Capitolo 33: I Venti del Cambiamento

Sopra le folte chiome della Foresta Orientale, un trio di Pokémon si librava nell'aria, tutti e tre Pokémon abbastanza inusuali per il volo.

Ovviamente si parla di Eric, Kate e Hope, i quali erano di ritorno dalla spedizione conclusasi con successo al Picco del Cielo.

Il loro volo era calmo, regolare, rilassato. Era come se si fossero lasciati tutti i problemi alle spalle e fossero pronti a ricominciare la loro usuale vita.

Tra tutti loro, però, quella più felice era sicuramente Kate. Si era finalmente evoluta. Lei ed Eric finalmente avevano l'occasione di coronare il loro sogno di essere una vera famiglia. Non che non si sentissero già tali, tuttavia un figlio era davvero l'unica cosa che gli mancava.

Non sarebbe mai più rimasta senza amore.

<<Però devo dire che un po' mi dispiace di non aver visto la cima>> disse la Luxio, ripensando alla montagna. <<Anche se volare lassù da soli non sarebbe stato carino per gli altri>>

<<Magari avremo un'altra occasione>> rispose Hope. <<Ehi! Potresti proporlo a papà come luogo dove vedere le Comete Gemelle!>>

<<Lì? Nah, sarà sicuramente già pieno di altri Pokémon con la stessa idea. E poi Sparx mi ha già promesso un altro posto...>>

<<A-uhm...>> mormorò Eric, confuso. <<Le Comete Gemelle? Di che state parlando?>> domandò poi.

<<Eh!? Non hai mai sentito parlare delle Comete Gemelle!?>> esclamò Kate. <<Beh. Se non le conosci, allora vuol dire che nel tuo mondo non esistono... Ma davvero in dieci anni non ho ancora avuto modo di parlartene?>>

<<A quanto pare no. Di cosa si trattano?>>

<<È un rarissimo fenomeno astronomico>> spiegò l'Evryeon. <<Una volta ogni 175 anni, una coppia di comete solca i nostri cieli in direzione ovest. Pare siano due asteroidi con un particolare campo magnetico che li mantiene vicini e che quando entrano a contatto con la nostra atmosfera si incendiano e diventano visibili come comete. Me l'ha spiegato mamma!>>

<<E da qui il soprannome "Comete Gemelle">> continuò la Luxio alata. <<Inoltre, si dice che osservare il loro passaggio insieme ad un proprio fratello o sorella esaudisca uno dei tuoi sogni, ma è solo una diceria. È tradizione che due fratelli e non di più osservino da soli da un luogo isolato le Comete Gemelle, e siamo stati veramente fortunati a nascere in quest'epoca! Il prossimo passaggio è tra poco meno di un anno e non vedo veramente l'ora!>>

<<Già! Purtroppo non tutti possono vederle dato il loro lunghissimo periodo di rivoluzione... Siamo stati veramente fortunati>>

<<Oh wow>> commentò Eric, strabiliato. <<Non avevo mai sentito prima di una cosa simile. Com'è possibile che gli umani non abbiano mai scoperto qualcosa del genere? Eppure siamo sullo stesso pianeta>>

<<Stesso pianeta, ma due mondi differenti>> rispose Kate, facendo un occhiolino. <<Ormai avresti dovuto già capirlo da tempo>>

L'Absol si chiuse in un silenzio di riflessione, pur essendo eccitato al pensiero di assistere ad un tale fenomeno tanto raro quanto bizzarro. Se solo avesse avuto una sorella con cui condividerlo...

<<Ci siamo quasi>> disse l'Evryeon, vedendo le prime case e l'immensa scalinata della Gilda.

<<Anche se sono passati solo pochi giorni, questo posto mi mancava terribilmente>> fece Kate, sorridendo.

<<Ehilà! Ti vedo allegra, zia!>>

<<Come potrei non esserlo?>> rispose la Luxio, facendo poi un cenno in direzione di Eric. <<Anche quel timidone lì è felicissimo, ma non lo fa vedere>>

Il Pokémon preso in causa fece un sorrisetto, cercando di non pensare a Chiara. <<Ovvio che sono felice, Kate>>

<<Erano dieci lunghissimi anni che aspettavo questo momento!>>

<<Posso immaginare>> ironizzò Hope. <<Comunque, io passo alla Gilda. Cél non dovrebbe ancora essere a scuola e io devo assolutamente rivederla>>

<<Ok. Io e Kate invece immagino andremo a casa>> fece Eric.

