Capitolo 22: il Dilemma del Cambiamento (Seconda Parte)

- Uh? Perché ti serve saperlo?

https://youtu.be/3WsUjjb5LK4

- Non può essere fuggito tramite mezzi normali: era imprigionato con le Tenma no Kusari, che sono in grado di impedire il flusso di Meisoku di un normale Kodamon. E' stato in prigione per tanto tempo: un tipo impaziente come lui non sarebbe mai stato così a lungo in prigione, se avesse potuto farlo prima. Il ché... mi porta a suggerire...

- ... Che qualcuno gli abbia dato una mano. - Concluse la frase Kenji.

Era la risposta più plausibile: se nessuno era in grado di scappare dalle Tenma no Kusari, sarebbe servito sicuramente un aiuto esterno.

- La via più facile, - continuò il Riolu, - è che qualcuno dall'interno gli abbia dato una mano.

- Excuse M-moi? - disse il Frogadier, preoccupato da tale ipotesi, - v-vorresti dire... Che qualcuno all'interno della prigione è una spia?!

- Sono stato nella prigione io stesso, per assicurarmi che Slade fosse al sicuro. E' impossibile penetrare in quella fortezza per un Kodamon normale. Quindi... l'ipotesi più plausibile è-

- Da scartare, purtroppo.

La Tetsumi interruppe il parlato del piccolo licantropo, attirando l'attenzione su di sé.

- Sono a conoscenza di come è scappato quel criminale. Mentre voi eravate qua, il capo ha parlato con Tonx, il capo-carceriere. Secondo la testimonianza delle sue guardie, era un pokémon con un mantello nero che non avevano mai visto prima. Sono allenate a riconoscere il Meisoku di ogni membro della prigione, guardie e non, quindi hanno dato per certo che fosse uno sconosciuto.

- I testimoni potrebbero essere stati pagati da un compagno per dire questo, però - commentò il Frogadier, - è solamente una parola.

- Vero. Ma ci è anche stato detto che sia catene che gabbie sono state rotte. All'interno della prigione, c'è un sistema che suona immediatamente se una guardia abbandona la propria postazione senza motivo, e se la cella viene distrutta. Non c'è stato alcun segnale d'allarme: né quello di intrusione né quello di abbandono è scattato. L'unico modo è usare una chiave, e per una guardia convieni con me che sarebbe stato molto più facile aprire la cella in questo modo. Ce lo ha assicurato il capo stesso.

- Quindi... è stato un esterno. La mia intuizione è vera.

Guardò davanti a sé, decisissimo in quello che doveva fare.

- Sarò chiaro, ragazzi: questa cosa dei Veloscuro non deve uscire da questa stanza. Fatene parola solo con Ampharos: dobbiamo impedire che la notizia venga dilagata.

Mawile e Kenji assunsero uno sguardo serio, mentre la Schiumorana divenne sgomenta.

- C'è qualcuno... dietro a questa faccenda. E chiaro dal fatto che i veli sono fatti di materiale organico, ma sono convinto in aggiunta che questo qualcuno stia agendo direttamente affinché certi soggetti riescano ad ottenerla. Se così non fosse, si potrebbe dire che sia Rokujo che Slade abbiano trovato gli strumenti per caso o qualcuno glieli abbia venduti, ma... conoscendo i due, ritengo che tutto ciò non sia possibile.

- Cosa ti fa dire questo? - Chiese Mawile.

- Rokujo, per quanto pericoloso, è un Kodamon semplice: ama le lotte e crea situazioni di scompiglio solo per poter combattere. Sebbene i mezzi per scatenarli siano subdoli, non si può dire lo stesso dello scontro in sé.

La sua mente fu portata al giorno prima, dopo quello scontro al Monte delle Rivelazioni.

- Voleva sfidarmi per mettersi alla prova. Ha combattuto lealmente: ogni volta che finivo a terra o in una situazione critica ha sempre aspettato che mi rialzassi. Non mi ha mai toccato con un colpo basso. Nello scontro è ben allenato e reagisce agli attacchi, ma il suo piano per incontrarmi aveva una falla molto grossa: non era informato sulla specie di Kodamon del suo avversario. Eppure, il suo piano era meticoloso: ha rapito i bambini nel momento ideale, in un tempo che non era di cadenza quotidiana; gli ha portati all'ultimo piano di un dungeon dove non funzionano determinati strumenti, e gli ha appesi sugli alberi per impedirgli la fuga. Quale stratega meticoloso tralascia l'aspetto più importante del suo piano?

Una domanda ben posta, che per i compagni di squadra non aveva una risposta altrettanto semplice.

- Nessuno...

Ma che il piccolo licantropo aveva già ottenuto.

