Io sono l'Ultimo Eroe

Darkrai...

Sentivo il cuore martellarmi in petto per la paura, quell'essere fumeggiante, nero come l'Oscurità più profonda, con quel ciuffo che assomigliava ad un drappo bianco che ondeggiava in aria, come mosso dal vento...Con quella maschera rossa come il sangue fresco e...Con quell'Occhio, Azzurro...Terribilmente chiaro in cui ci si poteva osservare il Nostro Incubo peggiore...Quel Mostruoso Essere...Era davanti a me, e mi fissava dritto negli occhi.

-Tu...Lightbolt...Vieni con Me!- disse lui, con una profonda voce.

"Ma anche no "

-Emh...Devo per forza? No sai perchè...-

Non mi diede neanche il tempo di parlare, che mi prese per il fazzoletto e mi alzò da terra,mentre io mi portavo le mani al collo,sentendomi soffocare.

Stessa sorte toccò ad Alexander mentre cercava di liberami dalla Presa Mortale di Darkrai.

-C-Cosa vuoi da n-noi?-

-Lo vedrai...-

Ci lasciò andare, ma ci legò le mani con delle catene,misteriosamente uscite dai palmi delle sue mani.

La sua figura, intanto sprofondava nel pavimento, lo stesso stava accadendo a noi, e ci guardavamo ansimando spaventati.

Divenne tutto buio.
Non vedevamo nulla.
Ma ci sentivamo trascinati da Darkrai ad una velocità spaventosa,tantochè non ci dava nemmeno il tempo di respirare.

Ma fortunatamente...

-Luce! Finalmente! Credevo che saremmo rimasti intrappolati nella terra!- Strillò Alex.

Eravamo riemersi ai piedi del Castello.

Era enorme, luminoso ed sulla sua superficie vi erano molti ghirigori a tema floreale incisi accuratamente, poi vi erano dolci ricamature dorate che bordavano le eventuali finestre e l'enorme portone di rame, sulla quale era raffigurato il Leggendario simbolo la tipica frase di quell'arcana lingua.

A guardia del Portone vi erano due impassabili Absol, molto piú seri e inquietanti di quelli che avevamo incontrato in mattinata.

Darkrai si mise davanti i due Absol con un portamento rigido e con uno sguardo gelido.

I due lo fissarono per pochi secondi poi si spostarono con un rapido movimento laterale.

Darkrai sorrise e senza toccare il portone, con una leggera movenza delle mani lo riuscí ad aprire.

Entrammo in quell'Immenso Palazzo...Il Pavimento era a Scacchi, di Avorio e di Ossidiana.

Vi erano molre colonne, tutte dolcemente solcate da ghirigori dorati e da antiche rune.

Le pareti di marmo bianco lavorato erano tappezzate di arazzi e quadri variopinti.

La stanza brulicava di servitori e di Pokémon di una certa carica, di una certa importanza di chissenefrega, che appena videro Darkrai impallidirono e accennarono un inchino tremolante.

Darkrai li ignorò totalmente, e ci invitò, con un gesto della mano, di seguirlo.

Si mise su una piattaforma simile alla base di una colonna bianca, il cui centro era cavo.

Vi salimmo anche noi, leggermente intimoriti dallo Straccio per Pavimenti Posseduto accanto a noi.

-Emh...E adesso..?- chiesi timidamente guardando Darkrai con le orecchie basse.

Lui sembrò sorridere e disse.

-Reggetevi Forte.-

Poi alzò lo sguardo.

-Sala del Trono!-

Nell'aria riecheggiò un leggero ronzio stridulo.

Abbassai lo sguardo e vidi che la cavità della colonna si stava illuminando di azzurro.

-Emh...Signor Darkrai cosa cassiopea sta succedendo?-

-Cassiopea? Alexander sei serio?-

Il rumore si fece piú forte e venimmo investiti da un raggio blu, che ci condusse fulmineamente all'ultimo piano...La Sala del Trono.

Era un qualcosa di...Supermagificoso?

Esiste questo termine?

