Capitolo 18: Racconti dal Passato
Perché?
Perché Arceus?
Che stava succedendo?
Ciclicamente, Hope ripeteva queste domande nella sua testa da quasi un'ora, mentre guardava I Pokémon pietrificati sparsi per la sala come statue gettate via da un disordinato scultore e dimenticate.
Era uscita dalla stanza segreta, dove all'interno Sophia stava traducendo la storia del primo Purificatore. Aveva avuto bisogno di cambiare aria per un po'.
Temeva con tutto il cuore quello che quei caratteri antichi potevano celare.
Temeva che la Verità tanto protetta da Regigigas e i suoi si trattasse di qualcosa di troppo grosso da poter fronteggiare.
Temeva, nel profondo, che Sophia avesse ragione sulla catastrofe preannunciata dalle Anomalie...
Sospirò, gettando ancora una volta lo sguardo sulla scheggia riflettente della Lumisfera rotta dall'amica, osservando la nuova lei, chiedendosi come sarebbe stata la sua vita da quel momento in poi.
Però non poteva davvero negare a se stessa che era diventata proprio meravigliosa.
Ridacchiò sottovoce, pensando a come avrebbe reagito la sua famiglia quando si sarebbero visti nuovamente, immaginando, tuttavia, anche lo scalpore che avrebbe causato la sua nuova evoluzione e annessi misteriosi poteri. Non sarebbe stato più possibile tenere il segreto.
Da un lato, era meglio così, pensò Hope. Dopo dieci anni senza rivelare a nessuno la propria vera natura, la situazione stava iniziando a farsi sempre più difficile, in quanto sapeva che il segreto non sarebbe potuto durare ancora a lungo. Inoltre, era stanca di doversi nascondere.
<<Hope>> si sentì chiamare. Sophia uscì dalla stanza segreta, raggiungendo l'amica. Il suo sguardo lasciava trasparire un certo disagio. <<Ho finito>> disse. <<Scusa se ci ho messo tanto, ma ti avevo avvertito che non è una lingua facile da tradurre...>>
<<Non fa nulla>> la rassicurò la Purificatrice. <<Cosa hai scoperto?>>
La Delcatty scosse la testa. <<Nulla di buono...>> rispose, con un sospiro. <<Vieni giù. Ho molte cose da dirti...>>
Hope deglutì, per nulla a suo agio in una situazione che aveva dell'assurdo. Quel giorno aveva ricevuto troppe emozioni, tutte contrastanti tra loro, in troppo poco tempo. Cos'altro avrebbe dovuto subìre?
Seguì l'amica nell'angusta stanza, la quale improvvisamente le sembrava essere diventata ancora più stretta e opprimente, con l'aria che pareva essere stata appesantita da quelle incisioni che ritraevano potenzialmente una nuova realtà.
Sophia era sulla sinistra, all'inizio della criptica ed inquietante storia che vedeva come protagonista il primo Purificatore mai esistito.
<<Era un traditore, vero?>> domandò a bruciapelo Hope, riferendosi a quest'ultimo.
La studiosa preferì non rispondere, iniziando invece ad esporre la storia del primo Purificatore.
<<Ti premetto che da nessuna parte ho trovato qualcosa che mi permettesse di risalire all'autore di tutto questo. Tuttavia, sono sicura di aver ricostruito perfettamente il racconto che ci ha lasciato... e... per una volta nella mia vita... mi auguro di aver preso un'enorme cantonata...>>
<<Sophia. Per favore>> la esortò Hope, preferendo evitare di sentire certi commenti.
