Capitolo 31: Libertà

Fuori dal Picco del Cielo il vento era tornato a soffiare fresco e piacevole come non mai, risvegliando la felicità assopita in coloro che non potevano più usufruirne da tempo, ma dentro la maestosa e infima montagna, in una grossa caverna, c'era ancora Ray.

Quest'ultimo era ignaro di cosa stesse accadendo all'esterno, tuttavia era abbastanza sicuro di essere riuscito a rimettere il vento a posto insieme all'Ingranaggio del Tempo danneggiato.

Aveva trovato le risposte che cercava, creando però altre decine di domande. E almeno metà di quelle riguardavano il come andarsene dalla caverna.

<<Ma tu, in tutto questo>> disse, esasperato, rivolto all'Ingranaggio. <<Che ci fai qui? Non ci sono mai stati Ingranaggi del Tempo al Picco del Cielo, quindi perché tu sei qui?>> domandò.

Com'era assolutamente prevedibile, l'artefatto rimase in silenzio e senza fare alcunché. L'Eevee intuì che di certo non si trattava di un sesto Ingranaggio del Tempo rimasto lì da sempre, altrimenti la Catastrofe del Tempo non sarebbe mai stata scongiurata. Doveva per forza trattarsi di uno dei cinque Ingranaggi a tutti noti, ma perché era lì? E da quanto?

<<E poi...>> continuò Ray, tendendo una zampa verso di esso.

Il suo arto e l'Ingranaggio si illuminarono di nuovo di azzurro, divenendo sempre più luminosi man mano che il giovane Purificatore vi si avvicinava, finché non arrivarono a toccarsi.

Ray sentì uno strano formicolio alla zampa che però cessò subito, poi non accadde nulla. Fu proprio la mancanza di qualunque cosa a stranire l'Eevee, in quanto, a contatto con l'Ingranaggio del Tempo, sentiva la stranissima sensazione di essere completamente in connessione con quest'ultimo, anzi, si sentiva addirittura come se lui e l'Ingranaggio fossero la stessa cosa.

Eppure non era spaventato da ciò. In qualche modo stare in contatto con quell'artefatto lo faceva sentire bene, anche se strano, come se entrambi condividessero la stessa energia.

Ritrasse la zampa, facendo sparire sia la luce che la sensazione, e se la guardò ancora una volta con fare stupito, meravigliato e confuso.

<<Che i miei poteri, in qualche modo, siano... legati a te?>> chiese all'Ingranaggio.

Per verificare la sua teoria fece un altro tentativo, tendendo un'altra volta la zampa verso l'artefatto, ma senza pensare di interagire con esso. Facendo a quel modo non successe niente, tuttavia non appena Ray pensò di interagire la luce azzurra che lo collegava con l'Ingranaggio del Tempo tornò, inebriando l'Eevee della sua energia.

Indietreggiò, interrompendo la sua connessione con l'Ingranaggio. A quanto pare la cosa dipendeva davvero da lui.

<<Perché...?>> mormorò, non capendo. <<Cosa sono in grado di fare veramente...?>>

Ray credeva che i suoi poteri si basassero unicamente sulla velocità, eppure sembrava proprio che ci potesse essere molto di più. Poteva forse controllare il tempo? Provò a fare qualcosa del genere sfruttando l'energia dell'Ingranaggio e i suoi poteri, usando la cascata come riferimento in quanto unica cosa "mobile" nei paraggi, senza però riuscirci, finché non rinunciò.

<<Forse papà e gli altri potranno capire meglio...>> concluse. <<Ma prima devo uscire da qui... sempre che si possa...?>>

Per tutto quel tempo non aveva scordato di essere intrappolato su un isolotto al centro di un enorme e gelido - e dal sapore terribile - lago in quella immensa caverna, solo e senza la minima speranza che qualcuno potesse trovarlo. L'ingegnoso Eevee non poteva fare affidamento su nessuno all'infuori di se stesso, e una volta tanto la cosa lo spaventò terribilmente.

In un impeto di paura il suo cuore accellerò insieme al suo respiro, le sue ferite bruciarono più forte, inviandogli continui e insopportabili segnali di dolore, mentre alcune lacrime di terrore cercavano di farsi strada dietro ai suoi occhi per poter uscire.

