Capitolo 21: il Dilemma del Cambiamento (Prima Parte)
(Fairy tail soundtrack comedy track 2)
https://youtu.be/VxkASP1C9F4
- CHE COSA PENSAVI DI FARE! EH??? MA COSA TI DICE IL CERVELLO?!?!?!?!?!
- (Porca miseria...)
- P-parbleu, s-si calmi! D-dovrebbe ripos-
- STAI ZITTO O TI MANDO IN TERAPIA INTENSIVA!
- CRA!
- QUALE PARTE DI USARE UN'ALTRA VOLTA LA SINCRONIA IN QUEL MODO, DOPO CHE HAI GIA' AVUTO ESPERIENZE DOLOROSE, E RIDURTI AD UNO STRACCIO PER IL PAVIMENTO HAI PENSATO FOSSE UNA BUONA IDEA?!?!? LO TROVI DIVERTENTE!?!? SEI MASOCHISTA PER CASO!?!?!?
- N-no... Assolutamente no!
Centosettantesimo anno del drago, ore 10.00. Rukio si trovava nel suo letto, con così tante bende sul suo corpo che era più facile dire dove non ce le avesse, assieme ai suoi compagni e ad una infuriatissima Chansey, in compagnia di Comfey.
La feroce battaglia svoltasi nella Caverna del Tartaro aveva sfracellato il corpo del Riolu, costringendo questo a subire, la scorsa notte, un intervento di quattro ore. Fortuna vuole che il corpo del piccolo licantropo aveva una rigenerazione fuori dal comune, altrimenti avrebbe dovuto affrontare come minimo cinque mesi di convalescenza invece di una sola settimana.
- COSA DEVO FARE CON TE? POTEVI UTILIZZARE LA SPILLA E CHIAMARE I RINFORZI, INVECE DI FARE TUTTO DA SOLO!
- V-veramente... Ero con i miei compagni... - Fece notare il capitano del team Skyriders.
- AH NON CREDERE CHE ME NE SIA DIMENTICATA! NON FATE FINTA DI NIENTE, VOI DUE! CHE RAZZA DI COMPAGNI SIETE? DOVE C'E' L'AVETE LA TESTA? PERCHE' NON GLI AVETE DETTO DI RITIRARSI INVECE DI FARGLI RISCHIARE LA VITA?? EH?!
- E-ecco... I-io sono ancora viv-
- ZITTO! - disse gridando, - ESIGO DELLE RISPOSTE!
- Che seccatura... Cosa glielo dicevo a fare? Non avrebbe mai ascoltato (non che io avessi intenzione di ritirarmi)...
- NON E' UNA SCUSA PLAUSIBILE!
- Parbleu! I-io ci ho provato a fermarlo... Ma non ha voluto sentire ragioni...
- Basta capitano, - chiese timidamente Comfey, - non credo serva a qualcosa discuterne ora... Non è meglio se gli lasciamo riposare? Hanno affrontato tanto ieri. Sicuro che non ti servano più cure lì? - Disse indicando il braccio destro bendato del Frogadier, tagliuzzato dallo scontro nella Caverna del Tartaro.
- Ne t'en fais pas, ma chérie (*): il tuo centrifugato di Baccacedro e Baccakiwi era un vero toccasana! Sono sicuro che entro domani la mia pelle sarà tornata come nuova!
La pokémon Ghirlanda sorrise con uno sguardo malinconico.
- Mi fa piacere... Andiamo, capitano. Non serve a niente agitarsi così...
- Grrrr...
Alla fine, Chansey ascoltò il consiglio della sua compagna, arrendendosi all'evidenza che fosse inutile riprendere un paziente fasciato.
- Uff... Che cosa devo fare con te... - disse, facendo un sospiro di rassegnazione, - torni spesso come se avessi dovuto affrontare una mandria di Bouffalant in primavera ogni maledetta volta... E' uno strazio per una dottoressa del mio calibro vedere pazienti con manie di suicidio. Non ne posso più di avere l'anima in pena per la tua salute! Sei il gioiello del GIK, ma a volte sembra che te freghi proprio delle tue responsabilità e di quanto gli altri si preoccupino per te...
