Capitolo 10: Lo svolgimento del torneo - Terza Prova
Viola... non riusciva a credere ai propri occhi! L'intera arena si era aperta ed allargata, formando uno spiazzo circolare abbastanza ampio, che a momenti nemmeno la sua vista, resa più acuta dal Burst effettuato con Purrloin, era in grado di vederne la fine. Era grande almeno... almeno venti volte più del suo villaggio!
"È... fottutamente... ENORME!", constatò Viola. "O gigaenorme, come direbbe mia sorella... cazzo, rende perfettamente l'idea... gigaenorme... gigaenorme... mi piace come suona!".
«Ok, Ladies and Gentlemen!», gridò Aki, facendo roteare abilmente il bastone da presentatrice tra le mani guantate. «Questa è la Terza Prova, la Sopravvivenza alle Somme Letali. Vi spiego come funziona, in caso non aveste ancora capito; a ciascuno di voi è stata data una medaglietta, con un numero che varia dall'uno all'otto. Per vincere, dovrete sottrarre le medagliette dei vostri avversari; se i numeri delle medagliette in vostro possesso, sommati, danno nove o più, allora avrete vinto! E... iniziate!».
Viola si guardò attorno, non vedendo nessuno, ma sentendosi una moltitudine di occhi puntati addosso. Poi diede un'occhiata alla sua medaglietta, recante un bell'otto scintillante, e si rese conto di essere nella merda. Perché aveva appena capito quello che tutti, tutti i suoi nemici stavano pensando: "Se si abbatte quella con il punteggio più alto... allora non importa in che posizione ci si trovi... si vince di sicuro!". La Burst Warrior tentò di fuggire, ma non appena si fu voltata, venne colpita alle spalle da quella che sembrava una potentissima scarica elettrica.
«INABIKARI!», gridò una voce maschile dietro di lei. Ancora attraversata, a brevi periodi, da scinitillanti scariche elettriche, la ragazza si voltò; dietro di lei c'era... un ragazzo... più o meno della sue età. Alto uno e settantacinque, abbronzato, capelli (o criniera?) neri e scompigliati con una treccia sottile sulla nuca, occhi gialli e furiosi ma pieni di vitalità, un ringhio feroce stampato in volto. Ed aveva anche... un bel fisico. Magro, ma muscoloso, Viola lo avrebbe definito "tonico". Quanto al suo Burst... be', che dire? Da quella informe massa di capelli (o peli?) neri sporgevano due orecchie enormi, foderate di pelo blu all'esterno e giallo all'interno. Una folta pelliccia nera gli ricopriva le braccia, le mani e le gambe. I piedi, come quelli di Viola somigliavano alle zampe di un Purrloin, somigliavano anch'essi alle zampe di un Pokémon... ma quale? Viola non ne aveva idea, ma poi vide una coda nera, la cui punta terminava con una stella, e allora capì con quale Pokémon si fosse fuso il suo avversario.
"Si tratta di un Luxray", constatò Viola, preparandosi al combattimento, "il che sicuramente significa che utilizzerà degli attacchi elettrici... merda, non mi va a genio l'idea di essere colpita da un fulmine... del resto, a chi va a genio? Be', ai Pokémon di tipo Elettro piace di sicuro, li usano come cibo... ma io non sono né un tipo Elettro, né un Pokémon... più o meno... o forse lo sono? Sono forse un Pokémon, in questa forma, oppure un essere umano... CAZZO, CERVELLO, SMETTILA DI PARLARMI DI FILOSOFIA, E CONCENTRATI SULL'AVVERSA- Hey, ma... dov'è andato?".
La risposta arrivò alle spalle della Burst Warrior. Letteralmente, perché era lì che quel ragazzo si era rifugiato. Questi si avvolse interamente di energia elettrica e gridò: «Un milione di volt... RAIMEI!».
