la tipa che si veste come una bambola della sede di Musica? Che ci cazzo ci fa qui?», quando la corvina si sentì messa in mezzo da alcune voci femminili, alzò lo sguardo dalle sue polaroid e vide come quel gruppo di ragazze la stessero fissando dell'espressioni sprezzanti sui loro volti.

Mostrò loro il dito medio perché se pensavano che si sarebbe intimorita davanti ai loro sguardi da persone superiori, be', si sbagliavano di grosso. Poi raccogliendo la sua borsa fucsia da terra, uscì dalla sede universitaria mentre alle sue spalle quelle ragazze gli lanciarono orribili insulti sul suo modo di vestire e sul suo aspetto da bambola, ma lei se li lasciò scivolare addosso perché dei loro giudizi poco importava.

Emily voleva solamente che Jamie puntasse il suo sguardo su di lei, che si accorgesse della sua presenza e uno dei metodi che aveva scelto per farsi notare, era quello di farsi buttare addosso le peggior offese da quelle ragazze spocchiose perché sperava, pregava che almeno una volta, in un futuro non troppo lontano, riuscisse a vederla. Riuscisse a notarla e magari ad avvicinarsi a lei per prima.

Voleva smettere di essere invisibile ai suoi occhi. Voleva che la vedesse perché era stanca di passare sempre inosservata davanti al suo sguardo. Perché non la vedeva?

Jennifer le aveva detto più volte di andare a parlarle, ma aveva paura di sembrare una stupida perché una volta ci aveva provato. Lo aveva fatto davvero, solo che le aveva domandato la cosa più stupida che le potesse passare per la mente: "Mi presteresti i tuoi appunti che ieri sono stata assente?" e Jamie si era accorta subito del fatto che non frequentasse quella sede universitaria perché non l'aveva mai vista prima e da quel momento non aveva più cercato di rivolgerle la parola.

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