<<No!>> esclamò improvvisamente Ray con decisione, espirando con forza.

Rilassò ogni suo muscolo, rallentò il suo respiro e ignorò il dolore per quanto gli fosse possibile, lasciandosi scivolare via la paura che cercava di attanagliare la sua mente. Non poteva lasciarsi andare, non in quel momento. Doveva assolutamente rimanere lucido.

Guardò l'Ingranaggio del Tempo. Era stato la chiave per risolvere il mistero del vento scomparso. Molto probabilmente poteva anche essere di più.

<<Tu>> gli disse. <<Se qualcuno ti ha portato qui, perché qui non ci sei sicuramente arrivato da solo, allora questo qualcuno in qualche modo deve anche essersene andato>>

Certo, poteva anche essere stato qualcuno in grado di teletrasportarsi, oppure poteva anche essere stata una potente forza a posizionare il prezioso artefatto in quella caverna senza nemmeno il bisogno di entrarvi, tuttavia per mantenere la sua sanità mentale Ray preferì scartare ogni ipotesi che non fosse la prima a cui aveva pensato.

Finché il suo occhio, grazie alla potente luce emanata dall'Ingranaggio, non scorse una cosa strana su una parete lontana alla sua destra, una cosa che sembrava proprio essere un sentiero a ridosso del muro che saliva verso l'alto.

Per quanto fosse contento di aver trovato una possibile uscita, era ben consapevole del fatto che quel sentiero lo avrebbe rispedito in pasto al Dedalo e per di più in un punto presumibilmente sconosciuto, ma non provare sarebbe stato un errore stupido. Se proprio quella doveva essere la sua fine, Ray preferiva almeno andarsene all'altro mondo cercando di salvarsi.

<<E va bene...>> mormorò. <<Ok Ingra, io ti saluto. E se mai uscirò da qui, farò in modo che tu venga protetto>>

Dopo quelle parole, l'Eevee ebbe l'impressione che l'Ingranaggio del Tempo si illuminasse per un attimo con un po' più forza, come se lo avesse capito e lo stesse ringraziando, tuttavia si trattava, appunto, soltanto di un'impressione.

Ray prese coraggio e si rituffò nell'acqua gelida. Il freddo gli penetrò immediatamente nelle ossa, ma lui, lottando contro la fatica, raggiunse la riva dopo una nuotata di due, eterni e doloranti, minuti.

Si trovò davanti ad uno stretto sentiero, che non sembrava nemmeno naturale, scavato nella parete e che saliva seguendo le forme di quest'ultima fino ad infilarsi in una grotta, la quale presumibilmente portava nuovamente al Dedalo.

<<Come farò senza Lumisfera però?>> si chiese, rendendosi conto che sarebbe dovuto entrare in quel luogo maledetto completamente al buio.

Dopo qualche secondo di riflessione, l'Eevee ebbe un'idea: si diresse verso uno dei cristalli luminescenti incastonati nella roccia della caverna e ne afferrò uno piccolo e azzurro che sporgeva abbastanza, tirando con tutte le sue forze finché quest'ultimo non cedette. Ray, spinto dalla sua stessa forza, cadde a terra tenendo il cristallo tra le zampe, felice di aver trovato un sostituto per la Lumisfera.

<<Ora posso andare!>> esclamò.

Prese il cristallo con la bocca e cominciò a risalire il sentiero, inconsapevole di cosa lo avrebbe atteso. Aveva tanta paura. Nemmeno il suo formidabile senso dell'orientamento lo avrebbe aiutato nel Dedalo, pertanto stava semplicemente sperando che un miracolo lo guidasse nella direzione giusta.

⟨⟨Preferisco morire di sete nel Dedalo, piuttosto che bere la schifosissima acqua di quel lago⟩⟩ pensò per farsi coraggio, o almeno per provare a farselo.

Mentre camminava sul sentiero, si chiese come mai quest'ultimo sembrasse che fosse stato costruito da qualcuno. Ipotizzò che probabilmente la caverna dell'Ingranaggio una volta potesse essere un luogo più "frequentato", considerato magari sacro, ma non aveva alcun indizio o prova per confermare tale teoria.

