Capitolo 3: Rapimento
Centosettantesimo anno del drago, 11.00 di mattina. Luogo: base GIK (*) a Brusilia, la capitale della Terra dell'acqua. Il nostro Frogadier stava facendo incetta degli strumenti necessari per la missione di soccorso degli studenti della scuola pokémon di Borgo Quieto.
Solitamente Shinso veniva incaricato di organizzare gli strumenti per la missione e, durante l'esplorazione, di tenere con sé la Borsa dell'Esploratore, uno zaino a cilindro che poteva contenere più di 40 strumenti.
- (Allora... Revitalseme... Uhm... No. Potrebbero essere KO già da un bel po' di tempo... Vitalerba... Sì. Direi che va bene. Baccacedro, Lumisfera... Non devo dimenticare le Baccaprugna! Tra bruciature e tossine, penso proprio che siamo contro tipi fuoco e veleno... Mon dieu... possibile che i rapitori debbano essere dei tipi così problematici?)
Tra un pensiero e un altro, Il pokémon Schiumorana preparó la borsa, dando priorità a strumenti di soccorso piuttosto che strumenti offensivi. Per non tralasciare niente, preparó 6 Vitalerba, 6 Baccacedro, 6 Baccaprugna e 6 Evadisfera per gli studenti da soccorrere. Per un eventuale esplorazione, preparò 4 Mela, 2 Pietrisfera, 4 Ramoguida, 4 Tergisfera, 4 Teleramo, 4 Appellosfera, 1 Revitalsfera e 72 Punta d'Oro, per un totale di 48 strumenti.
- Cracracra... (Rukio non si offenderà se mi porto dietro le Punta d'Oro... un vero peccato che non sia qui... )
Shinso aveva un debole per gli oggetti luccicanti, allo stesso modo di una gazza ladra. Era solito portarsi dietro qualche oggetto prezioso come buon auspicio per la missione da svolgere, non tanto perché volesse usarlo. Al capitano non piaceva questo suo vizio, tanto è vero che se, prima di partire, trovava uno di quei oggetti, si infuriava veramente tanto. Ma visto che Rukio non era presente in quel momento, entro in vigore il detto "occhio non vede, cuore non duole".
- Cosa stai facendo?
- CRA!
Nella stanza del team Skyraiders una figura famigliare fece capolino dalla porta d'ingresso. Era un pokémon arancione dalla forma simile a quella di una nostra mangusta, dalla coda biforcuta e con un collare la cui forma ricordava quella di un salvagente. Si trattava di Suigetsu Buizel (*): l'esploratore del GIK esperto nelle missioni subacquee.
- M-m-mon Dieu! Nessuno le ha insegnato a bussare?! Mi ha fatto prendere un colpo!
- La porta era aperta e ho sentito una risata sinistra... Mi sono preoccupato!
- ERA LA MIA NORMALISSIMA RISATA! - Disse la Schiumorana, facendo cadere una delle Punta d'Oro sul pavimento.
- Quella è una Punta d'Oro? Dovresti stare attento! Questi non sono giocattoli... - disse la Maridonnola raccogliendola.
- Excuse moi? Mi crede irresponsabile?
Reduce della cattiva fama di "vigliacco" della ranocchia, la risposta fu abbastanza scontata per Buizel.
- B-beh...
Alla reazione imbarazzata del suo senpai, il ninja acquatico scoppiò dal nulla in un pianto forzato.
- CRAAAAAA!!! MA COSA HO FATTO DI MALEEEE!!!!
- (Eccolo che piange di nuovo... Sembra non sappia fare altro...)
Si avvicinò a lui, dandogli delle pacche sulla spalla per tranquillizzarlo.
- Dai dai... Non è il momento di piangere per questo. Se continuerai così, la missione non andrà a buon termine.
Al suono di quella parola famigliare, Shinso bloccò la recita immediatamente per concentrarsi sul dubbio termine appena sentito.
- Aspetta un attimo. Missione?
- N-non è per quello che stai preparando la borsa?!
Accadde tutto in un flash. Le lacrime di Pikachu, gli studenti scomparsi, gli obiettivi che si era prefissato: lui stava preparando gli oggetti per andare a salvare quei poveri ragazzi, e stava perdendo tempo con un inutile rimprovero.
- CRAAAAA! ME NE STAVO DIMENTICANDO! MERDE' MERDE' MERDE' !
https://youtu.be/RKiHkfnVkP0
- EHI!
Dopo quella frase, Shinso uscì correndo dalla sua stanza per dirigersi a Borgo Quieto, con uno sprint tale da annullare la definizione di pigrizia dello scorso capitolo, investendo nel frattempo Buizel che venne spiaccicato al suolo.
- C-c-che male...
Nella corsa incrociò anche Dedenne, e la sua velocità la fece roteare su sé stessa per cinque volte. Quando si riprese, urló contro il Frogadier.
- NON SI CORRE NEI CORRIDOI! SHINSOOOOOOO! *
- EXCUSE MOI! SONO DI FRETTA!
Con quella stessa velocità uscì dall'entrata della sede del GIK, spaventando tutti i pokémon lì intorno per l'improvvisa apparizione della Schiumorana.
- PERMESSOOOOO!!
Con un fare ranesco, Shinso fece un salto di cinque metri per evitare la carriola di un Crustle, che stava portando con sé souvenir della Caverna delle Sorgenti, tra cui Coccio Blu e conchiglie di Shellder derivate da muta.
- EH?!?!
- SCUSAMI!
Tornato a terra di nuovo, riprese la corsa, uscendo come un missile dal villaggio di Brusilia tra lo stupore generale.
- Meowth-Meowth... E' sempre così maldestro quel marmocchio...
