Capitolo 13 - A Literal Firestorm
Shade non pensava di aver mai corso così veloce in vita sua. A malapena sentiva il dolore acuto ai muscoli delle zampe o i propri polmoni che bruciavano per la troppa aria inghiottita di fretta, ma il terrore... oh, quello sì che lo sentiva.
Dire che era sul punto di svenire non sarebbe abbastanza per descrivere quanto sentisse le budella strette in un gomitolo informe.
Deglutì a vuoto, a bocca asciutta, con il cuore che batteva a mille e sembrava uscirgli dalla gola. Non si sarebbe mai aspettato che una visita all'Imperatore potesse prendere un risvolto simile.
Rimase vicino a Ozaner il più possibile, anche se ogni tanto perdeva energia e si trovava costretto a rallentare. Puntualmente, quando accadeva, Athos lo spingeva in avanti con un colpo del muso o, più spesso, afferrandolo tra i denti e lanciandolo in avanti. Stavano correndo da almeno una quindicina di minuti, se non di più. Era normale essere stanchi.
Sicuramente Shade aveva meno resistenza nella corsa rispetto ad Athos, il quale si sentiva in dovere di dargli una mano per come poteva.
In quel momento, però, fu il Mightyena a rallentare, con la lingua penzoloni dalle mascelle e il respiro rumoroso.
"Non... Anf, non ce la faccio più! Quando arriviamo?!"
"Usa il fiato per correre e non per fare domande!" ruggì Ozaner da davanti, superando con un agile balzo uno stand di un mercatino piazzato quasi in mezzo alla strada. Athos e Shade optarono per aggirarlo, correndo accanto a diverse bancarelle e facendo lo slalom tra la gente per evitare di colpire qualcuno.
La cosa li rallentò e non poco. Il Mightyena ne approfittò per tirare un po' il fiato, passando dalla corsa a un trotto veloce. Non andava bene.
Shade si affiancò ad Athos, dandogli un colpetto con il muso alla spalla per incitarlo a continuare a correre. L'amico fece un rapidissimo cenno con la testa, accelerando nuovamente ed evitando per un pelo di colpire un Golurk di passaggio.
"Fate passare!" gridò Ozaner a pieni polmoni, scansando con una spallata un povero Ampharos che si stava semplicemente facendo i fatti suoi. "Siamo dell'Esercito! Sgomberate la strada, tutti quanti! È un'emergenza, muoversi!"
Come Mosè col Mar Rosso, Ozaner riuscì ad aprire un corridoio tra la folla con quelle urla terribili, e finalmente i tre poterono aumentare la cadenza della corsa. Non che facesse bene ai loro polmoni, ovviamente.
Sbucarono in una strada in salita molto più larga di quella che avevano preso, ma molto meno piena di cittadini rispetto all'altra. I tre superarono rapidamente l'ombra di una delle cabine della funivia.
Shade alzò lo sguardo sui cavi che si snodavano sopra alle loro teste. Stavano seguendo quel percorso da quando erano partiti, dato che a detta di Ozaner era il più veloce per uscire dalla città. Sicuramente meglio di rischiare di perdersi tra le vie di Sieria, no?
Secondo quanto gli era stato detto, ci sarebbero voluti ancora una ventina di minuti di corsa a quella velocità per raggiungere le mura della città e poter...
Perché stavano andando alle mura della città? Per trovare i rinforzi? Per scapparsene via?
Sicuramente se fossero usciti dal perimetro di Sieria quell'assassino non si sarebbe fermato, mortacci sua. Stavano scappando, ma dove esattamente? C'era un luogo sicuro in cui rifugiarsi?
Ozaner era passato a un piano di completa difesa e fuga. Sparpagliando la scorta per evitare di dare nell'occhio e prendendo la strada più veloce sicuramente avrebbe guadagnato un po' di terreno sull'assassino, anche se Shade temeva che quel piano non fosse di certo il migliore che la mente del Generale potesse progettare.
Ai confini della città, ovviamente, c'erano molte più guardie che potevano aiutarli. Forse era quello il piano di Ozaner, radunare il maggior numero di guardie e soldati possibile per scoraggiare il mercenario. Shade decise di fidarsi e di contare su quell'unica opzione che avevano. Quello o morte.
Improvvisamente, Athos emise un forte guaito e spalancò la bocca, guardandosi attorno con gli occhi sbarrati.
"AHH! CENERE, SEMI DI SESAMO, INCENSO!!"
Shade capì, Ozaner no.