In ogni caso, non era il momento di pensare a ciò; l'unica cosa che doveva fare era andare avanti. Raggiunse l'ingresso. Pareva essere un'unica strada senza bivi o altro, almeno per il momento, e il cristallo tra le fauci dell'Eevee svolgeva perfettamente la sua funzione di illuminare a dovere.

Non senza un accenno di tentennamento, Ray imboccò quel misterioso sentiero che Arceus solo sapeva dove lo avrebbe condotto.

⟩⟩ ⟩⟩ ⟩⟩

<<RAY! RAYYY!>>

Le urla di Sparx si propagavano su tutto il versante, accompagnate da quelle di tutti gli altri che lo stavano aiutando a cercare suo figlio e Spencer.

<<RAY!>> chiamò ancora, senza successo. <<Non anche tu... ti prego...>> mormorò.

Il Luxray non sapeva cosa pensare. Era a conoscenza delle impressionanti capacità dell'Eevee, ma il fatto che fosse sparito nel nulla quella notte senza dare alcuna notizia di sé e non fosse ancora tornato lo preoccupava.

Per di più, il vento era tornato. Il vento era tornato, ma Ray e Spencer erano scomparsi. Si trattava una sorta di... scambio? Una vita, o due, in cambio del vento? Sparx non poteva nemmeno pensare una cosa simile.

<<Li troveremo>> fece Yeaf, poggiando una zampa su quella del Purificatore. <<Puoi giurarci che li troveremo...>>

Per quanto cercasse di nasconderle, era impossibile non notare le lacrime che le pendevano dagli occhi, il cui verde smeraldo tremolava attraverso il manto umido che lo copriva. Era terrorizzata. Non avrebbe sopportato la perdita di un figlio, tantomeno se così improvvisa.

<<Sparx! Yeaf!>> esclamò Kate dall'alto, attirando l'attenzione della coppia. <<Hope ha trovato qualcosa!>>

<<Arriviamo subito!>> rispose il Capitano.

Sparx diede ordine agli apprendisti di restare dov'erano fino a nuove istruzioni, ma chiese ad Eric, Meredith e Gideon di venire con lui e Yeaf. Seguirono Kate oltre il campo di battaglia dei Carnivine fino a raggiungere Hope, la quale stava esaminando una voragine sulla parete rocciosa del versante.

Quest'ultima si trovava in mezzo ad un cespuglio di rovi, i cui rami davanti all'ingresso erano stati tranciati di netto e da poco tempo, a giudicare dal colore dei suoi pezzi a terra.

Era poco più alta di un metro e larga la metà, rendendo impossibile l'entrata a chiunque non fosse uno Shaymin... o un ragazzino di piccola taglia.

<<E questo cos'è?>> domandò Gideon, osservando la voragine. <<Giurerei che fino all'ultima volta che siamo stati qui non c'era!>>

<<Non lo so>> rispose Hope. <<Tuttavia sembra che si spinga in profondità, anche se è troppo piccola per me per poterci entrare>>

Yeaf si avvicinò, deglutendo nervosamente un groppo di saliva. <<E sembra che qualcuno sia stato qui da poco...>>

Non era certo difficile immaginare chi. Il Capitano corse verso il misterioso anfratto, infilandoci poi la testa nel disperato tentativo di vedere qualcosa e trovare suo figlio.

<<RAY! SPENCER! SIETE QUI? RISPONDETE!>> gridò.

La sua voce rimbombò tra le pareti senza ricevere alcuna risposta. Inoltre, guardando in basso Sparx poté vedere che c'era una grossa caverna, tuttavia non poteva né raggiungerla né guardare più lontano.

Tirò fuori la testa, cercando immediatamente con lo sguardo i due Shaymin.

<<C'è una caverna là sotto! È il Dedalo?>> domandò.

<<Non... non ne ho idea>> rispose Gideon. <<Fino ad ora non sapevo nemmeno dell'esistenza di questa cavità, però... non lo escludo...>>

Sparx spalancò gli occhi, sentendosi mancare il fiato. Nella peggiore delle ipotesi Ray e Spencer erano da soli che girovagavano senza meta in un posto che si era già preso la vita di svariati esploratori.

