Capitolo 12: Lo svolgimento del torneo - Quarta Prova
«Non ti nasconderò che sono un po' nervosa», confessò Viola, incapace di guardare Durian negli occhi a causa dell'agitazione. «Ho un po' paura...».
«Paura?», ripeté Durian. «Tu? Viola Lustful; in questi sei - e dico SEI- giorni di viaggio, è la prima volta che ti sento ammettere di avere paura. C'è qualcosa che non va?».
«No...», mentì Viola, che era invece preoccupatissima per il sogno che aveva fatto. «No, è... è tutto a posto».
«E allora non preoccuparti!», la incoraggiò l'amico. «Vai e sii te stessa! E con "sii te stessa", intendo "dai il tuo meglio nel pestare la gente come fai sempre"».
«Dai», protestò la Burst Warrior, tirandogli un finto pugno sul braccio. «Non è divertente».
«Stai sorridendo sotto i baffi».
«...io non li ho i baffi».
«Era un modo di dire».
«Ah».
I due lasciarono la stanza. L'hotel era situato direttamente sotto l'arena, e sia Durian che Viola erano in grado di sentire gli spettatori in agitazione per gli scontri imminenti.
«Sai, se mai vincerò, non credo che potrei mai devolvere tutto il denaro in beneficienza», esordì Viola.
«Perché mai?», le domandò Durian.
«Non ti sarai mica dimenticato di lei?!».
«Lei chi?».
«Camelia».
«Ah. Suppongo tu abbia ragione, dopotutto è colpa tua se è finita al verde!».
«Le restituirò i soldi il prima possibile».
Si separarono. Lui, andò nel corridoio che dava accesso alle scalinate. Lei, imboccò il tunnel che permetteva ai partecipanti l'ingresso nell'arena.
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Quando Viola scoprì in cosa consisteva la Quarta Prova, per poco non ebbe un mancamento. In mezzo a quell'ignudo e spoglio spiazzo di terra circolare, erano stati poste due strutture a forma di palo. Su ciascuna era fissata in modo precario un'asse di legno larga abbastanza da permettere a qualcuno di divaricare a metà le gambe senza cadere di sotto. Ogni asse era munita, sotto ogni estremità, di uno spuntone lungo dieci centimetri. Una rete impediva di cadere all'indietro... ma non di lato. Sotto alle assi, sul terreno, erano stati posti due enormi palloni rossi, grandi quasi quanto due Snorlax. Su ogni pallone, era dipinta in modo molto (poco) accurato la faccia di uno dei partecipanti. Una scala, appoggiata alla struttura, dava la possibilità ai Guerrieri Burst di salire sull'asse fissata in modo precario su quest'ultima. E fu proprio quello che fecero.
«Signore e Signori!», gridò la presentatrice, sempre a bordo del suo Yanmega. «Preparatevi ad assistere ad una gara di forza e... equilibrio! Esatto, gente; due partecipanti saliranno su ognuna di quelle strutture, e dovranno combattere per far sì che l'asse precipiti su uno di quei palloni, bucandolo. Vince chi riesce a mantenere integro il proprio pallone. È la Sopravvivenza agli Scoppi Scoppiettanti. Ah, prima che mi dimentichi; i palloni sono stati riempiti di HeatRan bollente. È sconsigliabile stare loro vicino. E ricordate, gente; tutte queste emozioni, tutti questi scontri, tutte queste lotte sono presenti solo qui, in questo fantastico, indimenticabile, memorabilissimo Survival... Burst... HEART! Sponsorizzato da HeatRan».
Viola non perse tempo; salì sull'asse assieme ad un'altra partecipante ed eseguì il Burst. In circostanze normali, avrebbe faticato parecchio per mantenersi in equilibrio su quella stretta piattaforma. Per fortuna, la sua coda si muoveva da sola, bilanciandola automaticamente, quindi il problema della caduta non si poneva, né per lei, né purtroppo per la sua avversaria, che utilizzava un Burst di Delcatty. Il suo corpo era quasi completamente avvolto da pelo color crema, fatta eccezione per il volto. I suoi piedi in quella forma erano in realtà molto più simili a zampe di un Delcatty, cosa che la rendeva leggermente simile a Viola nell'aspetto. Il suo capo era ricoperto di pelo viola, dal quale spuntavano due orecchie triangolari foderate di pelliccia nera. Sul suo collo era presente un soffice collare di pelliccia purpurea. La sua coda si agitava e si attorcigliava, segnalando l'eccitazione della ragazza. Viola la riconobbe a stento; era quella ragazza con cui aveva condiviso la stanza... ma sì, era proprio Iris Granger!
«OK!», esordì Aki, sollevando una mano. «Il primo match della Quarta Prova vede Viola Lustful... contro... Iris Granger! Incredibile, ladies and gentlemen, due Burst Warrior che utilizzano due Pokémon simili ma diversi! Della prima non ci si può fidare, mentre della seconda è difficile guadagnarsi la fiducia! Questo si prospetta essere uno scontro incredibili, carissimi spettatori; Iris contro Viola, Delcatty contro Purrloin, Finezza contro Malizia... Sfoderate gli artigli! Preparate le code e... combattete!».