- HOOOT-BLOOD! QUESTÀ È LA GIOVENTÚ! VAI COSÌ RAGAZZO! *
Dopo essere uscito dal villaggio si diresse verso Borgo Quieto, attraversando di corsa il bosco che divideva i due villaggi. Per raggiungere Brusilia normalmente era necessario passare dai Picchi Torreggianti e dalla Grotta Agevole, entrambi Dungeon molto lunghi. Fortunatamente, negli ultimi due anni, era stato costruito un sentiero di collegamento che permetteva senza troppi problemi di raggiungere il piccolo villaggio, lo stesso percorso che avevano usato i pokémon della scuola per raggiungere la baita nella foresta assieme a Pikachu.
Shinso imboccò questo nuovo sentiero. Sembrava che tutta la lamentela del primo capitolo fosse stata buttata nel dimenticatoio.
- (S-se solo mi fossi sbrigato prima! Jesus christ! Quanto odio la fretta!)
- Friufriulà, friufriulà...
Di fronte ad un bivio, tra l'adrenalina del momento e la velocità della sua corsa, non vide arrivare alla sua destra un pokémon che stava tranquillamente passeggiando.
- friufriulà, friufriulà...
- MERDÈ! ATTENZIONEEEEEEE!
- Uh?
Il povero sventurato non fece in tempo a schivare il proiettile anfibio.
- AAAAAAAAAAAAAAAAAA!
La Schiumorana prese frontalmente il pokémon errante, spiaccicandosi su di esso come una mosca investita da una macchina a centotrenta all'ora. L'investito si fece male, ma non quanto l'esploratore che, a causa della sua gracile costituzione, subì un dolore paragonabile ad un Martelpugno ben assestato.
Dopo l'urto i due caddero all'indietro, facendo cadere il cestino di legno intrecciato che il pokémon Scaltro stava portando con sé.
- P-p-parbleu che male...
- Ahiahiai...
- M-mi perdoni monsieur... Andavo di fretta e... Non sono riuscito a veder- OH!
Shinso si accorse di aver fatto cadere le Baccacedro che quello stava trasportando con sé. Si sentì immediatamente dispiaciuto per l'accaduto.
- OH MON DIEU! Sono mortificato! Rimedio subito! - disse chinandosi a raccogliere.
- N-non c'é biso-
Recuperò in fretta le bacche cadute a terra e le rimise nel cestino di legno.
- La mia cordialità mi implicherebbe anche di lavargliele... ma vado di fretta e non me lo posso permettere. Mi spiace essere cos-
Quando il Frogadier si rialzò da terra per porgere il cestino al pokémon, si accorse di conoscerlo molto bene.
- M-M-MONSIEUR NUZLEAF! CHE PIACERE VEDERLA! SONO DOPPIAMENTE DISPIACIUTO!
Il pokémon in cui si era imbattuto non era altro che Nuzleaf, uno degli abitanti di Borgo Quieto.
- N-non è un problema, davvero! Non mi è successo niente, dopotutto...
Non era una persona qualunque: egli era stato il primo ad aver incontrato Rukio dopo il suo risveglio da pokémon, colui che gli aveva dato una casa dove stare durante la sua permanenza a Borgo Quieto.
Il capitano raccontava spesso della sua gentilezza nei confronti degli altri, e di quanto, in momenti difficili, era sempre stato lì a dargli le giuste parole per dargli speranza in mondo dove era da solo e senza memoria. Pur dopo aver scoperto le sue vere intenzioni e del piano che la Materia Oscura gli aveva impartito, si era conservato quelle parole saldamente nel suo cuore, reputandole come le fondamenta di una vera amicizia.
Ogni volta che raccontava del suo periodo a Borgo Quieto, c'era sempre qualche aneddoto su Nuzleaf.
- M-mi dispiace... - disse la Schiumorana, - sono fortunato che non gli ho schiacciato le Baccacedro... Vengono dal suo orto vero?
- Già! Quest'anno sta dando raccolti meravigliosi, - disse quello, mentre Shinso gli porgeva il cestino, - pensa che ne ho avuto un altro tre giorni fa! Per un po' voi della Società Esplorativa non avrete problemi per i rifornimenti! Ahah!
- Mi fa piacere che sia così produttivo! Sa, glielo dico in confidenza: le sue Baccacedro sono davvero squisite! Parbleu! Da quando ho provato le sue, sembra che quelle selvagge dei Dungeon non abbiano sapore!
Si avvicinò a lui, come per bisbigliargli nell'orecchio, coprendo con la mano la sua bocca, per evitare di essere sentito da non si sa quale spia invisibile.
- Non che mi debba lamentare del gusto: lo so che mi servono per recuperare le forze... Però...
Si mise a schiena diritta, fiero delle successive parole che avrebbe pronunciato.
- Un Monsieur del mio calibro deve saper riconoscere il buono dal cattivo! In ogni caso!
Una strana aura dorata uscì dal suo corpo, emanando da tutti pori parole come "stramboide" e "pagliaccio". Nonostante questo, abituato com'era al capo della gilda di Brusilia, al Nuzleaf non fece né caldo né freddo quell'atteggiamento eccentrico.
- Eheh! Sempre risoluto come sempre... ma... Che mi dici di Rukio? E di Kenji? Che ci fai qui da solo?
- Del capitano non ne ho idea... - rispose, - E' da stamattina che manca...
Uno sbuffo di rassegnazione uscì dalle labbra del pokémon Scaltro.
- Sigh... Sempre il solito... - disse con un tono rassegnato, - quel ragazzo ha sempre la testa fra le nuvole... Scommetto che si è allontanato da Brusilia per sedersi tra le radici di qualche albero e pensare, o a leggere... E' sempre stato così: pensa ai problemi quando si rilassa, e quando li deve affrontare, sembra che non esistano! A volte mi chiedo come possa essere il miglior membro del GIK, davvero...