- Non capisco tutto questo scalpore, sinceramente, - commentò il piccolo licantropo, - abbiamo vinto, abbiamo assicurato Slade alla giustizia e siamo tornati illesi... O quasi, credo. Non credo che bisogna farne una trage-
La pokémon Uovo non riuscì più a sopportare la negligenza del Riolu: sbottò di colpo, inveendo contro di lui.
- ABBI UN PO' DI RISPETTO PER I MIEI SENTIMENTI, INFIMA PANTEGANA!
Quelle parole, stranamente, ebbero un pesante effetto. Il piccolo licantropo fu preso da un improvviso sconforto e chinò la testa verso il basso, riempiendo la sua figura d'un aura tetra e depressa.
- Infima... Pantegana...
- P-parbleu! T-tutto bene capitano!?!?
- (L'h-ha presa sul personale...) - pensò Kenji, con un'espressione imbarazzata.
- Questo è quello che succede quando si è troppo buoni... ME NE VADO! NON NE POSSO PIU' DI STARE QUA!
La dottoressa se ne andò via dalla stanza, sbattendo la porta dietro di sé seguita da Comfey.
- S-scusateci... E riprendetevi presto!
I tre furono lasciati in stanza da soli, in compagnia di un freddo silenzio ammonitore, con un altrettanto glaciale rimprovero da smaltire. Era difficile darle torto: questa volta il piccolo licantropo aveva esagerato. Rukio era un paziente quasi fisso: a causa dell'enorme prezzo da pagare per il Blue Dusk, non era la prima volta che gli capitava di esagerare e ridursi ad uno straccio per il pavimento. Le ferite che riceveva non erano guaribili con semplici Baccarancia o Baccacedro: una volta che faceva sforzi in quello stato, dopo aver convertito le ferite precedenti in forza, ogni fatica si triplicava, come se avesse affrontato lo stesso combattimento altre sei volte. Se per un taglio era necessario normalmente un giorno per cicatrizzarsi, una volta usata l'abilità Genshi c'erano bisogno di sei giorni. Così, dopo il combattimento con Slade, Rukio sarebbe stato costretto a riposarsi per una settimana intera, senza poter fare niente.
- Accidenti... Ci ha fatto una bella ramanzina, eh? - Commentò il pokèmon Legnogeco.
- Mon Dieu... Non ha tutti i torti però...
- Sigh... Ne sono consapevole, purtroppo, - annuì il Riolu, - non potevo dirgli granché: è stata una sfuriata più che legittima.
- Excuse moi? Sembri molto comprensivo per essere il responsabile della sua sfuriata! Quel faccino ingenuo che diventa più rabbioso di un Primeape? Non è certamente un bello spettacolo...
- Io l'ho trovato molto divertente, eheh, - disse lo spadaccino.
- Mon Dieu... Diglielo in faccia e vediamo se ti diverti ancora...
- Shinso ha ragione. Non è molt-
Rukio non riuscì a finire in tempo la frase: nonostante fossero stati appena abbandonati dalle dottoresse, un altro ospite voleva entrare nella stanza del team Skyriders, bussando educatamente alla porta.
- (Ma non era la calma ad essere prima della tempesta?)
- E' permesso? Posso entrare?
- Uh? Ah! Certo! - disse Rukio, riconoscendo la voce, - entri pure!
https://youtu.be/cCrKncOpE7Q
La porta venne aperta lentamente. Attaccata alla maniglia c'era una bocca grigia con denti d'acciaio, simile alle fauci di un coccodrillo. Da dietro di essa, però, comparve una figura che ben si discostava dal predatore della paludi: al suo posto c'era una piccola pokémon graziosa dal sorriso mite e gentile, di quelli confortanti e solidali.
La visione di un animale in cima alla catena alimentare, tuttavia, non era completamente errata: a discapito della sua bocca, il suo sguardo era profondo come un abisso, uno di quelli dove potevi chiederti il motivo della tua esistenza, nel caso ti fossi perso nei suoi occhi.