L'Umbreon balzò di lato quasi istantaneamente, ma stranamente dall'alto non arrivò nessun colpo. L'assassino, evidentemente, aveva deciso di non attaccare ancora. Eppure era vicino, Athos ne riusciva a sentire l'odore tra i mille altri della città.
"Cosa vuol dire?! Athos?!" gridò Ozaner, portandosi accanto al Pokémon Morso. Il ragazzino ingoiò aria a bocca aperta, poi si voltò verso il Generale. Chiuse gli occhi per concentrarsi di più sulla traccia odorosa.
"Riconosco l'odore di quel tizio! È vicino, viene da dietro!"
"Da dietro?" ripeté il Luxray, voltando la testa per guardarsi alle spalle, e Shade istintivamente fece lo stesso. Sulla strada dietro di loro non videro niente, ma fu un rumore particolare a preoccuparli.
Un rumore metallico, il suono di una corda d'acciaio che viene tesa e poi rilasciata. L'unico cavo simile nei dintorni era quello della funivia. Sia Shade che Ozaner, ancora voltati, furono colti da un orrendo presentimento.
"Da dietro!" ripeté Athos. "Uh- no, ora da sopra! DA DAVANTI?!"
Tornarono tutti e tre a guardare nella direzione in cui stavano correndo nel momento esatto in cui il Blaziken nero toccò terra coi piedi. Era balzato da sopra il cavo della funivia per atterrare davanti a loro.
Senza un istante di esitazione l'assassino slanciò con rapidità un braccio in avanti e verso la faccia di Shade; fu una frazione di secondo, ma l'Umbreon riuscì chiaramente a vedere che tra le dita stringeva il falcetto khopesh che fino a poco prima portava al fianco.
Shade riuscì a indietreggiare di quel tanto che bastava giusto per non farsi infilzare le cervella, ma la lama nera riuscì comunque a fargli un profondo taglio perfettamente orizzontale per tutta la larghezza della fronte, dal quale subito sgorgò un denso rigagnolo di sangue.
"Ah-!"
Si sentiva come se fosse appena stato tagliato dal bisturi di un chirurgo. Quella spada era fatta di un materiale molto più affilato del metallo.
"Oh merda, porca troia!" inveì Ozaner, tirando una zampata ad artigli sguainati verso il mercenario, il quale fece un saltello indietro per evitarlo. Shade vacillò all'indietro, stordito dal colpo e leggermente accecato dal sangue che gli colava sugli occhi.
Athos lo raggiunse, piazzandosi al suo fianco e drizzando la pelliccia sulla schiena. Il suo muso si accartocciò e le sue orecchie si abbassarono, in un atteggiamento di paura aggressiva verso il nemico. Alcuni passanti urlarono nel vedere tutto quel sangue, e la strada non ci mise molto a svuotarsi.
Il Pokémon Lucelunare si passò una zampa sul muso, cercando di pulirsi e per tornare a seguire i movimenti dell'avversario. Strinse i denti per il dolore, ma al contempo trattenne un conato di vomito per la paura. Non avevano altrove dove scappare, in quel momento. Erano totalmente alla mercé del Blaziken.
Il nemico sembrava messo maluccio. Evidentemente aveva preso diversi colpi da parte dei comandanti rimasti indietro, ma se era riuscito a raggiungere i tre in fuga voleva dire due cose; o aveva vinto e li aveva uccisi tutti o era scappato via dal combattimento per terminare il lavoro.
Molleggiò per un paio di secondi sulle gambe robuste, poi si lanciò addosso a Ozaner mirando alla sua testa con il falcetto.
Il Luxray si fece da parte con una rapidità impressionante, mettendo forza nelle zampe posteriori e assaltando il nemico dal basso verso l'alto, colpendolo in pieno petto e gettandolo in terra sotto di sé. Rapidamente il mercenario sollevò le gambe e gli tirò un poderoso calcio sull'addome, facendolo volare in aria.
Shade e Athos non poterono fare altro se non rimanere a fissare impotenti il Generale che agilmente si rimetteva in piedi e ripartiva all'attacco. Sollevò una zampa e vibrò un colpo mirato all'addome dell'avversario, il quale riuscì a malapena a pararlo usando la spada. Gli artigli del leone scivolarono sulla lunghezza dell'arma, producendo un acuto rumore molto fastidioso.
"Mi sembra stupido presentarsi a un combattimento con una spada in ossidiana. Un altro colpo laterale e te la spezzo." ringhiò Ozaner, e per risposta il Blaziken gli tirò un calcio sul petto, facendolo indietreggiare. Con un abile colpo di spada tranciò via di netto la punta di un orecchio del Luxray.