- Non è il solo che si pone questa domanda... - rispose Shinso, trovandosi vicino a lui in quella affermazione.
- E Kenji invece?
- Kenji non è con me perché è rimasto con Pikachu: hanno rapito i bambini di Borgo Quieto, e sta cercando con lei degli indizi. Io sono tornato a Brusilia per recuperare il materiale necessario per la missione, e adesso mi stavo dirigendo al villaggio per riunirmi con il mio compagno.
- Ah...
Ci fu qualche secondo di silenzio tra i due. Il pokémon Scaltro dovette un attimo fermarsi e rielaborare la notizia appena ricevuta, mentre il pokémon Schiumorana doveva tornare con i piedi per terra e ricordarsi delle priorità di quel momento, che non era sicuramente una bella chiacchierata amichevole.
- CRAAAAAAAAAA! LA MISSIONE!
- HANNO RAPITO I BAMBINI!?!?!?!?
- DEVO SCAPPARE! FINIAMO LA CHIACCHIERATA DOPO!
Il ninja acquatico schizzò via come un leopardo, lasciando dietro il povero contadino.
- ASPETTA! VENGO CON TE!
*******************************
Centosettantesimo anno del Drago, ore 12.00.
- Anf...anf... H-ho bisogno... Di acqua...
- M-mi associo.
I due pokémon erano arrivati a Borgo Quieto, correndo come inseguendo un borseggiatore. Nel correre Nuzleaf non fece caso alle Baccacedro che perse, dovendosi concentrare più sul non perdere il passo del Frogadier, la cui velocità avrebbe potuto competere con un Joltleon. La corsa durò una ventina di minuti, abbastanza per sfinire i due centometristi improvvisati.
- S-sei diventato molto più veloce d-da quando ti conosco, eh? - Disse il pokémon Scaltro, con le gambe piegate in avanti e le mani sulle ginocchia.
- Anf...Anf... Un anno e sei m-mesi non è esattamente quello che intendo con "ci conosciamo da tanto tempo"... Infatti, q-questa è la mia velocità standard... ma... anf... anf...
Shinso riprese fiato per qualche secondo, prima di continuare il discorso.
- N-non è una cosa con cui faccio dimostrazioni pratiche ogni volta, sai?!
- Posso immaginare... anf... il motivo.
I due risparmiarono poi la parola per riprendere fiato del tutto. Quando recuperarono la lucidità, si resero conto di essere gli unici pokémon di tutto il villaggio.
- Ma... dove sono tutti? - disse Nuzleaf.
- Anf... E' strano...
- Ancora devi riprendere fiato?
- C'E' QUALCHE PROBLEMA, EH?!
- EHI! NUZLEAF!
Un pokémon del villaggio venne incontro ai due corridori. Aveva sentito le urla del Frogadier dall'entrata del Caffè Giramondo di Kangaskhan, da cui proveniva un mormorio sinistro.
- Hawlucha! Dove sono finiti tutti? (*)
- HOOOOOOT-BLOOOOD! VIENI CON ME! NON E' IMPORTANTE QUELLO!
Hawlucha afferrò Nuzleaf dalla foglia sulla testa e lo trascinò fino al Caffè Giramondo correndo. Shinso rimase perplesso da quella scena.
- (Ma... non fa veramente male?)
Prima che potesse pensare ad altro, quello tornò indietro con ancora il pokémon Scaltro afferrato dalla sua mano destra.
- TU SEI CON LUI?
- E... quindi?
Trascinò con se anche lui, afferrandolo per la guancia gommosa.
- CRAAAA!!! LA MIA PELLEEEEE!
Presi alla sprovvista dal pokémon Lottalibera, i due finirono dentro il Caffè Giramondo, uno dei tanti appartenenti ad una catena che forniva ristoro e alloggio ai viaggiatori di vari continenti. Un luogo sociale dove era possibile chiacchierare, mangiare e bere in compagnia senza pregiudizi, in un clima di serenità e allegria. Quel giorno, tuttavia, la locanda traboccava di tutto fuorché la solita allegria.
- L-la mia povera guancia... - disse il Frogadier quasi piangendo, - Mon dieu... ci ho messo tanto per renderla liscia come la seta... QUESTA ME LA PAGHI, HAW-
Fermò l'esclamazione a mezz'aria. Il putiferio che stava avvenendo nella locanda era tale da sovrastare l'urlo della Schiumorana. I pokémon di tutto il villaggio erano riuniti lì, con aria preoccupata e spaventata per via dei bambini scomparsi.
Goodra stava cercando di mantenere la calma tra i pokémon, soprattutto tra i genitori dei piccoli.
- Signori, vi prego! Dovete assolutamente calmarvi! - Esclamò il pokémon Drago.
Tuttavia neanche la presenza del drago buontempone avrebbe potuto fare la differenza, di fronte alla scomparsa dei propri pargoletti.
- Seriamente! Perché non è così facile come con i Kecleon? Vorrei tirare un Dragopulsar a tutti quanti...
- Non puoi biasimarli, Goodra-kun. I loro ragazzi sono stati rapiti. In questo momento, sono una folla in preda al panico: più gli dirai di stare calmi, più si innervosiranno. Lasciali sfogare. L'importante è che non facciano qualcosa di avventato e che rimangano qui...
Così gli consigliò Kanghaskan, il pokémon Genitore. E' difficile non riconoscere questo tipo di pokémon dal lineaggio unicamente femminile, anche perché sono le uniche dotate di un marsupio dove crescono la loro piccolina fino all'età adulta, portando la definizione di mamme protettive su un altro livello.
