In maniera stocastica
mi distrai
e una realtà fantastica
creerai.

La tua origine è a me ignota e,
nascosto dietro a una siepe metallica,
suoni la tua frequenza luminosa,
quella tua sola iridescente nota.
O tu, nave misteriosa,
che nell'iperuranio mi traghetta,
trascinami via da questo cubo,
sconfiggi con la tua onda questa retta!
Tu non mi richiami costantemente,
mente chi dice che non è attratto,
illumini e rendi tutto più chiaro,
ci riscaldi con il tuo bruto tatto.

So dove sei,
ti vedo.
Là dove stai,
ti sento.
Qua dove sto,
ti ascolto.

Ora che tu ti interrompi e te ne vai,
mi lasci qui da solo ormai sconvolto
e distratto
proprio nella tua maniera.