Il Pokémon Occhiluce mosse l'orecchio colpito con una smorfia, scrollandosi il sangue di dosso e portandosi con qualche rapido passo tra il mercenario e i due ragazzini, facendo loro da scudo.
"Ti dò credito, è affilata."
In un'improvvisa esplosione di elettricità la criniera di Ozaner iniziò a sfrigolare terribilmente e ad emettere forti scariche. Il Luxray abbassò la testa, mentre i piccoli fulmini che gli illuminavano il capo danzavano sulla sua pelliccia.
"Non pensavo che avrei usato questa mossa dopo anni, sono arrugginito... ma d'altronde devo neutralizzarti il prima possibile."
Shade sussultò, facendo un cenno silenzioso verso Athos per dirgli di farsi indietro assieme a lui. Sicuramente il Generale non ci sarebbe andato piano, sarebbe stato saggio allontanarsi. Difatti, la conferma a quel pensiero non tardò ad arrivare.
Le scariche elettriche si intensificarono, scendendo per il corpo, il busto e le zampe anteriori di Ozaner con dei forti scoppiettii. Il Generale sguainò gli artigli, illuminati di un'energia elettrica pari a quella che inondava tutto il suo corpo.
Con un rombo di tuono le sue zampe e la sua criniera iniziarono a sprizzare una quantità impressionante di fulmini, e la tensione elettromagnetica nell'aria aumentò così tanto da arruffare le pellicce di Shade e Athos poco distanti.
Con una velocità temibile Ozaner si scagliò in avanti, impennandosi sulle zampe posteriori e spalancando le fauci.
"ASSALTO FRONTALE, STILE GRANATA!"
Anche più veloce dei tempi di reazione del Blaziken il Generale si buttò contro di lui, saltandogli addosso e aggrappandosi con le unghie alle sue spalle. Facendo così, una potentissima scarica elettrica folgorò il Pokémon melanico, il cui corpo improvvisamente si irrigidì.
Lanciò un grido di dolore quando Ozaner gli affondò le zanne nel collo, stringendo con forza.
"TI SPEDIRÒ ALL'INFERNO DA CUI PROVIENI!"
Shade rimase a fissare la scena, impietrito. Non pensava che avrebbe mai visto una scena del genere, ma era sicuro che, se Ozaner avesse continuato così, avrebbe sicuramente ucciso il mercenario. L'Umbreon non sapeva se esserne contento o no.
Accanto a lui anche Athos stava fissando con tanto d'occhi la scena, trattenendo il fiato.
Finalmente accadde qualcosa. Con una smorfia di dolore il Blaziken sollevò lentamente le braccia sopra la propria testa, impugnando l'elsa del falcetto khopesh e puntando la lama verso il basso. Rantolò per un paio di secondi, cercando di sopportare la scarica elettrica ancora un altro po'.
Con un colpo secco piantò la corta spada tra le scapole di Ozaner, che ruggì per il dolore e la furia, interrompendo la scarica e cercando di sottrarsi. Il mercenario strappò la lama di ossidiana dalle spalle del leone, tirandogli un calcio nello stomaco e gettandolo a terra.
Sotto al corpo di Ozaner si raccolse una pozzanghera di sangue, ma il Generale aveva ancora spirito combattivo. Cercò di rimettersi sulle zampe per ripartire all'attacco seppur gravemente ferito, ma l'altro gli tirò un colpo col tallone sul punto colpito con la lama.
Il Pokémon Occhiluce storse il naso per il dolore, voltandosi verso i due più giovani con le zanne scoperte. Nei suoi occhi Shade vide la disperazione del fallimento.
"VELOCI, CORRETE!" gridò il Generale, piantando le unghie nel terreno e producendo con gli artigli uno stridore sulla roccia dei sanpietrini. "HA PERSO UNA NOTEVOLE QUANTITÀ DI ENERGIE!"
"Ho perso solo la pietà." disse l'altro, tirandogli un forte calcio e spedendo il corpo del Luxray a sbattere contro un muro poco distante. Questi cercò di rialzarsi, ma dopo ben poco crollò in terra, indebolito.
"Quella ferita non è mortale. Per un po' muoverti ti sarà impossibile." precisò il Blaziken, scrollando la propria spada per pulirla dal sangue.
Vacillò per un istante a causa dei danni incassati, riacquistando però l'equilibrio in poco tempo. Le sue piume erano irte per l'attacco appena subito, ma per il resto non sembrava troppo debilitato. Era come se fosse semplicemente stanco.