<<Sì... va bene...>> iniziò dunque lei. <<Si chiamava Vioteran>> disse, indicando l'immagine del Purificatore. <<Come pensavo, anche lui era nato Eevee, ma i genitori avevano entrambi avuto una visione di Arceus dire loro che loro figlio sarebbe nato con poteri fuori dalla normalità per proteggere il mondo, e che sarebbe stato il primo Pokémon a ricevere tale privilegio. Ignoro quali fossero i suoi poteri prima dell'evoluzione, tuttavia, dopo essere diventato questo strano Pokémon, divenne un abilissimo padroneggiatore del Veleno, della Terra, del Buio e dello Spettro>>
<<Quattro tipi!?>>
<<Non so di che tipo fosse Vioteran, ma le sue abilità con quei quattro elementi non erano minimamente comparabili con quelle di nessun altro Pokémon. Era in grado di manipolarli comunque egli volesse>> spiegò Sophia. <<Ad ogni modo... proseguiamo...>> riprese, lasciandosi però andare ad un per nulla rassicurante sospiro. <<Il combattimento che vedi sulla seconda parete è soltanto la sua ultima impresa. Delle precedenti non c'è alcun accenno, se non che viene specificato che ce ne sono state. Ma questa battaglia contro questo esercito e Kyogre ha la sua assurda storia: prima ancora della nascita di Vioteran, Groudon e Kyogre erano molto diversi; erano molto più forti e grossi e si chiamavano ArcheoGroudon e ArcheoKyogre. Ci fu uno scontro ferocissimo tra i due, da sempre rivali, scontro in cui, miracolosamente, Groudon ebbe la meglio, finendo quasi con l'uccidere Kyogre. Non fosse stato per l'intervento di Rayquaza, a quest'ora lui sarebbe morto. Dopo che la lotta fu sedata, i due Leggendari vennero privati della loro forma primordiale, diventando i Groudon e Kyogre che conosciamo oggi>> la studiosa si prese una pausa per riprendere un po' di fiato. <<Gravemente ferito, Kyogre si ritirò e ci mise mezzo secolo a rimettersi in sesto da quel fatidico scontro. Durante quel periodo, non pensò ad altro che alla vendetta, facendosi accecare dall'odio e giurando che avrebbe trovato il modo di distrutggere tutte le terre emerse, creazione del suo rivale. Quando fu di nuovo in forze, girò il mondo, radunando quanti più Pokémon favorevoli alla sua causa possibile, con ovvia maggioranza di tipi Acqua senza scrupoli, anche soggiogandoli. Infine, con migliaia di seguaci al suo fianco, riuscì a diventare un Pokémon potentissimo tramite una tecnica, insegnatali da qualche parte nel mondo, da lui definita "Archeorisveglio", che risvegliò la sua forma primordiale di ArcheoKyogre>>
<<Quindi Vioteran ha fermato tutto questo... da solo!?>> fece Hope, impressionata.
Sophia annuì. <<Già. Né Groudon né Rayquaza potevano competere contro quelle migliaia di Pokémon, tantomeno contro l'Archeorisveglio. Per questo Rayquaza invocò l'aiuto del Purificatore, visto che per leggi a noi ignote, Arceus non può intervenire direttamente. Pare che Vioteran combatté per due giorni di fila, prima di uscirne definitivamente vittorioso sventando il piano di Kyogre, il quale, riconosciuta la sconfitta, si ritirò per sempre nel Mar Voragine>>
<<Wow...>> mormorò Hope. <<Incredibile! Nessuno conosceva questa storia! Perché l'esistenza di Vioteran ci è stata nascosta per tutto questo tempo?>> chiese, finché un dubbio non la pervase. <<E se tutto questo fosse solo una leggenda? Se Vioteran non fosse mai esistito e non ci sia stato alcuno scontro con... Arceus...?>>
La Delcatty a quel giro scosse la testa. <<Se fosse solo una leggenda, perché Regigigas e i suoi si sarebbero dati tanto da fare per proteggerla? Per proteggere questa "Verità"? No, Hope. Tutto ciò che vediamo qui è realmente accaduto! Deve esserlo! Altrimenti Regigigas sarebbe stato disposto ad ucciderci senza alcuna ragione, e la cosa non avrebbe senso!>>
Sebbene a malincuore, Hope dovette ammettere che l'amica aveva ragione. Non avrebbe avuto senso.
<<Già...>> sospirò. <<Vai avanti, per favore. Manca... quella parte, ancora>>
<<Sì... quella parte...>>
Sophia si spostò sulla terza ed ultima parete, dove era inciso il finale della storia. La guardò ancora una volta, scorrendo con gli occhi dall'inizio alla fine, poi guardò Hope, infine, si costrinse ad iniziare a parlare.
<<Dopo aver salvato il mondo da catastrofe certa, la gente lo acclamò come eroe ancora più di prima. Era rispettato, venerato... ma anche un po' temuto>>
<<La storia si ripete...>> commentò Hope.
