VII: Breaking the Rules


Capitolo VII: Breaking the Rules

Per la prima mezz'ora da quando Barty se ne era andato per affari, Hermione aspettò nella sua stanza.
Temeva sottilmente che lui potesse tornare e sorprenderla mentre si aggirava per la sua casa.
Ma era più forte di lei. Lui le aveva proibito di entrare nelle stanze che erano chiuse a chiave. Quindi lei voleva scoprire che stanze fossero.
Non ci sarebbe entrata, avrebbe solo dato un'occhiata nei dintorni.
Lui non aveva detto una parola sul fatto che fosse proibito vagare per la sua casa.
Quindi Hermione lasciò la sua stanza e si incamminò fino alla fine opposta del corridoio, per vedere che cosa c'era lì.
Trovò diverse porte, ma sembravano tutte poco importanti, come ripostigli per le scope o sgabuzzini per riporre cose.
Un'altra stanza sembrava una camera da letto deserta. Probabilmente era appartenuta ai genitori di Barty. Di sicuro era grande abbastanza per due persone.

La stanza vicino alla camera da letto deserta era chiusa a chiave.
Quindi Hermione lo sapeva che in teoria non avrebbe dovuto aprirla.
Lei in teoria non doveva essere curiosa; ma era più forte di lei. Lei era molto curiosa.

La porta dopo quella era chiusa a chiave allo stesso modo.
Hermione dedusse che una di quelle doveva essere la camera da letto di Barty.
Probabilmente lui dormiva nello stesso piano di Hermione.

Hermione per metà si aspettava un'altra rampa di scale, che conduceva a un attico o qualcosa del genere, ma non lo riusciva a trovare.
La villa aveva solo un piano. C'erano però delle scale che conducevano al pian terreno.
Al piano di sotto Hermione trovò la stanza più sorprendente dell'intera casa. Era una libreria piuttosto ampia, riempita con libri di ogni tipo. Lesse qualcuno dei titoli, addirittura prese qualche libro dagli scaffali, per portarli nella sua stanza.
Quando voleva tornarsene, si imbatté in Winky.

"Padroncina non dovrebbe rubare i libri a Padrone." disse col suo vocino Winky ad Hermione. "Padroncina dovrebbe chiedere a Padrone, prima."

"Ma certo che glielo chiederò. Quando torna. Non sto rubando nulla, sto solo prendendo in prestito." disse Hermione con un sorriso gentile.

"A Padron Barty non piacerà. Padron Barty ha detto a Padroncina di non toccare niente." farfugliò Winky.

"Oh, ti prego, Winky.. Io mi annoio."

"Padrone si arrabbierà."disse Winky, che ora stava letteralmente tremando.

Quella povera elfo femmina era davvero timorosa di una possibile punizione. Almeno fu quello che pensò Hermione. Quindi rimise di nuovo i libri sugli scaffali, il che rese l'elfo davvero felice.

"Grazie, Padroncina, è una brava persona." disse Winky sollevata.

Winky scortò Hermione di nuovo al primo piano e quando passarono dalle porte chiuse ancora, Hermione non poté resistere. Lei voleva sapere.

"Cosa c'è dietro quelle porte Winky?"

"Padroncina non dovrebbe interferire con gli affari di Padron Barty!" disse Winky scioccata.

"Lo so, non ne avevo intenzione. Volevo solo sapere che stanze sono."

"È la stanza di Padron Barty da giovane e il suo studio. Winky non ha il permesso di mostrare a Padroncina queste stanze."

"Per favore? Lui non lo dovrà sapere. E ho già rimesso i libri a posto. Per favore?" chiese Hermione.

"Padrone ha detto a Winky di non far entrare Padroncina nelle stanze con le porte chiuse a chiave!"

In quel momento Hermione si accorse che l'elfo domestico era davvero indignata. Estrasse di nuovo la sua forcina dai capelli e cominciò a provare a forzare la serratura. Aveva fatto un po' di pratica a Villa Malfoy e, abbastanza fortunatamente, Barty non ci aveva pensato ad assicurarsi la chiusura di quelle porte con la magia. Quindi fu in grado di aprirla come farebbe un babbano.

"Cosa sta facendo Padroncina?" domandò nervosamente Winky.

"A me non era permesso entrare nelle stanze chiuse a chiave," sfoderò un sorrisone Hermione. "Non è più chiusa."

Senza aspettare le proteste di Winky, lei aprì la porta ed entrò nello studio. Winky la seguì, cercando di trascinarla via ed Hermione si sentì un po' dispiaciuta per lei. Sapeva anche che Winky avrebbe potuto facilmente materializzarla fuori dalla stanza. Ma apparentemente l'elfo non aveva intenzione di usare la magia con le persone, magari le avevano insegnato che era un insulto usare la magia con un mago o una strega.

"Per favore, Padroncina dovrebbe tornare nella sua stanza..." la supplicò Winky.