"Siete tutti molto forti..."
Emise uno sbuffo affaticato, ma trovò presto la compostezza e si voltò verso i due ragazzini, puntando lo sguardo su Shade. L'Umbreon lo guardò, evidentemente terrorizzato. Voleva scappare, ma ancora una volta il suo corpo era troppo irrigidito dalla paura per muoversi. Athos si strinse a lui, tremando violentemente da capo a piedi.
"NO!" gridò Ozaner, facendo l'ultimo strenuo tentativo di alzarsi, ma il mercenario non lo ascoltò. Si fiondò verso Shade con la lama puntata verso di lui, pronto a finire quello che aveva incominciato.
L'Umbreon gridò, cercando di sottrarsi d'istinto assieme ad Athos, ma quando capì di non avere praticamente speranze incassò la testa fra le spalle e chiuse gli occhi di colpo. Prese un respiro profondo e si preparò a non compiere mai più quel gesto tanto elementare, tanto semplice. La sua vita finiva quel giorno. Punto. Non si tornava indietro.
Avrebbe tanto desiderato che qualcosa potesse fermare il mercenario.
Sentì un calore insolito sprigionarsi da vicino alle proprie zampe, poi un bagliore e una zaffata di aria calda gli investirono viso e pelliccia. Ebbe il coraggio di aprire gli occhi, e rimase a bocca semiaperta nel vedere una barriera di alte fiamme dritta di fronte a loro, a schermarli dall'attacco del Pokémon Vampe.
Athos a sua volta aveva le mascelle spalancate, e nei suoi occhi lucidi la luce del fuoco si rifletteva danzando in mille forme. Il Mightyena si voltò verso l'amico.
"Sei stato tu."
"Cosa?! Io non ho fatto nulla!"
"Sei stato tu, ti dico! Shade, sei tu il Prescelto, io sicuramente non sono stato!"
Detto questo Athos gli diede un colpo sul fianco e lo fece spostare di lato. Sul suo muso era dipinta un'espressione di purissima euforia e gioia, probabilmente data dall'adrenalina del momento e dalla speranza di vivere riacquistata.
"Ne parliamo dopo! Ora scappiamo, veloce!" gridò, voltando la coda per provare a fuggire lungo la strada nella direzione opposta da cui erano venuti, ma sfortunatamente per loro non avevano contato un dettaglio importante.
Con un agile salto il mercenario scavalcò sia il muro di fiamme che i due ragazzini, piazzandosi nuovamente di fronte a loro e mettendoli con le spalle al fuoco.
Rimise la propria spada nel fodero, guardando Shade dritto negli occhi. Ancora una volta l'Umbreon si sentì inchiodare da una sensazione di malessere, ma cercò di sostenere il meglio possibile il suo sguardo.
Contrariamente a quanto Shade si sarebbe aspettato, il Blaziken nero non lo assalì subito. Invece fece un mezzo inchino davanti a lui, cosa che sorprese di molto il giovane Pokémon Lucelunare.
"La tua è stata un'audace e splendida tecnica. È stato un onore vederla in atto." disse, per poi tornare su dritto. "Spero che tu capisca che non hai fatto nulla di male. Semplicemente sto adempiendo al mio compito."
Shade non pensava che la morte potesse avere un lato così cortese. Rimase a fissarlo con le sopracciglia aggrottate e piene di sangue, confuso da quel suo improvviso cambio di atteggiamento. E poi, tecnica? Ma dove? Non sapeva manco come avesse fatto.
Il mercenario fece un passo verso di lui.
"Permettimi di spezzarti il collo. Non soffrirai."
"No che non te lo permetto!" gridò Shade, indietreggiando ulteriormente e lanciando un'occhiata al muro di fiamme dietro di loro. Si stava abbassando, ed era visibilmente sul punto di spegnersi. Tornò a guardare nella direzione dell'assassino, il quale non aveva ancora distolto il suo serissimo sguardo da lui.
Le zampe dell'Umbreon iniziarono a tremare e i suoi occhi si fecero lucidi. Cercò di scacciare quella sensazione di terrore e spossatezza. Sentiva come se potesse svenire da un momento all'altro.
Si piegò leggermente in avanti, socchiudendo gli occhi.
"Ti prego, lasciami in pace..."
L'altro esitò per un istante o due, arretrando leggermente.
Non appena si fece nuovamente avanti Athos scattò in avanti con un ringhio, facendo schioccare a vuoto le mascelle contro il petto del mercenario. Questi arretrò leggermente mentre il Mightyena sputava un paio di piume nere.