<<Eh... comunque, un giorno, Vioteran, senza dire una parola, partì... e sparì per due mesi. Nessuno ebbe idea di dove fosse stato tutto quel tempo, di dove fosse andato e cosa avesse fatto, ma quando improvvisamente tornò, era completamente cambiato: non gli importava più della gloria o di essere l'eroe che aveva salvato il mondo.
Lui... iniziò a dire che erano stati ingannati. Tutti. Che i Purificatori non erano gli eroi di cui il mondo aveva bisogno, ma... soltanto pedine di un diabolico ed enorme ignoto schema>>
Hope non poté impedire al suo cuore di aumentare vertiginosamente i suoi battiti, specie quando cominciò ad intuire cosa avesse portato Vioteran ad affrontare la sua ultima battaglia.
<<I giorni passavano, e più Vioteran predicava, più la sua gente moriva, finché non capì che le sue parole erano state ciò che li aveva condannati. Il suo intero villaggio, tutti coloro che avevano udito e compreso i suoi discorsi, venne lentamente sterminato. Rimasto solo, Vioteran, senza più nulla da perdere, decise di affrontare una volta per tutte il suo vero nemico, ovvero, colui che aveva progettato il diabolico schema di cui tanto parlava: Arceus...>>
<<NON È POSSIBILE!>> urlò improvvisamente Hope, tra lacrime nervose. <<ARCEUS HA SEMPRE AIUTATO NOI PURIFICATORI! ANZI, CI HA CREATI AFFINCHÉ PROTEGGESSIMO QUESTO MONDO COME MIO PADRE E MIA ZIA HANNO FATTO! ANCHE IN PASSATO HA AIUTATO ALEX E SUO PADRE! HA PERFINO INFRANTO DELLE LEGGI UNIVERSALI PER NOI!>>
<<Hope...>> mormorò Sophia, non sapendo cos'altro dirle per rassicurarla.
<<Io non... non riesco a capire, Sofy... perché?>> singhiozzò la Purificatrice. <<La mia testa mi dice che Vioteran... Vioteran era un traditore, o che si era semplicemente sbagliato. Ma il mio cuore... mi dice che non è così. Di avere fiducia nel mio predecessore che ha lottato e perso tutto per la sua causa>> annuì tra se e se. <<Sì... è questa la Verità che Regigigas proteggeva... è Arceus il traditore! Ha usato Vioteran per qualche misterioso scopo, e forse sta usando anche noi!>>
Sophia non poteva capire cosa l'amica stesse provando, tuttavia, essendo che i Purificatori erano anche i suoi eroi, si sentì pervadere da una rabbia furiosa.
<<Dobbiamo dirlo a tutti!>> esclamò. <<Devono sapere!>>
<<NO!>> gridò Hope. <<Hai visto cos'è successo alla gente di Vioteran? Non possiamo rischiare che Borgo Tesoro faccia la stessa fine! Pensa al fatto che tu stessa hai rischiato di morire per questo!>>
⟨⟨Ha ragione...⟩⟩ dovette ammettere la studiosa. <<Sì... è vero. Però ormai io sono in ballo. Continuerò ad indagare>> disse, guardando poi l'amica negli occhi. <<Però... dopo quel che mi è successo ieri e con questa storia delle Anomalie di mezzo... da sola non me la sento più...>>
<<Ti aiuterò, Sofy>> la rassicurò Hope, appoggiandole una gelida zampa sulla spalla. <<È una causa in cui non posso restare a guardare e in cui non è giusto che tu sia stata coinvolta. È nostro dovere, mio e dei Purificatori di oggi, fare luce su questo mistero ed eventualmente finire il lavoro che Vioteran aveva iniziato! Per me è il momento di tornare al lavoro!>>
Sophia poggiò una zampa su quella della Purificatrice, ma con l'unica intenzione di levarsela di dosso a causa del freddo. Il tutto, però, con un caldo sorriso.