Hermione ignorò l'elfo, era troppo curiosa. Sentiva che l'elfo era terrorizzata, ma non aiutò quella povera elfo femmina. Avrebbe solo dato un'occhiata e poi sarebbe andata via. Nessuno avrebbe saputo che era stata lì, eccetto per Winky.

"Non gli dirai di questa cosa, vero?" chiese Hermione, voltandosi per affrontare l'elfo.

"Winky è un elfo fedele. Winky non dice bugie a Padrone!"

"Non dovrai dirgli bugie. Non lo devi menzionare e basta." disse Hermione.

Hermione si incamminò oltre nella stanza, ignorando l'elfo protestante. La stanza sembrava normale, finché il suo occhio cadde su un piccolo calderone con dentro una sostanza gialla che bolliva. Ed Hermione era abbastanza brava in Pozioni da riconoscere la sostanza.
Era Felix Felicis. Fortuna Liquida. Se Barty la stava preparando per Voldemort o per altri Mangiamorte, allora l'Ordine avrebbe avuto un grosso problema.
Fortunatamente era una pozione difficilissima da far stufare e ci sarebbero voluti almeno sei mesi per finirla. E a giudicare dall'aspetto quella pozione aveva solo due mesi.

Si guardò attorno per vedere cos'altro giacesse sul tavolo. L'occhio le cadde su una giara di milze di pipistrello, che non era un ingrediente per la Fortuna Liquida. Era per lo più utilizzato come ingrediente principale per le Soluzioni di Rigonfiamento. Ma ciò diede un'idea ad Hermione. Non avrebbe permesso a Voldemort di ottenere una pozione come la Fortuna Liquida.
Sarebbe stato troppo pericoloso correre un simile rischio. E un errore nella pozione avrebbe potuto avere conseguenze disastrose.
Era una pozione di una difficoltà estrema... Barty un errore lo poteva commettere facilmente.
Come far accidentalmente scivolare una milza di pipistrello nel calderone.

Hermione aprì la giara ed estrasse una delle milze di pipistrello. sapeva che non avrebbe fatto nulla al colore, quindi c'era una chance che Barty non si accorgesse mai che la pozone ea stata manipolata. A meno che non fosse un pozionista di livello avanzato. Però lei doveva provarci. Aveva la possibilità di fare la differenza in quel momento, avrebbe potuto non avere una seconda possibilità. Quindi lasciò cadere la milza di pipistrello nel calderone e la pozione emise uno strano suoni sibilante. Ma il colore e l'odore rimasero invariati.

"Che cosa sta facendo Padroncina?" domandò nervosamente Winky.

"Torno nella mia stanza." disse con disinvoltura Hermione, lasciando lo studio velocemente.
"Chiuderesti di nuovo lo studio a chiave, Winky?"

"Che cos'ha fatto Padroncina al calderone di Padrone?" chiese con sospetto Winky, ma richiuse a chiave la porta dello studio, prima di rincorrere Hermione.

"Niente. Quanto tardi credi che ritornerà?" domandò Hermione.

"Da un minuto all'altro, Signorina." replicò Winky.

"Bene. Così posso chiedergli per quei libri."

Hermione tornò nella sua camera da letto e Winky la lasciò in pace.
Hermione sorrise a se stessa aveva fatto un lavoro grandioso. Aveva rovinato una pozione che poteva diventare un'arma pericolosa nelle mani delle persone sbagliate.

Ma perché Barty avrebbe dovuto stufarla? Perché Voldemort non l'aveva chiesto a Piton? Era lui il pozionista esperto, dopotutto. Era convinta che fosse Voldemort a voler quella pozione.
Barty non si sarebbe mai preparato una così complessa pozione per se stesso.

Winky aveva ragione sull'orario di arrivo di Barty. Hermione sospettava che Barty fosse andato a raccogliere altri ingredienti per la pozione Felix, dato che non aveva visto lì altri ingredienti giusti per la pozione.
Hermione ridacchiò fra sé e sé. Tutto il lavoro di Barty sarebbe stato vano.

Ma il suo sorriso non durò a lungo.All'improvviso lei udì il suono di vetri rotti e un urlo furibondo provenire da due stanze più in là.

Lui sapeva che cosa aveva fatto lei.

Hermione cercò di non andare nel panico, la prima cosa a cui pensò fu Winky.
Winky la poteva proteggere con la sua magia.
Corse giù per le scale verso il salotto, dove trovò l'elfo domestico.

"Ti prego, ti prego, Winky, Barty è arrabbiatissimo e ho bisogno che tu mi protegga, lo puoi fare?" chiese calma Hermione.

Winky la guardò come se fosse un'aliena.

"Che cos'ha fatto Padroncina allora?" chiese confusa, spalancando gli occhi.

"Questo non ha importanza. Ti prego, aiutami, lui sta venendo di sotto!" la spronò Hermione, col panico che stava avendo la meglio.

"Winky non può andare contro gli ordini di Padrone! Winky è un elfo fedele!" disse determinata Winky.

