Il Libro degli Eroi! Pt.2

Un giorno di preparativi.

Per prendere tutto il necessario per il viaggio e per andare a salutare gente e gentaglia ci abbiamo messo una giornata.

UNA GIORNATA!

Tra Alexander e Laila non sapevo chi era peggio:

Alex si stava impicciando il cervello per decidere quale medicina portarsi dietro.

Una cosa della serie:
"Mi porto l'aspirina o l'aspirina plus? Porto l'antidoto in supposte o da bere? Mi porto i pres-"

Emh...

Okay, non era proprio cosí...

VABBÉ,

IGNORATE CIÓ CHE HO DETTO.

Invece Laila era perseguitata dalla madre.

Si stava preparando lo zaino e le spunta dietro, poi gli fá:

-MA SEI SICURA CHE NON TI SERVE L'IMPERMEABILE?-

Laila si volta, la guarda e gli fá a sua volta:

-A MÁ, FANNO TRENTA GRADI ALL'OMBRA! NON PIOVE DA UN MESE!-

Eh beh, é come se andassi al Polo Nord e mi portassi il costume da bagno.

Ovviamente la madre non demorde, e continuó a tartassarla per mezz'ora buona, poi si arrese.

ED ERA ORA!

Io?

Io sono andato da Victini, ho preso da mangiare, l'ho ficcato tutto dentro lo zaino e avevo finito.

Stop.

NO VESTITI PULITI.

NO MEDICINE.

NO IMPERMEABILI.

Solo cibo.

Perché cibo é cosa bella.

Vaaa beeeene...

Vado dritto al punto.

Verso le 7 della mattina seguente eravamo tutti pronti.

In realtá, la distanza tra Auros e il Regno della Mente (sí, é questo il nome della regione) é tipo minima, sono 3 giorni di cammino.

MA.

Visto che io non volevo farmi massacrare il culo da Lucario, abbiamo fatto IL GIRO LUNGO.

Non so se rendo l'idea, si attraversano ben 5 regioni, magari sarei potuto anche tornare ad Arga a vedere come stanno i miei amici e i miei genitori.

Dovete sapere che Arga è un piccolo villaggio di contadini a nord del RAFFINATISSIMO (e non scherzo) Regno dell'erba, difatti di noi se ne sono sempre fregati e strafregati, e abbiamo imparato a cavarcela da soli, arrangiandoci come meglio potevamo.

Beh dopotutto, questo Paese era appena uscito da una guerra con il Regno delle Fiamme, per mantenersi stretti i territori della Giungla Tropicale al confine tra l'uno e l'altro, e questa cosa ha portato MOLTI problemi a casa mia...

Capirete più avanti..

E così fu, iniziammo il nostro viaggio avventurandoci nel Canyon RocciaBollente, posizionato nella parte nord di Auros.

L'Aria era afosa, il sole batteva sulle nostre teste come se volesse farci svenire apposta, e l'unico che se la cavava alla grande era Alexander, che sembrava che abitasse lí da sempre.

GRAZIE AL CAZZO, É UN TIPO FUOCO E CI TROVIAMO NELLA SUA REGIONE NATALE.

Cervello, vai a casa, sei ubriaco.

Non ho idea di quanto abbiamo camminato, ma di sicuro avró perso chili che non ho, e diventeró piú palestrato di Machoke imbottito di steroidi.

No davvero...

-...QUANTI KILOMETRI ABBIAMO FATTO OGGI? HO PRATICAMENTE LE GAMBE A PEZZI!-

Laila sospiró, sistemando la legna che usciva da quell'improvvisato faló.

-Max, saranno stati appena 10 Kilometri.-

-E ti sembra POCO?!-

-Per aver camminato una giornata intera...Beh....Sí.-

Avrei voluto dire qualcosa, e magari tirare una bestemmia contro l'intera dinastia della famiglia di Alex, ma rinunciai.