- Conciato male un'altra volta? Non è un bene che il nostro miglior membro sembri un delinquente che si diverte a buttarsi in zuffe clandestine. So quanto possa essere divertente, ma dovresti pensare un po' di più alla tua salute...
Il piccolo licantropo fece uno sbuffo di dissenso.
- Uff... Lo dici come se mi facesse piacere ridurmi in questo stato... Ma sono felice di vederti, Mawile!
La graziosa pokèmon era Tetsumi Mawile (*), l'archeologa del Gruppo Investigativo Kodamon. Nonostante la sua giovane età, la sua cultura e intelligenza era rinomata in tutta la Terra dell'Acqua. Era conosciuta soprattutto per la sua sfrenata passione per i reperti antichi e poteva vantare della biblioteca più grande della città. Se qualcuno voleva sapere qualcosa di tempi il cui ricordo sono lontani, aveva bisogno di decifrare un codice segreto in una pergamena o in un una pietra, non era possibile trovare una migliore di lei in questo campo.
- Mademoiselle Mawile! E' un piacere vederla!
- Mademoiselle? Non sapevo conoscessi Adulazione... - commentò il compagno Grovyle.
- Almeno lui è educato... A differenza di una testa vuota che conosco molto bene! Preferisco le sue sviolinate piuttosto che i tuoi contrabbassi notturni...
Kenji divenne irritato e allo stesso tempo imbarazzato: il fatto che lei fosse a conoscenza del suo problema di sonno pesante era motivo di sdegno per lui. Era impossibile controbattere dopo tale affermazione, né tanto meno negare all'evidenza. Rukio non seppe come reagire a quella battuta, mentre Shinso non si fece troppi problemi: rise sotto i baffi, facendo attenzione a non farsi vedere dal suo compagno spadaccino. Per fortuna, il pokémon Inganno non girò ulteriormente il coltello nella piaga.
- Ma non sono qui per cantartene ancora quattro: credo di aver già dato ieri. Volevo parlarvi dell'oggetto (*) che mi avete fatto analizzare.
Il sorriso dei tre compagni svanì in un istante: il loro sguardo si incupì, trasformando l'atmosfera della stanza da vivida a silenziosa in men che non si dica. Davanti a quel cambio di umore improvviso, persino la segretaria di Ampharos tentennò: nonostante avesse avuto modo per più di un anno per abituarvisi, non era mai riuscita a sentirsi preparata davanti a quegli spettatori mutevoli come un circo itinerante.
Deglutì nervosamente senza farsi notare, per poi procedere a parlare come se non avesse sentito minimamente la tensione creata su di lei.
- Ci è voluto più tempo di quanto credevo - esordì, - : appena ho preso in mano la sciarpa ho capito che avrei dovuto rimandare altri impegni a dopo, ma alla fine ho dovuto usare tutta la giornata. Il codice utilizzato era quasi impossibile da decifrare: per un'ora ho passato le pene dell'inferno perché non capivo la cifratura. Dovevo essere molto stanca, perché solo dopo mi sono accorta di un dettaglio molto importante. Se non avessi dalla mia parte la cultura del periodo antico, non ci sarei riuscita. Qualcun altro di meno paziente avrebbe rinunciato dopo dieci minuti.
- In che senso? - Chiese il Riolu, confuso.
Tirò fuori una foto del suddetto oggetto: essa era completamente conciata con un pennarello verde, segno che ci aveva lavorato tanto su di essa.
- Devo ammettere che mi avete fatto un bello scherzetto: una traduzione precipitosa per questa sciarpa è un errore che può commettere anche il più bravo dei traduttori. Questa scrittura si può benissimo scambiare per la cifratura Mewtica della Terra dell'Erba, come ho fatto io all'inizio, ma qui c'è una Unown W raddoppiata per formare un doppio rombo, simbolo della Cifratura Volcanica, nata nella Terra della Sabbia.
https://youtu.be/MJKJCBsAVHE
(Ost 闇の呪い, yami no noroi, curse of darkness)
Shinso, essendo arrivato precedentemente alla prima conclusione, si ritrovò confuso all'affermazione dell'archeologa.