"Ti prego..." ripeté disperatamente Hermione.

"GRANGER!"

La porta del salotto si spalancò e un Barty furioso entrò dentro marciando verso Hermione. Era livido di rabbia. La sua lingua fuoriusciva dalla sua bocca come faceva sempre quando era arrabbiato.Ma adesso sembrava veramente squilibrato.
Hermione cercò velocemente di spostarsi da lui, ma presto si ritrovò pressata contro il muro.
Barty scoprì i denti e respirò pesantemente Poi sollevò la sua bacchetta ed Hermione sapeva che lui stava per torturarla senza pietà.

"CRUCIO!" ruggì, colpendola con la Maledizione con la sua rabbia.

Sembrò durare per secoli, il dolore non si sarebbe fermato. Hermione scoprì che non riusciva nemmeno più a respirare, era sicura che stesse per morire.
Quasi sperò che stesse per morire. Se solo il dolore fosse cessato. Non lo poteva sopportare. Dopo minuti , che ad Hermione erano sembrate ore, Barty sollevò la maledizione e afferrò Hermione per la gola, forzando il suo corpo intorpidito ad alzarsi.

"T-ti pr-prego, fermati!" gracchiò Hermione.

"Non ho nemmeno cominciato," ringhiò Barty. "Due mesi di ritardo. Due mesi. Lo so che cosa hai fatto."

"Io non ho fatto niente!" provò Hermione.

"BUGIARDA!" tuonò Barty colpendola duramente in faccia. "Eri l'unica lì. E Winky non farebbe mai una cosa del genere."

"M-mi dis-dispiace," guaì Hermione. "Per favore..."

"Io pensavo che tu fossi una piccola coraggiosa Grifondoro, no? Supplichi già per la mia pietà?"

"Te l'ho detto! Mi dispiace!" riprovò Hermione.

"Non così dispiaciuta come lo sarai!" sibilò Barty. "Crucio."

Il dolore tornò, addirittura più intenso della volta precedente. Lei stava urlando, gridando, piangendo, pregando perché lui si fermasse. Ma lui non si sarebbe fermato.
Si fermò solo quando Hermione stava per perdere i sensi.

Lei voleva morire. Lei non voleva che questo andasse avanti.

"Padron Barty, Winky pensa lui fermare" disse con tono soft Winky, ma tornò a nascondersi appena vide gli occhi furiosi del Padrone.

"Non dirmi cosa devo fare, elfo. Sei la mia serva, sarai punita anche tu, non preoccuparti." sibilò Barty.

"No!" difese Winky Hermione. "Lei non ha preso alcuna parte in questo. Lei è innocente!"

"Lei non ti ha fermato, l'ha fatto?" gridò furibondo Barty.

"Padron Barty! Lui fa male Padroncina!" guaì Winky.

"NON LA CHIAMARE COSì! IO SONO IL TUO PADRONE!" ruggì Barty, ora sollevando l'elfo e gettandolo nella stanza. Poi avanzò ancora verso Winky. "Se ti azzardi a chiamarla ancora così, ti verranno presentati dei vestiti."

"No! Per favore, Padron Barty! Non i vestiti!"

Ma Barty non stava più ascoltando. Aveva la sua attenzione diretta al corpo quasi senza vita di Hermione, di nuovo.

"Sporca Mezzosangue... cerchi di farmi arrabbiare, eh? Questa non è mai una buona idea..."

Quando sollevò di nuovo la bacchetta, Winky si spinse verso dove Hermione giaceva e le afferrò veloce il braccio, materializzandola nella sua stanza.

Entrambe potevano sentire la furia di Barty che continuava al piano di sotto e Winky sembrava davvero terrorizzata.

"Winky si prenderà la sua punizione per aver portato Padr... Miss Granger indietro nella sua stanza, senza il permesso di Padrone." guaì Winky.

L'elfo domestico probabilmente aveva salvato Hermione dal venir torturata fino alla pazzia. Lei sorrise alla creatura.

"Grazie, Winky per avermi salvato." disse Hermione sinceramente grata.

Winky fece un inchino e poi si materializzò di nuovo in salotto.
Hermione si mise le mani sulle orecchie. Non voleva sapere che cosa stesse succedendo di sotto. E non voleva nemmeno sapere che cosa Barty le avrebbe fatto, una volta finito con Winky.
Non l'avrebbe lasciata in pace. Di questo ne era certa.

TBC

Oh, andiamo, qui Hermione se l'è proprio cercata. Non so voi ma io sono #TeamBarty e tutto sommato ci è andato pure leggero.
Ma vogliamo parlare di quanto è figo lui? Cioè quanto ci ha messo a capire quella cosa che Hermione pensava 'non avrebbe scoperto mai?' Meno di 5 secondi mwahahaha, a lui non la si fa *O*
però sono anche #TeamWinky , lei è favolosa ed Hermione beh.. lei ha coraggio da vendere.
fatevi sentire ^^

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