Capitolo 8: L'inizio del torneo - Prima Prova
«Ma da quanto cazzo stiamo camminando?!», protestò Durian. «Le gambe mi fanno un male tremendo! Oh, Santo Cielo, sento che sto per morire!».
«Non stai per morire, tirati su!», lo rimproverò Viola. «Stiamo camminando da sole tre ore, non è una cosa così stancante!».
«Forse non sarà stancante per te», le fece notare l'Allenatore, «che ti sei allenata in condizioni estreme, ma per me, è una grossa fatica!».
«Ah, eccola!», esclamò ad un tratto Viola, indicando un punto all'orizzonte. «Sciroccopoli! Fatti forza, Durian; ormai manca poco!».
«Sì... ti ricordi di Camelia, vero? E del suo manganello elettrificato?».
«Ma dai, non fare lo stupido», lo incoraggiò Viola, mentre si avvicinavano al grande arco che segnava l'entrata della città. «Ti pare davvero che una Capopalestra, che probabilmente ha impegni molto più importanti, resti ad aspettarci al varco con un manganello elettrificato?».
«Sì», rispose Durian. «Anzi, ti dirò di più; sono certo che ci stia aspettando al varco».
«E come fai a dirlo?», volle sapere la Burst Warrior. «Hai per caso un quoziente intellettivo tale da poter calcolare esattamente le azioni di qualcuno?».
L'Allenatore indicò un punto davanti a sé. «No. La vedo».
Era vero. Camilla era in piedi davanti all'arco. Nella sua mano destra, era saldamente impugnato un oggetto lungo e nero, la cui cima era avvolta da scariche elettriche.
«...merda», commentò Viola. «Ok, piano B».
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Dire che li aspettava con impazienza era un eufemismo. Li aspettava con ansia, il manganello elettrificato pronto ad infierire su coloro che l'avevano ridotta sul lastrico.
All'improvviso, vide una sagoma alta e snella avvicinarsi alle porte della città; man mano che si avvicinava, i dettagli risaltavano agli occhi della Capopalestra. Si trattava di un uomo che indossava un cappello, degli occhiali da sole e dei baffi finti. Spingeva un carrello, sul quale era posizionato un pacco con sopra scritto "Non capovolgere".
«Altolà», lo fermo Camelia. «I vostri infidi travestimenti non mi ingannano; so che siete voi. Rendetemi subito i miei soldi!».
«Non so di cosa lei stia parlando», rispose l'uomo baffuto, con una voce che non corrispondeva a nessuno dei suoi due "ricercati". «Io ho solo un pacco da consegnare».
«Ok; tu sei un tizio alto casualmente quanto due persone una sulle spalle dell'altra», esordì Camelia, «e hai l'ardire di presentarti qui, pensando di prendermi in giro, con la scusa banalissima del pacco per me?».
«Ma questo pacco non è per lei», spiegò l'uomo, aprendo lo scatolone. «Perché questo pacco è lei!».
Quando il cartone fu completamente aperto, dalla scatola emerse quella che sembrava essere la sosia in carne ed ossa di Camelia.
«IO SONO AILEMAC», gridò la sosia, «E SONO L'ESSENZA DEL MALE!».
Camelia rimase senza parole, tranne tre: «... ma che ca-».
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«Ha funzionato?», domandò Viola a Durian.
«Non lo so», rispose il ragazzo, sporgendosi dai cespugli. «Ora guardo».
Aveva funzionato; Camelia era lì, riversa sul pavimento, con la bava che le colava fuori dalla bocca, e Musharna che l'avvolgeva con il suo fumo onirico.
«Bella pensata, però, quella di mandare Musharna al posto nostro», disse l'Allenatore, dopo aver fatto rientrare il suo Pokémon, aver nascosto Camelia in coma ed essere entrato in città. «Starà bene... credo... spero... Ok, forse no».
«Ma chissenefrega di Camelia!», esclamò Viola. «Siamo tornati a Sciroccopoli! La città della ruota panoramica, della palestra di Camelia, dei Musical, del football Pokémon e dei Musical. Ora, dobbiamo soltanto cercare un distributore giallo con sopra scritto "Not a secret entry!"».