Viola venne colpita in pieno sulla schiena, venendo scaraventata parecchi metri più in là. Ancora in volo, la Burst Warrior fece una giravolta a mezz'aria, mettendosi a pancia in su, poi piegò le gambe in modo tale da toccare il terreno con i piedi, rallentandosi, poi si fece forza e, dando sfoggio dei suoi addominali allenatissimi, riuscì a rimettersi in piedi.
«Che maleducato», commentò poi, rivolta al Burst Warrior. «Mi diresti almeno come ti chiami?».
«Certo!», rispose il ragazzo. «Io mi chiamo Ace Thunder, vengo da un piccolo villaggio attorno alle montagne di Mistralopoli».
«Io», esordì Viola, «sono Viola Lustful, originaria di una piccola comunità rurale accanto al Bosco Smarrimento. In tutta onestà... ho sempre pensato che "Bosco Smarrimento" fosse un nome del cavolo; secondo me, avrebbero dovuto chiamarlo "Lo Sminchia-Senso d'orientamento"... anche se, in effetti, mi rendo conto che era troppo lungo da pronunciare».
«BASTA CHIACCHIERE!», gridò Ace. «COMBATTIAMO!»
Si lanciò sulla Burst Warrior, carico fino al midollo di energia elettrica, gridando; «PUGNO DI TUO-».
«Eh, no!», esclamò Viola, scansandosi e spostandosi di lato. «Col cazzo che te lo lascio fare, caro mio!».
La Burst Warrior buttò la gamba destra all'indietro, e tirò un potente calcio ad Ace. O meglio, ci provò, senonché quello, poco prima di essere colpito, eseguì una rotazione a mezz'aria e le sferrò un cazzotto elettrificato sul mento, spedendola di nuovo all'indietro.
«-NO!», concluse, atterrando e allontanandosi con un balzo. Poi, congiunse le mani, che emanavano, come il resto del suo corpo, miriadi di scintille elettriche, talmente potenti da distorcere l'aria, e mormorò: «Ora... lascia che ti mostri la mia tecnica più potente e spettacolare».
All'improvviso, il Burst Warrior caricò Viola a testa bassa, i pugni serrati e la fronte aggrottata per l'incazzatura, gridando; «Raijin no Ikari!».
Viola atterrò nuovamente in piedi, si voltò, e vide il suo avversario correre verso di lei ad una velocità mostruosa, tutto ricoperto da scariche elettriche bluastre. La Burst Warrior incrociò le braccia davanti al volto appena in tempo, parando il colpo, ma facendosi comunque molto male a causa dell'elettricità. L'impatto fu talmente potente, da farla arretrare, i suoi piedi nudi che sfregavano contro il terreno, sollevando nuvolette di polvere. Ace posò i piedi per terra e, con un balzo, si portò nuovamente ad una distanza di sicurezza.
"Diavolo... è agile e veloce!", constatò Viola. "Merda... non sono così sicura che riuscirò a vincere... cosa posso fare? Ci sono! Userò la tecnica che mi ha insegnato mia madre... anche se non sarà esattamente piacevole per me... devo sedurlo perché possa funzionare".
Si rialzò, e guardò dritta davanti a sé; Ace era ancora lì, in piedi, che la fissava con un'aria di scherno.
«Allora?», domandò, avvicinandosi lentamente. «Tutto qui, quello che sai fare? Andiamo... sai, non ti nasconderò che sono parecchio deluso... voglio dire, mi aspettavo qualcosa di più... più... insomma, più! Ma non c'è da meravigliarsi... dopotutto... stiamo parlando di me!».
«Lovestruck; Charming Rogue...», mormorò Viola, così piano che nessuno riuscì a sentirla. Poi, avvicinandosi a sua volta ad Ace e rivolgendogli uno sguardo malizioso, disse; «Certo che non c'è da meravigliarsi... mi chiedo cos'altro possa fare un uomo così alto e affascinante... be'... io so cosa voglio fare con te... se capisci cosa intendo...».