<<Già!>> esclamò la Purificatrice dalle ali elettriche. <<Ma il divertimento comincerà stasera...>>

L'Absol si sentì le guance avvampare sentendo quei discorsi in presenza della nipote, tuttavia alla giovane pareva non importare più di tanto. D'altronde sapeva già alla perfezione quali fossero i piani della zia fin dal momento in cui si era evoluta. Anche prima, in realtà.

<<Va bene... allora vi lascio>> fece Hope. <<Ci vediamo più tardi!>> salutò, virando verso la Gilda.

Si lasciò dunque gli zii alle spalle, volando in direzione del tendone a forma di volto di Wigglytuff che quasi soverchiava l'intera città, come un inanimato guardiano dedito a proteggerla da ogni pericolo.

Era stata via appena tre giorni, eppure le erano sembrati un'eternità. Tornare a casa era sempre una bellissima sensazione.

L'Evryeon atterrò davanti all'edificio pochi minuti dopo. Come da prassi, il cancello era abbassato. Probabilmente qualcuno giù dalla città l'aveva vista atterrare, e sicuramente si sarebbe chiesto che Pokémon avesse visto.

La Purificatrice era abbastanza spaventata al pensiero di come avrebbe reagito la città quando avrebbe rivelato la sua identità, ma al momento si sarebbe dovuta preoccupare di come avrebbe reagito la Gilda.

Non senza un sospiro, Hope si posò sulla grata di riconoscimento, tuttavia, dopo le solite frasi, qualcosa andò, prevedibilmente, storto.

<<È... la zampa di... ehm... eeer...>> fece la voce di Diglett, sempre più bassa.

<<ALLORA!?>> urlò invece Loudred. <<DI CHI È QUESTA ZAMPA!?>>

<<È di... di... ecco...>> mormorò la sentinella. <<Non... non ne ho idea...>>

<<COSA!? DI NUOVO!?>> sbottò furiosamente il guardiano. <<MANNAGGIA ALLA ZIA DI DIALGA, DIGLETT!! È GIÀ LA SECONDA VOLTA IN POCO PIÙ DI UNA SETTIMANA!! DIMMI DI CHI CAZZO È QUESTA ZAMPA O GIURO CHE STACCHERÒ IL TUO BEL NASONE ROSA E LO USERÒ PER PULIRMI IL CULO!!>>

<<Ma-ma-ma Lourded... non... non ho mai visto una z-zampa del g-genere... Non posso... co-conoscere... ciò che n-non so...>>

⟨⟨Come immaginavo...⟩⟩ pensò Hope, decidendo di intervenire. <<Ragazzi! Sono io, Hope! Mi sono evoluta e... beh... capisco benissimo se Diglett non può riconoscermi!>>

<<Uh? Sei davvero tu, Hope?>> domandò Diglett, preoccupato. <<Ma in che accidenti ti sei evoluta? La tua zampa è simile a quella delle normali Eeveeluzioni, tuttavia non riesco davvero a capire di quale sia... sto forse perdendo colpi?>>

<<Er... è complicato>> rispose l'Evryeon. <<E stai tranquillo. Non stai affatto perdendo colpi>>

<<OI!>> urlò di nuovo Loudred. <<IL CAPITANO NON C'È E IO HO ORDINI SE-VE-RIS-SI-MI! NON POSSO FAR ENTRARE POKÉMON SOSPETTI! E TU SEI UNO DI QUELLI!>>

La ragazza fece un sospiro. L'unica Pokémon disponibile al momento che avrebbe potuto tirarla fuori da quella situazione era Sophia, o forse perfino Cél stessa.

<<Va bene! Céline è con voi, giusto? Portatela qui! Mia sorella saprà sicuramente riconoscermi!>> propose.

<<EH!? NON SE NE PARLA, SOSPETTA!>>

<<Ehm... Hope...>> fece Diglett timidamente. <<Lo farei anche, ma Cél non è qui->>

<<DIGLETT! MANNAGGIA AL COGNATO DI PALKIA!>> imprecò l'altro. <<HAI FORSE INTENZIONE DI TRAPELARE INFORMAZIONI AI SOSPETTI CHE CERCANO LA FIGLIA DEL CAPITANO!? HAI FORSE INTENZIONE DI RIVELARLE CHE LA PROFESSORESSA SOPHIA L'HA PORTATA DAI NONNI NELLA FORESTA ORIENTALE!?>>

<<Oh... Capito! Grazie mille, ragazzi! Ci vediamo più tardi!>> salutò la Purificatrice, spiccando nuovamente il volo.