Vabbé, comunque, la Sala Del Trono era un salone GIGANTESCO simile alla Main Hall, ma, oltre ad avere il red carpet (Il Tappeto rosso) degno di un Vip di PokéHollywood, al posto delle colonne vi erano Gigantesche Statue di tutti i Pokémon Leggendari, e sulle pareti, stavano delle enormi vetrate colorate, che raffiguravano La Creazione del Mondo Conosciuto ovvero tutto quel Papiro dalla Nascita di Arceus, fino alla Nascita dei Pokémon minori e degli Esseri umani.

Ma c'era un qualcosa di Strano nelle Vetrate..Vi era rappresentato, assieme ad Arceus, una Sorta di...Ombra, simile a lui, ma di colore nero pece e dagli Occhi rossi e ardenti come Il Male Puro.

Un brivido mi salí lungo la schiena.

Quegli Occhi.

Era lui, senza ombra di dubbio.

-Allora, Figlio Caro, mi hai portato due giovanotti, vedo.-

Sentii quella calda e paterna voce.

Abbassai lo sguardo, e notai sul fondo della stanza, 5 grandi troni:

Il Primo a partire da Destra, era di colore rosso/rosa pallido e vi erano incastonate in quella strana struttura irregolare, diverse perle iridescenti.

Il Primo a partire da Sinistra, invece sembrava appena uscito da una Miniera di Diamanti, difatti era costituito di puro diamante grezzo che emanavano una luce azzurrina,il tutto disposto in modo strano e astratto.

Quello a seguire invece era di un metallo scintillante, che sfumava dal bianco al grigio. Era molto semplice, se non fosse stato per delle inquietanti venature rosse che si attorcigliavano intorno.

Il 2° a Destra invece era...un elaborato trono d'Argento, simile a quello centrale, ma totalmente coperto da veli neri, come se la persona che vi sedeva sopra fosse morta, e lo avessero addobbato cosí per lutto.

Quello centrale invece, era enorme e maestoso, tutto d'oro, con rifiniture bianche madreperlacee, e sullo schienale sorgevano due archi, simili a quelli del Sommo Arceus, nella quale erano incastonati meravigliosi smeraldi.

Adesso penserete:"Ma da dove proveniva la Voce?"

Ecco, io ho descritto i Troni, ma SOPRA di essi, stavano seduti nientemeno che i Leggendari.

Su quello di Perle, di Diamante e su quello di Platino, vi erano seduti rispettivamente, delle versioni olografiche miniaturizzate di Palkia,Dialga e Giratina.

Mentre su quello Centrale...

Seduto con comodità sul suo trono, e con lo sguardo fisso su di noi stava Arceus...

Non potevo crederci.

Era davvero lui.

Mi immobbilizzai.

- Padre, voi non avete idea di cosa ha sognato il Pikachu, si insomma,Il Lightbolt-

-Credo di saperlo invece.- disse lui chiudendo gli occhi.
-Ha sognato Axerun.-

-Axerun?- domandò Alexander,con timidezza.

-Il Vero Nome di Axe era Axerun, ma noi lo chiamavamo Axe.- spiegò dolcemente Palkia con una voce delicata. -Ah...I poveri Axe e Artemide...- e guardò le vetrate malinconica.

-Se quel marmocchio ha sognato Zanna D'Oro vuol dire che lui è un...-

-Zitto, Giratina!- lo rimproverò Dialga.

-Sta zitto tu Clessidrino.-

Trattenni una risata.

Clessidrino?

Okay, questa era epica.

Dialga fece una smorfia imbarazzata.

Giratina aveva colpito nel segno, e ridendo, si sbragò sul trono in modo ben poco regale.

-Fratello potrei rinchiuderti nuovamente nel Mondo Inverso se non stai zitto!- sussurrò tra i denti Dialga.

-Basta Litigare, Dialga, sai il patto che abbiamo fatto con tuo fratello- disse Arceus con fare autoritario.