- Perché il piano non è suo... ma dello stesso Kodamon che ha liberato Slade dalla prigione.

I due spalancarono gli occhi sgomenti, mentre Mawile divenne molto seria, in completo ascolto del ragionamento del Riolu.

- Se ci pensate, anche Slade non è il tipo da ricorrere a secondi utilizzi. Vi ricordate quando ha scoperto del mio Revitalseme? Si è sentito offeso, come se il mio utilizzo di uno strumento avesse compromesso la lotta. La sciarpa ha reagito con la sua rabbia ed è andato fuori controllo: se sapeva al cento per cento come usare quello strumento, ciò non sarebbe successo.

- ... e se sapeva dell'effetto collaterale, non l'avrebbe mai usato... - disse il Frogadier.

- E' più corretto dire... che non ne ha avuto tempo. Se l'avesse trovato da solo, sono sicuro che ci avrebbe pensato più volte, prima di utilizzarlo. Ma se diciamo che è stato costretto ad usarlo subito... allora diventa più plausibile. E ciò che mi preoccupa... è che è solo l'inizio. Se questo Kodamon si è preso il disturbo di far fuggire qualcuno da un carcere di massima sicurezza ci deve essere un secondo fine per questa faccenda... che non si ridurrà solo a due sciarpe.

- V-vuoi dire che...

- Sì. E' probabile che ce ne siano di più. E che forse ne farà di altre. Fa parte del suo piano distribuire queste sciarpe, e il secondo fine è reclusa nella filastrocca. "Forze Oscure Onnipotenti, sorgete e punite gli stolti, e datene il sangue al giullare. ": è probabile che, anche se danno un enorme potere, servano per raccoglierne altro. Altrimenti non mi spiegherei del perché decida di darle a qualcun altro nonostante da sole siano così forti. A questo, purtroppo, non ho saputo dare risposta....

Da seria come era, la facciata dura della Pokémon d'acciaio cadde: era impossibile rimanere impassibile davanti a quel ragionamento.

- (Ha dedotto tutto questo... dalle poche informazioni che aveva ricevuto?! In un solo minuto!?)

- Ma una cosa è certa: se è un esterno... vuol dire che è stato in grado di penetrare in quella fortezza, mettere fuori gioco le guardie, rompere la gabbia e portare via Slade senza lasciare traccia. Abbiamo a che fare con un tipo che ha un piano e un obiettivo, ed è disposto a servirsi di pericolosi pregiudicati per farlo. Un motivo in più per tenere questa informazione riservata: se spargessimo la voce, potrebbe succedere che colui dietro a tutto questo, o i pokémon che vogliono utilizzare questi Veloscuro, potrebbero diventare più cauti, e ciò renderebbe più difficile l'indagine, credo...

- Se è per l'indagini non siamo neanche ad un punto d'inizio, - fece notare Kenji, - Non abbiamo niente in mano che ci possa dare una pista.

- Beh... Dipende, - disse il pokémon Emanazione.

- Uh?

- In realtà... Abbiamo qualcosa di simile. Non so quanto potrà essere realistico tutto ciò, ma se la cifratura delle scritte è così particolare ci sarà un motivo, no? Se dobbiamo iniziare a cercare da qualche parte, proverei nella Terra della Sabbia. Mi rendo conto che come pista è molto generale, ma è pur sempre qualcosa che si può seguire, no?

Mawile stese la sua schiena sulla sedia, alzando la testa lentamente in segno di sorpresa.

- (L'ultima è un po' forzata, ma il resto... non fa neanche una piega! Ha presupposto un piano più specifico solo dal fatto che ci fossero più sciarpe, se tengo in conto che il resto l'ho detto io.)

Un sorriso si stagliò sulla Mawile, con un velo di inquietudine sul suo volto.

- (Forse... questo esploratore potrebbe sorpassare anche i suoi predecessori!)

- Possiamo dare solo una cosa per certa, - concluse il Riolu, - questi Veloscuro sono pericolosi, e non devono cadere in mani sbagliate.

- Che seccatura, capitano, - commentò Kenji, - ho una mal di testa adesso per colpa tua...

- (Ha pensato a tutto questo in così poco tempo? Cracra... Come ci si aspetterebbe dal capitano!) - Commentò sorridendo il Frogadier.

La Tetsumi si alzò dalla sedia, come se si fosse tolta un peso di dosso. Si sentiva leggera come una piuma

- Beh, non puoi rispondere a tutte le domande subito, no? - Disse alzando le spalle, - Va bene così...

Dopo aver detto questo, rimise l'ultima pergamena nella sua bocca finta, per poi chiudere il discorso definendo gli ultimi dettagli.