- Excuse moi? N-non metto in dubbio la tua diligenza e la tua sapienza, mademoiselle Mawile, ma manca il sigillo di Volcarona al posto dell'Unown X! Come fa ad essere Cifratura Volcanica? E la U ad uncino con i bordi ribassati è tipica della Mewtica!
Mawile fece un cenno con la testa di comprensione: quella stessa considerazione della Schiumorana era ciò che l'aveva portata fuori strada all'inizio.
- Era proprio questo il dilemma: la mancanza del sigillo e la presenza della U con i bordi ad uncino era un tratto distintivo della cifratura Mewtica. E' vero quello che dici tu, ma c'è un particolare che mi ha portato sulla giusta strada. In realtà, questa è inequivocabilmente cifratura Volcaronica e ti dirò il perché.
Prima di continuare il discorso, ella srotolò dalle sue mani una pergamena scritta in giapponese, probabilmente contenente degli appunti.
- Solo in pochi sono a conoscenza di questo mito: nel periodo Triangolare della Terra della Sabbia, il faraone Serafinus III, un giovane Yamask, venne messo a capo dell'impero Kōsha (*) all'età di tredici anni, a causa della morte prematura del fratello Tutangrigus I. Il suo regno non ebbe grandi cambiamenti: aveva grandi ambizioni ed era molto intelligente, ma a causa delle sue idee troppo rivoluzionarie fu detronizzato dopo solo due anni, per poi morire subito dopo della stessa malattia del fratello. Questa è la versione ufficiale, ma c'è chi ipotizza che fosse stato lui stesso a rinunciarvi perché nessuno credette in lui. Molti invece dicono addirittura sia morto prima e che la corte avesse sfruttato questo per bloccare i cambiamenti. Si vociferava anche che avesse un sogno impossibile da realizzare, che fu anche la ragione della poca fiducia nei suoi confronti. Questo sogno consisteva nel riuscire a trovare Mew e sposarla.
Il Riolu, per qualche secondo, distolse lo sguardo dalla Tetsumi e si immaginò un teatrino in cui la pokémon Novaspecie stesse svolazzando su un altare con quella scusa di fantasma per poi dichiararsi l'un l'altro. Per un'istante sovrappose l'immagine del gattino psico con quello di Amelia, diventando per qualche strana ragione nervoso.
- Conobbe per caso la cifratura della Terra dell'Erba da un testo di un'eremita, - continuò la pokémon Inganno, - la quale presentava anche il sigillo. Auto convintosi che lei parlasse quella lingua, decise di cambiare la cifratura del tempo con quella Mewtica, per poter imparare, in un futuro, la lingua della sua amata. Purtroppo, a causa della "presunta morte", questo cambiamento non riuscì a radicarsi, quindi portando il regno a tornare alla cifratura Volcanica canonica. E' un piccolo mito che raccontano nelle scuole sul valore della comunicazione, e gli archeologi non ci badano molto. Ma sono molto contenta di non essere tra questi!
Ciò che aveva portato, dunque, l'archeologa ad essere più avanti del ninja, fu una semplice storiella raccontata ai bambini, che per qualche strana ragione aveva un fondo di verità. Shinso rimase profondamente sconfortato da ciò.
- PARBLEU! PERCHE' NON MI HANNO INSEGNATO CERTE COSE DA PICCOLO! - Esclamò, - OH, COME SOFFRO!
- Quindi sei riuscito a decifrare la scritta? - Chiese il capitano del team Skyriders, tornando sul pianeta terra.
- Ovviamente, se no non sarei qui. Non è stato facile appunto per questo motivo. Non essendo stato un cambiamento ben accetto, alla fine si era venuta a creare una cifratura composta: se nella cifratura Volcanica bisognava andare di una consonante e una vocale indietro, mentre nella Mewtica bastavano quattro consonanti avanti, qui bisogna andare per le consonanti quattro avanti e per le vocali una indietro.