Ace si bloccò, sibilando tra i denti: «Cosa diavolo stai cercando di fare?».
«Be', ma non è ovvio?», gli rispose Viola, facendo leva sull'aura di fascino con la quale si era avvolta grazie alla tecnica usata poco fa. «Perché non provi a indovinare?».
«...no», rispose a quel punto Ace Thunder, arretrando. «No... senti... non so cosa tu voglia fare... o cosa tu abbia in mente... solo... smettila. Sul serio. Sei... quasi disturbante».
Nonostante le sue parole, ormai l'aura di fascino usata da Viola Lustful iniziava a fargli effetto. Era come uno spettro ingannevole, che gli sussurrava alle orecchie parole melliflue... spinto come da una strana curiosità, riprese ad avvicinarsi. I suoi occhi caddero da soli sul corpo di lei e... ben presto, senza rendersene conto, si era avvicinato così tanto, che sentiva quasi il fiato caldo della sua avversaria sul collo. Stranamente, non gli dispiaceva... anzi...
«... cosa... volevi fare... con me?», domandò, parlando a fatica.
«Be', mi sembra ovvio», mormorò Viola, infilandogli una mano nel petto. «Io voglio... prenderti a botte finché non stramazzerai al suolo».
La Burst Warrior poi sussurrò; «Lovestruck Capture», ed estrasse dal petto di Ace una sfera grande quanto una palla da tennis, rosa, semitrasparente, con un cuore all'interno.
Ace Thunder sbatté le palpebre un paio di volte, scosse la testa e disse; «Aspe', cos-».
Viola gli tirò un malrovescio tale, da farlo volare in aria e spedirlo violentemente contro il terreno. Il Burst Warrior provò ad alzarsi, ma le sue braccia erano come immobilizzate.
«Maledetta... stronza!», gridò. «CHE HAI FATTO?!».
La Burst Warrior esibì nuovamente quel ghigno malizioso, che ora pareva quasi inquietante, poi spiegò; «Sono riuscita a sedurti... ti ho fatto "innamorare" di me... anche se soltanto per poco... ma è stato sufficiente». Esibì la sfera che teneva in mano. «Ora il tuo cuore è mio... e tu sei in mio potere!»
Ace digrignò i denti, poi, circondato da fulmini impressionanti che distorcevano l'aria e il cui crepitio produceva un baccano assordante, si rialzò.
«Io non cadrò mai», gridò, «IN POTERE DI QULCUNO, HAI CAPITO?!».
Viola rimase... impressionata. Poi focalizzò l'attenzione sulla sfera che aveva in mano, la quale anch'essa aveva incominciato ad emanare scariche elettriche a tutto spiano.
"Uh, oh...". La Burst Warrior produsse un sibilo, facendo passare l'aria che aspirava tra i denti stretti. "Non promette nulla di buo-".
Non fece nemmeno in tempo a terminare il pensiero, che il cuore di Ace esplose letteralmente un milione di scintille elettriche crepitanti. Prima di venire distrutta, la sfera sputò un raggio azzurrognolo a forma di cuore contro Ace, che si liberò definitivamente dal controllo di Viola, la quale invece si bruciò il palmo della mano sinistra. A quel punto, tutti e due balzarono di nuovo all'indietro, prendendo le relative distanze di sicurezza. Entrambi ansimavano pesantemente, e dalla loro fronte colavano gocce di sudore che bagnavano loro il pelo. Poi, senza alcun preavviso, Ace, avvoltosi in una sfera di elettricità, si buttò alla carica contro Viola, al grido di; «BALLBREAKER SMASH!».
La Burst Warrior credette, per un momento, di essere spacciata, poi però si ricordo di quello che le era successo durante il suo scontro con Make, il Comandamento di Pietà; i calci in particolare, e i colpi in generale di quella Burst Warrior le avevano fatto incredibilmente più male rispetto a quelli inflittigli da Kalt, il Comandamento di Reticenza. A quel punto, a Viola tornò in mente una lezione impartitale da sua madre tempo addietro, nel bel mezzo dell'allenamento.