- Dunque... per il momento le nostre misure saranno tenere sotto custodia le sciarpe e trovare qualcosa riguardo la Terra della Sabbia che ci possa essere utile. Forse chiedo troppo, ma hai già qualche idea?

- Intanto direi di alzarmi dal letto! Ec-co qu... pron-

Nel tentativo di rimettersi in piedi, Rukio cadde in avanti quasi al bordo del materasso, paralizzandosi sul colpo.

- Ehi ehi! Non credo tu sia nella forma adatta... - commentò il Grovyle.

- H-hai ragione... Scusatemi...

- Mon dieu, capitano... Non si muova più: ci pensiamo noi.

Shinso cercò di sollevarlo dal lato destro con il suo braccio sano (*) , mentre Kenji fece il resto del lavoro dal lato opposto.

- A-ahia! F-fate piano...

Fu sistemato con la testa in su, sopra il cuscino.

- S-scusatemi... Si direbbe proprio che oggi sia K.O. , credo proprio che dovrò farmi una settimana di vacanza... Eheh...

- Basta, capitano. Non servono le scuse inutili. Shinso: Chansey aveva detto di lasciarlo in pace, giusto? Che dici se andiamo a farci un giro e lo lasciamo riposare?

- E-ehm... Non credo che ce ne sarà bisogno, - rispose al suo amico Legnogeco.

Senza preavviso e senza nemmeno notarlo, Rukio crollò come un sasso nel suo letto, dando vita a sinfonie da percussione.

- C-cosa?

- Beato lui... - disse l'archeologa, - Vorrei anch'io la sua capacità di addormentarsi...

- Lotti contro un mostro di quaranta metri: può essere il giusto inizio, mademoiselle.

- Fufu... Forse. Dovreste riposarvi anche voi già che ci siete: scommetto che non appena si alzerà dovrete partire in missione. Io, invece, devo andare. Gradirei trattenermi oltre, ma sono molto impegnata. Come d'accordo, mi terrò questo Veloscuro per magari scoprire qualcos'altro. Lo terrò segreto a tutti tranne che ad Ampharos, ovviamente. Non preoccupatevi: farò in modo che non cada in mani sbagliate. Tenete voi l'altra. Magari potrete trovare un altro indizio da voi.

- Sì... Forse ha ragione, - disse la Schiumorana, guardando l'addormentato capo con sguardo preoccupato.

- Yawn... Non mi dispiacerebbe far riposare le mie foglie ancora un po'. Tanto, finché il capitano non si risveglia, e la tua bruciatura non guarirà, sarà difficile trovare qualcuno con cui allenarsi.

- Ok! Mi riposerò anch'io! La mia pelle ha bisogno di essere lucida come il culetto di un bebè, dopotutto...

- Riposatevi bene: vi aspetta molto da fare.

Mawile chiuse la porta dietro di se con leggerezza, lasciando quel lento scricchiolio come l'unico rumore che sarebbe dovuto esistere in quella stanza. Dopo la discussione fatta, i due avrebbero avuto tanto di cui parlarsi, ma per qualche strana ragione preferirono che il silenzio occupasse lo spazio tra di loro, invece che un colloquio illuminante.

- (Che seccatura, - pensò Kenji, mentre si distendeva sul suo lettino rustico, - Crede che non abbia visto niente, ma persino quel froggy schifoso è preoccupato. Se pensi di riuscire a nasconderti da me, ti sbagli di grosso... Conosco quella faccia inespressiva: è quando non vuoi mostrare a tutti i costi una grande tristezza. Quando è stato l'ultima volta? Con quel Poliwrath al fiume? Cazzo se sei inutile... Uff... Dovrei pensare anche io, ma mi ammoscerei... Se questi due sono così intelligenti, non capisco perché dovrei sprecare tempo a pensare a mia volta... Mi riposerò un po').


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- Arceus mi contattò telepaticamente: mi disse di non preoccuparsi per lei, perché si sarebbe reincarnata senza problemi. Lo stesso, purtroppo, non potette dire di Amelia... Dopo quell'avvenimento, non era riuscito più a percepire la presenza della Materia Oscura, né di lei...

[...]

- (Che faccio?! Cosa faccio!? Non posso usare quelle tecniche davanti al capitano! Che faccio che faccio!?)

[...]

- Non mi interessa chi è lui. Mi interessa chi sono io! Ed io voglio essere onesto con me stesso! Quello che potrà guardare in faccia Amelia ed essere orgoglioso! Ho promesso che in ogni situazione... avrei dato tutto me stesso per fare la cosa giusta! Sempre! Io... sono il Rakujitsu no Senshi, Oryugo Rukio! E Oryugo Rukio... NON SI ARRENDERA' MAI!

