Capitolo 14: Fino a quando non ci incontreremo di nuovo...

Pat, pat, pat, pat, pat...

"Chi è?", si domandò Viola. "Chi è che mi schiaffeggia piano piano? Uffa, basta; voglio dormire...".

Pat, pat, pat...

"Basta...".

Pat, pat, pat...

"MAPPORCA-".

SMASH!

Viola venne svegliata da un violentissimo sganassone sulla faccia. La prima cosa che vide, quando aprì gli occhi, fu il soffitto della sua stanza; travi in legno, con appese delle lucine led... ma che diavolo? L'aldilà, se lo era immaginato in maniera diversa. Poi si rese conto di essere sdraiata sul suo letto; provò a mettersi a sedere, ma una fitta dolorosa al fianco glielo impedì. Si guardò il corpo; era ricoperta di fasciature più o meno... ovunque! Sul fianco, sul ventre, sulle braccia... ne aveva una persino sulla testa, il che la preoccupò non poco.

«Resta giù», le consigliò una voce familiare alla sua sinistra. «La mamma ha detto che non potrai rialzarti per un bel po'... ma il Custode, lo sai, fa magie, quindi è probabile che ti abbia preparato un qualche intruglio dei suoi».

Viola girò la testa; al suo fianco, c'era Caitsith. La sua sorellina, con quei capelli grigi arruffati a caschetto ed i suoi occhioni viola, era davvero adorabile. Indossava un vestito tutto pizzo. Le erano sempre piaciuti.

«C-che... che è successo?», volle sapere la Burst Warrior. «Alix ha fatto sprofondare il mondo nelle fiamme, ed ora tutti se ne stanno tranquilli ad aspettare la fine?».

«Cos-NO!», rispose la sua sorellina. «Non è accaduto assolutamente niente di tutto questo... be', per un pelo. Ma meno male che c'eri tu... ci hai salvati, Viola».

«In che senso, vi ho salvati?». La Burst Warrior si portò una mano alla testa. «Ahia! Non lo so... è tutto così confuso!».

«Bevi un po' di questo». Caitsith le porse un bicchiere contenente una strana sostanza color verde scuro. «Non ho ben capito cosa sia... ma me l'ha data il Custode, quindi probabilmente ti farà bene!».

Viola tracannò l'intruglio in un sol sorso e... era buono! Sapeva di menta e tè verde. Per non dire tè verde alla menta o menta al tè verde. E in un istante, si sentì rinvigorita; tutte le fratture, sparirono, tutti i graffi, andati, tutte le cicatrici, cadute nell'oblio... eccetto una che le attraversava il volto. Quella non sparì, ma a Viola non importava; era un po' come una ferita di guerra, come una medaglia al valore. Si rialzò; ora, si sentiva meglio!

«Graaaaandioso!», esclamò, facendo un po' di stretching. «Wow... devo farmi dare la ricetta di quella roba!».

«Non sarà facile», puntualizzò la ragazzina dai capelli grigi. «Sai quanto il vecchio Uro sia geloso delle sue conoscenze...».

«Lo so, stavo scherzando», confessò Viola, sorridendo e carezzando la sua sorellina sulla testa. «Sai, è bello essere tornate a casa, Caith».

«Sì, lo so, ed è bello riaverti qui». La sua sorellina la abbracciò. «Anche se sono stati solo sei o sette giorni, ormai sembrava passata un'eternità dalla tua partenza».

«Dove sono tutti?», volle sapere Viola. «E... dov'è il mio Burst Heart? Dov'è Purrloin?».

«Oh...», Caitsith distolse lo sguardo. «Purrloin... non c'è più».

«...cosa?». Viola era quasi senza parole. «COSA?! N-non c'è più?! M-ma... ma...».

«Se può consolarti», esordì Caitsith, sorridendo, «sappi che Liepard invece sta benissimo!».

«...mi stai dicendo che Purrloin si è evoluta in Liepard mentre era fusa con me?», domandò Viola. «Oh... oh, ca-aaaaaaavolo! Wow, sai, questo è... davvero inaspettato!».

«Ma perché dobbiamo parlarne qui?». Caitsith la trascinò tirandola per l'abito. «Dai, tutto il villaggio ti aspetta fuori; dobbiamo festeggiare!».


Si erano fatte le cose in grande, ma non troppo; Viola non era una grande fan delle cose esagerate, e i suoi compaesani lo sapevano, perciò avevano semplicemente allestito un tavolo imbandito come un buffet, con uno striscione che diceva "SEI UN'EROINA! HAI SALVATO IL MONDO, VIOLA!". E c'erano... tutti! Viola scorse sua madre Rug, il Custode Uro, un suo amico d'infanzia... c'erano persino Iris e Ace e Durian e... e Karuta. Suo padre. Un uomo alto più di lei e Rug, biondo, con un vestito da ninja e tanto di sandali e kunai. Viola gli corse incontro e lo abbracciò forte forte.

«Hey, V-Viola», esordì Karuta. «P-Piano, mi st-stai fracassando la colonna vertebrale!».

«Scusa». La ragazza sciolse l'abbraccio. «Credevo non ti avrei mai più rivisto...».