Alex sistemó sul fuoco diversi Spiedini dolci fottuti dal mio zaino, poi si sedette su una roccia, e alzó lo sguardo al cielo.

Guardai anche io il cielo, e vidi un'immensa distesa di stelle luminose, proprio come quelle che si vedevano ad Arga nelle notti estive.

Mi ricordava tanto la mia casa...
Quando ero piccolo...
Quando lui era ancora qui.

Sospirai e presi uno spiedino dolce, e lo iniziai a mangiucchiare.

Laila si allungó a terra, e poggió la testa sulle zampine, commentando con un "Oddio che caldo..."

La guardai e annuii.

Faceva un caldo pazzesco, quindi mi tolsi la giacca di pelle, i guanti e gli occhiali, per poi poggiarli su una pietra.

Alex non dava segni di vita.
Si era impallato a guardare il cielo con aria ebete, come se stesse guardando in quella direzione ma stesse pensando a tutt'altro.

Per questo punsi la sua coda con lo spiedo di legno, e la sua reazione fú decisamente epica!

-AH!- Saltó per aria e prese la coda e portandosela vicina al petto.

-MA SEI MALATO O COSA?- mi ringhió contro.

Io scoppiai a ridere, e mi buttai a terra dalle risate.

Laila invece le tratteneva a stento, e schiacció il muso contro il terreno pur di non ridere.

Axe, dopo quella luga giornata in cui era stato assente, apparí, giusto per ridere della malefatta che avevo appena commesso.

Alla fine, anche Alexander scoppió a ridere, e dopo qualche ora ci addormentammo.

Il mattino seguente, ci alzammo presto e ricominciammo la nostra lunga camminata interrotta da occasionali Pokémon passanti che ci venivano a chiedere informazioni e a scroccare l'acqua.

Fu intorno alle 5 del pomeriggio che uscimmo dal Canyon, e ci imbattemmo in un muro di confine, fortunatamente bastó solo mostrare Heroblade nella sua modalitá "Portachiavi" per eludere gli estenuanti controlli fatti da due grossi Magmortar, che puzzavano di...Sudore? In un modo impressionante.

Credo che anche Axe abbia sentito quella puzza tremenda.

Ma finalmente le vidi, dopo quasi un anno, le verdi praterie del Regno dell'Erba.

Presi un profondo respiro, per poter annusare di nuovo l'odore di casa.

Axe mi guardó e mi sorrise, ma non si aspettava quello che stavo per fare:

Feci rotolare giú lo zaino, e dopo mi lanciai anche io, facendo capriole a ripetizione giú per la collina ridendo come un matto.

Non so come mi stessero guardando il quel momento, ma so solo che neanche 15 secondi e si misero a rotolare giú pure loro.

Dopo esserci concessi questa pausa,ripartimmo e camminammo fino a notte fonda, passando per piccoli boschetti di quercia, fino a quando non udimmo versacci di Pokémon provenire dai dintorni.

Ricordo che erano versi di svariate specie, alcuni con accenti stranieri, ma solo due erano veramente incomprensibili: era come sentire un Napoletano e un Milanese parlare nel dialetto piú stretto possibile.

Finché non si sentí uno stridulo verso di un Meganium lanciare un bestemmione degno di scomunica, traducibile con "MAJATEVENNEAFANCULO STI RINCOJUNITI NOBILI DI STO CAZO"
E aveva aggiunto qualcosa che aveva a che fare con scheletri e con gli spaghetti.

Scoppiai a ridere, era la bestemmia piú bella sentita in tutto l'anno, e poi in Dialetto DOC.

Laila ed Alex mi guardarono confusi, e mi chiesero cosa avesse detto e pazientemente glielo spiegai, cosí scoppiarono a ridere anche loro.

Decidemmo di accamparci, e accendemmo un piccolo faló che con il suo tepore e la sua luce ci ricordava tanto Auros di notte, illuminata da centinaia di lampioni, che la facevano risplendere anche nella piú buia delle sere.

