Prefazione
https://youtu.be/a2rmF-rViQc
Limpido è, sentire, invero,
lacrima dipinta, sottile sincero.
Sotto le fronde, cuscino morbido.
Sotto il cuore, bontà e libidine.
Ho sempre avuto la convinzione che le parole semplici abbiano una connotazione affascinante. Esse sono dirette, non necessitano giri di parole, e hanno un significato universalmente riconosciuto, senza bisogno d'interpretazione o altro. Tuttavia, la verità è che trovo ancor più affascinanti quelle complicate, talmente enigmatiche e misteriose dove non ti arriva subito il loro significato, ma in cui ti puoi perdere nelle loro sfumature.
Non sempre però risultano gradevoli al prossimo. C'è una linea sottile tra il perdersi piacevolmente in un abbraccio e smarrirsi, invece, in un freddo labirinto di pietra senza uscita. Prendi ad esempio le poche righe che ho deciso di scarabocchiare prima, lettore: cuore, fronde, morbido e simili sono sicuramente parole gradevoli, ma nel contesto in cui le ho presentate qualcuno molto diffidente, nel leggerle, potrebbe dire che sono solo parole a caso, potrebbe annoiarsi e pensare che siano parole inutili, di cui non sia possibile riuscire a ricavarne qualcosa.
Ancora più difficile, inoltre, risulta i loro impiego: l'abitudine del lettore nei confronti di una certa impronta stilistica costringe esso ad aspettarsi sempre di più, in un gioco di corsa che rischia di fare del male più alla storia in sé che a colui che legge.
Per questo motivo, molti scrittori dicono che sia la fine di una storia la parte più difficile di un bel racconto. E' difficile dargli torto: una bella storia deve finire bene, con stile, al culmine della suspense, dopo un lungo preambolo di intrighi o sotterfugi, e che risponda in modo soddisfacente alla crescita che i personaggi hanno avuto lungo la storia.
A nessuno piace una notte senza stelle,un tramonto senza sole, o una foto senza paesaggio di sottofondo:perdono di profondità e di significato, rendendo trasparente la loro bellezza.
Mi trovo d'accordo su queste ultime affermazioni, ma non sulla parte della difficoltà. Infatti, ritengo in realtà che la parte più sottile e minuziosa di un racconto sia l'inizio stesso.
Prova a metterti nei panni dell'autore: deve pensare con cosa iniziare, come evitare di rilasciare troppe informazioni fin da subito per poterle invece spalmare per tutto il racconto, come dovrebbe incuriosire il lettore, come dovrebbe farlo continuare a leggere mettendo colpi di scena, mezze parole, dubbi e come convincerlo che la sua storia è più affascinante delle altre, meritando davvero di essere letta con tutta la passione con cui viene scritta.
Se fossi il proprietario di un'azienda, assumeresti il primo che capita senza curriculum o biglietto da visita? Le prime parole, in una storia come questa, potrebbero essere anche le ultime: la maggior parte delle persone si ferma alla copertina, piuttosto che a metà racconto.
Qualcosa gli da fastidio? Chiudono il libro.
Qualcosa li turba profondamente? Chiudono il libro.
La storia non procede secondo il loro giudizio? Chiudono il racconto.
In un secolo come questo dove le risposte sono tutte a portate di click, il perdersi nel fascino di scoprire qualcosa di nuovo è sparito nella notte dei tempi... Una cosa triste, non trovi?
Davanti a un mondo dove il primo passo determina anche l'ultimo, ci sono solo due soluzioni a mio parere: iniziare con il piede giusto, cercando di seguire poi il "flusso", o trovare un altro mondo.
Sembra quasi una via di fuga dalla realtà se uno ci pensa bene, ma quale altro modo romantico esiste per definire in tal modo una lettura?
Purtroppo però, non è facile trovare una strada giusta per nuove possibilità: in qualcosa del genere o ci finisci per caso, oppure lo crei da te. Non è facile costruire un mondo di cui tu sei una divinità e pretendere di dare alla luce qualcosa di nuovo e sconvolgente.
Per una madre il figlio sarà sempre più bello degli altri, ma, una volta messo al giudizio del mondo esterno, la sua bellezza non viene sempre riconosciuta. Quando inizi a scrivere tendi a fare il perfezionista, cerchi di studiare nei minimi dettagli cosa sia giusto mostrare o non mostrare, e a scrivere in tal modo.
