Capitolo 5: La Morte di Papà
Mi svegliai la mattina dopo abbastanza presto. Mi alzai, mi vestii e lasciai dormire Gallade e Fennekin. Scesi dalla soffitta alla cucina e vi trovai già Genevieve, Anastasiah e Cremys. Erano sedute al tavolo -non apparecchiato per la colazione- e sembravano aspettare qualcuno.
Io:-Buongiorno...
Si voltarono di scatto e mi guardarono malissimo.
Cremys:-Dov'è la colazione?!
Genevieve:-Perchè non l'hai preparata?!
Rimasi un po' sbigottita.
Io:-Non sapevo che vi foste già alzate...
Anastasiah all'improvviso scoppiò a ridere.
Anastasiah:-Ma avete visto che cos'ha in faccia?! Oh mamma mia!
Mi pulii la faccia con la mano: era nera, nera di cenere.
Io:-È... cenere...
Genevieve:-Ah! Cenere! Mamma mia! Diana sei ridicola!
Anastasiah:-No, meglio di Diana... 'Cenerentola'!
Scoppiarono tutte e tre a ridere come delle matte. Poi Cremys mi guardò infuriata e, con un ghigno malefico, mi disse di andare a preparare la colazione. Andai verso la credenza, presi cinque tazzine e cucchiaini e apparecchiai.
Cremys:-Ehm... Cenerentola!
Alzai gli occhi al cielo e mi voltai verso di loro.
Io:-Sì?
Cremys:-Abbiamo un ospite per caso?
Io:-In che senso? Non capisco madame...
Cremys:-Perchè hai preso cinque tazzine?
Io:-Be' perchè noi SIAMO in cinque: Genevieve, Anastasiah, lei, mio padre ed io...
Cremys:-Tu?! Ah, ma fammi il piacere!
Cominciò a ridere come una strega.
Io:-Che vuol dire?
Si alzò in piedi, mi prese i polsi e mi fece cadere l'ultima tazzina.
Cremys:-Tu non puoi mangiare con noi servetta! Non ti meriti di stare a questo tavolo con noi.
La guardai stralunata. Mi strinse il polso e mi scaraventò verso i fornelli. Anastasiah e Genevieve scoppiarono in delle risate malefiche, quando arrivarono Gallade e Fennekin. Fennekin venne verso di me, strusciò il muso contro la mia guancia per ripulirmi dai residui di cenere e Gallade di mise in guardia davanti a me.
Anastasiah:-Oh, che tenerezza... ti fai ancora proteggere dai tuoi insulsi pokémon!
Genevieve:-Povera piccola...
Spuntarono Cinccino e Whimsicott e cominciarono ad attaccare Gallade.
Io:-No vi prego fermatevi! Lasciatelo in pace!
I due pokémon continuarono imperterriti ad attaccare Gallade, quando arrivò mio padre.
Papà:-Che sta succedendo qui?!
Ci fermammo tutti.
Io:-Niente, volevamo solo testare la forza di Whimsicott e Cinccino...
Papà:-In cucina, certo.
Cremys:-No, il problema è che Gallade ha cominciato ad attaccare Cinccino e Whimsicott, e loro si sono leggittimamente difesi.
Rimasi scioccata da quell'affermazione. Voleva fare di tutto purchè papà smettesse di credermi. Lui mi guardò stranito.
Papà:-Diana... è vero?
Mi alzai in piedi stringrndo Fennekin. Non sapevo che rispondergli: se avessi raccontato i veri fatti, papà non avrebbe più creduto a Cremys e non sarebbe stato più felice... se invece avessi detto che Cremys aveva ragione, papà non mi avrebbe più creduta... Sospirai.
Io:-È vero papà. Sono stata io a cominciare...
Papà fece una strana espressione, come per dire "Eh?!". Guardai Cremys: era gioiosa sotto un ghigno di crudeltà e fierezza. Mi si avvicinò, mi mise una mano sulla spalla e la strinse fortissimo, perforandomi la manica del vestito con le unghie, puntando la carne.