«Perché?», comandò Durian.
«Perché», spiegò Viola, incamminandosi e facendogli cenno di seguirla, «è l'entrata segreta per il Survival Burst Heart. Solo i Burst Warrior ne sono a conoscenza. Mica possono far entrare chiunque, scoppierebbe il caos!».
«Mi sembri stranamente ottimista riguardo a questo torneo».
«Considerando la scarsità di Burst Warrior al giorno d'oggi, sarà solo una questione di tempo e... bravura, ovviamente».
«Ti faccio notare», le ricordò l'Allenatore, «che sul nostro cammino abbiamo già incontrato altri quattro Burst Warriors! Fossi in te, non sarei così sicura!».
«Oh, suvvia». Viola si fermò davanti ad un distributore giallo, sul cui vetro era scritto, a caratteri cubitali, Not a secret entry. «Non potranno esserci più di... venti partecipanti!».
La Burst Warrior inserì dentro una banconota da mille yen, poi fece cenno a Durian di mettersi al suo fianco e digitò il numero 2-3-5-7-11-13.
«Cosa stai facendo?», volle sapere Durian.
«Inserisco la password. Reggiti», gli consigliò Viola.
«Perché, cosa sta per succedeAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!», gridò l'Allenatore. All'improvviso, sotto i piedi suoi e di Viola si era spalancata una botola, perfettamente mimetizzata nel cemento, che li fece sprofondare nell'oscurità. «MA CHE CAAAAAAAAAVOLOOOOO?!».
«Alza le braccia!», gridò Viola, mentre iniziavano a scivolare lungo uno scivolo di metallo scuro e lucido. «Così è più divertente!».
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Era un posto tranquillissimo. Almeno finché da un buco nella roccia non emersero una ragazza e un ragazzo, entrambi traumatizzati.
«...chiunque abbia inventato quell'entrata...», esordì Viola, scrollandosi come un Lillipup per liberarsi dell'acqua, «doveva essere un vero... pazzo... per pensare che un sistema di scivoli e pompe idriche sarebbe stato una buona idea».
«Concordo», disse Durian, «concordo. Comunque, dove... dove ci troviamo, adesso?».
Viola guardò verso est, e si trovò faccia a faccia con un gigantesco muro circolare di pietra. Sull'entrata c'era scritto "Survival Burst Heart Arena".
«Credo che siamo arrivati», concluse. «Ora, ribadisco che ci vorrà poco, ma che dovrò comunque sforzarmi, perché ci saranno al massimo trenta concorrenti, o forse trentadue».
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La folla era in delirio. Grida, urla, incitamenti, magliette, cappelli e talvolta cazzotti volavano da ogni parte. E tanti Burst Heart portati a mo' di gioiello, tipo negli orecchini o nei ciondoli.
Viola e Durian se ne stavano lì, impalati, vicino all'entrata.
«...merda», commentò la Burst Warrior, gli occhi sgranati e la scatolina contenente il Burst Heart stretta al petto Durian aprì la bocca, ma Viola gli impedì di proferir parola. «Durian... so già cosa stai per dire e... vuoi un consiglio? Non dirlo. Odio quando mi dicono "te l'avevo detto"».
«Io stavo per chiederti se secondo te vendevano frullati o noccioline, ma fa niente». L'Allenatore alzò lo sguardo, i suoi occhi erano incapaci di comprendere l'intero stadio in tutta la sua grandezza. «Secondo l'Interpoké, siamo fuori dalle mappe di Unima. Ma che razza di posto è?».
«Devono aver trovato un luogo molto isolato». Viola si incamminò a sinistra, verso le tribune. Si avvicinò ad un tizio pelato e gli chiese; «Dove ci possiamo iscrivere?».
Il pelato le sussurrò qualcosa in un orecchio. Durian la vide annuire, poi la Burst Warrior gli riferì che il banco delle iscrizioni era all'esterno.
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Viola fissò il modulo recante il suo nome, soddisfatta. Poi lo rimise nella borsa di Durian.