Per quanto riguarda la mia storia, devo ammettere di essere stato fortunato. Da quando avevo sei anni, ho una tenera abitudine per andare a dormire, e dico "ho"perché lo faccio tutt'ora: per riuscire ad addormentarmi, immagino.
Sembra una cosa normale, un ciclo quotidiano che prima o poi si perde con l'avanzare degli anni, preso dallo studio o dal lavoro, ma una volta che provi piacere nel fare qualcosa non riesci a togliertela subito.
Dopo quello che ho detto sembra simile ad una droga, ma credimi se ti dico che, se provo a non farlo, non dormo più. Questo mondo l'ho incontrato per puro caso: quando uscì un certo videogioco nel lontano 2006, ho cominciato a prendere una via sempre più stretta per i pensieri, arrivando anche a riuscire a definire un percorso e dei particolari che sono riuscito a focalizzare al meglio nel 2016, con uno dei suoi "pargoletti", come a me piace chiamarli.
Inutile dire che, quella volta ancor prima di tutto questo in cui ho immaginato talmente tanto da arrivare a sognarlo veramente, mi sono svegliato con un sorriso inestinguibile.
Tra sogni che ti scaldano il cuore e ti confortano dalle tue più profondi radici, ed incubi che ti privano della sicurezza da delle altrettante profonde fondamenta, queste immagini sono diventate sempre più vivide, al punto che non mi sono più accontentato di "sognarle".
Certo: il passo successivo è stata la creatività applicata, dove l'immaginazione diventa qualcosa di più concreto, dove ho giocato e mi sono divertito,arrivando a provare affetto per i miei stessi testi. Ma a mio parere,la creatività non può nascere senza uno spunto, un'idea di base,un'illuminazione, se vogliamo esagerare.
Dopo questo l'immaginazione mi ha dato ancora il suo aiuto, l'intelligenza mi ha dato brio, il cuore serenità, fluidità, e soprattutto la cosa più importante: l'emozione.
Non smorzate gli animi: non vi tratterrò ancora a lungo qui con questa introduzione. Tra i misteri di un nuovo mondo e il vento dell'immaginazione, i miei amici sono pronti a farvi compagnia e ad insegnarvi... ad insegnarvi... qualcosa in più, anche se all'inizio farete fatica a capire quale dovrebbe essere l'insegnamento.
Tra la noia quotidiana;
Il grigio della sconfitta;
la gioia della condivisione;
la vittoria dei desideri.
Benvenuti, nel misterioso regno dei Pokémon...
*********NOTE DELL'AUTORE*********
Lo so che probabilmente non avreste voluto questa sezione e avreste preferito terminare qua con l'introduzione, ma vorrei richiamarvi all'attenzione per un'ultima cosa.
Questa sezione è stata realizzata per vari motivi, ma il principale è rispondere alle vostre domande sulla serie Pokémon Mystery Dungeon: le Cronache dell'Oricalco.
Se vedete un asterisco come questo (*), leggendo nei commenti di tale paragrafo vedrete la spiegazione di ciò, e se volete qualcosa di più completo potrete guardare in questa sezione. Prima di spiegarvi da cosa saranno composte le note, vi dirò delle regole generali per seguire il racconto:
1) Quando un discorso è racchiuso tra parentesi, vuol dire che il suddetto personaggio sta pensando. Nessun altro Pokémon sarà a conoscenza di quello detto tra parentesi;
2) se vedete parole scritte in Caps, vuol dire che quel personaggio sta usando un tono di voce alto e come tale dovrà essere immaginato.
3) Asterisco (*) : il simbolo rimanda ad una spiegazione da approfondire o alla traduzione importante.
4) Asterisco * : il simbolo rimanda ad una spiegazione da approfondire o alla traduzione, ma non è di vitale importanza per la comprensione del testo. Si troveranno in fondo al capitolo;
Queste note, poi, sono composte da 4 quattro sezioni:
- Explaining: concetti che possono risultare pesanti per la trama e il flow della storia, ma essenziali al fine della trama.
- Legenda: nella storia i nomi di Pokémon e i loro attacchi saranno scritti in romanji per rendervi più facile la lettura, mentre qui ci saranno Kanji, traduzioni in italiano e in inglese.
- FAQ: domande/risposte sulla trama. Vi prego di segnalare la frase interessata con tanto di capitolo e linea del paragrafo, per rendermi più facile il lavoro.
- Curiosità: qui metterò un po' di tutto, dal significato approfondito di certe cose o nomi e vari oggetti a cui mi sono ispirato per certi passaggi della storia.
Per il resto, buona lettura.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top