<<Grazie. Era quello che volevo sentirmi dire>>
<<Ad ogni modo>> disse Hope, tornando al discorso iniziale. <<Cosa successe a Vioteran dopo la battaglia contro Arceus? C'è... un "dopo", almeno?>>
<<Oh. Giusto. La battaglia finale>> riprese Sophia. <<Purtroppo, Vioteran venne sconfitto e ucciso o fatto sparire per sempre, o almeno così è certo visto che nessuno lo vide mai più. Risultato abbastanza palese, immagino. Probabilmente nemmeno lui aveva mai sperato di vincere, ma comunque ha tentato sapendo che non avrebbe avuto altro da perdere...>> spiegò. <<Anche se, però, guarda attentamente il corpo di Vioteran sia prima che partisse per la sua ultima battaglia, sia durante la battaglia in se>>
Hope si avvicinò dunque alle incisioni, osservandole nei dettagli. In effetti, notò subito alcuni piccoli particolari semicancellati dal tempo: Vioteran aveva un paio di ali che a prima non si notavano perché erano chiuse e il suo volto era coperto da una sorta di maschera, mentre le sue zampe anteriori erano avvolte da tre piccoli anelli ognuna.
Capì immediatamente di cosa si trattava.
<<La vera forma...>> mormorò.
<<La vera forma?>> domandò invece la Delcatty.
<<Sì. È così che chiamiamo quella sorta di evoluzione che mio padre e mia zia hanno avuto durante la loro lotta contro Darkrai. Noi stessi ne sappiamo poco, ma sicuramente permette di sprigionare un potere al di fuori di ogni limite, e inoltre pare essere unica per ogni Purificatore. Altro non so. Dovresti chiedere a mio padre>>
<<Capisco. La vera forma... quindi il tuo, o quello di Sparx e di Kate, non è il tuo vero aspetto?>>
<<Sì e no. Cioè, noi l'abbiamo chiamata la vera forma perché presumiamo che sia, appunto, la nostra vera forma da Purificatori, il picco del nostro potenziale. Non per altro>>
Sophia annuì, ma le si leggeva in faccia che la sua mente stava ragionando intensamente. Qualcosa non le tornava e parlare della potenza dei Purificatori aveva ulteriormente alimentato i suoi dubbi.
<<Però... se non sbaglio voi Purificatori non siete in grado di ferire mortalmente Arceus o i suoi diretti discendenti, ma solo di mandarli momentaneamente a tappeto o levar loro le forze. Quindi... anche se Vioteran avesse vinto non sarebbe cambiato nulla. Ma allora perché Arceus lo avrebbe ucciso, o fatto sparire per sempre, se tanto Vioteran non avrebbe potuto fermarlo? Anche se Vioteran si fosse salvato e avesse radunato chiunque potesse per ribellarsi contro Arceus, avrebbero tutti subìto la stessa sorte di tutti i suoi precedenti seguaci. Quindi, perché arrivare al punto di liberarsi di Vioteran se in nessun modo poteva rappresentare una reale minaccia?>>
Il discorso della studiosa era chiaro, eppure Hope non riuscì a trovare subito una risposta, finché un lampo di realizzazione non prese forma in una folle quanto sconvolgente teoria.
<<E se l'avesse ucciso perché... la vera forma... sia in grado di...?>> mormorò, indecisa sul fatto di finire la frase o meno.
<<Se l'avesse ucciso perché la vera forma è in grado di scatenare una tale potenza da ferire mortalmente perfino Arceus?>> finì Sophia per lei. <<A questi punti... non lo escluderei>>
La Purificatrice si ammutolì, incapace di proferire ulteriori parole. I loro ragionamenti avevano più che senso, ma se essi rispondevano ad una domanda, ne aprivano anche molte altre.
Ad esempio, perché Arceus, se avesse dovuto usare i Purificatori per un qualche suo scopo contro la loro volontà, avrebbe dato loro un potere tale da poterlo uccidere in caso di ribellione?
Forse era stato costretto perché il bersaglio di tale scopo poteva essere un suo diretto discendente e senza di essa nemmeno i Purificatori avrebbero potuto fare qualcosa?
Oppure, la cossidetta vera forma... non era mai stata prevista.
⟩⟩ ⟩⟩ ⟩⟩
Intanto, molto lontana e completamente ignara di tutto quello che Hope e Sophia avevano scoperto, Céline si sentì costretta ad uscire dalla sua pozza calda alla Sorgente Termale.
Il suo corpo era diventato talmente rovente che fuori dall'acqua, sebbene splendesse un caldo Sole, le sembrò di avere freddo.
Ancora beatamente immersa fino al collo, invece, Nalya sembrava non avere il minimo problema.
<<Ehi, Cél! Esci di già?>> fece all'amica.
<<Di... già...?>> ribattè lei, perplessa.