Nei Cinque Continenti, i Kanghaskan detenevano l'intera catena del "Caffè Giramondo", dove si distinguono da generazioni per il loro servizio disponibile e amichevole. Il loro motto era "i miei clienti sono come i miei figli".
- Non hai tutti i torti... - disse Goodra, - non oso pensare se a qualcuno venisse la bella idea di andare a cercare i responsabili da solo.
Assieme a loro c'erano Kenji e Pikachu, già lì da molto tempo.
- S-sono molto dispiaciuta... - disse la maestra.
- Scusarti non farà riavere indietro i loro ragazzi, - precisò il Legnogeco, - credevo di avertelo già detto...
- E' una fortuna che voi del team Skyraiders siete ancora nei dintorni, - continuò il sindaco, - so che lì al GIK Ci sono un sacco di Kodamon validi, ma voi, per esperienza personale, siete una garanzia! Il mio villaggio non potrebbe essere in mani migliori!
Al Grovyle non faceva né caldo né freddo quel commento: per lui, infatti, tutto ciò che non era in una battaglia pokémon era priva di valore. Uno spadaccino in tutto e per tutto, insomma.
- Sarà...
- Parbleu! Che accidenti succede qua?
- E' evidente che la notizia si è sparsa... - disse il pokémon Scaltro.
- Lo sapevi già, Nuzleaf? - Disse Hawlucha.
- Me l'aveva detto il Frogadier che tu hai trascinato insieme a me. E' il suo team che si sta occupando del caso...
- L-lui? Non mi sembra molto affidabile... - disse al pokémon Scaltro sottovoce.
- EXCUSE MOI? NON PARLARE COME SE NON CI FOSSI!
Dopo quell'urlo, Kenji riuscì a intravvedere la figura del suo compagno di avventure tra quella folla. Girò lo sguardo verso di lui, con fare indispettito.
- (Tsè... Sempre a farsi riconoscere... quel froggy * non cambierà mai...) EHI! SHINSO!
- Uhm? Chi mi chiama?
- QUANTO HAI ANCORA INTENZIONE DI FARMI ASPETTARE? TI VUOI MUOVERE? FROGGY PIGRO CHE NON SEI ALTRO!
- NON CHIAMARMI FROGGY, DRAGO MANCATO!
Drago Mancato era l'insulto che Shinso usa molto spesso contro Kenji. I gruppi uova di Grovyle sono mostro e drago, ma non sono di tipo Drago. Questo, secondo Shinso, era l'insulto.
- ARRIVO! Permesso messieurs, permesso! Devo passare! Permesso!
Nuzleaf e Shinso si fecero spazio tra la folla per raggiungere il compagno dietro il bancone di Kanghaskan.
- Monsieur Goodra! Quale onore!
- E' un piacere rivederti Shinso... - disse il pokémon Drago, - sono contento che voi del team Skyraiders siate tornati dopo tanto tempo...
Hawlucha non poté fare a meno di mostrare stupore nei confronti del Frogadier.
- TU FAI PARTE DEL TEAM SKYRAIDERS?!?!? CHE E' STA BAGGIANATA?!?!
- DAMMI ANCORA DEL TU CON QUEL FARE STIZZITO CHE TI SCARTAVETRO LA FACCIA! - Rispose la ranocchia.
- E' sempre stato così irritabile? - chiese Nuzleaf a Kenji.
- Di solito è peggio...
Dopo quella affermazione, la lucertola verde richiamò il compagno per passare alle materie più importanti e delicate.
- Per quanto adori i tuoi scatti d'ira, abbiamo del lavoro da fare. Gradirei che ascoltassi quello che abbiamo scoperto.
Dopo quella frase, Shinso ritornò serio. Calmò i suoi scatti d'ira, e si preparò mentalmente a tutto quello che il suo partner aveva da dirgli.
- Ok, dimmi tutto.
- E' stata una gran seccatura, ma abbiamo controllato attentamente ogni angolo della baita. Purtroppo non abbiamo trovato indizi che ci possano aiutare ad individuarli, ma sappiamo con che pokémon abbiamo a che fare. Guarda qui.
Kenji mostrò un ricalco a Shinso. Su di esso, c'era un'orma con due sole unghie che formavano una v.
- Questa era in prossimità del campo bruciato. Ho fatto controllare questa orma a Kanghaskan, che vede molti pokémon ogni giorno. Secondo lei, questa è l'orma di un Magmar.
- Su certe cose non posso sbagliarmi, - commentò la pokémon Genitore, - è abbastanza facile riconoscere quella forma.
- Non possiamo escludere la presenza di altri pokémon da questo, - continuò il Grovyle, - tuttavia. Un solo pokémon non è in grado di prendere un'intera classe e portarsela via.
La Schiumorana roteo gli occhi, annoiato dalla risposta inutile.
- Che era una cosa che già ci immaginavamo... Non è tanto amico mio, sai?
- E' di vitale importanza? Non mi importa chi ci troveremo davanti, ma è sempre meglio di niente no? Comunque... Non viene da me la buona notizia.
- C'è una buona notizia?
Pikachu prese la parola.
- Dopo aver setacciato la baita, siamo v-venuti qua ad avvisare tutti d-del fatto...
- Non deve essere stato facile per lei, mademoiselle Pikachu...
- Nemmeno per me, - disse il Legnogeco, - è stata... una seccatura. Non è uscito altro che rabbia e pianto. Ho le orecchie che ancora rimbombano. Adesso sono più calmi, fortunatamente...
- Non la definirei proprio calma... - disse il compagno, volgendo lo sguardo verso gli abitanti di Borgo Quieto. La maestra si fece forza e continuò a parlare.