Non appena la presentatrice ebbe abbassato la mano, Viola spiccò un balzo verso Iris, preparandosi ad affondarle gli artigli nelle cosce. Con una delicata torsione del busto, la Burst Warrior la scansò, le afferrò il braccio con la coda, e la lanciò violentemente verso la sua metà del ring-altalena. Viola lo sentì inclinarsi pericolosamente verso il basso, ma non si perse d'animo: scalò il ring con una velocità inaudita, conficcando artigli e coda nel legno, finché non fu giunta fino alla metà della sua avversaria. A quel punto, Iris le si scagliò addosso, ma stavolta fu più rapida Viola; si abbassò, la agganciò con la coda incurvata e la lanciò sull'altra metà del ring. Ora si trovavano ciascuna sul lato dell'altra.
«Sai cosa?», esordì Iris. «Mi hai appena dato un'ottima idea!».
Detto ciò, la Burst Warrior iniziò a saltare, praticando atterraggi sempre più pesanti. Lo spuntone che si trovava sotto di lei era ormai pericolosamente vicino al pallone con sopra dipinta la faccia di Viola. Quest'ultima, però, non si perse d'animo e reagì; dapprima balzò verso l'alto, poi si diede una spinta propulsiva grazie alla sua oscurità, emettendola nella direzione contraria rispetto a quella in cui voleva andare e usandola come un razzo propulsore, per spingere verso il basso lo spuntone che avrebbe fatto scoppiare il pallone della sua rivale. All'improvviso, si udì un forte crack, seguito da un altrettanto forte boom, e tutti i presenti vennero inondati da una gigantesca esplosione. Nessuno capì cos'era successo, finché l'acqua nebulizzata che avvolgeva l'arena non si fu diradata; l'asse sulla quale si trovavano Iris e Viola era spezzata, ed entrambi i loro palloni erano esplosi.
«INCREDIBILE!», esclamò Aki, che poco prima dello scoppio si era rifugiata sei metri più in alto grazie al suo Yanmega. «SEMBRA CHE SIA... UN PAREGGIO! Vediamolo alla moviola... oh. Sembra che il pallone di Viola sia scoppiato un decimo di secondo dopo quello di Iris. E di conseguenza... VIOLA LUSTFUL VINCE LA QUARTA PROVA!».
Le due ragazze, stremate, interruppero il Burst e si guardarono; Iris, in forma umana, aveva una corporatura media, capelli raccolti in due chignon e dei bellissimi occhi azzurri, che sembravano provenire da un quadro. Era alta all'incirca un metro e settanta, ed il suo viso era semplicemente perfetto, rotondo e reso vispo e spesso dai suoi occhi. La sua carnagione non era chiara ma nemmeno scura, era più corretto definirla sull'abbronzato. Viola aveva utilizzato raramente il termine "bellissima" per una persona, men che meno riferendosi ad una ragazza, ma non riusciva a trovare altre parole. Si avvicinarono e si fissarono, le due, per un momento che sembrò eterno. Poi la vincitrice tese una mano verso la sconfitta.
«Bel combattimento», disse Viola.
«Sì... anche per te!», si complimentò Iris.
«PERFETTO, SIGNORE E SIGNORI; TERMINA COSì LA QUARTA PROVA!», gridò la presentatrice. «Ora, dopo un breve break di quindici minuti, si disputerà la Quinta ed ultima Prova... lo Scontro Finale Fatto e Finito! Che a quanto pare, si disputerà fra Viola Lustful... e Alix Commandment! Signore e Signori, sembra proprio che... ci sarà da divertirsi!».
La folla esultò. Chi invece non esultò per niente fu proprio Alix.
"Quei tre...", pensò, digrignando i denti. "Farsi sconfiggere al secondo round... li espellerò dall'organizzazione e poi renderò la loro vita un inferno; saranno costantemente bersagliati dal calore cocente di mille soli; il sangue nelle mie vene ribolle come un fiume in piena; il fuoco che mi brucia dentro forgerà le spade che vi taglieranno la testa; il mio cuore è un tumulto di oscurità! Quella mocciosa... quella Viola... durante il round finale, le spaccherò il cranio con le mie stesse mani! E finalmente tu, Fraud, fratello mio, potrai assistere a ciò che non è altro l'inizio della tua vendetta... della nostra vendetta! Una volta eliminati i figli di Rug e Karuta, passerò a loro, poi a tutti quelli della combriccola che ha segnato la tua rovina, e distruggerò l'intera loro discendenza, in caso ne avessero una. Bruceranno nel mio fuoco. Nel nostro fuoco".
Lo sguardo del boss della NGG si posò su Viola; il cielo solo sapeva cosa le sarebbe successo, una volta che fosse finita davanti a lei durante l'ultima prova. Dopodiché, i vari concorrenti tornarono indietro, chi fra gli spalti, chi nelle camere d'albergo, per prepararsi alla prova successiva.