Cremys:-L'IMPORTANTE è che tu, alla fine, abbia detto la VERITÀ, ma questa bugia non rimarrà impunita.
Dentro di me nacque una sensazione mai provata prima...
Quando loro finirono di fare colazione, ripulii tutto da sola, senza l'aiuto dei miei pokémon.
Papà:-Ragazze devo scappare alla palestra, ci vediamo dopo!
Andammo tutte e quattro all'ingresso per salutarlo. Papà diede un bacio a Cremys, Genevieve e Anastasiah, ma quando venne verso di me mi guardò in un modo strano: era lo stesso sguardo che mi fece quando Fennekin... usò fiamma di cristallo. Lo stesso sguardo per dirmi "non farlo mai più". Non avevo neanche capito a cosa si riferiva: magari aveva capito che gli ho mentito per proteggere il suo rapporto con Cremys... oppure aveva creduto che io avessi veramente fatto quelle cose... La seconda opzione era la più plausibile. Quando papà uscì di casa, Cremys mi ordinò di ripulire la casa da cima a fondo. Ci impiegai tre ore e mezza, ma ci riuscii. Mi riposai un attimo su una sedia, ma Cremys mi cacciò fuori di casa insieme a Gallade e Fennekin e mi disse di andare a fare la spesa. Sospirai, presi i soldi, la lista e le borse e mi avviai verso Iridopoli. Arrivata in città, incontrai Ania, un'amica.
Ania:-Ehy Diana, come va? Cavolo, sembri sfinita...
Io:-E lo sono Ania...
Ania:-Sei andata a letto tardi ieri sera?
Ania era una ragazza alta, magra, dalla pelle abbastanza chiara e lunghi capelli ricci rosso acceso. Era simpatica, divertente e dolcissima. Con sé aveva il suo Vivillon azzurro.
Io:-Non esattamente... la mia mtrigna e le mie due sorellastre mi hanno fatto pulire la casa da cima a fondo... e tu sai quanto è grande casa mia.
Rimase sbalordita.
Ania:-Ti trattano come una servetta!
Fennekin:"Gliel'ho detto anch'io! Ma questa zuccona non vuole capire che deve dire tutto a suo padre! Pensa, sono anche arrivate a chiamarla 'Cenerentola'!"
Ania:-Davvero ti sfottono così?! Ah, devi ribellarti Diana!
Scossi la testa.
Io:-Mia madre mi ha detto di essere gentile, sempre e comunque. Il bene torna indietro e la cattiveria al suo mittente.
Ania sospirò.
Ania:-Almeno ti lasci aiutare un po'? Ad esempio...
Prese alcune borse dalla mia mano,
Ania:-...Adesso io e Vivillon aiutiamo te, Fennekin e Gallade a fare la spesa, ce lo lasceresti fare?
Annuii sorridendo.
Ania:-Benissimo! Allora andiamo, su!
Dopo una mezz'oretta abbondante finimmo di fare la spesae mi accompagnò fino a casa.
Io:-Grazie di tutto Ania.
Ania:-Ma figurati! E ricordati che se hai bisogno di aiuto per qualsiasi cosa, non esitare a chiedere!
Io:-D'accordo. Ciao Ania, ciao Vivillon.
I due ci salutarono con la mano e se ne andarono. Mi voltai verso la porta, misi una mano sul pomello oer aprire, ma delle voci mi bloccarono. Mi voltai: Genevieve e Anastasiah erano dietro di me con un ghigno malefico stampato sulla faccia.
Io:-C'è qualcosa che non va?
Genevieve:-Non abbiamo ancora pareggiato i conti per stamattina.
Anastasiah:-Lotta, che aspetti?
Cinccino e Whimsicott spuntarono da dietro quelle due e cominciarono ad attaccare Fennekin e Gallade. Questi si difesero e contrattaccarono meglio che potevano, ma Cinccino e Whimsictt avevano la meglio. Cremys ci stava guardando da lontano insieme a Lilligant con un ghigno sul viso.
