Capitolo 43
Scorpius mi guarda sorpreso come se si chiedesse il motivo della mia domanda.
"Chi è Harry Potter?" ripete "È il padre di Albus, James e Lily"
"si ma perché sembra essere così importante?" chiedo curiosa "Albus non ne parlava come se fosse solo suo padre"
"Va bene" mi dice "Ti ricordi la seconda guerra magica?"
"Si, con Astoria quando me la insegnava ne abbiamo parlato ma non abbiamo approfondito al massimo. È la guerra dove c'erano Draco e Astoria"
"Si quella. Harry Potter era il prescelto contro Voldemort,il signore Oscuro." mi dice anche se sembra pensare ad ogni singola parola da dire "E ha combattuto contro di lui vari anni finché è riuscito a sconfiggerlo con l'aiuto dei suoi migliori amici"
"Wow" sospiro "Che uomo coraggioso. Ma perché Astoria non me l'ha raccontato?"
"Perché mamma e papà non hanno un bel ricordo di quel tempo" mi spiega "Era un momento buio, Mamma e papà vogliono dimenticarlo"
"Voldemort aveva dei seguaci anche. I mangiamorte" dico anch'io ricordando quelle poche cose che avevo studiato con Astoria "Quale mago potrebbe mai stare dalla sua parte? Era un mostro. Usare le maledizioni senza perdono. Vivere nella paura"
"Beh qualcuno forse per paura" mi dice Scorpius bagnandosi con la lingua le labbra. "Qualcuno non aveva scelto"
"Abbiamo tutti delle scelte Scorpius" dico sicura e lui mi guarda negli occhi come se volesse dirmi qualcosa.
"Casa nostra c'entra qualcosa con quella guerra?" chiedo ricordando le urla del. Io sogno.
Lui sgrana gli occhi e dice "Perché?"
"Te l'ho detto. Il mio sogno. C'erano delle urla e mi è venuto da collegarlo alla guerra, non so perché" dico confusa e lui subito dice "Non c'entra niente Rose."
"Ma..."
"Cosa sarebbe dovuto succedere?" chiede con un sorriso quasi malinconico e vedo che non mi Guarda negli occhi.
Perché sento che mi stai mentendo?
"Rose, cambiando argomento" mi dice alzandosi dal letto "Tra due settimane andiamo via"
Rimango sconvolta all'affermazione, non sono pronta a lasciarli anche se sapevo che sarebbe successo.
Tutte queste persone mi stanno a cuore.
Mi sono affezionata.
Ma so che ci sono Astoria e Draco ad aspettarmi.
"Quindi state insieme" afferma Dom con un sorriso mentre siamo tutte in camera.
"Si" risponde Alice sorridendo.
"Che sorriso da ebete che tiene" dice Roxy "Lo stesso di Molly"
"Idiota" le dice Molly lanciandole il cuscino in faccia.
"Sono così contenta per voi" dico sorridendo "Si vedeva da un miglio che vi piacevate."
"Non posso crederci che mio fratello sia stato così lento" dice Lily scuotendo la testa.
"I maschi sono lenti" dice Dom mentre si spazzola i capelli davanti allo specchio come una principessa.
"Anche Lysander lo è" dico e Lily si volta verso di me e dice "In che senso?"
"Che si vede che gli piaci e che lui piace a te" dico sorridendo e lei arrossisce "Okay, lo ammetto. Mi è sempre piaciuto ma ti sbagli. Lui mi vede come la piccola sorella Potter."
"io non credo proprio" dico sorridendo.
"Senti, ma perché non parliamo di te" dice facendo un sorriso malizioso "Con Lorcan un bacio l'ho visto"
"Non ho niente da dire" dico prendendo un cuscino e abbracciandolo.
"Io e Scorpius vi abbiamo visti" mi svela Melissa sorridendo "Sembrava volergli spaccare la faccia"
Alzai gli occhi al cielo sorridendo "È solo troppo protettivo"
"però è stato così tenero" dice lei sorridendo con gli occhi sognanti.
"Quando ti toglierai Scorpius dalla testa?" chiede Molly "Sei da anni che gli vai dietro e lui ti ha visto sempre come un'amica"
"Si è vero. Ma in queste settimane qualcosa sta cambiando" dice Melissa sorridendo speranzosa.
"Lo hai detto anche a Natale" le dice Molly "Sai che ti voglio bene ma così rischi solo di soffrire"
"Molly, mi ha baciata!" dice lei sorridendo mentre tutte dicono "Davvero?" "Sono basita"
"Sii" dice Lei.