La Gilda piombò immediatamente nel silenzio, ma durò solo per pochi istanti.

<<Per TUTTI i Leggendari! COME ha FATTO A SENTIRMI, quella SOSPETTA!? Eppure stavo parlando PIANO! AAAAAAAH!>> si infuriò, cominciando a calciare qualunque cosa gli capitasse a tiro.

Il suo compagno di lavoro preferì non commentare. La giornata era appena iniziata e le sue orecchie erano già abbastanza a pezzi. Così come lo erano alcuni arredi della Gilda sotto i calci di Loudred. Se non altro il Capitano non se la sarebbe presa con lui.

⟩⟩ ⟩⟩ ⟩⟩

Non era certo una novità per Nathan essere in piedi già di prima mattina per occuparsi dell'orto. Il vecchio Jolteon teneva molto al suo spazio verde, tanto da curarlo ogni giorno con estrema minuziosità.

Chissà. Forse era stato proprio per quell'amore verso la natura a far sì che sua figlia avesse avuto l'istinto di cercare quella pietra verde su quello strano pianeta lontano, arrivando al punto di evolversi in Leafeon.

Fischiettando serenamente, il Pokémon di tipo Elettro annaffiava ogni pianta di Bacca, scegliendo con cautela quanta acqua dare a ciascuna di esse a seconda della specie.

<<Mmm... tra un mesetto queste Bacchemodoro saranno mature>> borbottò tra sé e sé, accarezzando delicatamente un frutto. <<Sembrano belle. Mi auguro che Yeaf ci faccia qualcuna delle sue pizze con queste...>>

<<E-ehm... Signore, mi scusi>>

Una distante voce femminile dal tono familiare, ma non conosciuto, lo chiamò.

<<Mi dica>> disse lui, voltandosi.

Tuttavia, con sua somma sorpresa, si trovò davanti una Pokémon di cui non fu in grado di riconoscere la specie. Ricordava un'Eeveeluzione, eppure il pelo completamente bianco, la perla romboidale sulla fronte e i ciuffi a forma d'ala dietro le ginocchia e, soprattutto, le grandi ali poggiate sui fianchi non la riconducevano a nessuna di esse.

<<Oh... uhm... posso aiutarla?>> chiese, incerto.

La Pokémon misteriosa ridacchiò, anche sotto sotto pareva esserci una parvenza di timore.

<<Mi deludi, nonno. Davvero non riconosci la tua nipotina?>>

A quel punto tutto si fece più chiaro nella mente del Jolteon. Ecco cosa effettivamente gli ricordava quella Pokémon. Sgranò gli occhi, completamente assorto dalla maestosità e dalla bellezza che la nipote trasudava, quasi non credendo a cosa stesse guardando.

<<Ho... Hope...? Sei davvero tu...?>>

Lei rispose con una risatina nervosa, avvicinandosi lentamente al nonno attonito. Istintivamente cambiò tipo, ritraendo le ali e cambiando dall'azzurrino all'azzurro ghiaccio il colore dei suoi occhi e della sua perla, alimentando ulteriormente lo stupore del vecchio.

<<Caro? Con chi stai parlando?>>

Da una finestra fece capolino una Glaceon dalle iridi di un intenso blu mare, le quali si posarono subito sulla meravigliosa quanto bizzarra Pokémon che tanto le aveva scandalizzato il marito; ma a differenza di quest'ultimo, lei riconobbe immediatamente chi aveva davanti.

<<Hope!?>> esclamò, incredula, non riuscendo poi a formulare altro.

Di fronte ai nonni impietriti, la Purificatrice prese dunque la parola.

<<Ecco... la spedizione si è già conclusa, quindi sono venuta a prendere Cél. È qui, giusto?>>

La nonna annuì, pur mantenendo il suo sguardo fisso. <<Sì... ora sta ancora dormendo. Vado a chiamarla...>> disse, sparendo dentro casa.

Nathan rimase ancora lì a scrutare la nipote, cercando di dare un senso a quello che stava vedendo.

<<Questa tua evoluzione...>> fece. <<Ha un nome?>>

<<Beh sì... Evryeon>> rispose lei.