- Che seccatura... Parlare come comuni mortali era troppo difficile?
- Zitto. Non ho finito di parlare. - intimò subito lei.
- U-urgh!
- Ora vi dico la traduzione, - disse infine. Richiuse la pergamena contenente gli appunti sul giovane faraone, per poi prenderne un'altra dalla finta bocca. Dopo averla spiegata, si mise a leggere ad alta voce:
- "Il fallito sguazza nell'ignoranza,
il re cova odio nel castello sotto uno sguardo cupo,
ed il giullare, ripudiato, ride di questi stolti.
Forze Oscure Onnipotenti,
sorgete e punite gli stolti,
e datene il sangue al giullare.
Egli brinderà con la luna calante,
e l'ombra calerà sul mondo."
https://youtu.be/dav6XdyRwiw
(Ost higurashi henka)
Il messaggio celato dalla sciarpa nera portò con sé timore ed inquietudine, lasciando dietro di sé un silenzio inaspettato.
Il team Skyriders rimase sbigottito da tale traduzione: che il Veloscuro fosse un qualcosa di oscuro e pericoloso l'avevano già sperimentato ieri notte, ma quel testo simile ad un rituale fece venire i brividi a tutti e tre, come non avevano mai provato prima.
Rimasero a guardare Mawile sconvolti, mantenendo l'atmosfera senza suono per qualche secondo. Il primo a parlare fu Kenji, che espresse il suo parere sulla faccenda in modo schietto e spontaneo.
- Se è uno scherzo, non è divertente.
- Non mi permetterei mai, - rispose l'archeologa, - sono seria in quello che faccio.
- In altre occasioni non avrei badato a questo... - disse Rukio, - ma dopo quello che ci è successo non credo siamo nella situazione di ignorare.
- Non posso darti torto, - rispose l'archeologa, - Sembra una maledizione in piena regola. Ho fatto analizzare ad un mio amico nella Terra della Nebbia la composizione delle scritte cremisi e della sciarpa, e quello che mi ha mandato... E' inquietante.
Mawile tirò fuori dalla sua finta bocca un foglio di carta: scritta sopra vi era un'istogramma con una barra rossa e una nera.
- Nelle scritte cremisi sono presenti globuli rossi, mentre nel tessuto nero, assieme a fibre vegetali, cellule nere organiche. Nel suo database non è riuscito a trovare alcuna corrispondenza, ma possiamo dire con certezza che, chiunque abbia cucito queste sciarpe, ha usato parti organiche del suo corpo, con cui ha potuto quindi inserire anche parte del suo Meisoku. E non solo: sembra che questo Meisoku sia in grado di reagire con chiunque la indossi. Le conseguenze di questo, tuttavia, non sono in grado di darvi una risposta ferma.
Il Riolu era sempre più preoccupato: non solo quel coso era in grado di creare mostri d'ombra dal nulla, ma aveva un Meisoku proprio in grado di influenzare gli altri pokémon.
- (Questo vuol dire che anche un Kodamon innocente può diventare una macchina di distruzione con quella sciarpa... Accidenti!)
- Chiunque sia dietro a tutto questo non opera certo per la pace nel mondo, ma non ho voglia di ripetermi. Sarei molto interessata alla vostra esperienza ora. Slade, eh?
Rukio fece una faccia sconsolata.
- Già... Siamo riusciti a ricatturarlo, fortunatamente. Quello che ci è successo nella Caverna del Tartaro... Non è qualcosa da raccontare in giro.
Mawile osservò la faccia del pokémon Emanazione: l'ultima volta che aveva visto quella espressione era di ritorno da Borgo Quieto dopo la sconfitta della Materia Oscura, quando Amelia lasciò questo mondo sotto il grande albero del villaggio. La domanda successiva fu secca quanto volenterosa di poter esprimere vicinanza.
- Cosa... è successo, là dentro?
Nonostante la malinconia del piccolo licantropo, questo rispose senza tentennare.