- Q-quando sono venuta qua... Kanghaskan mi ha fatto vedere una cosa. P-puoi mostrarla, p-per favore?
- Certamente, - rispose quella, - guardate qui.
Kanghaskan mostrò al gruppo un messaggio su pergamena. Le parole erano scritte in un alfabeto antico: c'era una parte di testo e sotto, separato da una linea rossa, un elenco di nomi.
- Ho trovato questa pergamena davanti alla porta del mio locale. Sopra c'è un testo con uno strano alfabeto, mentre sotto ci sono i nomi dei nostri piccoli nella nostra lingua. E' colpa di questa lettera che tutti sono preoccupati: sappiamo da Pikachu che gli hanno rapiti, ma non sappiamo né cosa vogliano né che intenzioni abbiano... Queste scritte non siamo in grado di decifrarle. Nonostante conosca ogni giorno gente diversa, non ho idea di che linguaggio sia...
- Mi dia un attimo.
Shinso prese dalle mani di Kanghaskan la pergamena.
- Uhm... Ora capisco. E' semplice fortunatamente, non impiegherò giorni a decifrarla.
- Sai leggerla?
- Oui, madame. E non mi stupisce il fatto che lei non lo conosca: è Alfabeto Unown, una lingua arcana. Questa lingua è nata nel periodo mediano dalla creazione dell'universo, e ha ricevuto diverse sfumature nel corso dei secoli. Oggi usiamo scritture più semplici, e questa lingua è andata persa. E' un peccato se volete il mio parere, perché è davvero divertente da usare quando si vuole scrivere qualcosa di creativo!
- Ancora non l'hai tradotta? Zitto e leggi! - disse il compagno, infastidito dalla non necessaria eloquenza della Schiumorana.
- COME FACCIO A LEGGERE SE MI DICI DI STARE ZITTO?! MA SEI DEFICIENTE?!
- (E pensare che Rukio-Senpai deve ogni giorno avere a che fare con questi due... poveraccio), - pensò Goodra.
- Leggo a voce alta, così in mezzo a questo casino sono sicuro che mi sentiate... Allora: "A TUTTI GLI ABITANTI DEL VILLAGGIO DI BORGO QUIETO!"
Quando Shinso pronunciò quelle parole tutta la locanda si zittì, talmente fu squillante la sua voce. Il vedere che il Frogadier teneva in mano la pergamena li mise sull'attenti: forse avrebbero potuto scoprire qualcosa sui rapitori o del luogo in cui si trovavano i piccoli.
- "I VOSTRI MOCCIOSI SOTTOELENCATI SONO IN MANO MIA, DEL TEAM RYOKUSHIN ROKUJO (*)! SONO SUL MONTE DELLE RIVELAZIONI, DOPO IL TREDICESIMO PIANO! LE MIE RICHIESTE SONO SEMPLICI: VOGLIAMO CHE IL TEAM SKYRAIDERS VENGA A TROVARCI SULLA CIMA E SOLO I 3 MEMBRI PIU' IMPORTANTI! PORTATENE UNO IN PIU', O UNO IN MENO... E CHISSÀ... MAGARI POTREBBE ACCADERE QUALCOSA DI BRUTTO AI NOSTRI OSPITI! AFFRETTATEVI TEAM SKYRAIDERS, VI ASPETTO! BRWAHAHAH!"
Così stabiliva la lettera. Shinso e Kenji si guardarono negli occhi, perplessi. Non sapevano come reagire a quell'invito, né del perché un team di pokémon sarebbe arrivato a tanto pur di incontrare il team Skyraiders.
- (S-spero vivamente stia scherzando...) - pensò la ranocchia, - (e quanto devi essere megalomane per scrivere la tua risata su una lettera?)
- (Hanno rapito dei bambini per... questo? Seriamente?) - pensò il Grovyle.
Dopo la fine della lettura, era rimasto solo il silenzio come macerie della guerra sonora di prima, nella locanda di Kanghaskan. Il gruppo di pokémon intorno ai due era confuso quanto loro, mentre gli abitanti di Borgo Quieto avevano bisogno di qualche secondo per realizzare la notizia.
- Ehi. Che hanno? - chiese il Legnogeco.
- N-non credo tu voglia davvero scoprirlo...
Quando realizzarono il contenuto della lettera, la locanda sfociò di nuovo nel caos.
- MONTAGNA DELLE RIVELAZIONI?
- ANDIAMO A PRENDERLI!
- NO FERMO! POTREBBERO FARE DEL MALE AI PICCOLI! NON HAI ASCOLTATO?!
- HO ASCOLTATO MA...
- BUAAAAAAA! LA MIA CLEFAIRY È DAVVERO IN MANO A DEI CRIMINALI! LA MIA BAMBINA!
- SIETE VOI IL TEAM SKYRAIDERS VERO?
- VI PREGO SALVATELI!
I paesani iniziarono ad accalcarsi al bancone di Kanghaskan ferocemente, senza alcun ritegno o controllo. La disperazione e il senso paterno nei confronti dei loro piccoli torturò la loro mente come una zuffa di pugni: tanti colpi potenti a ripetizione, dove ogni difesa era vana.
Questa disperazione si riflesse negli occhi di Shinso, che, più che la preoccupazione per i piccoli, aveva la preoccupazione di non uscire piú vivo dalla locanda.
- CRAAAAAAA! QUI CI LASCIO LE PENNE!
- Tsk... Forse era meglio se la leggevi a voce bassa, - commentò lo spadaccino.
- Concordo, - disse Goodra.