<<Sparx>> fece Yeaf, immaginando cosa passasse per la testa del compagno. <<Non è detto che siano lì. Non è nemmeno detto che si tratti del Dedalo...>> gli disse, cercando inutilmente sia di calmare lui e sia sé stessa.

Il tentativo della Leafeon però non sortì alcun effetto.

<<Dobbiamo fare qualcosa! Dobbiamo entrare là dentro!>> esclamò. <<Allargherò questa cavità con la forza ed entreremo!>>

<<No, Capitano!>> lo fermò lo scalatore. <<Qui la roccia è molto franabile! Rischia di fare un disas->>

<<ORA! DOBBIAMO TROVARE MIO FIGLIO!>> lo interruppe il Purificatore, mentre caricava un potente attacco elettrico da scagliare contro la parete.

Dopotutto stiamo parlando di un Purificatore, per di più un Purificatore accecato dalla paura. Un suo attacco elettrico avrebbe potuto tranquillamente sgretolare una roccia, tuttavia, un attimo prima di poterlo dimostrare, Yeaf si parò di fronte alla voragine proprio davanti al Capitano.

<<Sparx! No!>> esclamò la Leafeon.

<<LEVATI DA LÌ, YEAF!>> urlò lui, furioso. <<LO STO FACENDO PER NOSTRO FIGLIO!>>

<<Non dire idiozie! Anch'io sono preoccupata a morte per Ray, ma non dobbiamo fare cose avventate!>>

<<DOBBIAMO! ENTRARE! LÀ! DENTRO!>>

<<CERCA DI RAGIONARE, SPARX! SE QUESTA CAVERNA CROLLA NON AVREMO PIÙ ALCUNA SPERANZA DI CERCARE RAY E SPENCER LÀ DENTRO, ANZI, MAGARI RISCHI PURE DI INTRAPPOLARLI DEFINITIVAMENTE!>> gli gridò contro.

<<BASTA! ENTRERÒ LÀ E NON POTRAI FERMARMI!>>

La Leafeon strinse i denti, non abbandonando la sua pericolosa posizione tra la cavità e il Purificatore pronto all'attacco.

<<Allora spara>> disse con freddezza fissando il Luxray negli occhi.

<<Yeaf->>

<<Hai detto che non posso fermarti>> lo interruppe lei. <<E allora spara! Avanti!>>

Il Purificatore esitò. Intorno a lui tutta la sua famiglia lo stava guardando con gli occhi di chi guarda uno sconosciuto e di chi non ha il coraggio di proferire parola. Era fin innaturale vederlo in quelle condizioni.

Davanti a lui Yeaf era ancora lì, immobile, bruciante di un coraggio al limite dell'incoscienza che le ardeva nel petto, pronta a difendere la sua posizione a qualunque costo.

<<Papà...>> fece Hope. <<Non lo fare...>>

L'aura elettrica attorno al Luxray vacillò. <<Però... Ray...>>

<<Sparx>> intervenne nuovamente Yeaf. <<Capisco benissimo come ti senti perché è esattamente quello che sento anch'io, ma agendo così non risolveremo niente. Torna in te, amore. Ne abbiamo bisogno. Ray ne ha bisogno>>

<<Io...>>

Sparx rimase in posizione ancora per un paio di secondi, infine, sconfitto, sospirò e lasciò che la sua aura elettrica si dissipasse.

<<Scusatemi... non so che mi è preso...>> mormorò.

<<Hai paura per tuo figlio, proprio come me>> rispose la compagna, avvicinandosi a lui per poterlo abbracciare. <<Non hai bisogno di altre spiegazioni>>

Fortunatamente le acque si erano calmate dopo aver sfiorato il disastro, permettendo anche a Meredith e Gideon di tranquillizzarsi. Questi ultimi si fecero avanti, affiancandosi al Purificatore.