[...]


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Centosettantesimo anno del drago, ore 15.00. Kenji si svegliò dopo quattro ore e mezza di sonno.

- Yaaaaaaaaawn... (Direi che può bastare... Ci volevano proprio queste orette in più. Che fare? Porca troia... Sicuramente dovrei fare qualcosa per quella Baccapendra...)

Mentre decideva cosa fare, si girò verso il suo compagno: egli era con lo sguardo perso nel vuoto sul soffitto, a pancia in su ai bordi della sua vasca-letto, con la mano sinistra fuori dalla vasca e il braccio destro teso in acqua.

- Ehi. Hai già finito il tuo riposino, Froggy? Non ti puoi svegliare prima di me, o rischio di perdere la faccia!

Il Grovyle non ebbe risposta: il Frogadier sembrava fosse in un'altra dimensione, e non diede alcun cenno di aver sentito qualcosa.

- Mi stai ascoltando, eh? Ehi! Sto parlando con te!

Ancora una volta, la bocca della Schiumorana non si aprì. Si avvicinò alterato al principe ranocchia: le sue palpebre erano assenti, con delle borse nere sotto i suoi occhi. Il Legnogeco sbatté le palpebre, sgomento. 

- (Non mi dire... Che è stato tutto il tempo a pensare! Questo idiota...) SHINSO! RISPONDIMI, FO***TA RANOCCHIA!

Furono parole al vento: il ninja era in trance completa. Il Grovyle digrignò i denti, scocciato. 

- Tch! (Sei una c**zo di spina nel fianco!)

Una lampadina apparì sopra la sua testa. Un ghigno malefico si stampò sul suo volto.

- (Mi toccherà farlo un'altra volta... se voglio avere dei risultati. Eheh... Non che mi dispiaccia.)

- (Cosa puoi fare? - pensò il Frogadier, - Se non lo sai tu... Non è giusto che il capitano si carichi tutto sulle spalle sempre. Ma... Che diritto hai di dirgli qualcosa? Sei solo un viscido Frogadier che non ha neanche il coraggio di affrontare la realtà. Però... Posso biasimarti? Sappiamo bene quanto possa essere pericoloso. Tu... Hai paura, vero? Anch'io ho paura... Perchè? Perchè sono così... Voglio... Voglio essere utile! Ma... Non posso... Io non-)

https://youtu.be/mrIj8vHWYfg

(Ost naruto sexy)

- YUUH~ UUUUUUUUUUUUUUUH~ ! SHINSOOOOOOOOO-KUN~

Imitando una voce femminile, Kenji sventolò in faccia al suo compagno uno dei venticinque poster di Lopunny, il capitano del team Malia, che la ranocchia custodiva gelosamente nel Salvatesori. Questo lo svegliò immediatamente dal letargo, con la stessa velocità del cane che stava per ricevere la sua ciotola del piacere cibario. Si sollevò dallo stagnetto e, manipolandone una parte dell'acqua, creò un bouquet di rose

- M-M-MON DIEU, MA CHE'RIE! C-C-CHE PIACERE, NON MI ASPETTAVO UNA TUA VISITA OGGI! SONO CONTENTO DI V-VEDERTI! IL TUO SGUARDO E' COME IL SOLE, E LE TUE ORECCHIE FOLTE SONO NUVOLE DI SETA NEL CIELO DEL SOMMO ARCEUS! OH, QUALE BELLEZZA, QUALE DELIZIA PER GLI OCCHI, QUALE... OH! PARDONNE-MOI! LE PAROLE MIE SONO TROPPO VOLGARI PER DESCRIVERE TALE DIVINITA'! NON NE SONO DEGNO! TI AMO DOLCE LOPUNNY! ACCETTA QUESTE ROSE COME SEGNO DEL MIO AMORE!

Ci fu un momento di silenzio, in cui Shinso, in ginocchio, stava mantenendo il bouquet verso Kenji, in una forma impassibile. Entrambi rimasero fermi immobili con i propri pensieri, mentre il capitano continuava russare nella stanza. Shinso si accorse che c'era qualcosa che non andava poiché ancora la pokèmon Coniglio non lo aveva rifiutato come da programma, e alzò lo sguardo chino verso la sua amata. Davanti a lui c'era il suo compagno che si stava trattenendo con la mano destra sulla bocca.

- Pff... gg...rrrwfrwmfi.... umffffff.....

Quando si rese conto di esser stato scoperto, il Grovyle rise in faccia di prepotenza all'amico, facendo risuonare il suo grido ludico per tutta la sede GIK.