-Già!- ridacchiò Giratina, mentre Palkia stava sulle sue -Mi avete dato esattamente 40 Giorni di Libertà Vigilata!-

-Giratina.- sibilò Arceus mentre fulminò il figlio con un occhiataccia di fuoco, che ammutolí immediatamente il Drago Del Caos.

Poi riaddolcí il suo sguardo e si alzò dal trono, fluttuando, guardandomi in modo quasi paterno.

-Hai gradito la città, Maxwell?- mi chiese con un leggero sorriso.

Annuí a stento.

Ero troppo...Emozionato.

Lui, trasformò il suo sorriso in una risata cristallina, di quelle che ti sciolgono.

Persino Alexander e Darkrai accennarono un sorriso al sentirlo ridere.

-Non mordo mica sai?- e si avvicinò ancora di più, tanto da poter sentire il calore del suo respiro sul mio viso. -Ti voglio far vedere una cosa.- sussurrò lui nel mio orecchio.

Dalla sua schiena uscirono due grandi mani bianche, simili a quelle dell'Ombra, ma piú...Grandi e Rassicuranti, come quelle di un Nonno, di una persona di cui ti puoi fidare.

Allungò una delle sue mani verso di me, liberandomi dalle catene,che si dissolsero in polvere, lo stesso fece con Alex.

Poi ci prese per mano e ci condusse al centro della stanza, dove disegnato sul pavimento, stava un enorme triangolo:

Sulle sue punte invece stavano delle figure stilizzate e rannicchiate dei Tre Figli maggiori di Arceus. Al centro invece c'era un cerchio con una doppia faccia, una di Arceus e una...Scorticata.

Ma intuii comunque di chi si trattava.

Arceus alzò lo sguardo al soffitto a sussurrò "Santuario della Spada".

Il Simbolo reagí, e si illuminò di una luce dorata.

Venimmo racchiusi in una sfera dorata e ci teletrasportò in una Stanza di vetro sospesa in un nulla che brillava di miliardi di stelle,totalmente piena di Reliquie di Antichi Guerrieri e degli Eroi, per non parlare dei Libri e delle miriade di Pergamene.

-Questo ..-Iniziò Arceus -È il Santuario della Spada, il Luogo piú sacro, per un Eroe-

Poi salì una breve scalinata, sulla quale, in cima, stava una teca di vetro, dove era racchiusa una stranissima e mistica Spada, di colore Oro e Argento, composta da diversi pezzi, alcuni delle quali brillavano di una strana luce inquietante ed azzurrina, come se...Fosse...Viva...

-Lei è Heroblade, La Spada dell'Eroe- Annunciò Arceus.

"Lei?" pensai.

Certo, dare del Lei ad una Spada era una cosa strana forte.

Ma comunque stiamo parlando del Sommo Arceus no? Non è pazzo.

Spero.

-No Maxwell, non sono Pazzo- ridacchiò lui.

Sbiancai.

MI AVEVA SENTITO?

MI AVEVA LETTO NELLA MENTE?!

NONONONONO!

QUESTO SIGNIFICA CHE...

-Sí, ho sentito tutti i tuoi scleri appena mi hai visto.-

Abbassai le orecchie e sorrisi imbarazzato.

-E-emh...Mi scusi vostra Altezza-

-Chiamami Padre:Mi piace essere chiamato cosí.-

-V-va bene P-Padre..-

Sorrise nuovamente.

-Molto meglio- poi posò lo sguardo su Alexander -Vieni con me, ti devo parlare- e lo prese per mano uscendo dalla stanza.

Mi guardai intorno, era un posto davvero mistico, situato nel Cuore della Dimensione Primordiale, ovvero dove Arceus si è addormentato dopo aver creato tutto stò casino di Roba.

Sentii una sensazione strana.

Le figure immobili di quei tanto celebrati Eroi mi fissavano dalle vetrate.

Nell'orecchio sentii un sussurro.

-Eccoti qua..Maxwell.-

Sussultai urlando.

-Chi sei?! Cosa vuoi?!-

Davanti a me apparve, uno...Spettro di Polvere Dorata.

I suoi occhi...