<<Capitano>> chiamò la Shaymin. <<Ci permetta di scendere là sotto a controllare>>

Per i Pokémon Gratitudine a quei punti sembrava molto probabile che quella cavità potesse essere legata anche alla scomparsa di Trey e Karina, dando loro un incentivo in più per offrirsi volontari per quell'impresa. A Sparx la proposta parve ragionevole, essendo loro gli unici Pokémon, esclusi gli apprendisti della Gilda, in grado di entrare nell'angusto anfratto.

<<Tuttavia non voglio mettervi in pericolo>> specificò il Luxray. <<Al primo accenno di difficoltà o se temete di perdervi, tornate immediatamente indietro>>

<<Non si preoccupi>> disse Gideon. <<Daremo solo un'occhiata>>

Intanto, in disparte dagli altri, Eric, seduto sulle sue zampe posteriori, non aveva fermato nemmeno per un istante il cervello, continuando a riflettere sulla situazione.

⟨⟨Ray e Spencer scompaiono e il vento torna. Non può essere una coincidenza...⟩⟩ pensò. ⟨⟨Cosa possono aver fatto loro due nel Dedalo per far tornare il vento? Non ne ho idea. Però Ray è un esploratore eccezionale e mi fa strano che si sia potuto perdere, a meno che il Dedalo non sia troppo anche per lui... In questo caso... no, non voglio neanche pensarci...⟩⟩

<<Eric? Eric!>>

Kate gli battè due colpetti sulla gamba cercando di farlo tornare alla realtà. Sapeva che quando Eric pensava intensamente si perdeva completamente nel suo mondo.

<<A che stavi pensando?>> gli chiese poi.

L'Absol scosse la testa. <<Purtroppo a niente di utile>>

<<Ow... Allora senti: megaevolviti e dacci una mano a perlustrare ancora la zona dall'alto. Magari troviamo qualcos'altro>>

<<Ok>>

Mentre però Eric era sul punto di cominciare la megaevoluzione e Meredith e Gideon su quello di entrare nel presunto accesso al Dedalo, un urlo vicino bloccò ogni iniziativa sul nascere.

<<CAPITANO! CAPITANO!>>

Un paio di secondi dopo Ethan sbucò da dietro una roccia, indicando infine un indefinito punto nel cielo.

<<Capitano! Arthur è tornato e deve parlarle!>> spiegò.

Non appena finì la frase, anche lo Shaymin si fece vedere. Quest'ultimo, nella sua forma Cielo, atterrò di fianco a Sparx. La sua espressione era indecifrabile, simile a chi non sa se gioire o meno.

<<Arthur!>> esclamò Meredith. <<Che ci fai di di nuovo qui?>>

Il Pokémon Gratitudine la guardò negli occhi e accennò un sorriso che allo stesso tempo mascherava una profonda tristezza.

<<Mary... Trey è tornato al villaggio>>

⟩⟩ ⟩⟩ ⟩⟩

Qualche metro più in basso, Ray continuava a camminare seguendo il sentiero, al momento l'unica strada disponibile, illuminando la sua regolare marcia con il cristallo preso dal lago.

Faticava ancora a credere a quel che aveva visto pochi minuti prima, tantomeno a comprendere cosa avesse realmente fatto e che legame potesse esserci tra lui e l'Ingranaggio del Tempo.

Tra l'altro era ancora deluso e con l'amaro in bocca per aver realizzato che tutto quel casino era stato frutto solo e soltanto della sfortuna, senza quindi nessun piano malvagio o simili e di conseguenza senza cattivi da picchiare. Era davvero possibile che non ci fosse altro sotto?

Lo era davvero. Nessuno avrebbe potuto trovare l'Ingranaggio del Tempo nascosto in quel lago, ma anche se qualcuno ci fosse veramente riuscito allora perché romperne un pezzo e andarsene?

L'Eevee non poté fare altro che rassegnarsi all'idea che la vicenda del vento scomparso era finita lì. Tuttavia a finire lì sarebbe stato meglio se ci fosse stata solo la vicenda e non anche lui, quindi si concentrò sul suo obbiettivo primario: uscire da quella prigione di pietra.