- AHAHHAHAHAHAHAHAHAAHAAHHAHAHAHAAHAHAHAHAHAH!!!

Dopo aver cambiato colore dall'azzurro al rosso, come farebbe un Kecleon, imprecò contro il compagno con una rabbia distruttiva.

- BATAAAAAAAAAAAAAAAAARD! JE TE CASSE LA GUEULE!! (*)

https://youtu.be/RKiHkfnVkP0

- Non va bene...

La Schiumorana preparò due Mizu Kunai, provando a pugnalare il compagno.

- (Devo correre.)

Kenji scappò alla velocità della luce dalla stanza, aprendo con veemenza la porta.

- NON MI SFUGGIRAI! MIZU NINPO: MIZUBUSHIN!

Shinso lo inseguì furioso, rincorrendolo con otto copie d'acqua con in mano un kunai d'acqua ciascuno.

Gli altri membri rimasero infastiditi da quel comportamento, ma la rabbia del ninja non li permise contestazione, instillando paura. 

- CRACRACRACRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!

Lo seguì per tutta la sede, fino a quando il compagno non si rese conto di dover aumentare drasticamente le distanze per poter scappare del tutto. Si diresse verso l'uscita della città. Tutti i passanti rimasero impauriti dal comportamento del Frogadier: persino Cofagrigus aveva perso di vista i suoi lingotti d'oro per assistere alla scena.

- EHI EHI! NON STAI UN PO' ESAGERANDO? - Urlò spaventato il Legnogeco.

- SEI TU QUELLO CHE SE L'E' CERCATA!

I due continuarono a rincorrersi anche verso il sentiero che portava a Borgo Quieto, falciando alberi per farsi strada: l'uno per trovare vie di fuga più ottimali e rallentare il compagno, l'altro nel tentativo di colpire da lontano.

Durò tra le due e le tre ore l'inseguimento, fino a che non giunsero effettivamente al villaggio natale di Rukio. Anche qui la folla fu abbastanza stupita da trovarsi all'improvviso il team Skyriders, ma per colpa della furia di Shinso nessuno osò fermare i due.

La rincorsa finì una mezz'ora più tardi, ai piedi del Grande Albero, il luogo di ritrovo dove il capitano e Amelia erano solito ritrovarsi a farsi accarezzare dalla fresca brezza del villaggio.

Kenji, ormai esausto dalla lunga fuga, si accasciò al suolo privo di forze, sperando che anche il suo compagno avesse consumato l'energie.

- Anf... Anf...

Fortunatamente per lui, questa previsione si rivelò esatta.

- Io... Ti... Pant...

Aveva però ancora tutta l'intenzione di picchiare il suo compagno: nel vederlo sfinito, provò a tirargli qualche buffetto in testa. Tuttavia, la stanchezza non gli permise di fare alcun danno, costringendolo ad accasciarsi al suolo accanto al Legnogeco.

- Che seccatura... Anf... Solo per le cose stupide sei caparbio... Anf...

- Senti... Chi... Parla.... Anf...

- T-tregua?

- T-ti sembro in condizione di rifiutare?

I due rimasero stesi a terra con il fiatone per qualche minuto, mescolando il proprio respiro affannoso con il profumo d'erba fresca del terreno.

Quando finalmente avevano recuperato abbastanza aria da poter fare un discorso serio, i due si sedettero al suolo a gambe incrociate, lentamente, cercando di non andare l'uno addosso l'altro. Il silenzio li coccolò per cinque lunghi minuti, mentre rimasero ad osservare il panorama bagnato dalle luci arancioni.

Il primo a proferire parola fu il Legnogeco, rendendosi conto che il suo compagno avrebbe volentieri aspettato che il sole fosse calato fino alla fine.

- Allora...  La ranocchia è pronta a sputare il rospo?

Nessuna risposta: Shinso rimase imperturbabile, con lo sguardo fisso verso il tramonto.

- Accidenti... Dopo tutta la strada che ho fatto, la briga che mi sono preso, hai intenzione di rimanere in silenzio?

La ranocchia rivolse il viso al terreno, con la faccia quasi tra le gambe, come se volesse sprofondare nella terra accanto alle radici.

- Sei proprio una spina nel fianco... Ti rendi conto di quanto sei ridicolo?

- Cra... cracra... cra...

Il Frogadier si mise a ridere dal nulla, senza alcun apparente motivo. Il ghigno sottile che si formò sul suo volto era quasi inquietante, da far accapponare la pelle.

- Ehi! Ti pare il momento di rider-

https://youtu.be/2GZGNoQmCt8

(ost Beastars another side)

- Sono ridicolo, vero? Cracra...

Mentre rideva, delle lacrime caddero al suolo, dopo aver sporcato le sue guance sorridenti.