Nuzleaf e pikachu erano spaventatissimi. Quando gli abitanti avevano iniziato ad accalcarsi al bancone, si erano involontariamente abbracciati l'un l'altro, tremando come delle foglie. Kanghaskan, invece, non reagì spaventata, ma bensì in tutt'altro modo. Era già abbastanza arrabbiata per il casino provocato che ha dovuto subire tutto il giorno: non avrebbe sopportato un'altra scarica di follia parentale. Quell'accalcamento non fu altro che la goccia che fece traboccare il vaso.
- EH NO!
Kanghaskan prese la situazione in mano, mostrando a tutti a tutti quanti chi fosse la proprietaria del Cafè Giramondo.
- CAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALMI.
Il grido fu talmente potente da far tremare le pareti del bar come un Magnitudo a forza sette, zittendo i presenti per qualche secondo. Dopo essersi accertata della completa attenzione di tutti i suoi ospiti, la pokémon Genitore iniziò il suo discorso.
- Basta così! Vi siete sfogati abbastanza! E' giusto esprimere le proprie paure ed è capibile preoccuparsi per i propri figli... Ma quando è troppo è troppo!
Si interruppe un attimo prendendo respiro, addolcendo il suo tono di voce.
- Non siamo sempre noi genitori a dire ai nostri figli di non avere paura? Di mantenere la calma anche nelle situazioni più difficili? Come possono fare i nostri figli ad affrontare in futuro la vita se siamo noi i primi ad averne paura? Semplice: non potranno.
- S-sì.. ma...
- Non c'è alcuna ragione di preoccuparsi, - continuò sorridendo, - questi due giovanotti sono stati riconosciuti dal nostro Rukio-kun, che abbiamo cresciuto con affetto come se fosse stato nostro figlio. Il nostro eroe, il membro del Gruppo Investigativo Kodamon più in gamba tra gli esploratori e forse del mondo intero! Se gli ha riconosciuti degni di far parte del suo team d'esplorazione, vuol dire che possiamo contare su di loro!
Dopo questa frase, Kanghaskan si rivolse ai due Skyraiders.
- Lascio la parola a voi.
Kenji e Shinso si guardarono negli occhi. Lo sguardo della ranocchia era intimidito, ma volenteroso, mentre quello della lucertola era serio e deciso: l'espressione di chi sapeva quale era la cosa giusta da fare e senza ombra di esitazione.
Il Frogadier fece un cenno con la testa al compagno, come segno di approvazione. Prendendo l'iniziativa, il Grovyle salì sul bancone per farsi vedere da tutti gli abitanti del villaggio, che nel frattempo lo stavano puntando con sguardo supplichevole.
- Sarò onesto. Questi discorsi per me sono una gran seccatura. Mi piace dire le cose giuste e parlare poco, ma sono sicuro che vogliate subito una risposta. Prima dirò le cose più importanti: non ci seguite. Hanno detto che vogliono solo il team Skyraiders all'appello, dunque non prendete iniziative che possano mettere nei guai noi e i vostri figli. Detto questo, dirò come la penso io su questa faccenda.
Abbracciando per qualche secondo il silenzio, chiuse gli occhi e si mise a riflettere, tenendo i genitori impauriti col fiato sospeso. Dopo quindici secondi, riprese a parlare.
- So di non essere molto popolare, che sembro tutto fuorché un soccorritore. Anzi: sono abbastanza convinto che le poche volte che sono venuto qui, abbia dato più fastidio che fiducia. Ma... vi chiedo di fidarmi delle mie parole. A me, diversamente da voi, piace combattere: l'idea di poter sfidare ogni singolo pokémon in questo universo e diventare più forte da quelle battaglie mi fa ribollire il sangue. "Cosa centra questo con il soccorso?", voi direte.... Io credo nei combattimenti leali, nei combattimenti alla pari dove i due individui vogliono uno scontro al massimo delle loro forze, e rispettano l'avversario. Coloro che si proclamano forti, ma se la prendono solo con i più deboli, non meritano tale titolo. L'arroganza che trasmettono mi fa salire il vomito, e mi disgusta. Questo "team" ha rapito dei pokémon innocenti per usarli per i propri scopi, e questo...
Alzò il braccio destro, illuminando di aura verde la foglia su di essa.
- ...mi fa incazzare!
Dopo queste parole, Kenji creò un Fendifoglia dal braccio destro e lo conficcò nel bancone.
- GIURO SUI MIEI FENDIFOGLIA E SULLA MIA VITA CHE AVRANNO LA LEZIONE CHE SI MERITANO! E RIPORTERO' QUI I VOSTRI FIGLI! FOSSE L'ULTIMA COSA CHE FACCIO!
https://youtu.be/m6kb96YWXMA
Gli abitanti del villaggio, fino a quel momento, erano rimasti in silenzio, preoccupati e intimiditi. Ci fu qualche secondo di silenzio, dopo che Kenji finì il discorso. L'aria era rimasta tesa, ma c'era qualcosa di diverso. Era cambiato qualcosa nei cuori degli abitanti di Borgo Quieto. Era come se quell'urlo così deciso avesse spazzato ogni briciolo di paura rimasta nel fondo dei cuori di tutti i pokémon presenti al Cafè Giramondo. Dopo quel discorso, i pokémon acclamarono Kenji con urla di gioia.
- SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!
- HURRA' PER IL TEAM SKYRAIDERS!
- FATEGLI VEDERE CHI SIETE!
La mamma di Cleafairy scoppiò in lacrime.
- G-grazie... V-vi prego... portate in salvo la mia piccola!
Kenji rivolse uno sguardo compassionevole nei confronti della madre spaventata. Conoscendo il personaggio, è raro che rivolga certi sguardi.
- Certamente. Non si preoccupi.
Dopo quelle parole, tornò dietro al bancone con gli altri quattro pokémon.
- Oui oui... Non male. Il capitano sarebbe contento di sapere che sei in grado di fare discorsi del genere.