Il sentiero proseguiva tra curve e salite, senza però mai deviare. Era ormai palese che non si trattasse di un sentiero naturale, ma chi lo aveva costruito, allora? Altra domanda a cui sarebbe stato meglio pensare dopo.

All'improvviso, dopo un'ultima curva, Ray vide che la parete sinistra si interrompeva lasciando spazio ad una grossa caverna e notò della luce di fronte a sé in una stanza lontana. Si fermò. C'era della luce che a giudicare dal colore e dall'intensità doveva essere quella di una Lumisfera, quindi voleva dire che qualcuno era lì, o almeno che c'era stato da poco.

<<Pfft>> sbuffò poi. ⟨⟨E di che ho paura? Tanto sono un Purificatore. Nessuno può battermi⟩⟩ si disse.

Forte della sua sicurezza, l'Eevee proseguì, vedendosi però costretto a fermarsi di nuovo a causa di un profondo burrone. Il sentiero, a quel punto ormai semplicemente scavato nella parete destra, era crollato, lasciando una grossa voragine che separava l'esploratore dalla stanza luminosa.

⟨⟨Ok... forse questo sì⟩⟩

Si avvicinò pericolosamente al bordo del precipizio, facendo immediatamente un passo indietro non appena un pezzo di strada si staccò sotto il suo peso e cadde nell'abisso. Ray sentì il tonfo del masso sul fondo dopo cinque secondi.

Deglutì. Era di nuovo in trappola.

<<Calmati, Ray>> sussurrò, posando il cristallo che teneva in bocca. <<Sei un Purificatore, no? Il tuo potere è essere velocissimo, quindi...>>

La voragine era lunga una decina di metri, ma la strada riprendeva circa un paio di metri più in alto, rendendo il salto estremamente difficile. Usare i poteri da Purificatore era l'unica via possibile, tuttavia Ray era tutt'altro che sicuro di farcela.

<<Allora... o vado ad annegarmi nel lago seguendo le orme di mamma, oppure provo il salto e forse per ora mi salvo ancora...>>

Inutile stare a specificare che opzione scelse, anche perché l'ultima cosa che aveva intenzione di fare era di riempirsi i polmoni di quella schifosissima acqua ferrosa. Si concentrò, cercando di tirare fuori i suoi poteri, senza però riuscirci. Continuò a sforzarsi, provando ogni modo che gli veniva in mente per poter scatenare il suo potere, ma nulla accadde. Eppure durante la lotta con la zia li aveva dominati alla perfezione.

<<DAIII!>> urlò infine, esasperato. <<VOGLIO USCIRE DA QUI! PERCHÉ NON RIESCO!? FATEMI USCIRE!>>

In quella situazione, alla fine, Ray non riuscì più a trattenere le lacrime e si accasciò sul pavimento piangendo terrorizzato. Aveva trovato un avversario più forte di lui ed era pure senza la minima pietà.

Il Dedalo lo aveva inghiottito come un predatore selvaggio, lasciandolo a marcire nel suo immenso stomaco da cui non sarebbe mai potuto fuggire, assorbendo la sua sanità mentale di minuto in minuto.

<<VOGLIO USCIRE! VOGLIO USCIRE! VOGLIO USCIRE! VOGLIO USCIRE!>> continuava a ripetere gridando, arrivando al punto di non avere più voce. <<Voglio uscire... rivedere i miei amici... la mia famiglia... Elyssia... Ely...>> mormorò con un filo di voce.

Elyssia. Quel nome, associato all'immagine mentale della Shaymin, scatenò qualcosa all'interno del suo corpo. Sentì il vento scorrergli nelle vene, pervaderlo, dargli la sua forza.

<<Questo... sì...>> mormorò, alzandosi in piedi. <<Ce l'ho fatta...>>

Sì asciugò le lacrime e riafferrò il cristallo tra le fauci. Era pronto a giocarsi il tutto e per tutto con quel salto. Tornò indietro in modo da prendere più rincorsa possibile, infine, non appena trovò il coraggio, scattò al massimo della velocità.

Nei decimi di secondo in cui Ray bruciò i trenta metri di corsa, lui continuò a pensare ad Elyssia. Come aveva potuto un esserino così piccolo riempirgli così tanto la testa e il cuore? Come aveva potuto cambiargli la vita soltanto con la sua stessa esistenza?

