Capitolo uno



"Ehi, ehi! Dite che quella abbocca se ci provo?" Fu Shana la prima a spezzare il silenzio una volta che ebbero lasciato il porto, il pollice puntato verso quella che pareva essere una degli assistenti sulla nave, una giovane dai capelli castani, probabilmente appena assunta, un vaporeon placidamente accoccolato di fianco a lei.

"Shana... ti prego, non ricominciare, lo sappiamo entrambe che flirti come una dodicenne" la giovane maliziosa, i capelli rosa shocking dritti dritti, divenne tutta rossa, puntando i grandi occhi, di un azzurro tanto intenso da parere finto, sull'altra ragazza del gruppo, una diciottenne dagli arruffati capelli neri, lasciati liberi di solleticare la schiena della felpa grigia, teneva in braccio un Oshawatt, il cui sguardo esprimeva unicamente il concetto di scocciatura.

"Daphne... ti prego, no" l'interpellata si limitò ad un leggero sorriso all'indirizzo dell'altra, era sempre stata una ragazza tranquilla, ma era da anni che conosceva Shana, e sapeva bene come pungolarla per bene; peraltro era divertente vedere quanto l'altra potesse irritarsi, come si metteva a giocherellare con i piercing, tre anellini all'orecchio sinistro che la ragazza si rigirava con le dita.

"Oh, dai... non è... beh... così male" fu Clover, un alto giovane dagli ordinati capelli color latte, che in quella rosa di giorni festeggiava il suo ventesimo compleanno, sorrise garbatamente alle due lisciandosi lo smanicato di lana color panna; le maniche della linda e raffinata camicia abbottonate ai polsi; carezzava la testa della sua cara Serperior, poggiata sulle sue gambe, arrotolata attorno ai braccioli della poltroncina a cui il ragazzo era comodamente seduto mentre le due ragazze stavano in piedi, parevano due poveracce rispetto a lui, sempre così ordinato e vestito di firme.

Passò qualche secondo, durante il quale nessuno spiccicò una parola, prima che tutti e tre scoppiassero a ridere, consapevoli di quanto in realtà fosse falsa quella semplice frase.

Quei tre non si conoscevano da molto, anzi, Clover conosceva quelle due ragazze solo da qualche settimana, quando si erano riuniti, assieme a buona parte della comunità di Unima, in qualità di rappresentanti scelti per la Pride March, non che lui avesse dovuto fare molta strada, insomma, Alisopoli era la sua città natia, erano Daphne e Shana ad essersi fatte tutta la tratta Zondopoli-Alisopoli con la macchina da neo-patentato della corvina; c'era però da dire che avevano sviluppato fin da subito un'ottima chimica.

Fu proprio quest'ultima che, riprendendo la calma, riportò un po' di buonsenso nel gruppo, riportando in campo le loro priorità per quelli che, nella tratta da Unima a Kalos, sarebbero stati almeno tre giorni di viaggio.

"Sentite... chi di voi ha i biglietti con il numero della stanza? Altri trenta secondi e comincerò a vomitare anche l'anima, e preferirei aver già messo via le valigie per quel momento" la voce di Daphne, questo aveva capito l'albino in un paio di settimane, aveva una sfumatura pacata e calma che non l'abbandonava mai, anche quando parlava del suo mal di mare.

Si diressero, dunque, verso il piano delle cabine, non che nessuno di loro sapesse esattamente come orientarsi all'interno della lussuosa nave, ma l'oshawatt di Daphne, ora saltato via dalle braccia della sua allenatrice, pareva ricordare meglio di loro le indicazioni date dagli assistenti, e, dunque, li guidava con aria saccente.

"Giuro... quando mi hanno dato la possibilità di avere uno starter... non pensavo che quell'Oshawatt sarebbe stato tanto spocchioso, insomma... guardatelo, non ha la faccia da saccente, è un cucciolo!" Era Shana a parlare, gesticolando all'indirizzo del pokemon, che, al sentirla, si voltò, sputandole quello che pareva un'attacco pistolacqua dritto in faccia, facendo soffocare una risata sulla mano agli altri due, che erano abbastanza educati da cercare di non ferire l'amica nell'orgoglio.

