II: Meeting at Malfoy Manor




Capitolo II: Meeting at Malfoy Manor

Nel giro di cinque minuti, Hermione aveva aperto la porta della sua camera e si guardò intorno per vedere se c'era qualcuno. Si accorse che la via era libera e richiuse con cautela la porta dietro di sé. Non c'era bisogno di sollevare dei sospetti se qualcuno fosse passato vicino alla sua camera.
Scese velocemente le scale e quando sentì delle voci che provenivano dalla sala, si nascose in uno degli armadi sotto le scale.

"Di quante sedie pensi che avrò bisogno?" sentì domandare da Codaliscia.
"Vediamo..." risuonò una voce femminile che Hermione riconobbe come quella di Narcissa Malfoy.

"Ovviamente, una a capotavola per il Signore Oscuro stesso, e poi Rosier, Dolohov, Nott, Mulciber, Yaxley, Rowle, the Carrows, Crabbe, Goyle... Lucius e io, naturalmente, poi Draco..."

Gli occhi di Hermione si spalancarono quando udì il nome di Draco. Certo, lo sapeva che ormai lui faceva parte dei Mangiamorte, ma le era ancora difficile visualizzarlo fra i Mangiamorte. Per lei, lui era ancora un ragazzo che aveva conosciuto a scuola. Non un ragazzo piacevole, ma non lo aveva mai considerato come malvagio.

"Ci sarà pure Greyback, ti prego, non mettere la sua sedia vicino alla mia," continuò Narcissa.

E così avevano pure le loro sedie? Hermione conosceva Greyback solo grazie alle storie su di lui, ma il pensiero di lui le mandava i brividi lungo la spina dorsale. Quell'uomo, o meglio, quel lupo mannaro, aveva morso bimbi innocenti solo per divertimento. E senza che nemmeno ci fosse la luna piena.

"Bella sarà qui, ovviamente. Puoi metterla vicino a Severus. Severus siederà vicino al Signore Oscuro."

Il pensiero di Piton rese Hermione furiosa. Silente si era fidato di quell'uomo e lui lo aveva ucciso. Per tutto quel tempo, aveva fatto da spia al lato oscuro, per tutto il tempo che era con l'Ordine.

"Chi siederà vicino al Signore Oscuro dall'altra parte? Lucius?" domandò Codaliscia.

"No, non Lucius. Barty, è naturale. Pensavo lo sapessi già. Lucius siederà vicino a Barty."

Quel nome Barty rimandava qualcuno a Hermione, ma non riusciva a collocare il nome. Era certa di aver già sentito quel nome prima. Ci mise un po' per realizzare dove lo aveva conosciuto. E poi il penny cadde e lei capì. Conosceva un solo Barty e quello era Barty Crouch, l'ufficiale ministro che era morto durante il quarto anno. Ma non c'era una sola possibilità che Narcissa intendesse quel Barty. Poi pensò ad un altro Barty, il figlio di Crouch. Era un Mangiamorte. Ma poi si ricordò che anche lui era morto quando lei frequentava il quarto anno, quando era stato catturato da Silente.

"Pensavo che quel ragazzo... non si stava occupando del Ministero?" domandò Codaliscia.

"Sai molto bene che è il Signore Oscuro in persona che si sta occupando del Ministero. E se fossi in te non lo chiamerei 'ragazzo' in sua presenza," sibilò Narcissa con un tono più calmo. "Ricordati qual è il tuo posto qui, Codaliscia."

"D'accordo, d'accordo."

"Allora, hai tenuto il conto? Non voglio scoprire che non abbiamo preso abbastanza sedie per stasera perché tu non stavi prestando attenzione."

"Sì, sì, ma certo, Mrs. Malfoy. Hai menzionato diciotto nomi, incluso il Signore Oscuro. Quindi ci serviranno diciannove sedie."
"Sai molto bene che non ti sarà permesso sedere al tavolo. Diciotto sedie." sibilò Narcissa.