"Ricorda", le aveva detto, "che ci sono diciotto tipi di Pokémon; ciascuno ha le proprie debolezze, resistenze ed immunità. Ora; il tipo del Pokémon chiuso nel Burst Heart trasmette tali caratteristiche anche all'utilizzatore. Se volessimo fare un esempio... in caso di uno scontro tra me, che utilizzo un Purrloin, e un Burst Warrior utilizzante un Lucario... io sarei in netto svantaggio. Quindi, a seconda del Pokémon che utilizzi per il tuo Burst, dovresti tenerti alla larga da certi tipi, mentre invece saresti perfettamente in grado di misurarti con altri, e con altri ancora saresti addirittura in una posizione di vantaggio...".
"Capisco", si disse, mentre Ace si avvicinava sempre di più. "Make era in vantaggio contro di me, perché utilizzava Whirlipede, un tipo Coleottero e Veleno. Io sono più debole al primo... quindi Ace, che usa un tipo Elettro, è più debole verso... ci sono! So come contrastarlo!".
«GROUNDRISING SHOT!», gridò, ficcando un piede nel terreno e risollevandolo ad una velocità tale, da sollevare un enorme muro di polvere e terriccio.
Ace, a quel punto, si arrestò immediatamente; non era mica stupido! Sapeva benissimo cosa stava cercando di fare la sua avversaria; stava tentando di inibire i suoi attacchi elettrici.
"Ma non ci casco", si disse il Burst Warrior, risoluto. "Ho altre frecce al mio arco".
Con un piccolo movimento delle dita, sfoderò gli artigli e si gettò in mezzo al polverone. Un Burst Warrior normale non sarebbe stato in grado di vedere niente, ma lui... Ace attivò una delle abilità peculiari di Luxray, la cosiddetta "Vista a raggi-X", grazie alla quale individuò subito la sagoma della sua avversaria. Con un ampio, rapido e potente movimento della coda, si liberò della polvere che occupava quella particolare zona, tornando in grado di usare gli attacchi elettrici. Allora, si buttò su viola, conficcò tre dei suoi artigli nelle sue spalle, e gridò; «Saidai den'atsu... ROKUORAKURAI!».
Nel corpo di Viola venne sprigionato un ammontare incalcolabile di energia elettrica, che le provocò varie ustioni di secondo e terzo grado. La Burst Warrior, però, non si perse d'animo; approfittando della sua vicinanza, afferrò Ace legandogli le braccia con la coda, creò con le dita una forma a cuore, gliela puntò contro, e a quel punto toccò a lei gridare il nome del suo attacco; «Dark Aura Bomb!».
Attorno alle mani della Burst Warrior si addensò per un secondo un'aura oscura a forma di cuore, che poi venne letteralmente sparata contro Ace, che provò la sensazione probabilmente più orribile della sua vita; era come ricevere un pugno in petto da un pugile professionista, solo che faceva almeno mille volte più male. E quello, purtroppo, era troppo anche per lui. Il suo Burst si interruppe, e il ragazzo cascò a terra. Viola, ansimante, gli sottrasse la medaglietta, che poi consegnò ad Aki.
"Di sicuro è un bravo combattente", constatò la Burst Warrior, "però forse dovrebbe metterci meno aggressività nei suoi attacchi... poco ci mancava che tirassi le cuoia, giuro!".
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Ben presto, anche quella prova terminò. Ne uscirono vincitori solamente quattro Guerrieri Burst, tra cui Viola. E a Durian, che aveva assistito allo spettacolo dalle scalinate, la cosa faceva impressione; tra gli sconfitti, molti di loro erano feriti in modo grave, o avevano perso i sensi, o addirittura tutte e due le cose. L'Allenatore rabbrividì; mai, in tutta la sua vita, si sarebbe aspettato di assistere ad un simile massacro. Agli altri spettatori, invece, sembrava non importare minimamente, anzi; la folla intera era entusiasta, tutti che gridavano "Vogliamo il sangue, vogliamo il sangue" e cose del genere.