"Ehi- BRUTTO..! ANDIAMO, DAPHNE, DI' QUALCOSA AD OSHAWATT! QUEL POKÉMON MI ODIA!"

"Lo sai già che io non ho alcun potere, no? Già ti salvo quotidianamente da numerose figure di merda, in questo caso... credo tu possa cavartela da sola" la corvina diede un poco di gomito all'amica, che stava cercando invano di asciugarsi il viso con la manica del largo felpone rosso, neanche il suo cappello da rapper, la visiera grondante, si era salvato da tale attacco, ed ora sembrava che la giovane avesse messo la testa sotto ad un rubinetto.

"Sei o non sei la miglior lottatrice di Zondopoli?"

Clover continuava ad ascoltarle con aria divertita mentre, controllando i numeri delle stanze, raggiungevano una porta contrassegnata come F19, quello che, a guardare i biglietti, sarebbe stato il loro alloggio per i prossimi giorni.

Era stato fortunato ad essere scelto assieme a quelle due, insomma, poteva capitare letteralmente chiunque, anzi, poteva anche capitare che lui non fosse scelto per quell'evento.

Non si era scordato di quale onore fossero stati investiti, erano i portabandiera di un evento che la stessa Iris, campionessa di Unima e membro attivo della comunità, finanziava e sosteneva, come avrebbero potuto non farci caso?

Eppure eccoli lì, disinvolti, due fanciulle ed un baldo giovane che sistemavano i loro bagagli in un'angusta cabina a quattro letti e discutevano in maniera non esattamente matura riguardo a chi dovesse mettersi sopra e chi sotto.

Non che Daphne avesse una vera scelta.

E fu così che, circa quaranta minuti dopo, Clover e Shana dovettero accompagnare la corvina verso il ponte della nave, un'ampio spazio soleggiato e pieno d'aria salata, che faceva bene all'improvvisa nausea della giovane, dalla quale, ora, sia Serperior che Oshawatt stavamo lontani.

Presero posto su due seggiole mentre la poveretta su appoggiava al parapetto con l'aria di chi doveva morire.

"Beh... a quanto pare ci siamo: Daphne vomita in mare, io devo cercare di farmi dare il numero da quella ragazza carina dell'equipaggio, questa nave è piena di cibo... disegnami uno scenario migliore"

"Beh... Daphne potrebbe non soffrire il mal di mare ed io potrei non essermi scordato il rasoio a casa.
Non so se hai presente quanto sia complicato trovare un buon rasoio che non irriti la pelle" il tono del ragazzo era ora più giocoso, mentre si carezzava con aria fine il volto, prontamente schiaffeggiato da una coda verde

"Ehi- E andiamo, Serperior! Lo sai che ho la pelle di un neonato!"

Shana preferì non rispondere, prendendo una lunga boccata d'aria salata, che andò a solleticare i suoi polmoni pieni di smog ed aria di cantiere.

Beh... quello era sicuramente uno scenario molto diverso da quello quello a cui era abituata.

Chissà come sarebbe stata Kalos?

Accavallò le gambe, la caviglia destra sul ginocchio sinistro, portando lo sguardo oltre la schiena di quella poveretta della sua amica di infanzia.

Una distesa blu zaffiro si estendeva a perdita d'occhio, del tutto diversa dalle acque inquinate a cui erano abituate.

Che bello spettacolo.

ANGOLO AUTRICE

EHI EHI EHI!

BUONA GIORNATA CONTRO L'OMOFOBIA E LA TRANSOFOBIA, PINGUINI MIEI!

Allour, come vedete, un nuovo capitolo è stato pubblicato

A questo, vorrei allegare i prestavolto sei personaggi e qualche meme, so... enjoy!

Daphne

Shana

Clover

ORA

MEME

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