<<Sì! Siamo appena arrivate, dai! Qui dentro si sta una favola! Ci resterei per tutto il giorno!>>
<<Ma... sarà almeno un'ora che siamo in acqua!>>
<<Un'ora e dodici minuti, per l'esattezza>> si intromise una fioca e roca, eppur gentile, voce.
A parlare era stato Torkoal, l'anziano di Borgo Tesoro, che però da tempo immemore viveva presso le Sorgenti Termali. Nessuno sapeva quanti anni avesse. C'era addirittura chi diceva ne avesse cinquecento, ma Torkoal stesso non aveva mai voluto rivelarlo.
Tuttavia, l'anziano Pokémon era un punto di riferimento per molti: era dotato di una profonda cultura e conoscenza del mondo - sebbene a volte dimenticasse qualcosa a causa dell'età -. Inoltre conosceva un sacco di vecchie storie da raccontare ai giovani e anche non.
<<Oh. Ciao, Torkoal>> salutò Cèl, sorridendo.
L'anziano ricambiò il sorriso. <<Ciao a te, Céline. Era da un po' che non ci si vedeva>> disse, indicando poi Nalya con la testa. <<Se la memoria non mi inganna, lei invece è un volto nuovo. È una tua amica?>>
<<Sì>> confermò la Shinx. <<Lei è Nalya. Vive a Borgo Tesoro da poco>>
Nalya non si mosse di un centimetro dalla posizione in cui si trovava, ma salutò comunque.
<<È un piacere conoscerla, signor Torkoal!>>
<<No, ragazza. Chiamami solo Torkoal. Fuori potrò avere gli anni che ho, ma dentro, sotto queste vecchie ossa, sono ancora un ragazzino>>
⟨⟨Però, che tipo!⟩⟩ pensò la Growlithe. <<Va bene, Torkoal! Ti chiamerò solo Torkoal!>>
Il Pokémon Carbone sorrise soddisfatto. <<Dimmi, Nalya, ti piace qui?>>
<<Oooh è fantastico!>> esclamò lei. Sebbene il suo intero corpo tranne la testa fosse sommerso, la ragazza cominciò a scodinzolare furiosamente creando delle correnti nell'acqua. <<Borgo Tesoro è fantastico! Questo posto è fantastico! Cél è fantastica! Tutto e tutti qui sono fantastici!>>
<<Sono contento che ti piaccia>> rispose Torkoal. <<Durante la mia lunga vita, ho viaggiato per tutto questo mondo, ma alla fine, non ho trovato luogo migliore di Borgo Tesoro e queste Sorgenti Termali>> raccontò. <<A proposito di viaggiare, Céline>> fece, rivolgendosi alla Shinx. <<Mi è giunta voce che la Gilda è partita per una spedizione al Picco del Cielo, giusto?>>
<<Giusto>>
<<Molto interessante>> commentò l'anziano. <<Sono in cerca del leggendario tesoro?>>
<<Uh? No no. Sono lì per aiutare gli Shaymin>>
La ragazza spiegò velocemente cosa stava succedendo al Picco del Cielo riguardo alla scomparsa del vento.
<<Non ho mai sentito parlare di un fenomeno del genere>> fece poi Torkoal. <<Avessi qualche anno in meno andrei anch'io fin laggiù a vedere, ma ormai l'avventura non fa più per me...
Comunque, sono sicuro che tuo padre riuscirà a risolvere tutto>>
In quel momento Nalya, anche lei usurata dall'acqua anche se non volle ammetterlo, uscì dalla sua pozza, scrollandosi il pelo bagnato.
<<Mi ci voleva!>> esclamò. <<Ma Torkoal, hai parlato di un leggendario tesoro al Picco del Cielo. Di che si tratta?>>
A sua sorpresa, fu Cél a rispondere. <<È una vecchia storia. Riguarda il "tesoro che fa impallidire tutti gli altri", ma non è altro che la stupenda vista che si gode dalla cima del Picco>>
<<Oh no, Céline>> disse Torkoal. <<Non è quello il tesoro di cui parla la storia. Quella montagna nasconde più segreti di quante rughe ho sulla pelle...>>
<<Davvero!?>> fece Nalya, emozionata. <<Allora in cosa consiste questo leggendario tesoro?>>
<<Il "tesoro che fa impallidire tutti gli altri" da molti creduto che sia il panorama, in realtà è... è... ehm...>> il Pokémon Carbone si girò di spalle, spremendo le meningi quanto più potè, ma poi, con espressione sconfitta, si girò di nuovo verso le ragazze. <<Non me lo ricordo>>
Cél e Nalya si guardarono con rispettoso silenzio, ma con uno sguardo che valeva più di mille parole.