Ma c'era qualcosa di strano nell'aria:
Ci sentivamo come...osservati.
Probabilmente c'era qualche Pokémon alle calcagna, e a darmene conferma fu Axe, che mi guardó e mi disse
-Stá attento Max...Potrebbe essere qualche nemico...-

Misi una mano su Heroblade, pronto a sguainare la sua affilatissima lama e mi guardai intorno, tenendo sempre le orecchie ritte e cercando di contenere le piccole scariche elettriche che emanavano le mie guance.

Anche Alex e Laila erano in stato di allerta, e si guardavano intorno, il primo tendendo la sua schiena incurvata, pronta a compiere un balzo, e il polmone da fuoco sempre carico, mentre Laila teneva i suoi occhi acquamarina sgranati, emanando una fioca luce.

Chissá, forse sará stato il fatto che era grande e grosso, oppure che ci salutó con un "WELHÁ" all'improvviso, ma ci fece prendere un cazzo di infarto, ma uno di quelli che ti ricordi per tutta la vita, un pó in stile Five Nights at Freddy's.

Il Pokémon che ci prese di sorpresa era nientemeno che un grosso Meganium, giovane nonostante si trovasse al suo terzo stadio evolutivo, e che aveva il fiore di colore nero, rosso e bianco, che un pó riprendeva il suo cappello con scritto "F*cking Flower" e la sua collana in stile giamaicano, che gli dava un aria da spacciatore.

-Konnichiwa!- salutó una seconda voce, una piccola Misdreavus, con i "capelli" legati due codine con gli elastici rossi, che riprendevano gli occhiali rossi che ingigantivano i suoi adorabili occhi.

Alex prese un sospiro di sollievo, e si sedette a terra, mentre Laila guardò stranita il Misdreavus, manco stesse indossando un paio di occhiali molto...Trash? Si dice cosí?


-Io sono Micheal, per gli amici Nebo, e invece lei é Eleanor, detta Kim- Sorrise Nebo -E voi? Sembrate degli stranieri, da dove venite?- chiese, e Laila prontamente rispose -Il Pikachu si chiama Maxwell, ed é il nuovo Eroe, invece Io mi chiamo Laila e il Charmander invece si chiama Alexander, e siamo le sue scorte-

Appena Nebo e Kim sentirono la parola "Eroe" sgranarono gli occhi, e mi fissarono sconvolti.

-Quindi tu sei l'Eroe Maxw-...Aspetta un momento...Maxwell? Maxwell Lightbolt?-

Lo guardai sorpreso, con la mente nel panico piú totale, avete presente quando incontrate un parente alla lontana per strada, e lui vi saluta mentre voi non vi ricordate manco come cazzo si chiama o perché siete imparentati? Ecco.
Mi sentivo allo stesso modo.

"Mi conosce" pensai, mentre cercavo di riconoscere in lui qualche figura familiare "Ma io non conosco lui"

Almeno fino a che, la mia mente non ebbe un lampo di genio:

-Aspetta un momento, ma tu sei il fratello di Andy! - sorrisi, finalmente riconoscendolo.

-Giá! Da quanto tempo! E che gran culo! Sei diventato un Eroe!-

-Piú o meno...- ridacchiai -Dai, sedetevi, che ci mangiamo qualche Marshmallow insieme!-

Alex tossicchió per farsi notare -Volete renderci partecipi di questa vostra contorta conoscenza oppure la mia mente deve fare da sé?-

-Ah, io ho giá fatto da me, e sappiatelo, sono tutte coppie strane alla SkittyXWailord- commentó Laila, facendo ridacchiare Kim in modo perverso, che se ne uscí con -Ti stimo sorella-

-Beh, é una storia bella lunga- dissi -ma se volete ascoltarla, sedetevi e aprite le orecchie!-

Continua...

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