Il bordo era sempre più vicino. Doveva rivederla. Doveva rivederla a tutti i costi. Dove sentire ancora il suo profumo. Doveva parlarle, abbracciarla, accarezzarla.

Aveva raggiunto il bordo. Doveva dirle che l'amava.

Ray spostò tutta la sua energia nelle zampe posteriori... e saltò. Il suo folle volo durò appena mezzo secondo, durante il quale vide l'abisso sotto di lui e la strada di fronte. Chiuse gli occhi. Sfiorò la sponda del precipizio. La sfiorò soltanto. Poi cadde nel vuoto.

Ma era solo un macabro pensiero causato dalla paura. Ray riaprì gli occhi dopo essere rovinosamente caduto sulla strada. Era ammaccato, però vivo. C'era riuscito.

Di fianco a lui il cristallo azzurro, il quale gli era sfuggito di bocca durante il salto, continuava a risplendere, proprio come la riaccesa speranza dell'Eevee.

<<Ugh... Salvato dal potere dell'amore... che banalità... ma almeno è sempre efficiente...>> commentò, scoppiando poi a ridere di gioia.

La sua risata durò abbastanza affinché potesse scaricare tutto lo stress che aveva accumulato, infine riprese il cristallo e si diresse verso la caverna illuminata.

Mentre lo faceva un dubbio gli solcò la mente, tuttavia non appena entrò nella stanza esso venne confermato all'istante. A terra c'era una Lumisfera rotta, a ridosso della parete un fiume che scorreva lentamente; era tornato al punto di partenza.

<<Non ci posso credere...>> mormorò. <<Posso riprovarci... posso uscire...>>

Ancora una volta gli salirono le lacrime, ma stavolta erano lacrime di felicità. Avrebbe voluto urlare al mondo tale felicità, ma non poteva a causa del cristallo che teneva tra i denti. Dopo tutta quella sofferenza, la fortuna era accorsa in suo aiuto.

Senza dunque perdere altro tempo, Ray si gettò nel fiume, lasciando che la corrente facesse di lui ciò che voleva, pregando che una volta per tutte lo riportasse fuori da quel luogo infernale.

⟩⟩ ⟩⟩ ⟩⟩

Il tempo passava. Lento e inesorabile, nonostante il vento gli avesse restituito la sua vitalità perduta.

Spencer stava ancora aspettando. Come il tempo, anche la cascata con cui era uscito dal Dedalo continuava a scorrere e a produrre il suo monotono scrosciare, come un eterno canto che non voleva smettere di farsi ascoltare.

Ray sarebbe tornato a momenti. Non c'erano alternative. Eppure, più i minuti passavano, e stavano diventando tanti, più quella storiella gli sembrava distante dalla realtà. Forse si era dovuto sacrificare per riportare il vento, chissà.

⟨⟨No, non può essere⟩⟩ si disse. ⟨⟨È troppo cocciuto per morire! Avrà sicuramente trovato un'altra soluzione...⟩⟩

Un rumore improvviso spostò l'attenzione dello Zorua verso il cielo, dove vide in controluce un'aggraziata figura bianca con un paio di angeliche ali che discendeva verso di lui.

<<Uh? Hope!>>

Non poté non sorridere. Dopo ciò che aveva passato era felicissimo di poter rivedere una faccia conosciuta all'esterno di quel labirinto maledetto.

L'Evryeon atterrò con una certa insicurezza a fianco del Pokémon Malavolpe, chiudendo poi le sue ali fino a farle magicamente sparire cambiando il suo tipo in Ghiaccio.

<<Spencer!>> esclamò. <<Allora è vero!>>

<<Che cosa?>> domandò lui.

