Spring

"Oi, secondo te com'è il paradiso?"
"Non lo so, ma sicuramente ci sono tanti fiori"
"Perché dici?"
"Con tutti i fiori che ci sono nei cimiteri, lassù ne spunteranno di continuo... come un'infinita primavera"

Ora, quelle parole, non avrei mai voluto dirtele. Quel momento sembra così lontano, eppure così attuale. Dimmi, ci sono davvero i fiori? Sei stato accolto da quell'inebriante profumo di petali, di polline, di eternità? Oi, com'è il paradiso?
Ti porto dei fiori bianchi, in contrasto con il mio completo nero. Chissà se ne spunterà davvero qualcuno, spero davvero di sì. Spero di poterti raggiungere ovunque tu sia. Che sia il paradiso, che sia nell'aria, che sia ovunque... tranne con me.
Io, lo sai, sono stata stupida. Tutte quelle volte che mi sono arrabbiata con te, così tanto che avrei preferito non ci fossi più. E adesso che è davvero così, vorrei davvero litigare di nuovo pur di averti qui con me. Sono davvero stupida, perdonami. Ma non credevo, mai creduto, che potesse arrivare così presto questo giorno.
In questi ultimi anni, sì, ci siamo divisi, ognuno per la sua strada. Eravamo una famiglia, costruita su delle bugie, che poi si è spezzata alla ricerca del passato di entrambi. Eppure stavamo bene. Siamo cresciuti nel migliore dei modi, sempre girando da una parte all'altra del mondo. Allora perché? Perché siamo stati così curiosi di scoprire, ognuno, le proprie origini? Questa curiosità non ha fatto altro che allontanarci, che farci soffrire, che dimenticarci a vicenda.
Prima mamma, poi papà, poi... te. Te che per me non sei stato solo un fratello, ma un punto di riferimento per anni, una consolazione in quella vita che, seppur piccola, era già abbastanza uno schifo. Quindi posso dire che sono per metà orfana, la nostra famiglia non esiste più. Che se poi ci penso bene, che se ci penso ora, un'origine l'avevamo già. Era questo, che se non fosse stato per la nostra famiglia non avremmo avuto nemmeno una radice che ci ha nutrito fino a diventare quello che siamo ora. Ah... Eravamo.
Io non capisco.
Mi sento come se le mie mani tremolanti fossero legare a te, nonostante abbia odiato me stessa per cercare di trovarti tutte quelle volte che mi sfuggivi. Mi hai rifiutato più volte ma dicevo di stare bene. Mi facevi piangere ma fingevo che andasse tutto bene. Una volta passato questo vento freddo, potrò fiorire di nuovo come un'infinita primavera? Il mio cuore fiorirà nuovamente? Mi chiedo se i miei sentimenti riempiranno ancora la brezza primaverile, anche se il vuoto che hai lasciato si farà sempre più grande. Quando il dolore che mi hai dato sparirà, una volta che le lacrime sulle guance si asciugheranno, smetterò di pensare che sono rimasta sola?
Non sono pronta, non lo sono mai stata.
Perdere qualcuno, ma non perdere come lasciarsi o dimenticarsi. Quel genere di perdita fa soffrire, sì, ma sai che quella persona esisterà anche se distante da te. E noi lo sapevamo. Ma perdere nel senso di non avere più, nel senso che quella persona ha cessato di esistere... quel perdere, distrugge tutto. Mi sento distrutta, ma sento anche tutto quello che mi circonda distruggersi. Lentamente, un pezzo qua, uno là, niente è più come l'ho sempre vissuto. La vita si distrugge.
Mi sento persa, in quest'obitorio di ricordi, qualcuno venga a prendermi. Fatemi uscire, fa paura. È triste rivedere tutti questi momenti, morti.
Vi prego, basta!
Non esiste più! Non ci sarà una prossima volta! È inutile! Mi viene da piangere! Sto male! Non ce la faccio! Ma non potevo andarmene io al tuo posto?

Mi vedi?
Non ho fatto in tempo a chiederti cosa pensi della me attuale. Mi preoccupo sempre di quello che la gente più insignificante possa pensare di me, ma non mi sono mai interessata di quella importante. Forse perché penso che le persone che io reputo importanti riescano a vedere sempre il meglio di me, ma io ora davvero non so cosa ne pensassi di me. Hai questa cosa in sospeso con me, non puoi tornare un attimo per dirmelo vero? Mi basta davvero poco, solo questo. Solo vederti un'ultima volta per rispondere a questo mio dubbio. Guardarti negli occhi, magari abbracciarti e poi lasciarti andare.
Non è possibile.

Oi, com'è allora, il paradiso? Esiste? Cosa riesci a vedere da lì? Ti trattano bene? Vabbè, è andata così. Lo so che non vuoi che pianga, è più forte di me. Se puoi, perdonami. Scusami se mi sono arresa, lasciandoti andare prima qua e poi là. Cucinerò dei pancake e dopo me li mangerò tutti. Vorrei non averti mai lasciato andare, ma è tardi ormai. Ti ho amato, si vede che non è bastato, poi me ne sono andata ed ora pure tu.
Allora lasciamoci di nuovo, con tutti quei rimpianti che non abbiamo mai rivelato, con tutte le lacrime che abbiamo tenuto da parte per momenti come questo, con i fiori che spuntano di continuo in questa primavera che sta arrivando.
Sboccerò per te.

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