Era indubbiamente lui.

Axerun, detto Axe Zanna D'Oro.

Lui sorrise fissandomi con le braccia conserte.

-Che hai Maxwell? Sembri spaventato.- disse lui in tono strafottente.

-M-Ma t-tu...- balbettai. -S-sei morto!-

-Beh..Tecnicamente sono morto..Ma finchè tu non completerai la Profezia io sono intrappolato qui, quindi....MUOVI IL CULO!-

-Axe, modera le parole- Sbuffò seccata uno dei Pokémon rappresentato sulle vetrate, una Chimchar che ha indosso dei Guanti di Metallo Giganteschi di colore Oro.

-Agli ordini, Daya.- ridacchiò Axe.

-Axe non voglio farti da Babysitter mentre tu devi fare da Tutor per questo qui- si accigliò indicando me.

-M-Maxwell..Mi chiamo Maxwell.- dissi intimidito.

OKAY.
ADESSO SBROCCO.

CHE COSA STA SUCCEDENDO?

SONO SOTTO EFFETTO DI DROGHE PESANTI?

HO MANGIATO UNA BACCARANCIA MARCIA PER CENA?

-Ehi cosetto- mi chiamò una voce, molto simile alla mia.

Guardai in quella direzione e vidi una vetrata con rappresentato su di essa un Dewott che impugna fieramente una Katana Blu.

-Ti dò un consiglio, non seguire alla lettera ciò che ti dice Axe, potrebbe prenderti alquanto per il culo.-

E ridacchiando mi fece l'occhiolino.

Axe tossí per attirare l'attenzione.

-Allora vogliamo procedere Giovane Eroe?-

Annuí timidamente.

-Bene, allora..Devi semplicemente impugnare questa spada.- e indicò Heroblade.

-Scherzi? Arceus non mi romperà le ossa?- domandai.

-Nah tranquillo- e accennò un sorriso bastardo -Almeno prega che non lo faccia.-

-Bene- borbottai -Sento già che Arceus mi friggerà le palle-

Salii la scalinata guardandomi intorno.

Era tutto cosí strano...

E poi sentivo una strana sensazione, come se...Ad ogni mio passo...i miei piedi si appesantissero.

Come se la Spada mi stesse mettendo alla Prova.

Man mano che salivo la scalinata sentivo una specie di forza che mi respingeva.

Ma io ci stavo riuscendo.

Io dovevo riuscirci.

Allungai la mano verso la Spada.

Sentivo la sua energia.

La sua Antica Essenza...

Improvvisamente iniziai a vedere i ricordi degli Eroi passati...Provavo le loro emozioni sulla mia pelle, vedevo ciò che vedevano loro, vedevo il cambiamento della Spada negli anni...

E finalmente...Strinsi l'elsa e la sfilai lentamente dal piedistallo mentre cercavo di resistere al campo di forza.

BOOOM!

Si sentí come il rumore di un Esplosione immensa e io venni sbalzato di diversi metri trascinando con me la Spada.

Mi rialzai affaticato e dolorante per la pesantezza della spada e per la botta ricevuta.

Notai gli Eroi sulle vetrate che mi sorrisero e il cenno della testa di assenso che mi aveva fatto Axe.

Nell'Aria risuonò un rumore di meccanismi e dopo poco, come un carillon, un leggera melodia rilassante e dolce, di quelle che ti mettono il cuore in pace...

Il Portone si spalancò di botto ed entrò Arceus, con il suo sorriso, radioso piú che mai, accompagnato da Alexander.

-Complimenti Maxwell, Tu sei L'Ultimo Eroe-

Angolino Autrice

Salve Popolo! Scusate se ci ho messo tutto questo tempo ad Aggiornare, ma come vedete il Capitolo è un papiro da ben 2000 Parole!
Difatti sono stata molto indecisa, dopotutto si trattava del Capitolo in cui Maxwell veniva proclamato Eroe.
Scusate ancora per il Ritardo Madornale e Buon Anno Ragazzi!

By Julie-Eyeless

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