«Allora, che ne pensi?», chiese a Durian, che aveva preso posto accanto a lei sulle tribune. «Non è fantastico? Finalmente sto per realizzare il mio sogno!».
«Ok, ma poi cosa farai?».
«In che senso?».
«Cosa ne farai del premio? Cosa farai con la N.G.G? Cosa ne farai della tua vita?».
«Il premio lo devolverò in beneficienza. Poi tornerò al mio villaggio ed inizierò ad allenare la mia sorellina per fare di lei una Burst Warrior. Quanto alla N.G.G... farò perdere le mie tracce, sperando che non venga a cercarmi».
«Non sapevo avessi una sorella». L'Allenatore sembrava stupito. «Non ho visto nessuno a casa tua. A parte tua madre, s'intende».
«Caitsith era uscita a raccogliere bacche», spiegò la Burst Warrior. «Sai, è tornata proprio un attimo prima che io partissi. Era piuttosto insicura, e aveva paura che non tornassi più, quindi l'ho rassicurata dicendole che sarei tornata con una montagna di storie da raccontarle».
«Dovete essere davvero in buoni rapporti, voi due».
«Sì, andiamo piuttosto d'accor- aspetta, sta per iniziare la prima prova. Sarà meglio che vada a prepararmi... c'è una cosa che devo fare».
Viola si alzò e andò via, lasciando Durian da solo. L'Allenatore rimase bloccato per un attimo, poi si spaparanzò sul sedile. Viola era decisamente... difficile da inquadrare. Un momento sembrava volerti bene, e il momento dopo sembrava una specie di macchina da guerra che combatteva nel modo più da cazzona possibile. E c'era... qualcosa, in lei, qualcosa che Durian non riusciva bene a definire, ma era sicuramente qualcosa di bello. La sua indole battagliera era qualcosa di invidiabile. Durian si appoggiò allo schienale, le mani dietro la testa e lo sguardo volto al cielo; sarebbe stato bello se, dopo il torneo, si fossero tenuti in contatto...
All'improvviso, un Castform Forma Pioggia apparve nel bel mezzo dell'arena; iniziò ad agitare le sue braccine corte, e una nuvola scura si fermò sopra lo stadio. Dalla nuvola emerse un Bronzong che, usando flash a mo' di riflettore, creò un cono di luce. In mezzo a quel cono, si materializzò una donna alta, sulla ventina, con lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo, occhi color rubino e... un abbigliamento da showgirl, con tanto di cilindro, completo, scarpe di cuoio e bastone nero dotato di un'estremità a forma di pomolo argentato. Era seduta su uno Swanna. Poi gridò; «Che entrino... i nostri partecipanti!».
Ci fu una specie di rombo e all'improvviso, dai quattro ingressi dell'arena, fuoriuscì un centinaio di persone, tutte quante Burst Warrior e con il Burst attivo.
"Avevo in programma di diventare Campione della Lega", constatò Durian, fissando attonito la massa di uomini-Pokémon che si riversava nell'arena. "Questo chi se l'aspettava...".
All'improvviso, scorse la testolina viola e munita di orecchie appuntite di Viola. Riuscì a scorgere anche il suo volto, ma... non sembrava per nulla la Viola che aveva conosciuto! Portava i capelli corti fino alle spalle, e sul suo volto era impressa un'aggressività tale, che avrebbe fatto paura anche a Reshiram e Zekrom, i Draghi della verità e degli ideali.
"In effetti", rifletté l'Allenatore, "tenere i capelli lunghi in battaglia non è saggio, perché sono un punto di presa per l'avversario e ostacolano i movimenti... quindi, Viola li ha tagliati per un motivo di praticità. Astuta, la ragazza".
Improvvisamente, la presentatrice lanciò il bastone in aria, si calcò il berretto sulla testa, e sulle sua labbra comparve un sorriso beffardo.