"Siete... ostinati."
"Certo che siamo ostinati!" latrò Athos, facendo un passo indietro, ma senza perdere la sua spavalderia. Shade lo fissò, a metà tra il terrorizzato e il sorpreso, colto dall'ammirazione. "Di vita ne abbiamo una sola! Tanto vale difenderla fino allo stremo!"
Il Mightyena dilatò le narici e il suo muso si tese quasi impercettibilmente. Lanciò un'occhiata verso Shade e poi verso il muro di fiamme alle loro spalle. Esso si era ridotto ormai a qualche piccola fiammella che bruciava i ciuffetti di muschio ed erba tra i sanpietrini, per cui non era più un grande ostacolo.
Shade comprese che Athos aveva sentito qualcosa di importante. Ricambiò la sua occhiata con un'espressione confusa, ma il Pokémon Morso non rispose.
Senza il minimo preavviso Athos saltò contro il Pokémon melanico, cercando di addentarlo a una spalla, ma l'altro riuscì ad evitarlo scartandosi di lato.
"Vuoi sconfiggermi da solo?" domandò il mercenario, senza contrattaccare e limitandosi a schivare un altro colpo.
"Non ho uno straccio di speranza!" gridò Athos, mordendo l'aria un'altra volta prima di scattare via e tornare al fianco di Shade. "Ti sto solo facendo perdere tempo!"
"GRRAAAAHH!"
Con un grido bellicoso e un fracasso da fare invidia alla campana di una chiesa, Sayf si avventò sul Blaziken dopo essere sbucato da un vicolo laterale. Afferrò con due mani il collo del mercenario, sbattendolo sul terreno con forza e schiacciandolo con tutto il suo peso.
"Preso! Ah, non ci speravo manco più." disse il Generale, sopportando ad addominali serrati una serie di calci da parte dell'avversario, che tentava disperatamente di liberarsi. Il Generale si voltò verso Shade e Athos, inarcando un sopracciglio. "Grazie per averlo tenuto impegnato, ragazzino. Voi due? Tutto bene, per il resto?"
No guarda, tutto benissimo, ci stavamo prendendo tranquillamente un tè in compagnia.
Shade era tentato di rispondergli in malo modo direttamente con quel pensiero, ma si trattenne a malapena quando vide arrivare anche Wystan. L'Infernape era gravemente ferito, ma ancora in piedi.
Si avvicinò ai due, controllando con un'occhiata la ferita sulla fronte di Shade.
"Nah, smetterà tra poco di sanguinare." constatò, facendo un sospiro sollevato. "Sei un ragazzino fottutamente fortunato. Ti giuro."
Shade aggrottò le sopracciglia. Venire attaccato da un mercenario ed essere stato sull'orlo della morte almeno tre volte in neanche mezz'ora non era esattamente la sua idea di "fortuna".
Sobbalzò, ricordandosi un dettaglio importante, e si voltò nella direzione in cui giaceva Ozaner.
"Ozaner è..."
"Oh, merda!" gridò Wystan, correndo verso l'amico. Il Luxray era accasciato a terra, con gli occhi chiusi e la schiena imbrattata di sangue. Per un istante Shade temette il peggio. L'Infernape si chinò rapidamente sul leone, appoggiando un orecchio al suo costato e rimanendo in ascolto per qualche secondo.
Si tirò su, sospirando sollevato.
"Ha solo perso i sensi..."
"Vedo che il nostro amico qui si è scatenato." disse Sayf, tornando ad abbassare lo sguardo sul mercenario. Strinse la presa sulla sua gola con una mano, sollevandolo da terra con ben poca gentilezza. L'altro iniziò ad agitare convulsamente le gambe, aggrappandosi al braccio di Sayf con le mani artigliate per farsi mollare, mentre boccheggiava in cerca di aria.
"Non fai più tanto il gradasso, eh, coscette di pollo?" sibilò Sayf, serrando le dita attorno alla gola del mercenario, il quale ormai emetteva dei rantoli per respirare.
"La farò breve, così poi ti soffocherò in pace." disse il Generale d'Armata, allentando di pochissimo la propria presa sul collo del nemico giusto per farlo respirare. Quest'ultimo inghiottì avidamente aria, continuando ad agitarsi finché Sayf non strinse nuovamente la presa.
"Come ti chiami? Per chi lavori, esattamente?"
L'altro non replicò, chiudendo gli occhi e stringendo con forza il becco, per poi piegare le ginocchia contro il busto. Sayf lo scrollò con forza, dato che stava iniziando a perdere la pazienza, e lo sbatté contro il muro più vicino.