Nonostante quello stato emotivo, l'espressione da sopra la bocca era seria e malinconica, con i suoi occhi gialli tremolanti e ricolmi di sangue argentato, al cui centro vi era un nero lago dal paesaggio triste e solitario, quasi come se indossasse una maschera solo dalla bocca in giù.

- Ridicolo... Semplicemente ridicolo...

Quello stato d'animo prese alla sprovvista il compagno, che non seppe come rispondere.

- S-shinso...

Era da tanto tempo che non lo vedeva conciato in quel modo. Sembrava passata un'eternità, da quando aveva visto per la prima volta il vero Shinso.

- Hai ragione, Kenji. Sono... Sono ridicolo. Una spina nel fianco. Un Kodamon che non prende mai nulla sul serio, passando la sua vita a ridere come un cretino. Mi sto calando bene nel buffone, vero?

Il Grovyle non rispose: chiuse la sua bocca e si limitò ad abbassare lo sguardo sotto il sol calante.

- Inutile... completamente inoffensivo... E così che volevo essere. Non volevo in alcun modo essere odiato, né essere temuto. Ci sono riuscito. E' solo che...

Prima di continuare, altre lacrime caddero dai suoi occhi.

- Quando dovrei prendere una decisione... quando dovrei invece lottare per qualcosa d'importante per me... ho paura del giudizio degli altri! Questa maschera che mi sono costruito... Questa maschera che ho indossato con le mie stesse mani è diventata più importante delle persone a cui tengo! Perché sto facendo questo?!

- Cosa... Stai dicendo, Shinso?

- Nella Caverna del Tartaro, ho pianto come un bambino sulla decisione del capitano. Ho cercato in tutti i modi di fermarlo, perché temevo di perdere ancora una volta un Kodamon a me vicino. Mi sono sinceramente preoccupato per lui, con tutto il cuore! Ma... Che ho fatto davvero per fermarlo? Cosa ho fatto davvero per aiutarlo? Anch'io lo potevo fermare... Anch'io avrei potuto... affrontare quel mostro! Per il capitano! Per te! Avrei potuto... Ma non l'ho fatto. Invece di fare qualcosa di concreto per proteggere coloro che mi stavano attorno, invece di fare vedere di che pasta sono fatto... ho pianto. Ho pianto persino offendendomi senza alcun diritto! S-solo... per continuare la mia recita. E' sempre così: quando si tratta del momento decisivo, non posso fare niente! Non posso... Niente...

Kenji si mise una mano dietro la testa. Sapeva perfettamente quale fosse il problema del suo compagno. 

- Io... mi ero ripromesso... di far conoscere di nuovo il nome di "Mizukage", il sangue che mi porto dietro per tutto il mondo. Volevo... pulire il loro nome... restituire tutto quanto. Ma... Ogni volta che ci penso... ogni volta che mi guardo indietro e vedo come combatto... Non ce la faccio! Non c'è niente di eroico nel come combatto! Ho imparato così fin da piccolo! Non posso cambiare me stesso!

Lo spadaccino era da dieci anni che era a conoscenza di questo suo lato. Lo sapeva bene: tecniche complicate e instillate nel tuo corpo fin dall'infanzia erano difficili da togliere, soprattutto in casi di estremo pericolo e in combattimenti all'ultimo sangue. Aveva fatto fatica anche lui molte volte nel trattenersi. Tuttavia, sapeva che per la formazione del ninja di Albachiara era veramente quasi impossibile.

- Uff... Lo sai che non è colpa tua. - disse lui, cercando di far ragionare il compagno.

- E INVECE LO E'! - Esclamò il ninja acquatico, girandosi verso il compagno con le guance completamente umide - NON IMPORTA DA CHE LATO LO GUARDI! SONO STUFO! SE NON FOSSI COSI', POTREI ESSERE UTILE DAVVERO! I-invece... INVECE SONO UN VIGLIACCO SENZA LA BENCHÉ' MINIMA UTILITÀ, CON LA PAURA DEL GIUDIZIO DEGLI ALTRI E DI ME STESSO! 

La brezza si sollevò all'improvviso, facendo sentire al Frogadier tutta la freddezza delle sue lacrime.

- Io... Sono debole, Kenji. Sono troppo debole... Non posso fare niente per allentare la presa di queste catene che mi sono imposto... e quelle che ho già. Vorrei... Che tutto questo fosse solo un brutto scherzo...

Il Legnogeco finalmente ebbe le idee ben chiare su quali fossero i dubbi del suo compagno. Agire per proteggere, ma poi perdere l'oggetto della protezione, o non agire e rischiare di perdere tutto quello per cui aveva acquisito affetto; lo stesso Grovyle, il coraggioso e onesto capitano, i membri del GIK e gli abitanti di Brusilia.