Cremys:-Stracciateli ragazze! Forza che aspettate?!
Alla fine Fennekin esplose in un urlo rabbioso, corse verso Cinccino e Whimsicott e... utilizzò fiamma di cristallo, in quel momento arrivò mio padre urlando a Fennekin di fermarsi, ma era troppo tardi. I tre pokémon rimasero a terra sfiniti e corremmo verso di loro. Avevo le lacrime agli occhi, presi Fennekin in braccio e papà orse verso di me stringendomi. Cremys, Anastasiah e Genevieve non capivano cosa stesse succedendo. All'improvviso il cielo si oscurò, si alzò il vento e, come l'altra volta, una luce rossastra comparve in mezzo al cielo. Papà urlò a tutte di entrare in casa. Si precipitammo tutti dentro, mio padre mi affidò le sue pokéball e mi scaraventò in casa insieme a Fennekin e a Gallade, ma lui rimase la fuori. Lasciai cadere tutte le sue pokéball e Fennekin a terra, e i pokémon ne uscirono. Cominciai a piangere come una disperata e a battere i pugni sulla porta urlando a mio padre. Dopo una decina di minuti papà rientrò. Gli corsi incontro abbracciandolo e, piangendo, lo strisi fortissimo.
Io:-Perchè l'hai fatto?! Papà perchè?!
Mi carezzò la testa piano.
Papà:-Non potevo lasciare che ti prendesse...
Le gambe gli cedettero e cadde in ginocchio.
Cremys:-Che ti sta succedendo Malcom?!
Sembrava preoccupatissima. Lucario venne verso di me e mi aiutò ad alzare mio padre e a portarlo in camera sua. Lo sdraiammo sul letto. Era pallidissimo. Stava morendo... era difficile accettarlo. Lasciai entrare nella stanza solo i suoi polémon, Fennekin e Gallade, poi richiusi la porta a chiave per non far entrare Cremys, Genevieve e Anastasiah. Mi sedei accanto al letto di papà, lui mi guardò, mi sorrise e mi cerzzò una guancia.
Papà:-Lo so che Cremys ti ha incolpata questa mattina.
Io:-Davvero?
Annuì.
Io:-Volevo proteggere il vostro rapporto... volevo che tu fossi felice...
Papà:-D'ora in poi sarò felice per davvero. Mi mancherai, piccola mia... ma non solo tu.
Tossì piano ed io scoppiai in lacrime.
Io:-Non lasciarmi papà... sono sola...
Papà:-Non è vero... con te ci sono Fennekin e Gallade. Diana... lascia che i miei pokémon siano liberi di scegliere se restare o meno. Cerca di controllare Fennekin e manda avanti tu la palestra...
Annuii piano.
Papà:-Abbo coraggio, piccola mia, solo così ti salverai. Devi combattere per i tuoi sogni, ma siii gentile e paziente... perchè, lo sai...
Io/Papà:-Il bene torna sempre indietro e la cattiveria al mittente.
Ridemmo insieme piano.
Papà:-Questa è una piccola poesia che dedicai a tua madre: 'Un fiore resta tale anche se ricoprerto dalla cenere.'. Ricordatelo, con quelle tre ti servirà.
Gli sorrisi leggermente e gli vidi una lacrima scivolare sulla tempia.
Papà:-Diana, tua madre mi sta chiamando, devo andare...
Gli strinsi porte la mano.
Io:-Adesso? Ti prego dille di aspettare, non lasciarti portare via da me... ti prego...
Ci stringemmo tutti intorno a mio padre.
Papà:-Non vuole aspettare, sai com'è tua madre... Diana...
Lo abbracciai fortissimo.
Papà:-Ciao piccola mia...
Io:-C-ciao... papà... t-ti voglio bene...
Papà:-Anch'io...
L'ultimo respiro... poi niente più.
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