<<Evryeon...? E che accidenti significa?>>

<<È un nome che si è inventato zio Eric con una parola umana che non ricordo... e che comunque significa letteralmente "ogni">>

Allorché il vecchio Jolteon cominciò a collegare insieme la presenza e la sparizione delle ali e il cambio di colore degli occhi a quello che il nome Evryeon potesse significare, ma prima che potesse fare qualunque altra domanda, una quarta voce si fece sentire.

<<Sorellona!>>

Dalla porta della casa schizzò fuori una giovane Shinx che si lanciò di corsa verso il giardino. Il suo volto era colmo di gioia mentre girava l'angolo per raggiungere l'orto, tuttavia non appena la grossa Pokémon bianca di fronte al nonno si voltò verso di lei, arrestò la sua corsa piantando le zampe posteriori nel terreno e frenando lasciando un paio di sottili solchi dietro di sé.

⟨⟨E questa chi...? Che sia...?⟩⟩ si domandò, fissando sbigottita la meravigliosa Pokémon.

A rispondere a tali domande ci pensò la Pokémon stessa.

<<Cél! Beh... sorpresa!>> esclamò, sorridendo.

La ragazzina strabuzzò gli occhi. Era davvero lei. Era davvero sua sorella. Si era evoluta. Era diventata... non sapeva cosa, ma era bellissima.

<<Hope! Sorellona!>>

Cél si lanciò al collo della sorella, abbracciandola forte come non mai, ignorando qualunque domanda riguardo la sua specie o il motivo per cui aveva deciso di partire. Tutto ciò di cui aveva bisogno era solo stare vicino a lei.

<<Ora però>> intervenne improvvisamente nonna Jen. <<Abbiamo bisogno di una spiegazione>> disse, rivolta alla nipote maggiore.

<<Già. Giusto. Ora vi spiego>> fece l'Evryeon, facendo scendere la sorellina. ⟨⟨Sarà meglio omettere la parte di Arceus finché ci sono ancora i nonni... eventualmente con Cél ne parlerò in privato⟩⟩ pensò, non volendo coinvolgere altri non Purificatori in quella vicenda.

Non che Céline avesse mai mostrato doti di combattimento, o addirittura da Purificatrice, ma era praticamente certo che anche lei avesse i poteri, pertanto era giusto che anche lei sapesse.

⟩⟩ ⟩⟩ ⟩⟩

<<Un'Eeveeluzione... di tutti i tipi!?>> esclamò la nonna, sconcertata.

<<Non proprio... In questo momento io sono di tipo Ghiaccio, ma posso cambiare tipo quando mi pare>> rispose Hope, cambiando in Volante ed estraendo le ali. <<Ora sono di tipo Volante e ho perso il tipo Ghiaccio. Per ogni tipo posso eseguire qualunque mossa di tale tipo finché rientra nelle mie conoscenze, più una potentissima mossa... diciamo speciale che però mi sfianca dopo l'uso>>

<<Impressionante...>> mormorò il nonno.

<<E non è tutto...>>

Hope proseguì con il suo racconto, arrivando fino allo sfoggio dei poteri di Ray. Inutile stare a specificare quali reazioni scaturirono da tale rivelazione.

A Céline venne però un tuffo al cuore. Era assodato che Ray fosse un Purificatore. Non poteva non esserlo pure lei. Il pensiero la fece rabbrividire di paura.

La sorellona la notò, tuttavia non intervenne. I nonni non capivano la giovane Shinx come lei. Le avrebbe parlato sulla via del ritorno.

Alla fine del racconto i due vecchi Pokémon erano a dir poco esterrefatti. Troppe informazioni in una volta sola.

<<Oh sono così contenta per Eric e Kate!>> commentò Jen per smaltire un minimo la tensione. <<Quei due aspettavano da dieci anni di mettere su famiglia!>>

<<Eheh. Già>> ridacchiò Hope.

<<Comunque>> disse Nathan. <<Vuoi fermarti qui?>>

La Purificatrice scosse la testa. <<Mi piacerebbe, ma non posso proprio. Sono passata a prendere Cél e ora devo assolutamente tornare in città. Ho cose davvero importanti da fare...>>

<<Oh! Allora non ti tratterremo oltre, cara>> fece la nonna con gentilezza, rivolgendosi poi alla nipotina. <<Vieni, Céline. Andiamo a prendere le tue cose>>

<<Sì...>>

Neanche un minuto dopo e la Shinx era pronta con la sua borsa piena di libri che si era portata dietro. Nonostante la batosta sulla questione dei poteri da Purificatrice, era contenta di poter tornare a casa e che presto l'intera Gilda sarebbe tornata a sua volta. Il suo piccolo mondo si stava ricomponendo.