"Ti ho fatto una domanda, schifoso verme strisciante, e ti conviene rispondere prima che ti sbatta in gattabuia oppure direttamente dal nostro benedettissimo Signore Arceus."
La risposta del mercenario arrivò in una forma decisamente inaspettata; con un leggerissimo sfrigolio, le sue piume nero pece si incendiarono tutto d'un colpo, ma Sayf non lo lasciò andare.
Le brucianti fiamme che circondavano il corpo del mercenario ascesero verso l'alto, prendendo per un istante la forma di quattro spade per poi svanire nell'aria.
"Danzaspada? Sul serio? Nelle tue condizioni?" domandò Sayf, inarcando un sopracciglio. "Sei così sicuro di poter combattere ancora? E va bene."
Sfruttando il suo vantaggio di posizione Sayf lanciò in aria l'avversario, afferrandogli poi una caviglia con la mano destra.
"Vedrò di conciarti così male che mi implorerai di ucciderti, allora!"
Sollevando l'altro braccio per controbilanciare, con tutta la forza di cui era dotato Sayf gettò il Blaziken contro il terreno, stampandogli la faccia sulle pietre del selciato.
"E uno!"
Lo sollevò con uno strattone, facendogli fare una parabola sopra la testa e gettandolo sui sanpietrini dall'altra parte. L'impatto fu tanto forte da far crepare il terreno sotto al fianco del mercenario.
"E due!"
Il Blaziken nero provò a rannicchiarsi, ma Sayf lo tirò nuovamente su e continuò a sbatterlo a terra diverse volte, ognuna con un po' più di forza della precendente.
"E tre! ...Quattro! ...Cinque! ...E sei! ...E sette!"
Ogni tanto, a intervalli di qualche istante, il melanico provava a usare Danzaspada, ma dato che era immobilizzato e stava venendo sbattuto come un uovo Shade non ne vide il punto.
"Sayf, basta così!" gridò Wystan, il quale stava osservando la scena con gli occhi sgranati. "Di questo passo lo ucciderai!"
"È quello il piano! ...Otto! Nove...! ...Dieci! E undici!"
Il Kommo-o lanciò per l'ultima volta il Blaziken sul terreno ormai ridotto in pezzi, lasciandolo ad annaspare in una pozzanghera di sangue scuro. Anche il Generale era senza fiato, ma almeno era messo meglio.
Senza mollare la caviglia del Vampe, Sayf emise un sogghigno.
"Però, certo che sei resistente." ansimò, riprendendo fiato. "Ti ho scagliato a terra undici volte e ancora non sei morto. Ma penso che gran parte delle tue costole siano ormai polvere. Adesso, anche se riuscissi ad alzarti, saresti lento e di molto indebolito."
L'altro strinse il becco, poi sputacchiò un grumo di sangue misto a polvere davanti a sé. Spostò lo sguardo verso Sayf, mettendo forza nei muscoli per rialzarsi.
"Dodici..."
"Huh?" ribatté l'altro, storcendo il naso.
Il Blaziken inarcò la schiena sostenendosi con le braccia, riprendendo fiato per quanto possibile.
"Provate ad arrivare a dodici, Generale...!"
"Ti piace proprio farti male, eh?" ringhiò il Generale, tirando un altro strattone e sollevandolo da terra. Con un mezzo ruggito lo buttò nuovamente a terra, e a quel colpo il cratere sul selciato si allargò di molto.
Sayf si fece indietro, quasi senza fiato, osservando il nemico rannicchiarsi su sé stesso, diventando come un grosso riccio nero. Shade riuscì chiaramente vedere la cadenza del respiro del mercenario aumentare. I suoi polmoni stavano avendo dei rapidi spasmi, probabilmente stava soffocando.
Non era improbabile. Le costole rotte avrebbero potuto perforargli i polmoni, e allora addio.
A un certo punto, l'Umbreon riuscì chiaramente a vedere che il Pokémon Fuoco/Lotta si stava rialzando.
Puntellò le mani a terra, lottando contro le proprie ferite per rialzarsi mentre che il suo sangue si raccoglieva sotto di lui, gocciolando dal suo petto e dal suo volto.
"Impossibile!" tuonò Sayf, allargando le braccia e gonfiando tutti i muscoli del corpo, con visibili vene pulsanti sulla fronte. "Sei ancora vivo! Come?!"
Il Blaziken si chiuse nelle spalle, portando le braccia davanti a sé e piegando le ginocchia, ogni tanto sputando del sangue. Shade e Athos si scambiarono un'occhiata spaventata, tornando poi a osservare la scena.