"Ma certo..." borbottò Codaliscia e si sentirono i suoi passi svanire.

Hermione attese che se ne andasse anche Narcissa, ma lei non lo fece. Apparentemente aveva aspettato suo marito nella sala perchè riusciva a sentire anche la voce di Lucius in quel momento.

"Codaliscia sa cosa fare?"

"Lo sa. La ragazza Granger è già qui?" chiese Narcissa.
"Sì. Sono certo che il Signore Oscuro sarà felice di sentire le belle notizie. Non arriverà lungo la sala, a proposito. Dovrebbe materializzarsi nella sala da cena, quando tutti saranno arrivati.

"Cosa? Pensavo che la materializzazione non fosse possibile qui."
"Non per il Signore Oscuro."
"Ma certo che no. Hai intenzione di aspettare qui con me per dare il benvenuto ai nostri ospiti?"

"Immagino si aspettino di vedermi qui ad accoglierli, dato che questa è la mia casa. Se non vuoi rimanere qui ad accoglierli puoi andare. Lo capirei se volessi andare." disse alla moglie.
"No, no, starò qui con te."

I due continuarono a parlare fra loro, il che irritò Hermione senza fine. Non poteva passar loro davanti senza farsi scoprire. Non poteva nemmeno muoversi o qualcuno l'avrebbe vista. Fu obbligata a rimanere lì al suo posto e a sentire come tutti i Mangiamorte giunsero. Sapeva esattamente chi doveva venire, quindi sapeva esattamente anche in quanti sarebbero venuti. La maggior parte dei Mangiamorte non dissero più di un semplice 'Ciao.' Tra le dieci persone che arrivarono alla dimora, Hermione poté sentire il suo ex professore di Pozioni e Difesa Contro Le Arti Oscure il Professor Piton.
"Buonasera, Severus." lo salutò Narcissa, in una falsa modalità festosa.
"Severus." disse seccamente Lucius. "Com'è andata la tua giornata? Trovato niente ancora? A proposito di... tu sai cosa?"

"Se parli della data in cui Potter verrà trasferito, allora no. Non ho informazioni a riguardo. Non ancora." rispose freddamente Piton.

Hermione chiuse le mani a pugno per obbligarsi a smetterla di insultare Piton. Perché Silente si era fidato di un tale traditore? Era in una missione per trovare Harry e stava per tradire l'Ordine un'altra volta!

"Ma certo... devi però darti una mossa! Potter sarà trasferito da qualche parte questo mese!" sbottò Lucius.
"Non ho bisogno che tu me lo dica. Io credo che il Signore Oscuro ed io possiamo occuparci della cosa insieme." replicò Severus. "Ora, se mi vuoi scusare,"

I passi di Piton scomparvero lasciando nuovamente Lucius e Narcissa soli.

Hermione successivamente poté sentire la voce di Bellatrix Lestrange, che era molto più eccitata degli altri. Salutò entrambi i Malfoy molto allegramente ed era evidente che non vedesse l'ora di andare nella sala della cena per incontrare il Signore Oscuro.
Anche lei chiese di Hermione, se fosse già nella dimora o meno.

"Lei è qui. Ma sarò io a dire al Signore Oscuro di lei. Non vogliamo che tu ti prenda il merito di alcunchè!" sbottò Lucius.
"Ma certo, ma certo, calmati. Lui è già qui?"
"No non ancora. Arriverà quando ci saranno tutti.
"E Severus? Lui è già qui?"
"Sì, ma non ha ancora nessuna informazione ancora." disse Narcissa.

"Tsk, Tsk, non credo che al Signore Oscuro farà piacere sentirlo." sogghignò Bellatrix, chiaramente divertita. "Beh, io vado a vedere chi è già arrivato."