<<Pronta?>> chiese Hope alla sorellina.

<<Pronta!>> rispose lei.

<<Allora... Nonno, nonna, grazie per esservi presi cura di Cél in questi giorni>>

<<Oooh. Quando vuoi>>

<<Per noi è un piacere>> dissero entrambi gli anziani contemporaneamente, sovrapponendo le loro frasi.

<<Ciao nonno! Ciao nonna!>> salutó contenta Cél, agitando la zampetta.

<<Ciao ciao!>> salutarono a loro volta Jen e Nathan.

Le due sorelle lasciarono la casetta in mezzo alla foresta, dirigendosi verso Borgo Tesoro.

Cél faticava a smettere di fissare la sorellona. Era diventata magnifica, eppure allo stesso tempo incuteva un certo timore. La analizzò da cima a fondo, non trovando un senso a ciò che stava guardando. Anche Ray si sarebbe evoluto in una cosa simile?

<<Céline>> chiamò improvvisamente Hope, seria, fermandosi sui suoi passi.

<<Uh? Che... che c'è?>> domandò la giovane, preoccupata. <<Ti da fastidio se ti guardo? Scusa... se ti da fastidio la smetto... e...>>

<<No, sorellina. Niente di tutto questo>> la tranquillizzò l'Evryeon. <<C'è... una cosa molto importante che devo dirti e che non deve assolutamente uscire fuori dalla nostra famiglia>>

La Shinx guardò con curiosità e un pizzico di paura la sorella maggiore.

<<C... Cosa...?>>

<<Riguarda la vera ragione per cui Sophia era scomparsa. Non è vero che la sua spedizione è stata un fallimento>> spiegò, abbassando la voce. <<Lei ha... scoperto un segreto che riguarda noi Purificatori. Ti scongiuro ancora di non parlarne con nessuno>>

A quel punto Cél cominciò seriamente a preoccuparsi. Si ricordava bene della lunga cicatrice sul fianco della sua professoressa e fin da subito aveva sospettato che qualcosa non andasse nella sua storia, tuttavia non aveva idea di che cosa.

Si limitò ad annuire, senza parole, incitando Hope a rivelare tale segreto. Quest'ultima sospirò, prendendosi tempo per trovare le parole giuste per non allarmarla troppo.

<<Vedi...>> cominciò poi. <<Sophia ha... trovato una stanza nascosta nella Grotta Egida. Ed è proprio per questo che è stata brutalmente attaccata da Regigigas stesso>>

<<Re-Re-Regigi-gi-gigas...?> balbettò la Shinx, la quale fino a un secondo prima sapeva che la professoressa era stata colta di sorpresa da alcuni banditi.

<<Già... L'ha attaccata e ha attaccato me ripetendo di star proteggendo la "Verità". Verità che dopo abbiamo scoper->>

L'Evryeon si interruppe nel bel mezzo della frase senza una precisa ragione. Le sue orecchie erano dritte, i suoi muscoli tesi. Era la sua tipica posa di quando captava qualche suono che non avrebbe dovuto esserci.

<<So...Sorellona->>

<<Shh>> la zittì gentilmente Hope.

Aveva chiaramente sentito un fruscio nelle vicinanze. Per la precisione, dal grosso arbusto che avevano a fianco.

Fece cenno alla sorella di non muoversi, poi lentamente si avvicinò al cespuglio, pronta ad attaccare al primo segnale di minaccia. Quando fu abbastanza vicina, scattò tra il fogliame della pianta, rivelando cosa si nascondeva dall'altra parte.

Oltre il cespuglio c'erano solo alberi. Alberi e nient'altro.

Aveva preso un abbaglio? No, era sicura di aver sentito un fruscio provenire da lì. Una strana sensazione di insicurezza la avvolse. Qualcuno la stava osservando, ne era certa.

Uscì dal cespuglio. Cél non si era mossa di un millimetro. Sembrava addirittura che avesse smesso di respirare per rimanere ancora più ferma.

<<Allora?>> domandò la Shinx, tesa.

Hope scosse la testa. <<È meglio parlarne in privato alla Gilda...>> rispose. <<Andiamocene da qui>>

<<Subito!>> esclamò la sorellina, la quale non vedeva l'ora di farlo.

Le due Pokémon, accelerando notevolmente il passo, si allontanarono dalla zona intente a raggiungere Borgo Tesoro il più in fretta possibile.