- Il potere del Veloscuro ha manifestato, sfruttando la malvagità di quel mostro, un golem d'ombra gigantesco. Non... vorrei esagerare, ma penso fosse grosso come otto Regigigas messi l'uno sopra l'altro. E' stato terrorizzante, ma grazie alla "Sincronia" * siamo riusciti a scamparla.
- Beh, quasi... - disse lei, guardando le sue ferite.
- Non abbiamo trovato alternative purtroppo... Durante il combattimento ci siamo accorti che ero l'unico in grado davvero di ferirlo, e cercare di colpire Slade stesso era pressoché impossibile a causa di uno scudo d'aura oscura.
- Un golem d'ombra e uno scudo per il contraente... Chi ha creato quella sciarpa ci ha pensato bene.
- Già...
- In un certo senso è una fortuna che siate stati voi a trovarvelo contro: non so quante vittime avrebbe potuto fare se fosse rimasto in circolazione.
- Esattamente, - sottolineò Kenji, - e Chansey è venuta qua facendoci una sfuriata, dicendo che avremo potuto chiamare rinforzi.
Senza girarsi verso il Legnogeco, Mawile dissentì.
- E' ha ragione: il fatto che eravate gli unici a poter fare qualcosa non vi dava il diritto di suicidarvi. E se non fosse andata bene? Cosa avreste raccontato a noi? Ammesso che sareste stati ancora vivi...
- Tsk! Sfido io a trovare dei Kodamon a Brusilia a parte noi che avessero avuto abbastanza palle per affrontare quella bestia! Se non era per noi...
- SE NON ERA PER VOI! PARBLEU! E' un miracolo che io sia riuscito a fare qualcosa... Non ho dormito stanotte per quella cosa, se è anche definibile come "qualcosa".
- Non so se picchiarti per la tua codardia o per la tua modestia, - commentò il Legnogeco, - se non era per il tuo Kōsui altro che muffin alla Baccacrela: avresti potuto avere una bella frittella di Riolu, per colazione.
Shinso rimase un attimo interdetto prima di rispondere.
- (M-mi ha appena fatto un complimento?!?!?!?)
Cercò di calmarsi per evitare reazioni esagerate.
- *cough cough: senza il vostro sangue freddo sarei scappato a gambe levate. Mi fermo qui però: non voglio che tu ti rimangi il complimento implicito che mi hai appena fatto!
- Fai bene: sarà l'ultima volta che te lo farò.
- EXCUSE MOI?!?! VORRESTI INSINUARE CHE NON MERITO COMPLIMENTI, SOTTO SPECIE DI DRAGO?
- Esattamente quello che ho detto, Froggy viscido.
- PUAH! SE NON ERA PER ME E LA MIA LINGUA SARESTI CARNE DA MACELLO!
- EH!?!??! HAI IL CORAGGIO DI PRENDERTI PIU' MERITI DI QUANTO SIA NECESSARIO?!? IMPARA A STARE AL TUO POSTO, INUTILE FROGGY!
- TI AMMAZZO QUI ED ORA, BYAKUKEN KENJI!
- FATTI SOTTO, MIZUKAGE SHINSO!
Di fianco a loro, il capitano tremava tra le sue medicazioni.
- (Porca misera... se solo non fossi bendato!)
Al posto del piccolo licantropo, fu la pokémon Ferromascella ad impartire una lezione ai due: con la rapidità di un combattente, tirò una Metaltestata al ninja, mentre usò uno Sgranocchio per afferrare lo spadaccino e sbatterlo di prepotenza contro il muro. Entrambi subirono un danno considerevole: ella non si trattenne minimamente nonostante fossero dei malati in recupero.
- L-la douleur...
- EHI, BRUTTA PU***NA! PERCHE' CONTRO SHINSO HAI USATO UNA MOSSA NON MOLTO EFFICACE E A ME INVECE HAI SBATTUTO CONTRO IL MURO CON LA TUA BOCCA DEL CAZZO?