- Eheh... Qualcuno deve pur sostituirlo quando manca, no?
- Ok. Ora ti riconosco...
- Beh, se non fossi un froggy pauroso, anche tu potre-
- STORDIPUGNO!
Kenji non riuscì a finire in tempo la frase. Kanghaskan assestò uno Stordipugno dritto in faccia al pokémon Legnogeco, atterrandolo al pavimento. Goodra, Hawlucha e Nuzleaf diventarono sgomenti di fronte a quella azione, mentre Shinso cacciò un urlo di spavento.
- CRAAAAAA! KENJI!
Non fu abbastanza forte da mandarlo K. O, ma fu doloroso al punto giusto. Si rialzó lentamente, guardando verso Kanghaskan.
- C-che male...
- PICCOLO MOCCIOSO VERDE! ERA NECESSARIO BUCARE IL MIO BANCONE CON IL TUO FENDIFOGLIA???
- Perché ti stai scaldando tanto? È solo un vecchio bancone di legno!
Kanghaskan era tutta una furia. La sua aura emanava talmente tanta rabbia che la sua figura sembrava ardere di un fuoco dirompente. Il viso era furioso: non si riuscivano a vedere le pupille, la faccia era corrucciata nervosamente e stava digrignando i denti.
Ci teneva molto ai suoi mobili e alle decorazioni che aveva usato per allestire la locanda, dai tappeti rosso gentile ai mobili di legno color miele. Una gran dolcezza nell'ambiente. Dolcezza che non era proprio consona a quel momento.
- (E' proprio arrabbiata... Che seccatura...)
- SIGNORA KANGHASKAN, SI CONTENGA! - disse Goodra, - NON CREDO CHE PICCHIARE I NOSTRI SOCCORRITORI SIA UNA BUONA STRATEGIA! PENSI AI PICCOLI!
Il pokémon Genitore si calmò un po', ma non abbastanza da sbollentare completamente. Smise di digrignare i denti, ma lo sguardo rimase iracondo.
- SARÀ MEGLIO CHE LI RIPORTATE QUI... O NON TI FARÒ PIÚ ENTRARE IN NESSUN CAFFÈ GIRAMONDO! STANNE CERTO!
- Sperando di tornarci interi... Mon Dieu... Perchè proprio il Monte delle Rivelazioni? Non potevano scegliere il Valico dell'Esordio?
- A tale proposito, - disse Nuzleaf rivolgendosi ai due esploratori, - come avete intenzione di ovviare al problema di Rukio? Hanno chiesto i tre membri piú importanti, e se non portate...
Nuzleaf si fermò, preso da una indecifrabile angoscia. I due compagni stavano guardando Nuzleaf con sguardo teso, fisso su di lui.
- C-che avete da guardare?
- Se non ricordo male, - disse il Frogadier, - dopo il disastro della Materia Oscura, il GIK ha mandato una richiesta alla sede di notizia Pelliper di non divulgare, nelle informazioni del caso, il tipo di pokémon del capitano. Quindi...
- Solo gli abitanti di Brusilia e di Borgo Quieto conoscono la vera identità del capitano. - concluse il Grovyle.
Dopo quella frase, tornarono a guardare il pokémon Scaltro con sguardo sinistro. Non ci volle molto per questo per capire dove volessero andare a parare.
- Volete... che mi finga Rukio, vero?
- Già. - dissero all'unisono.
Una goccia d'imbarazzo cadde dietro alla nuca del pokémon Scaltro, stupito della facilità di tale affermazione.
- Uh... E sulla base di cosa dovrebbe essere una buona idea? Cosa credete che faranno una volta che si accorgeranno di ciò?
Shinso scosse la testa in forma di dissenso, e decise di spiegare allo sventurato Nuzleaf del perché, invece, era l'unica cosa da fare.
- Mon dieu Mon dieu... Cosa credi faranno se andiamo solo noi due? Il risultato non cambia! Almeno con un alleato in più dovremmo farcela! Sei abbastanza forte da reggere un Dungeon, e non possiamo chiedere a Goodra perché è il Capo Villaggio e deve stare qua!
- Ah. Ecco perché non me lo avete chiesto.
- Non sappiamo chi abbiamo di fronte. Non possiamo rischiare di mettere in pericolo il Capo Villaggio di Borgo Quieto.
- Io invece sono sacrificabile dunque?
- Certo. Dopo tutto: Goodra non si é fatto controllare da un entità con istinti distruttivi.
Kenji, con questo commento, fece riferimento a quel nefasto incidente avvenuto due anni fa, quando Nuzleaf si era mostrato nel Monte delle Rivelazioni come il burattino della Materia Oscura, assieme ai Beheeyem e al dio della distruzione, Yveltal. Aveva ingannato Rukio per cercare di guidarlo verso i suoi scopi malvagi, e per un certo verso ci era pure riuscito.
Nuzleaf non poté reggere quel colpo. Si avvilì a tal punto da quasi sprofondare nel pavimento, manifestando un'aura oscura intorno alla sua testa.
- PARBLEU KENJI! CHE TI SALTA IN MENTE?
- Mi stava ricordando te. Avrebbe continuato fino al tramonto, e non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo fare un Dungeon di tredici piani e salvare dei Kodamon, senza contare che forse combatteremo contro i rapitori. Non abbiamo tutto il giorno per discutere. Nuzleaf.
Si rivolse al pokémon Scaltro.
- Non intendevo dire quello che ho detto. Ora alzati e vieni con noi.
- Hai uno strano modo per incoraggiare le persone...