Il sentiero rimase vuoto, ma davvero lo era?

Un altro fruscio. Il suono di un leggero tonfo sul suolo; un passo.

⟨⟨...⟩⟩

⟩⟩ ⟩⟩ ⟩⟩

Quella sera avrebbe portato enormi cambiamenti a tutti i protagonisti di questa storia, ognuno con i suoi programmi e i suoi progetti per il futuro.

Al Picco del Cielo la discesa, complice anche l'entusiasmo, fu molto più semplice della salita. La sera stessa l'intero gruppo della Gilda era tornato al Villaggio sano e salvo.

Nonostante la tarda ora, gli Shaymin li acclamarono come eroi, gridando loro complimenti e ringraziamenti di ogni sorta, ai quali il Capitano rispose semplicemente con un cordiale sorriso. Spiegò loro della presenza dell'Ingranaggio del Tempo, e pregò di mantenere il totale silenzio circa la sua esistenza e di proteggerlo quanto potevano. Fu una notizia incredibile per quel semplice popolo, ma alla fine giurarono di non rivelare nulla e di tenere l'artefatto sotto controllo.

A quel punto fu anche più che giusto dire a tutti che il vero merito della riuscita dell'impresa era unicamente di Ray e Spencer - anche se non specificò che questi ultimi trovarono la pista giusta di nascosto disobbidendo agli ordini e che per questo sarebbero stati puniti -, dando ai due giovani esploratori tutta la gloria.

Mentre il secondo si prendeva gli elogi con aria modesta, il primo notò solo in quel momento che tra la folla c'era pure... lei. Lei; Elyssia. Lei era lì che lo stava guardando con ammirazione.

Ray incrociò il suo sguardo, sentendosi come se un milione di Butterfree gli stessero svolazzando nello stomaco. Quasi si commosse di fronte alla bellezza della giovane Shaymin illuminata solo dalla tenue luce lunare, rimanendo paralizzato a perdersi nei suoi piccoli occhietti neri, ignorando tutto ciò che non fosse lei.

<<Ehi, Ray>> lo chiamò gentilmente Spencer, toccandogli una spalla per destarlo. <<Vai. È il tuo momento>> lo incoraggiò, accennando alla Pokémon Gratitudine.

L'Eevee annuì senza neanche guardare lo Zorua, poi andò diretto dalla ragazzina. Più la distanza tra lui e lei si accorciava e più il suo cuore batteva forte. Mai aveva provato una sensazione simile nei riguardi di una ragazza, ma dovette sforzarsi di rimanere lucido e di calmarsi.

<<Ray!>> esclamò lei, cogliendolo di sorpresa. <<Sono contenta di rivederti! Alla fine ci hai salvati davvero!>>

Il giovane Purificatore spalancò per un attimo gli occhi, poi chiuse definitivamente la distanza che lo separava dalla sua amata.

<<Oh. Già. Alla fine in qualche modo l'ho fatto... eh>> ridacchiò, con un filo di imbarazzo.

<<Non ne avevo mai dubitato, Ray. Sei stato veramente un eroe>>

<<Aaah... ecco... grazie>> farfugliò lui, scuotendo poi la testa. ⟨⟨Ah ma che sto facendo? Io sono Ray e lei è solo la ragazza che amo alla follia! Calmo, rilassati...⟩⟩ si disse, tirando infine un profondo sospiro per scaricare la tensione. <<Ely... sono anch'io felice di rivederti. Mi eri mancata>>

La Shaymin sorrise, ma tornò seria appena un attimo dopo. <<Quando avevo saputo da papà che eri scomparso nel Dedalo... io... ho avuto paura che... anche se sei un Purificatore... tu... tu...>>

<<Ely>> la interruppe lui, con tono scherzoso. <<Ci vuole ben altro che un immenso labirinto dentro una montagna da cui nessuno è mai uscito per liberarsi di me>>

Alla fine della frase Elyssia ridacchiò. Quella risata era il suono più bello che Ray avesse mai sentito. Doveva sentirla ancora. Doveva stare con lei per continuare a sentire quella meravigliosa risata.

<<Ehi, Ely... possiamo parlare in privato?>>

<<Certo>> annuì lei, facendo cenno di seguirla. <<Vieni. Allontaniamoci un po' da qui>>

Lui la seguì come se fosse stato la sua ombra, sentendo il suo corpo reagire in strano modo dandogli la sensazione di raffreddarsi ad intermittenza. Gli si stava gelando il sangue nelle vene. Aveva affrontato di tutto, eppure quella situazione lo stava spaventando più tutte le altre.