«Ladies and Gentlemen», proclamò la presentatrice, «sono felice di sostituire mia madre Pauline nel darvi il benvenuto a questa fantastica, strabiliante, indimenticabile edizione del Survival Burst Heart. Sponsorizzato da HeatRan; vi sentite spesso stanchi, affaticati e infreddoliti? Bevetevi un bell'HeatRan, e farete il pieno di energie! Solo cinquemila yen a lattina! Lavenditaaiminorididiciottoannièseveramenteproibita eccetera eccetera! La partecipazione quest'anno è davvero incredibile, signore e signori, mi dicono dalla regia che parteciperanno addirittura cento concorrenti! Un numero tondo, eh? Be', speriamo porti loro fortuna, perché ne avranno bisogno, se vorranno vincere questo Survival... Burst... HEART! Sponsorizzato da HeatRan».
«SIETE CARICHI?», gridò poi la presentatrice. «SIETE PRONTI?».
La folla gridò all'unisono; «SÌÌÌÌÌÌÌ!»
«E ALLORA...», esordì Aki, «DIAMO INIZIO ALLE DANZE!».
Viola attese, ma non accadde nulla. Attese ancora. Ancora niente. Dopo un paio di minuti, tutti i partecipanti e gli spettatori fischiavano e protestavano, gridando cose del tipo "DOVE SONO LE LOTTE?!" e "VOGLIAMO IL SANGUE!".
«Momento, momento, momento», li placò Aki, esibendo le mani guantate. Si toccò un orecchio, e proclamò; «Mi dicono dal dipartimento tecnico che stanno avendo dei problemi... ci vorrà ancora un po'... la prova dovrebbe avere inizio più o meno...».
All'improvviso, il pavimento sotto i piedi di Viola e degli altri novantanove Burst Warrior crollò, rivelando sotto di esso quello che aveva tutta l'aria di essere un baratro oscuro e senza fondo.
«... adesso. Questa è la Sopravvivenza al Crollo Improvviso», spiegò la presentatrice in tono malizioso, riafferrando al volo il bastone che aveva lanciato prima. «Dovrete sfruttare i vostri Burst per evitare di cadere».
Un partecipante urlò: «E DILLO PRIMA, NO?! BRUTTA STRONZA!».
«Non per nulla si chiama "Crollo a Sorpresa"», spiegò la presentatrice. «Divertitevi!».
Viola iniziò a precipitare, ma fortunatamente si trovava abbastanza vicina alle pareti. Sfoderò gli artigli e vi si aggrappò, riuscendo, non senza molti sforzi, ad evitare la terribile caduta. Anche altri riuscirono a sopravvivere. C'era chi utilizzava un Burst di Tipo Volante, oppure uno di Tipo Psico. I meno fortunati, invece, o non ebbero abbastanza inventiva, o i loro Burst erano pietosi. Circa una settantina di concorrenti precipitarono nella voragine. Dopo un paio di minuti, Aki dichiarò terminato il tempo limite e, a bordo del suo Swanna, scese a recuperare i Burst Heart degli sconfitti. A Viola mancava quasi il respiro. Ora comprendeva il motivo per cui lo chiamassero "Survival Burst Heart". Lì si rischiava seriamente di morire! La Burst Warrior riuscì ad arrampicarsi su per la parete, e a raggiungere il bordo intatto dell'arena, dove avrebbero dovuto attendere la seconda prova. Viola si guardò attorno; no, c'era qualcosa di strano. Non era possibile che i membri della N.G.G. non si fossero fatti più vivi. Forse non sapevano della sua decisione... ma le sembrava improbabile.
"A meno che...", pensò, mordendosi il pollice, "a meno che non stiano partecipando anche loro! Ma certo; usano il torneo come copertura, approfittando del fatto che non conosciamo né i loro volti, né tantomeno i loro nomi! Queste sarebbero le condizioni ideali per un attacco a sorpresa... ma il momento è inopportuno. Se non sto facendo male i miei calcoli, aspetteranno una situazione di confusione generale per cogliermi di sorpresa... e Durian?! Non voglio che venga coinvolto in un qualche tipo di schermaglia, non avrebbe speranze contro un Burst Warrior esperto!".