Sebbene le preoccupazioni fossero reali, sapeva anche che la verità che stava sopra quelle parole era ben più importante di tutti quei problemi. Tra il consolare il compagno e, invece, fargli aprire gli occhi, fu chiaro come il tramonto davanti a loro l'azione giusta da eseguire per lo spadaccino dal cuore onorevole.

- Mi stai dicendo... che tutto quel rimuginare di prima, non era per la roba del Veloscuro, ma stavi pensando a questo? - Chiese indispettito, - tutto il tempo?

Il Frogadier distolse di nuovo lo sguardo dal suo compagno.

- I-io... Se prendiamo questa indagine... Potrei... Potrei perdere tutto! Il GIK, il team Skyriders, il capitano... Tu, amico mio! Non voglio farti soffrire per colpa mia! Io... N-non vogli-

Senza lasciargli il tempo di finire, il Legnogeco tirò un pugno a martello sulla sua zucca, facendogli quasi toccare la testa al suolo

- AHIA!

Dopo un paio di secondi con la testa fra le mani, la Schiumorana inveì contro Kenji.

- SEI IMPAZZITO?! CHE TI PRENDE?!

- Questo lo dovrei dire io: probabilmente anche il capitano avrebbe fatto questo. Stai sparando balle a tutto spiano.

- NON SONO BAL-

- Sì. Sei un debole; una nullità.

https://youtu.be/2tLLs-Bt8IE

(ost Beastars will)

La rabbia del momento svanì in un istante. Ciò che rimase era lo stato d'animo tipico di chi cerca risposte.

- Sei un viscido Frogadier che non riesce ad essere sincero con sé stesso, né con gli altri, che ha paura della sua persona più di quanto un Caterpie abbia paura di un Braviary. Inoltre, il tuo senso dell'umorismo fa schifo. Sei un buffone che non farebbe ridere un Mightyena. E soprattutto sei un vigliacco: invece di affrontare la realtà, ti nascondi nella tua stessa ombra, sperando in una grazia che non hai nemmeno la decenza di chiedere.

L'ultima frase fu esagerata, ma il Grovyle aveva tutta l'intenzione di riprendere e far tornare sulla retta via il suo compagno.

- E... allora? Qual è il problema?

Shinso guardò con sguardo stupito il suo compagno, confuso più che mai sulla natura di quelle parole.

- Io odio tutti i fronzoli che la gente usa per spiegare qualcosa invece di andare dritto al punto, come se una parola un po' diversa potesse cambiare il discorso. Da questo punto di vista, questo è un lato del nostro capitano che normalmente mi darebbe fastidio. Almeno lui riesce ad utilizzarle per uno scopo lecito. Ma... con te è diverso: tu spari stronzate dalla mattina alla sera, con la consapevolezza che lo sono. I veri pagliacci non sono quelli che si creano un volto diverso, come te, che cerchi di essere il più sconclusionato possibile davanti agli altri, per non dargli neanche la possibilità di conoscerti ed odiarti. Coloro che si interessano in ciò che fa piacere agli altri, per poi decorare la loro maschera con tutto ciò che farebbe comodo alle persone intorno, per poi abbandonarli una volta che non conviene più leccargli il c**o: quelli sono i veri pagliacci. Uno che invece si finge tale, come te, per proteggersi e proteggere gli altri, al limite del ridicolo... Non può che fare bene al cuore di chi gli sta intorno. La tua recita ti avrà anche reso inutile nelle lotte, nei Dungeon, e forse in qualunque altra cosa esistente. Però... - continuò, alzandosi in piedi, - sicuramente, non sei inutile qui, - disse il Grovyle indicando il suo cuore.

- K-kenji...

- E poi... hai tirato fuori il tuo potere quando contava veramente. Mi sbaglio? 

Egli faceva riferimento al Monte delle Rivelazioni, quando ha salvato Pancham e Duosion da Des Pleigh.

- Sono sicuro... che farai lo stesso anche in futuro. 

Era violento; era arrogante; era persino esasperante, e a volte antipatico. Tuttavia, non si poteva dire che non c'era nei momenti giusti, quando un amico aveva davvero bisogno di lui. Era in questi attimi, che egli faceva vedere quanto profondo fosse il legame tra la lucertola spadaccina e la ranocchia ninja.

- Vediamo... Non sono un fan delle frasi ad effetto per insegnare qualcosa, e ho già parlato abbastanza. Allora... Uhm...

Il Grovyle incrociò le braccia cercando di ritrovare le parole immaginate qualche secondo fa.