<<Eccoci qua>> disse Elyssia, fermandosi in un punto abbastanza lontano dalla folla. <<Devi dirmi qualcosa?>>

Il giovane Eevee volle rispondere, ma non ci riuscì perché la sua gola si seccò. Qualunque parola volesse dire, non poteva farla uscire. Deglutì un piccolo groppo di saliva per bagnarsi un minimo la gola, poi tirò un altro sospiro liberatorio. Si calmò. Non aveva senso avere paura.

<<Ely...>> cominciò. <<Tu... da quando ti ho vista alla Gilda io... credevo fosse solo una cosetta così che poi sarebbe finita come le altre, ma invece...>> si accucciò a terra per poter fissare la Shaymin dritta nei suoi occhietti neri. <<Elyssia, io... mi... sono innamorato di te>>

<<Lo sapevo>>

<<So che te lo sto dicendo così a sorpres->> continuò Ray per la sua strada, realizzando solo a metà frase cosa aveva detto l'amata. <<Aspetta, cosa!? Lo sapevi!?>>

<<Eheh. Ray, non sei molto bravo a nascondere i tuoi sentimenti>> rise lei. <<L'avevo capito. Volevo solo... conoscerti meglio prima di decidere...>>

Ray si trattenne dal non emettere suoni strani dovuti all'emozione del momento, nascondendoli dietro una buffa espressione con le labbra tremanti in un bizzarro sorriso e gli occhioni spalancati lucidi.

<<Eeeeeee... chehaideciso?>> domandò un fiato.

<<Uhm...>> fece lei, distogliendo lo sguardo. <<Ray, ascolta, anche se con i tuoi difetti, sei un Pokémon fantastico, credimi, ma...>>

Quell'ultima singola parola bastò per paralizzare l'Eevee sul posto, il quale rimase immobile e in silenzio.

<<Ma... tu sei un Pokémon avventuroso, intrepido, sempre in giro per i Dungeon ad esplorare o combattere i cattivi... Io invece sono una ragazza tranquilla. Mi hanno insegnato a combattere solo per necessità, io però amo la tranquillità e la pace del mio villaggio. Non ci vedremmo spesso, non potrei mai starti dietro e probabilmente finirei pure per... trattenerti. Lo capisci, no?>>

Un'ultima vampata di gelo pervase le vene di Ray. La sua più grande paura si era realizzata: Elyssia, la prima Pokémon di cui si era veramente innamorato, lo aveva rifiutato.

Eppure, in pochi secondi, la sensazione di gelo passò, facendo nuovamente regnare la calma nel giovane Purificatore, seppur deluso dal modo in cui era finita.

Avrebbe voluto ribattere, dire che non sarebbe stato un problema, promettere che sarebbe cambiato ancora per poter stare di più con lei, ma nel profondo sapeva che Elyssia aveva ragione. Ray non poteva pensare di vivere una vita senza esplorazioni, lotte e avventure, anche se in cambio era costretto a rinunciare ad Elyssia.

<<Sì... lo capisco>> rispose, con serenità.

<<Bene, sono contenta. Mi auguro solo che tu non l'abbia presa male...>> mormorò la Shaymin, comunque dispiaciuta.

<<No, Ely. Cioè, un po' sì, però potresti avere ragione tu...>>

<<Il mondo è pieno di Pokémon, vedrai che riuscirai a trovare quella giusta per te. Sei un bravo ragazzo, Ray... te lo auguro con tutto il cuore>>

L'Eevee si sentì arrossire. <<Oh. Grazie>>

<<Comunque io e te possiamo rimanere ottimi amici. Sarò sempre pronta ad accoglierti qui al Villaggio e sarai sempre il benvenuto>> disse la ragazza, avvicinandosi a lui. <<Ancora grazie per averci salvati, Ray...>> gli sussurrò dolcemente, per poi dargli un bacio sulla guancia destra.

Il giovane Purificatore avvampò, accasciandosi su un fianco in brodo di giuggiole e strappando una risatina ad Elyssia.

<<Su, torniamo dagli altri>> disse quest'ultima. <<Sicuramente avrai molte cose da raccontare, Purificatore>>

L'Eevee scosse velocemente la testa, riprendendosi dal bacino della Shaymin, e la vide allontanarsi verso la folla.