L'archeologa guardò con occhi ricolmi di rabbia il Grovyle disteso a terra. Poche persone erano in grado di suscitare paura al pokèmon Legnogeco quanto l'archeologa del GIK. Trasudava dalle pupille istinto omicida: gli occhi erano spalancati, le pupille strette come un Gyarados in Oltraggio e dalla sua figura si poteva intravvedere un demone con le corna attorcigliate.
- Come... mi hai chiamata?
- E-ehm... N-non ho detto n-niente... - disse Kenji, contrattando per la sua misera esistenza, - S-sei b-bellissima... D-davvero!
Rukio rimase in silenzio di fronte a quell'atmosfera diabolica.
- (N-nuova regola... Mai fare arrabbiare il vice-direttore...)
- Uff... Che spina nel fianco che sei... Prima mi impesti la biblioteca di Baccakebia , poi questo! Se non fossi un membro del nostro Rukio, ti avrei già sbattuto fuori a testate!
La Baccakebia aveva un odore orrendo e pungente, classificabile come "da risvegliare i morti". Non era di certo il migliore degli odori da avere in un luogo dove, di norma, ci si dovrebbe rilassare.
- Ad ogni modo... Voglio sapere cosa hai intenzione di fare, - disse, rivolgendosi al pokémon Emanazione.
- E-eh?
- Credo di saperlo già, ma voglio sentire da te se siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
Per quanto una donna meticolosa ed ordinata, ella non era brava ad avere la calma necessaria ad affrontare certe situazioni. Il carico di informazioni che era stato dato al piccolo licantropo non era tale per poter avere una risposta immediata. E di fatti, egli si ritrovò in difficoltà.
- Cosa fare... Cosa fare... - disse il piccolo licantropo, grattandosi la testa con il braccio fasciato.
Stette in silenzio per qualche secondo, prima di rivolgersi di nuovo alla segretaria.
- Mi ci vorrà... un po', se non ti dispiace.
- Prego. Oggi ho giornata libera.
Dopo aver abbandonato in questo modo il suo ruolo di interlocutore, prese una sedia di legno lì vicino, sapendo quello che l'aspettava. Il Riolu non disse una parola: dopo essersi messo la mano sinistra sotto il mento, egli abbassò lo sguardo verso le lenzuola, entrando nella riflessione più totale.
Era fatto così: aveva bisogno di riflettere bene, prima di organizzare un piano. Pensava a lungo da ogni angolazione, cercando una risposta che potesse avere la sua logica anche in materie che sembravano non avercene.
C'erano tante cose che non li tornavano, ma quello che lo aveva lasciato sbigottito di più era il fatto delle componenti organiche nelle sciarpe. Per la scritta chiunque l'avrebbe paragonata ad un avvertimento, per spaventare chi entrasse in possesso della sciarpa. Ma avendo avuto un'esperienza diretta di quello che erano in grado di fare, lo ricondusse più ad una sorta di incantesimo, le cui parole erano funzionali alla ragione del loro utilizzo. Tra le parole utilizzate, solo una parte poteva alludere ad un processo meccanico.
- ("Forze oscure onnipotenti, sorgete e punite gli stolti, e datene il sangue al giullare"...)
Poi, il suo pensiero si rivolse al fatto di averne trovate due: riteneva inquietante l'idea che esistesse un oggetto simile anche in quantità maggiore, e che con altrettanta facilità potesse incrementare le potenzialità del pokémon che la indossava. Come avevano fatto Slade e Rokujo a mettere le mani su tale potere? Dove avevano trovato tale oggetto di distruzione, e perché non se ne era sentito parlare prima?
- (Ci sono tanti interrogativi ma, per fortuna... la chiave è molto più semplice di quello che uno può pensare...)
Alzò lo sguardo, puntandolo verso l'archeologa.
- Come... è fuggito di prigione, Slade?
- Uh? Perché ti serve saperlo?
*********************** NOTE DELL'AUTORE *************************
- Explaining:
- Legenda:
Kōsha: Sabbia Gialla
Tetsumi (鋼美): Bellezza d'acciaio;
- Curiosità:
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