"Quindi si sta accorgendo che gli piaci" dice Lily sorridendo.
"Lo spero" dice "Rose, tu che pensi?"
"io? Perché?"
"Magari tu sai qualcosa in più, noti di più" dice Melissa "Sei sua sorella in fondo"
Mi mordo un labbro pensando che non sono davvero sua sorella ma non lo dico e che Scorpius non mi ha accennato il nome di Melissa nelle ultime conversazione e neanche che l'avesse baciata.
"Non lo so" dico alzando le spalle "Ne sono meno di te"
"Basta parlare di ragazzi!" esclama Roxy gettandosi nel letto dove sono io.
"Parliamo di... Che ne so? Anzi facciamo un gioco"
"ritorna Roxy bambina" dice Dominique facendoci ridacchiare.
"Parla quella che dorme ancora con un orsacchiotto"
"Mr. Battle non è un orsacchiotto ma l'orsacchiotto." risponde lei indignata facendoci ridere.
E così rido. Rido con le mie amiche.
Delle amiche che non ho mai avuto ma che adesso ho la fortuna di avere e che ho paura di perdere.
Riscendo per forse la quinta notte da quando siamo qui per bere un bicchiere d'acqua.
Gli incubi tornano sempre.
Non vogliono lasciarmi più.
Prendo un bicchiere d'acqua e inizio a bere lentamente mentre intanto sento qualcuno entrare nella cucina.
"Ehi" mi dice con voce assonnata "come mai sveglia?"
"non riuscivo a dormire" dico facendo un piccolo sorriso. "Tu?"
"Anch'io" risponde Albus strofinandosi Con il palmo della mano gli occhi e dire " Incubi?"
non dico niente ma abbasso lo sguardo come per affermare e poi guardo lui e dico "Anche tu?"
"Già" dice "Ti va di andarci a sedere sul divano?"
Annuisco mentre ci spostiamo sul divano, tanto la voglia di dormire mi è passata.
"I tuoi incubi riguardano i tuoi genitori?" chiede cercando di essere delicato.
"Forse" rispondo soltanto "Sono degli strani incubi"
"A chi lo dici. I miei non li ho neanche veramente vissuti" dice guardando un punto fisso davanti a sé.
"Riguarda a... Si quelle persone..."
"I miei zii" dice e mi sorprende che si stia apprendo a me "Sono morti molti anni fa e con loro anche mia cugina"
Rimango scossa dalla notizia ma sapevo che i zii fossero morti ma non sua cugina.
"Era molto piccola" dice facendo un sorriso "Avevamo un rapporto meraviglioso. Eravamo cugini, fratelli e migliori amici"
"Deve mancarti tanto" dico sentendo le lacrime agli occhi.
"Ogni giorno" dice facendo un sorriso "Sai si chiamava come te"
"Per questo avete avuto quell'espressione quando ho detto il mio nome" dico ricordando la prima volta che ho derto il mio nome e vedendo i loro sguardi farsi tristi.
"Già, ci sono ferite che rimangono aperte" dice "A volte vorrei sapere cosa sia successo quel giorno, sapere chi gli ha uccisi e magari sapere se avessimo potuto salvarli"
"non è colpa tua" dico io mettendo una mano sul suo braccio "non potevi farci niente"
"Ma non è giusto" dice guardandomi negli occhi.
"Lo so." dico per poi dire "Erano i migliori amici di tuo padre?"
"Si, lo erano" dice semplicemente.
"Albus, i tuoi zii e tua cugina sono sicura che fossero persone meravigliose e che ti amassero anzi amassero tutti voi come voi amate loro. E credo che tu debba ricordarli con un sorriso felice senza cercare di obliarli"
"Fa male"
Fa sempre male ricordare. Ma bisogna farlo.
"Albus, tu puoi avere ricordi felici, persone belle da pensare e far tornare la luce. Devi tenerli vivi" dico deglutendo "Io non so chi mantenere vivo"
"Non sai chi sono? Perché ti hanno abbandonato?" mi chiede.
"No. Non so niente" dico "Mi hanno semplicemente lasciato. Non credo che mi volessero"
"Ma tu non vorresti sapere la verità?" chiede lui
"Un po' si ma..."
"E allora perché non continui a cercare? Almeno saprai chi sono e perché lo hanno fatto. Non puoi dirmi di non essere curiosa"
Io voglio saperlo. Voglio sapere perché mi hanno lasciato e la forma dei loro volti.
"Voglio saperlo."
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