Il Pescatore

All'alba dei due soli,
sull'orlo dell'orizzonte viola,
il pescatore di anime vagava 
come una busta in balìa del vento.
Scavato dal sale e
torturato dal caldo pungente,
più affilato dei pensieri malsani
che lo tormentavano di notte.

Le mani mangiate dagli ami 
tiravano su con gesto meccanico
la preda,
nemica d'una vita,
un'intera notte a combattersi 
per vivere una 
per morire in pace l'altro.
Da anni non scorrevano le lacrime 
da quegli occhi stanchi.

C'era solo posto per la poesia e 
i ricordi di suo nonno,
che parlava d'un mondo senza robot,
senza macchine volanti o cyborg.
Un mondo dove gli umani s'ammazzavano
per denaro,
non per la poca acqua rimasta o 
per salire sull'ultima nave per 
fuggire dalla Terra, ridotta a deserto.

Il pescatore tirò sulla nave 
la preda morente.
La vide,
era un altro sogno infranto,
l'ennesimo lingotto d'oro,
il milionesimo diamante.
Disperato lo lanciò via
e pianse.

A.A.

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