Anche Sayf e Wystan parevano, più che sorpresi, irritati. Quel tizio era appena stato sballottato in giro, era in punto di morte e aveva il coraggio di rialzarsi per prenderne ancora?
Sayf gli tirò un calcio nello stomaco, e il mercenario si portò le braccia all'addome, trattenendo un conato di vomito.
"Urgh..." sibilò l'assassino, piegando un ginocchio e tirandosi in piedi con un po' di difficoltà. Nonostante le costole rotte, però, riuscì a rimettersi in piedi.
"Ma che cazzo sei?" ringhiò Sayf, facendo un passo indietro mentre l'altro ritrovava la compostezza, cercando di rimanere su dritto. "Con tutte le botte che ti abbiamo tirato avresti almeno dovuto essere svenuto!"
"Vi pare... che io sia così facile da buttare giù, Generale?" domandò il mercenario, passandosi lentamente le mani sul petto per levarsi la polvere e i detriti di dosso. "Come avete detto... non sono un mercenario da quattro soldi."
"Non fare tanto il disinvolto." disse Wystan, facendo un passo verso di lui. Lo esaminò da cima a fondo con un'occhiata, per poi tornare a guardarlo dritto in volto. "Ti stai trattenendo a malapena dal piegarti in due e urlare dal dolore."
Il Blaziken aggrottò le sopracciglia in un'espressione visibilmente seccata.
"Non sono mai stato bravo con i bluff." disse, portandosi una mano al fianco e facendo una smorfia di dolore. "Comunque, più danni mi infliggete e più tempo passa, più sarò un avversario complicato."
Sayf assottigliò lo sguardo, pretendendo risposte con un'occhiata. Passarono un paio di secondi prima che il Generale sbarrasse le palpebre, realizzando dell'immensa cazzata che aveva appena compiuto.
"Porca puttana."
"Avete realizzato, vedo."
"Acceleratore e Danzaspada!"
In un battito di ciglia il Blaziken tirò un cazzotto nello stomaco di Sayf, con così tanta forza da spedire il Generale diversi metri più indietro, sollevando un polverone.
L'abilità del Blaziken, Acceleratore, non aveva fatto altro che aumentare la sua velocità per tutto il tempo della battaglia, finché questa non aveva raggiunto il suo massimo. Inoltre, usando Danzaspada in successione, aveva aumentato la propria potenza di Attacco. Shade ne era sorpreso. Era come se il mercenario si aspettasse che la lotta avrebbe preso quella piega sin dall'inizio.
"Gagh-! Piccola peste!" gridò il Kommo-o, facendo per avanzare, ma non riuscendo ad alzare un piede abbassò lo sguardo, rimanendo di stucco nel vedere entrambe le proprie zampe conficcate fino al ginocchio nel terreno.
Quando la polvere data dal colpo si diradò, fu visibile un lungo e profondo solco che seguiva il tratto di strada raschiato dagli artigli del Generale.
"Oh, merda."
Wystan cercò di fare in modo di lasciare tempo a Sayf per riprendersi dal colpo, saltando verso il mercenario e provando a colpirlo con un calcio, dato che le braccia erano inutilizzabili. Essere un primate e avere piedi equivalenti alle mani doveva essere vantaggioso.
Chiuse le dita del piede a pugno, cercando di colpire il costato già fracassato del Blaziken, il quale però intercettò facilmente il colpo. Dopo un rapido colpo della mano il Pokémon nero tagliò con gli artigli affilati la vecchia cicatrice che Wystan aveva sul fianco, spargendo a terra del sangue.
Gli afferrò la coda con la stessa mano e gli diede uno strattone, buttandolo a terra lungo disteso.
"Bastardo!" ringhiò Sayf, strappando la gamba sinistra dal terreno e partendo alla carica, abbassandosi come se avesse voluto colpirlo con la pura forza di una testata. Invece portò la coda in avanti, balzando in aria e chiudendo i pugni.
"Prendi questo! ZUFFA!!"
"Inoltre." fece il Blaziken, deflettendo con un braccio un pugno sferrato dal Kommo-o. "La mia abilità e Danzaspada non sono stati gli unici fattori che mi hanno dato un potenziamento."
Sayf riuscì ad afferrargli il costato con la mano libera, pronto a spappolargli definitivamente un polmone, ma l'assassino spiccò un salto e gli tirò un calcio con Contropiede in pieno petto. Il Generale vomitò del sangue quando, al colpo, gran parte delle sue costole vennero spezzate. Tossendo con forza si piegò in due, cercando di recuperare il ritmo del suo respiro.