Si mordicchiò un labbro. Non tanto perché era triste di aver perso l'occasione con lei, bensì perché lì non aveva ancora finito.

<<Ely, aspetta>> la chiamò, con tono serio.

<<Che c'è?>> fece lei, voltandosi.

Ray sospirò. Doveva farlo. <<C'è un'altra cosa che devo dirti...>>

<<Uhm?>>

⟩⟩ ⟩⟩ ⟩⟩


Ben lontana dall'allegria e dalla festa del Villaggio Shaymin, Céline era seduta di fronte alla finestra della sua camera, dedita ad osservare pensierosa il mare dalle sfaccettature argentee dovute alla luce lunare.

Dietro di lei, Hope dormiva beatamente. Dopo aver ricondotto la sorella a Borgo Tesoro aveva immediatamente cercato Sophia, addirittura interrompendo la sua lezione a scuola. Non era difficile immaginare di che cosa avessero parlato.

Arceus. Il Creatore.

La Shinx non riusciva a capacitarsene. Davvero il Pokémon che aveva permesso ai Purificatori di salvare il mondo aveva qualcosa da nascondere? Davvero aveva sterminato un intero villaggio?

E poi c'era Vioteran. Il primo Purificatore. Colui che combatté contro Arceus stesso, morendo nell'invano tentativo di liberare il mondo da lui. Ma davvero il mondo era da liberare dalla presa del Creatore?

Hope aveva detto così. Cél si fidava di lei. Doveva essere così.

La sorellona avrebbe indagato insieme a Sophia per risolvere quella delicata faccenda, e la piccola era ben consapevole del fatto che l'Evryeon avrebbe rischiato grosso, proprio come fecero i compaesani di Vioteran.

Doveva fidarsi. Hope era una Purificatrice potentissima. Non si sarebbe fatta mettere spalle al muro facilmente, nemmeno contro Arceus in persona.

Sospirò, versando una lacrima, sperando di avere ragione.

Doveva fidarsi.

⟩⟩ ⟩⟩ ⟩⟩

<<Eric...>>

L'Absol si sentì debolmente chiamare dalla sua compagna, la quale era accucciata nel suo letto a guardare oltre i "denti" della Bocca di Sharpedo, la caverna che fungeva loro da casa.

<<Dimmi>>

La Luxio ci mise qualche secondo a trovare il coraggio di chiedere quel che stava per chiedere, con un'espressione affranta in volto.

<<Eric...>> mormorò. <<Tu credi che... io possa essere una brava madre?>> domandò. <<Io non... non ho ricordi dei miei veri genitori... solo di Darkrai, ma nel poco tempo in cui siamo io e la mia famiglia siamo stati insieme, loro sono riusciti a darmi abbastanza da permettermi di rendermi conto che stavo sbagliando tutto...
Io potrei... fare lo stesso? Sarei in grado di crescere un figlio?>>

<<Amore...>> fece Eric, sdraiandosi al suo fianco e accarezzandola delicatamente con una zampa. <<Capisco tu abbia paura. Un figlio non è una cosa da poco, e nemmeno riesco ad immaginare cosa tu abbia passato insieme a Darkrai... Ma ci tengo a ricordarti che non sei più sola. Farei di tutto per te, diamine sono perfino morto per te! Io e la tua famiglia ci saremo sempre per aiutarti, Katherine. Sempre>>

Kate ebbe un attimo di sussulto a sentire il suo nome per intero; era da almeno un paio d'anni che non veniva chiamata così. Era usato così poco che alcuni non sapevano nemmeno che Katherine fosse il suo vero nome.*

<<E poi>> continuò Eric. <<Hai atteso per anni di poterti evolvere e avere un figlio. Non avrai intenzione di avere ripensamenti proprio adesso, no? Sarai un'ottima madre, Kate. Ne sono convinto>>

Seguì il silenzio, durante il quale la Luxio elaborò tutto quello che il suo partner le aveva detto.

<<Eric>> chiamò poi.

<<Sì?>>

Lei sorrise maliziosa, fissandolo dritto negli occhi. <<Perché non... ti avvicini?>>

<<Ooh. Subito, amore>>

La coppia si strinse in un abbraccio, e da lì tutto cominciò con un passionale bacio che parve durare un'eternità. Il momento tanto atteso poteva finalmente consumarsi.

Sarebbe stata una lunga notte. Una notte di cambiamenti, per tutti, e una notte di passione dalla quale, in quella casa dentro al Promontorio Sharpedo, presto sarebbe nata una nuova vita...

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