<<Scusate! Non riesco a ricordare... la mia memoria non è più quella di una volta...>> si difese lui.
<<Va bene, va bene, Torkoal. Non fa nulla. Era solo curiosità, tanto non siamo esploratrici>> lo consolò la Shinx, anche se il dubbio le si era ormai insinuato in mente.
⟩⟩ ⟩⟩ ⟩⟩
<<Hope>> chiamò Sophia.
Nessuna risposta.
<<Hope!>> richiamò più forte, destando finalmente l'attenzione della Purificatrice, completamente assorta dai suoi pensieri.
Si era sentita il mondo crollare addosso. Aveva perfino iniziato a dubitare sul suo ruolo di Purificatrice. Era un'eroina? O un mostro, una pedina?
<<Andiamocene>> disse, non sopportando più il peso che quella stanza le imprimeva addosso. <<Qui ho scoperto tutto quello che dovevo sapere...>>
La Delcatty annuì lentamente, sebbene un po' a malincuore. <<Va bene. Tanto purtroppo l'affresco sul soffitto è completamente illegibile... non c'è altro da vedere>>
Le due Pokémon uscirono dall'angusta stanza ed entrambe ebbero un tuffo al cuore quando videro che Regigigas e tutti gli altri Pokémon pietrificati erano tornati, senza il minimo rumore, alle loro posizioni originali, come se qualcuno li avesse rimessi al loro posto pronti per una nuova eventuale battaglia.
In quell'istante, inoltre, la porta della stanza segreta si richiuse come se essa non fosse mai esistita.
<<Corriamo via>> fece Sophia, venendo immediatamente ascoltata.
⟩⟩ ⟩⟩ ⟩⟩
Quando furono lontane abbastanza da sentirsi al sicuro, Hope e Sophia si rilassarono, camminando normalmente verso l'uscita.
Dovendosi distrarre dai loro cupi pensieri, parlarono di tutto ciò che capitava, tranne che della scoperta.
Hope aveva appena finito di raccontare a Sophia della spedizione della Gilda, quando raggiunsero l'uscita della famigerata Grotta Egida.
Era quasi il tramonto.
<<Ce l'abbiamo fatta>> disse la Purificatrice.
<<Sì. Grazie a te>> rispose l'amica. <<Devo assolutamente tornare a Borgo Tesoro. I miei ragazzi si chiederanno che fine abbia fatto. Ovviamente, non dirò nulla su... Arceus. Solo che ho scoperto l'origine dei Purificatori, va bene?>>
<<Direi che va bene>>
<<Andiamo, allora>> fece Sophia, incamminandosi verso la città.
Hope, però non si mosse, sembrando combattuta.
<<Io raggiungo mio padre>> disse poi. <<Sempre che tu te la senta di tornare a Borgo Tesoro da sola>>
Lei annuì. <<Capisco. È giusto che lui e Kate sappiano la verità>> rispose. <<Non preoccuparti per me. Sarò a casa verso tarda sera>>
<<Ottimo. Avverti immediatamente Céline che sto bene, per favore. Non voglio farla preoccupare inutilmente. Dille che tornerò con la Gilda alla fine della spedizione>> Hope sorrise con un accenno di divertimento. <<E non dirle nulla riguardo la mia evoluzione. Voglio farle una sorpresa>>
<<Mph. E sia>> rispose la Delcatty, sorridendo a sua volta. <<Rido al pensiero di cosa diranno gli altri quando ti vedranno così al Picco>>
<<Eheh. Poi ti racconterò tutto>>
<<Ci conto>>
Sophia si avvicinò nuovamente all'amica e le due Pokémon si strinsero in un tenero - e freddo - abbraccio.
<<Buona fortuna, Hope>> le augurò la studiosa, non senza un brivido di freddo.
<<Abbi cura di te, Sofy>>
Sciolto l'abbraccio, la Delcatty si allontanò fino a sparire tra la vegetazione sotto lo sguardo vigile della Purificatrice.
Fu solo quando non la vide più che anche lei si voltò e si mise in cammino.
Direzione Nord-Est, destinazione Picco del Cielo.
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