Il Vampe toccò terra coi piedi, spostando il peso da una gamba all'altra, vacillando appena per il dolore persistente.
Contropiede, una mossa che aumentava di potenza più l'utilizzatore era vicino alla sconfitta. Shade non si sarebbe mai aspettato che l'avrebbe usata, dato che solitamente i Blaziken avevano set di mosse ben diversi da quello. Era stato studiato apposta per distruggere ogni nemico che si trovava davanti, anche quando si trovava sul punto di morte.
Sayf si tirò in piedi, ansimando e appoggiandosi a un lampione per prendere fiato e scaricare il peso su qualcos'altro.
"Siamo diventati chiacchieroni, eh, coscette di pollo?" ringhiò il Generale, stringendo la propria presa sull'alluminio del palo. "Devo dirti che mi hai sorpreso. Ma anche io sono resistente."
Con un colpo secco del braccio, il Generale sradicò il lampione al quale era appoggiato, sollevandolo sopra la testa e vibrando un colpo verso il mercenario. Inaspettatamente, il Blaziken non si spostò in tempo e si prese un colpo di... palo della luce dritto sulla spalla. Fece una smorfia, afferrando il fusto del lampione con le braccia.
"State scherzando? Un lampione?!"
L'assassino storse il becco, piantando le unghie nel metallo come se fosse stato burro. I suoi polsi si incendiarono, e dopo aver fatto qualche passo avanti, aiutandosi col calore delle fiamme piegò in due la punta del palo.
Sayf sollevò le sopracciglia, osservando la sua nuova arma resa totalmente inutilizzabile, quindi la ritirò rapidamente e la piantò al suo posto. La struttura cigolò, inclinandosi un po' di lato.
"I vigili urbani e il Comune vorranno la mia testa."
Il Generale tornò a concentrarsi sulla lotta non appena il Pokémon nero balzò verso di lui, saltandogli prima al fianco e poi alle spalle.
Sayf cercò di colpirlo con un pugno, ma l'altro riuscì a scartarsi di lato e a saltare a piedi uniti sulla sua schiena, aggrappandosi da dietro al petto del generale.
"Dovreste far ricrescere le vostre scaglie prima di affrontare un nemico in battaglia." sussurrò il mercenario, piantando gli artigli affilati delle mani sullo sterno del Kommo-o e squarciando la pelle morbida fino alle spalle. "Vi servirebbe un po' di protezione! Le vostre cicatrici sono visibili!"
Grondante sangue, il Generale ruggì furioso, agitando la coda da una parte all'altra a causa della rabbia che lo aveva pervaso.
"Maledetto!" gridò, provando a dargli una manata per farlo cadere, ma il Blaziken si sottrasse prima di venire colpito. Con qualche saltello si allontanò di tre o quattro metri da lui, abbassandosi sulle gambe per continuare a lottare.
Improvvisamente, una lunga scheggia di ghiaccio gli sfiorò una guancia, strappandogli qualche piuma e andando in seguito a conficcarsi sul selciato dietro di lui.
Non appena i presenti alzarono lo sguardo verso il punto da cui era arrivata la scheggia, rimasero sorpresi nel vedere la Weavile del Concilio in piedi dritta davanti a loro, ancora con un braccio teso in avanti per il lancio del gelido giavellotto.
"Mannaggia... l'ho mancato."
"Va tutto bene, Rael. La prossima volta lo centrerai in mezzo agli occhi." la rassicurò una voce cavernosa ma allo stesso tempo cortese. Dal fondo della via, a passo tranquillo e abbastanza flemmatico, l'imponente figura del Nume del Gelo Kyurem si avvicinò alla Pokémon Lamartigli, fermandosi poco dietro di lei.
Il Leggendario emise un respiro di aria gelida, rimanendo lì a fissare i presenti. Salutò Shade e Athos con un cenno di una delle corte zampette anteriori, e i due ricambiarono scodinzolando e con un gran sorriso.
Shade alzò lo sguardo nel sentire una goccia di pioggia colpirgli il naso, vedendo che dei nuvoloni neri avevano iniziato ad addensarsi sopra le loro teste.
Kyurem sollevò il muso, facendo un risolino sottovoce non appena dal cielo iniziò un rovescio torrenziale, tornando a osservare il mercenario. Questi si era fatto indietro di un passo.
"Intanto che gli altri arrivano... perché noi non ci facciamo quattro chiacchiere?"
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