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Durian era seduto al suo posto sulle gradinate; sei giorni. In quei sei, miseri giorni, aveva visto più cose di quante non pensava avrebbe mai visto in tutta la sua intera vita. L'esistenza dei Burst Warrior e del Burst, il Survival Burst Heart (sponsorizzato da HeatRan; un giorno, avrebbe provato quella bevanda), la NGG, i Dieci Comandamenti... la parola "bizzarre" non era sufficiente per descrivere tutte quelle cose.
«Ti vedo pallido», commentò una voce stranamente nota al suo fianco. «Tutto bene?».
L'Allenatore si girò, e per poco non si prese un colpo; seduta di fianco a lei, c'era Iris.
«Ma... ma tu...», balbettò l'Allenatore, «quando... quando diavolo sei salita?».
«Oh, avrai distolto gli occhi dall'arena per una frazione di secondo», rispose la Burst Warrior. «Dunque... come va?».
«Bene», rispose Durian.
«Sei eccitato per l'ultima prova?».
«Più che altro, sono in ansia per Viola».
«Perché?».
«Non vorrei che si facesse troppo male...».
Iris scoppiò a ridere, gettando la testa all'indietro. Poi si ricompose.
«Sul serio? Amico, quella è riuscita a spezzare in due a salti un'asse in legno durissimo di quindici centimetri di spessore, e tu hai paura che si faccia male? Da quanto tempo vi conoscete?».
«Circa... sei giorni».
«SE GIORNI?! Wow... davvero da poco».
«Già... scusa, posso farti una domanda?».
«Prego».
«Perché hai deciso di diventare una Burst Warrior?».
«Volevo seguire le orme dei miei genitori», rispose Iris, in tutta tranquillità. «Sai, anche loro erano dei Burst Warriors... i migliori di tutta Alola».
«Vieni da Alola?», domandò Durian, stupito. «Cavolo... è una regione parecchio lontana!»
«Oh, valeva la pena di farsi un viaggio di quasi settemila chilometri, pur di venire qui». La ragazza si mise in una posizione più comoda. «Sai, questa competizione si tiene solo e soltanto ad Unima... pensa, ora siamo addirittura al suo centro!».
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Rug era in attesa. Ed era nervosissima, nonché preoccupata. Fece un respiro profondo; era troppo presto per fare conclusioni affrettate. Dopotutto, era anche possibile che i suoi timori fossero infondati. Ma sapeva benissimo che era sempre meglio prepararsi in anticipo ad uno shock emotivo. Era una delle tante cose che aveva imparato durante i suoi viaggi; sempre essere pronti a ricevere brutte notizie. Dopo un po', sentì bussare alla sua porta. Aprì; era il Custode.
Il Custode era un uomo... abbastanza vecchio. Nel senso che era troppo vivace per la sua età, e troppo vecchio per la sua vivacità. Aveva almeno centoventisette anni, e ancora riusciva a camminare su due gambe. I suoi occhi erano color ghiaccio, e la sua barba lunga... due metri buoni.
«Rug...», esordì il vecchio Uro (tale era il nome del Custode), «io... ho una notizia buona, e una notizia cattiva».
«Di che si tratta?», domandò in ansia la donna. «Per caso... è quello che temevo?».
Il vecchio inspirò, poi annuì
«La cattiva notizia è che... sì, purtroppo avevi ragione», disse. «Tua figlia... soffre di Ristagno».
La preparazione di Rug agli shock emotivi non servì assolutamente a niente. Era impossibile prepararsi al momento in cui il proprio mondo crolla inesorabilmente. Si accasciò lentamente al suolo. Si sentiva male. E in colpa, per di più.
«Suvvia, suvvia», fece il vecchio Uro. «Non è colpa tua...».
«E in vece è tutta colpa mia!», gridò Rug. Piangeva. «Non avrei mai dovuto permetterle di diventare una Burst Warrior... le dicevo sempre che era pericoloso, e che avrebbe potuto... ma lei... e io...».
«E in vece è tutta colpa mia!», gridò Rug. Piangeva. «Non avrei mai dovuto permetterle di diventare una Burst Warrior... le dicevo sempre che era pericoloso, e che avrebbe potuto... ma lei... e io...».
«Be'», proseguì il Custode, «le resta qualche anno».
«Quanti?».
«Credo... a occhio e croce, all'incirca sei».
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Ciawoooooo! Sono sempre io.
Allora... che dire di questo capitolo? Non sapevo cosa scrivere nel finale, ma poi ho avuto un'idea abbastanza decente... capirete tutto più tardi, non preoccupatevi.
Dunque... Viola ha affrontato Iris Granger (OC di _Melinda_55), e ha vinto. Sarebbe una buona notizia, se non fosse che Alix sembra intenzionata ad ucciderla... cosa succederà? Perché Uro sostiene che le restano ancora sei anni? Che cos'è il Ristagno? Lo scoprirete, fidatevi. Per ora... arrivederci al prossimo capitolo!
Ciawoooooo!
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