L'ex mentore di Rukio era rimasto un po' scosso da quell'affermazione, ma capendo la situazione, decise di unirsi al team d'esplorazione senza se e senza ma. Si rialzò da terra, pulendosi le ginocchia. Rimase a testa bassa, ma dalla sua bocca uscì una semplice parola che descrisse perfettamente il suo stato in quel momento.
- Scusatemi...
- Uff... non servono le scuse... - disse guardandolo con aria severa, ma rassegnata.
- Mon dieu... Dovresti essere tu a scusarti...
- Vogliamo ancora discutere o vogliamo andare? C'è l'hai il distintivo?
- Parbleu! Per chi mi hai preso? Eccolo!
Dalla tasca esterna della borsa, Shinso estrasse una medaglia color oro, che brillava nel suo palmo. Aveva una forma esagonale, su le quali punte avevano delle biglie dello stesso materiale e, sotto la base esagonale, c'erano due ali angeliche con tre terminazioni.
Quello era il distintivo del GIK, una sorta di certificato che attestava al possessore l'appartenenza alla società d'esplorazione di Brusilia, e il titolo di Esploratore Pokemon. Era lo strumento essenziale per un team d'esplorazione: permetteva di mandare richieste d'aiuto, riceverne, registrare altri pokémon nel team e anche trasportare per un tratto breve dei pokémon.
In particolare, nei dungeon, veniva utilizzato per far tornare nuovi alleati nella sede o mandare direttamente pokémon canaglia nella prigione di Magnezone, dove veniva deciso luogo di detenzione e pena.
- Ottimo. Visto che Rukio non c'è, sarò io il capitano della missione. Nuzleaf: metti la tua mano sul distintivo.
Nuzleaf eseguì l'ordine di kenji e pose la mano sul distintivo. Il dispositivo all'interno lesse le sue impronte e le registrò nel database del reclutamento.
- BZZZZ. REGISTRAZIONE COMPLETATA. CONNESSIONE AL GEOGLOBO COMPLETATA. BENVENUTO NEL TEAM SKYRAIDERS, NUZLEAF!
- Ora sei ufficialmente un membro del team Skyraiders. Possiamo sincronizzarti con le sfere e, in caso di problemi, potrai diventare leader e chiamare i rinforzi. Con questo non abbiamo bisogno di altri preparativi.
Nuzleaf guardò il distintivo con sguardo deciso. Era nel team del suo protetto, e avrebbe svolto una missione di soccorso. L'idea lo spaventava un po', ma al tempo stesso era sollevato: più volte si era scusato per quello che era successo con la Materia Oscura, ma questa era la prima vera volta che ricevette l'occasione per riscattare la sua persona. Rialzò lo sguardo verso Kenji e fece un cenno con la testa, pronto a partire per la missione.
- Contiamo su di voi, - disse Goodra.
- Oui oui, monsieur! Con noi non ha nulla di cui preoccuparsi! Non avranno neanche un graffio!
- Tse... Quello non lo possiamo garantire...
- PARBLEU! NON HAI PROPRIO IDEA DI COSA SIA L'INCORAGGIAMENTO TU!
- No, ma so guardare in faccia alla realtà. Dare false speranze non è una cosa bella. Andiamo. Basta discussioni inutili.
Shinso girò la testa verso destra e mise il broncio. Conosceva Kenji da tanto tempo, più di Rukio, ma non aveva mai sopportato questa sua natura realista. Ogni volta che c'era da incoraggiare, era il primo che trovava un buco nell'acqua, che in certi discorsi risultava anche un ago nel pagliaio.
Di solito avrebbe litigato e sarebbero venuti alle mani, ma l'assenza del capo aveva messo una sorta di "responsabilità in più" ai due compagni. E dunque, in quel momento, trovandosi d'accordo con il compagno, decise di assecondarlo e di procedere verso la missione senza ulteriori discussioni.
- Per sta volta chiudiamo qua. Ricordati che non do seconde possibilità.
- Finalmente...
- Io sono pronto, - disse Nuzleaf.
- B-buona f-fortuna ragazzi!
Kenji fece un sorrisetto arrogante nei confronti di Pikachu.
- Non ti preoccupare. Ne avranno bisogno di più i rapitori...
Dopo questa discussione, i tre uscirono dalla locanda, facendosi spazio tra gli abitanti. Essi li guardavano con occhi di ammirazione e di speranza, riponendo fiducia in ognuno di loro. Fino all'uscita del villaggio, i pokémon li seguirono facendo acclamazioni e tifo, ai quali Kenji rispose senza voltarsi, alzando al cielo un pollice in su.
****************************************
*********NOTE DELL'AUTORE*********
-Explaining:
-legenda:
Suigetsu (水月): Luna d'acqua
Ryokushin(力神): dio della forza
GIK: Sigla per Gruppo Investigativo Kodamon.
-FAQ: (Vuoto Atm)
-curiosità:
Shinso, nonostante la continua stupidità che dimostra, è molto colto, e la sua curiosità lo spinge verso il sapere;
Kenji, nonostante la mania di punzecchiare chiunque lo garbi, è un combattente onorevole. Non mostra rispetto solo nei confronti di chi non lo merita.
Gli Hawlucha, in questa storia, si occupano di far ricordare le mosse dimenticate e, a modico prezzo, di insegnarne nuove. Inoltre, tramite la Medaglia Hawlucha, può far cambiare l'abilità di un pokèmon con al sua secondaria. Ad esempio, un Magneton con Vigore può cambiarne l'abilità in Magnetismo. Ricordo inoltre che ci sono più Hawlucha: non è un personaggio psicologicamente a sé stante.
Ryokushin Rokujo (力神 六ジョ) Ryokushin vuol dire letteralmente dio della forza, mentre Rokujo è una traslitterazione di rokuju (六十), che vuol dire sessanta.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top