- Ah, ecco. Credo che il capitano ti avrebbe ricordato la regola numero quattro.

- La... Numero Quattro?

- Com'era... Ah, sì : "Nel dilemma del cambiamento, cambia chi ti sta intorno". Credo... Che con questa il capitano intendesse dire qualcosa sul "Accettarsi" e l'altruismo, o qualcosa del genere. Non ricordo bene...

- "L'unica ragione per cui non puoi cambiare, è perché non ti piaci", - rispose il Frogadier, - "Suona come un contro-senso, ma se non hai certezze non riuscirai mai a mettere piede in una strada senza luce, per riuscire a trovare la tua nuova identità. Ciò che ti serve, per cambiare, è raccogliere altre piccole luci intorno, che puoi far nascere da altri Kodamon come te. Aiuta a migliorare chi ha bisogno: un grazie e una buona azione ti farà sentire meglio. Se guadagnerai piano piano la consapevolezza di voler fare la cosa giusta, non avrai paura a cambiare completamente la tua persona."

La Schiumorana non solo ricordava quella regola: nella sua mente vi erano impresse le stesse parole che Rukio, quel giorno, aveva confidato a lui. Se il cambiamento in te risultava difficile, un buon inizio era quello di stimolare quello degli altri: se verrai circondato da persone migliori, non avrai paura a fare il grande passo.

- Non ti si può dire che non la sai a memoria... - disse il Legnogeco, con tono sconsolato.

- "Non puoi cambiare te stesso se non puoi cambiare gli altri"... Suona... Così triste, in un certo senso...

Si girò verso il compagno, mantenendo le palpebre sottili e sconsolate.

- Sei... Sicuro che dovrebbe sollevarmi il morale?

- Dovrebbe... - rispose quello sorridendo, - ti fa capire quanto il nostro capitano pensi alle sue parole, e quanto ci tenga a noi. Queste regole sembrano banali, ma molto sagge. Poche parole che dicono tanto, e sono semplici da capire. Se tutti parlassero così...

Alzò di nuovo lo sguardo al cielo, come volto a buttare i suoi occhi verso un futuro più roseo.

- Il mondo... sarebbe una rottura di scatole in meno...

Shinso guardò il suo compagno con un volto sereno: in qualche modo, a fianco a lui aveva rivisto il compagno d'infanzia che aveva incontrato in quel giorno lontano, sperduto in una foresta anonima assieme a lui. Era strano ricevere lezioni di morale da un essere sanguinolento e attaccabrighe come quello, ma tutto ciò lo fece ridere come non aveva mai finto di fare.

- Cra... Cracra....

- Uh? Ancora piangi?

- Cracracra...CRACRACRACRACRACRACRACRACRACRA!

- Ehi. Sto cercando di essere serio, qua. Mi prendi in giro?

Il ninja acquatico fece un sospiro di sollievo, soddisfatto di avere un compagno di viaggio come lo spadaccino lì presente.

- Grazie, Kenji.

- Uh?

- Non avrei mai pensato di dirlo, ma sei stato di grande aiuto. Mon dieu! Dovresti entrare più spesso in questa mood da saggio eremitico! Ti farebbe più sopportabile, sai?

- E' colpa tua... - disse con tono forzatamente ironico, - quando spari stronzate a raffica ho voglia anch'io di dirne qualcuna... Sei peggio di un'epidemia.

- Oh? Nel tuo vocabolario esiste epidemia?

- Nel tuo no?

- Non la uso spesso, ma dovrei annotarmela, così come mi dovrei annotare questo bel discorso che mi hai fatto, per ricordarmi che qualche volta sai essere gentile.

Il Grovyle ebbe un attimo di sgomento: si rese conto solo in quel momento quanto il suo discorso fosse eccessivamente smielato, completamente in opposizione ai suoi standard.

- G-GENTILE? IO? NON OSARE INSULTARMI! - disse il Grovyle con un leggero rossone in volto.

- "Un vero spadaccino non si rimangia le sue parole" , - disse il compagno cercando di imitare la sua voce.

- BRUTTO FROGGY-

I due continuarono a punzecchiarsi amorevolmente, come gli amici sinceri che erano e forse rimarranno, metaforicamente abbracciati in un momento banale ma al tempo stesso caloroso, illuminati da una luce rossastra che dipingeva il cielo di sottile amore. Ricordati sempre, mio caro lettore, di goderti appieno i momenti con le altre persone, anche quelli più stupidi: sono proprio quei momenti spontanei a renderci quello che siamo e saremo...

****NOTE DELL'AUTORE****

- Legenda

JE TE CASSE LA GUEULE: Ti rompo la faccia;

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