«Oh, tesoro, lo sai che le missioni mi tengono impegnato!». Karuta si chinò, fino ad arrivare al suo stesso livello degli occhi. Le mise una mano sulla testa. «Ma tu... tu hai la priorità! E poi, hai salvato il mondo! Te lo meriti, non credi?».

«OH SANTO ARCEUS!», proruppe Viola in un acuto, quando sua madre le riconsegnò il Burst Heart. «Purrloin... si è evoluta in Liepard! Fantastico!».

Voleva abbracciare anche sua madre, ma ella si era allontanata, e aveva iniziato a discutere con il Custode. Sembrava non riuscisse a guardare sua figlia negli occhi. E la cosa rattristò Viola, ma solo un pochino. La Burst Warrior infatti riacquisì il suo solito sorriso quando le si avvicinò Durian.

«GRAZIE!», esclamò, avvolgendolo in un abbraccio stritolante. «Senza di te, non ce l'avrei mai fatta!».

«Ma figurati!», sminuì Durian, dopo essersi districato dalla stretta dell'amica. «Io non ho fatto niente...».

«NIENTE?!». Viola gli poggiò le mani sulle spalle. «Affrontare due Burst Warriors... impedire al Comandamento di Pietà di uccidermi... ti pare niente?!».

«L'ho solo implorata», mormorò l'Allenatore. «E quando ho affrontato i due Guerrieri Burst, ero comunque aiutato da Iris che-».

«Non dovresti sminuirti così, sai?», commentò proprio allora Iris. «Fa male alla salute. Per una volta, accetta dei complimenti».

Gli diede una piccola pacca sulla spalla e poi se ne andò a parlare con Ace.

«... ti va di mangiare qualcosa?», gli chiese Viola. «Io ho una fame...».


«Sai, devo ammetterlo». Durian si scolò l'ultimo bicchiere di ACE. «Il riso di tua madre... è il migliore!».

«Già, lo so!», commentò Viola. Erano nella sua stanza, sopra al suo letto ricoperto da una trapunta viola e nera. «Allora... cosa farai adesso?».

«Adesso? Adesso, non lo so!», ammise l'Allenatore. «Vorrei girare un po' il mondo, vincere degli incontri, affrontare dei Capipalestra... oh, a proposito, sei rimasta svenuta per un giorno, e io ne ho approfittato per restituire i soldi a Camelia. I restanti due milioni, li ho dati in beneficenza. E ho detto... ho detto ai Burst Warrior sconfitti durante il torneo, che potevano tenersi i loro Cuori Burst. Ho... ho fatto bene?».

«Hai fatto più che bene!», rispose Viola. «Non li avrei voluti in ogni caso... ma tornando a quel discorso di girare il mondo... dove pensi di andare?».

«Sai, pensavo a Kalos». Durian si stese sul materasso morbido del letto di Viola. «Nuova regione, nuova vita... Kalos è una meta turistica abbastanza ambita, e non mi dispiacerebbe passarvici una settimana o due. Sai com'è... allenarsi, fare giri turistici, affrontare i Superquattro... quele cose lì, insomma. Io... io non mi sono mai allontanato da Unima, sono nato a Sciroccopoli».

«Io non so cosa farò», esordì Viola, sdraiandosi anche lei. «Devo allenare la mia sorellina... e fare pratica con il Burst di Liepard... sai com'è, Burst nuovo, vita nuova...».

Entrambi scoppiarono a ridere, poi Viola proseguì: «Senti... se mai dovessimo rivederci, promettiamoci di parlare ancora. Promettiamoci... che non ci dimenticheremo mai l'uno dell'altra... almeno, fino al giorno in cui ci incontreremo di nuovo... promesso?».

«Promesso!». Durian si alzò. «Ora devo andare; ho ancora una Capopalestra da affrontare... e cioè Camelia, che non sarà proprio felicissima di rivedermi... o forse sì... boh, io i soldi li ho depositati nel suo conto in banca, mica glieli ho consegnati personalmente».


Quando l'Allenatore se ne fu andato, Viola rimase seduta in veranda per un po'. Era il tramonto. il Sole illuminava le colline, trasformando il paesaggio in un spettacolo unico di luci ed ombre. Viola riusciva a vedere chiaramente i Cottonee che danzavano nel Cielo con gli Whimsicott, sospinti da un piacevole venticello... un venticello che placava l'anima, lasciando posto alla più pura ed assoluta serenità. Sì, era davvero finita; Alix era morta, e Viola era salva... il mondo intero, che quella pazza avrebbe potuto distruggere in un raptus di follia, era salvo grazie a lei. Nel suo cuore, spirava una brezza simile a quel venticello che spingeva i Cottonee e gli Whimsicott a ballare in aria... e quel tramonto magnifico, era come il mare calmo nella sua anima. Viola sollevò e mise in controluce il Burst Heart; la sagoma di Liepard delineò un'ombra distinta sulla sua fronte.

"Già, è stata una bella avventura con te", pensò. "Noi non siamo una semplice umana e un semplice Pokémon... non siamo un Allenatore e un LIepard, non siamo una Ranger e un Liepard... noi... siamo... uno".

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Termina così il nostro racconto,

Termina così questa favola di gloria.

Riusciranno mai Durian e Viola, a venirsi di nuovo incontro?

Se saperlo lettore vorrai, porta pazienza; questa... è un'altra storia.

Fine...

























































...PER ORA!


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