Aki li pregò di attendere un paio di minuti, giusto il tempo necessario a far risalire un nuovo pavimento. Poi, degli uomini vestiti di bianco portarono nell'arena sedici scatole di legno, ciascuna grande come una piccola stanza. Ognuna era contrassegnata con una lettera diversa; A, B, C, D, E, F, G, H, I, J, K, L, M, N, O e P.
«In questo cappello», esordì la presentatrice, togliendosi il cilindro dalla testa, «sono stati messi trentadue biglietti. Ci sono solo due biglietti uguali per ogni lettera. Coloro che pescheranno una stessa lettera, verranno inviati nella scatola corrispondente. Per uscire, potrete spingere insieme i due bottoni posti all'estremità, collaborando e cavandovela entrambi».
La folla protestò con un sonoro "BOOOOOH!".
«Oppure», proseguì Aki, «potrete combattere fino alla sconfitta del vostro avversario e uscire. Le telecamere presenti nelle scatole serviranno a stabilire un'assoluta regolarità, nonché a fornire al nostro pubblico degli incontri memorabili!».
Viola deglutì; non sapeva perché, ma tutta quella storia di essere imprigionata con uno sconosciuto in una stanza chiusa, dalla quale forse non sarebbe uscita incolume, la spaventava. Aveva visto un film, da bambina, che si intitolava Sawk, dove molti individui venivano imprigionati in un labirinto di stanze pieno di trappole mortali, mentre un pupazzo di Sawk forniva loro "indicazioni" su come uscire. Gli spargimenti di sangue erano stati parecchi.
"Posso solo sperare", si disse, mentre assieme agli altri partecipanti infilava una mano nel cilindro di Aki, "di non finire in cella assieme a qualcuno di troppo forte... no, non devo abbattermi! Affronterò e sconfiggerò il mio avversario, qualunque esso sia!".
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«Non c'è motivo di andarci leggeri», sussurrò loro la donna. «Voglio che diate il massimo... e che vinciate, capito?».
I tre individui incappucciati davanti a lei annuirono; la penombra generata dalle gole del canyon copriva i loro volti.
«Boss, posso porle una domanda?», si levò una voce femminile. «Per quale ragione è interessata a quella ragazza?».
«Dovresti ben saperlo, Riposo», le rispose la donna. «Voglio il suo Burst Heart, più quello della Reticenza. Più ne abbiamo, più Burst Warrior possiamo formare. Ora, andate, e non deludetemi!».
I tre annuirono, fecero un inchino e sparirono. Mancavano tre ore all'inizio del torneo, e Alix era certa di poter contare su di loro; Riposo, Pazienza e Fede si erano dimostrati più volte validi componenti della N.G.G. Per loro sarebbe stato facile occuparsi di quella ragazzina.
"E finalmente avrà inizio la tua vendetta, Fraud", pensò la donna, "fratello mio. Finalmente vedrai spazzati via tutti coloro che si opposero al tuo progetto, ventuno anni fa. Ma io non fallirò; non ho bisogni di un potere talmente grande da pietrificare chi lo usa.. Io farò tutto a modo mio. E riuscirò dove tu hai fallito; creerò un invincibile esercito di Burst Warrior, e partirò alla conquista del pianeta! A volte mi chiedo... se tu avessi ascoltato il mio consiglio quella sera... chissà dove saremmo adesso, tu ed io?".
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Allora... dopo tanto tempo, eccomi qua! Cosa succede? Chi è il misterioso capo della NGG? Chi è Fraud? Quali altre insidie dovranno affrontare Viola e Durian? Chi sarà l'avversario della Burst Warrior per la seconda prova? Abbiate pazienza, e lo scoprirete.
Non mi sono fatto sentire per un po', e spero che voi lo capiate, ma mi sto destreggiando per sopravvivere in un mondo chiamato "scuola", e sono stato parecchio impegnato con i compiti. Spero possiate perdonarmi, e che vi godiate il resto della storia, perché *spoiler* tra qualche capitolo vedremo l'entrata in scena di certi personaggi altamente... improbabili.
Arrivederci, e buona lettura!
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