"Ma in che cazzo di situazione mi sono infilato?", non poté fare a meno di chiedersi, mentre lo stadio riassumeva lentamente (e rumorosamente) la sua forma iniziale. "Il mio sogno era di diventare il Campione di Unima, vincendo la Lega Pokémon... questo chi se l'aspettava?!".
«Ok, Mesdames et Messieurs», gridò a quel punto Aki, non mancando di far sventolare il bastone da presentatrice. «Ho una buona e una cattiva notizia; la buona notizia, è che il torneo sta per concludersi, mancano solamente altre due prove, e poi potremmo incoronare il nostro vincitore!».
Ci fu un grande "Sììììì!" da parte della folla esaltata.
«... prove che (e questa è la brutta notizia) si svolgeranno domani!», spiegò la presentatrice. «So che molti di voi sono ansiosi di vedere fantastici e cruenti scontri, ma le condizioni di salute attuali dei nostri concorrenti mi impongono di lasciarli godere di una notte di riposo nel nostro Hotel-centro termale (sì, abbiamo anche un Hotel-centro termale, perché? Del resto, abbiamo un gigantesco stadio meccanico trasformabile, cosa vi aspettavate?), dove potranno godere di un trattamento che li ristabilizzerà all'istante. Le prenotazioni non sono necessarie, per raggiungere l'Hotel dirigetevi nel sotto scala, l'ingresso è consentito soltanto ai partecipanti muniti di certificato e agli accompagnatori. Perfetto, detto questo... vi saluto! E mi raccomando, restate con noi (e dove, sennò?), per non perdervi le ultime due prove di questo Survival... Burst... Heart! Sponsorizzato da HeatRan».
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Durian e Viola scoprirono presto che i bagnio delle terme del BHS-Hotel non erano assolutamente separati. Solo unisex.
«Abbiamo cinque tipi di massaggi», spiegò la giovane massaggiatrice, mentre i due si sdraiavano sugli appositi lettini. «Preferite il "massaggio standard", il "massaggio con olio", il "massaggio con pietre", il "massaggio deluxe", o la "tortura relativamente distruttrice con aggiunta di gradevole massaggio rilassante"?».
«... io prendo il primo», mormorò Durian.
«Io invece l'ultimo», decise Viola.
«Perfetto», commentò la massaggiatrice, lavandosi le mani. «Porto dentro l'attrezzatura necessaria».
«Sei sicura?», domandò Durian a Viola, dopo che la donna se ne fu andata. «Voglio dire... chissà cosa ti faranno?».
«Al massimo mi stirerò qualche muscolo», rispose Viola. «Il che sarebbe un toccasana, quell'Ace me le ha suonate di santa ragione. Be', che posso dire? Senz'ombra di dubbio, è stata una lotta... elettrizzante».
«...io me ne vado».
«Ma no, dai, torna qui!».
«No».
«Dai, stavo scherzando!».
«Viola». Durian si voltò verso di lei. «Quattro parole; posto sbagliato, momento sbagliato».
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Ed eccomi qui, sono tornato! Allora... sembra che la lotta contro Ace (OC di -MayDayLatios, che ringrazio tantissimo per aver partecipato al mio concorso-) sia andata bene per Viola. Durian, come al solito, è rimasto sconvolto dalla quantità di violenza del torneo, ma che ci volete fare, è un tipo impressionabile... quanto a Viola, non c'è alcun dubbio che sia una dura e un'amante delle battute a sproposito. E il Survival Burst Heart (sponsorizzato da HeatRan) continua, sperando che non ci sia davvero bisogno di sforzarsi per evitare di morire.
Alla prossima.
Ciaaawoooooo! (l'avete capita? Perché sono un Lycanroc).
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