<<Trey ha raccontato tutto ad Arthur e lui è venuto a dirlo a noi. So tutto del Dedalo, di Karina... Ci aveva anche detto che tu eri rimasto qui alla Fonte ad aspettare Ray, così sono venuta a controllare>> rispose Hope. <<Però... se sei ancora qui e da solo significa che... Ray è ancora là dentro, giusto?>>

Lo Zorua annuì con aria grave. <<Già... sto ancora aspettando...>>

<<Che avete combinato, Spencer?>> fece lei, non nascondendo una giustificata rabbia. <<Come siete finiti nel Dedalo? Perché non ci avete detto nulla a riguardo? E come avete fatto a far ripartire il vento?>>

<<Ecco...>> mormorò Spencer. <<Come siamo finiti lì è una storia lunga... ma di come il vento sia tornato non ne ho la minima idea>>

Hope sospirò. <<Mio padre sarà furioso quando ritornerete. Sicuramente vi aspetterà una grossa punizione>>

<<Già lo immaginavamo...>>

Il giovane Pokémon chinò la testa. Per quanto fosse stato Ray ad insistere sull'andare avanti nonostante ogni ostacolo, era stato lui a portarlo nel Dedalo e di questo se ne sentiva responsabile. Non avrebbe potuto perdonarsi di aver portato il suo compagno di squadra alla morte. A rincarare la dose ci pensò Hope.

<<Non posso pensare di perdere Ray...>> fece. <<Il mio fratellino...>>

⟨⟨So cosa si prova...⟩⟩ pensò lui, evitando di dar voce ai suoi pensieri.

All'improvviso, Hope drizzò le orecchie, captando un suono in lontananza. Ad un primo ascolto sembrava un grido soffocato.

<<Lo senti anche tu?>> chiese allo Zorua.

<<Uh?>>

Ma poi anche lui lo udì: era un lungo e incessante urlo un po' smorzato che sembrava provenire dalle viscere della montagna, ed era sempre più vicino.

<<Che sia...?>> fecero entrambi i Pokémon contemporaneamente.

<<YU-HUUU!>>

Dalla cima della cascata spuntò un Eevee pieno di ferite, eppure con l'espressione più allegra che si potesse immaginare. Era Ray, vivo e vegeto, che teneva ben saldo tra i denti un cristallo azzurro sfidando la corrente. L'Eevee cadde nel lago della Fonte della Salute con un sonoro tonfo nell'acqua, schizzando sui due Pokémon a riva.

Quando riemerse lasciò cadere il cristallo che stringeva con la bocca e scoppiò a ridere sbattendo le zampe sulla superficie del lago.

<<CE L'HO FATTA! SONO FUORI! SONO LIBERO! AHAHAH!>>

<<RAY!>> urlò Hope.

Solo allora il Purificatore si rese conto della presenza della sorella e di Spencer e li guardò con un enorme sorriso in volto.

<<Ragazzi!>> esclamò, al culmine della felicità.

L'Evryeon si lanciò in acqua, raggiungendo il fratello per poi abbracciarlo. Non c'era nulla che potesse descrivere il sollievo che stava provando.

<<Ray... razza di irresponsabile! Non hai idea di quanto mi hai fatta preoccupare!>>

Quest'ultimo spalancò gli occhi, come se si fosse immediatamente ricordato qualcosa di fondamentale.

<<Oh no... il cristallo!>>

Senza aggiungere altro, l'Eevee si immerse, risalendo dopo pochi secondi nuovamente con il cristallo azzurro tra le fauci.

<<Presho>>

I due fratelli tornarono sulla riva, sulla quale Ray posò delicatamente il suo cristallo e dove Spencer gli venne incontro.

<<Sapevo che ce l'avresti fatta>> gli disse. <<Ma che cosa è successo?>>

<<Il fiume si divideva in due... e io ho preso la direzione sbagliata>> rispose lui. <<Trey sta bene?>>

<<Sì. È tornato al Villaggio e ha fatto avvertire il Capitano, io invece sono rimasto qui ad aspettarti. Piuttosto, sei stato tu a far ripartire il vento?>> gli domandò.

<<Per caso c'entra quel cristallo che custodisci tanto gelosamente? È così importante?>> chiese anche Hope.

L'Eevee scosse la testa. <<Nono. Questo cristallo è importante solo per me. Mi ha salvato la vita...
Riguardo al vento, invece...>> si prese una pausa dovuta all'eccitazione. <<Non crederete a ciò che ho visto...>>

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