Un paio di minuti più tardi arrivò Greyback. Sia Lucius sia Narcissa volevano chiaramente che se ne andasse il più presto possibile e suonavano molto riluttanti nell'invitarlo a cena.
Gli dissero velocemente di unirsi agli altri nella sala della cena, così da non dover passare altro tempo con il lupo mannaro. Hermione ringraziò segretamente i due Mangiamorte per quello. Temeva che Greyback l'avesse potuta annusare o qualcosa del genere se fosse rimasto ancora lì.

L'ultimo ad arrivare fu l'uomo chiamato Barty. Ma Hermione ancora non conosceva il suo cognome, così non era sicura di chi lui fosse. Non riusciva nemmeno a riconoscerlo dalla voce.

"Barty, benvenuto. Tutti gli altri sono già nella sala della cena." disse Lucius.

"Bene, io detesto aspettare. Il Signore Oscuro è già lì anche lui?" disse un altro uomo, presumibilmente Barty.

"No," sospirò Narcissa. "Lui verrà quando ci saremo tutti. Poi lo chiameremo."
"Anche lui allora odia i perditempo."
"Smettila di vantarti per le similitudini con il Signore Oscuro, Crouch. Sei la persona più giovane qui stasera, escluso Draco, quindi non c'è bisogno di essere arroganti." sbottò Lucius.
"Sappiamo entrambi che il Signore Oscuro ha un'opinione molto elevata di me. Sono il suo più fedele servitore. Per lui sono come un figlio. La mia età non dice nulla riguardo le mie capacità, pertanto ti suggerisco di tener chiusa la bocca. Se non vuoi essere dal lato ricevente della mia Maledizione Cruciatus, si intende." sibilò Barty.

"Non minacciarmi nella mia stessa casa, ragazzo." disse rabbiosamente Lucius.
"Smettila, Lucius. Il Signore Oscuro ha chiesto che Barty sedesse vicino a lui a tavola." sussurrò Narcissa.
"Che cosa?" disse Lucius confuso. "Ma.. questa è casa mia! Io dovrei sedere vicino a lui!"

"Lo vedi? Quindi piantala di insultarmi, prima di finire come i Paciock!"
la voce di Barty suonava divertita.

I Paciock... i genitori di Neville! E il suo cognome era Crouch, dunque. Quindi quell'uomo era l'uomo che aveva impersonificato Moody nel quarto anno di Hermione. Era l'uomo che aveva inserito il nome di Harry nel Calice di Fuoco. Era l'uomo che era la causa della risurrezione di Voldemort. Quindi era sfuggito ai Dissennatori. Non era morto.

"Andiamo nella sala da cena e basta, chiamiamo il Signore Oscuro." disse gentilmente Narcissa, cercando di impedire che i due uomini si cruciassero a vicenda.

"Bene," disse Lucius, con fare borbottante.

Hermione attese che le tre persone se ne andassero dalla sala, cosicché lei si potesse di nuovo muovere. Era rimasta lì per non più di venti minuti, ma le sembravano due ore. Camminò attraverso la sala cercando la porta che portava alla sala della cena. C'era solo una porta alla fine del salone ed era chiusa a chiave. Provò ad ascoltare se riusciva a sentire qualcosa ma c'era la calma più totale. Ma certo avevano lanciato sulla porta un Incantesimo Imperturbabile così da non fare né entrare né uscire alcun suono.
Hermione sospirò e si riavviò verso le scale. Notò che esse portavano ancora più in basso. Doveva essere una via per arrivare agli scantinati.
Hermione scese le scale e notò che non c'era una porta, ma delle sbarre chiuse, invece.

"Heylà?" domandò con cautela Hermione.
Sapeva che tutti gli altri erano nella sala da cena, quindi chiunque fosse lì non era un Mangiamorte.
Sempre che ci fosse qualcuno.

"Sì?" risuonò una voce ed Hermione apparve alla vista un uomo vecchio.
Era buio, ma riusciva a vedere abbastanza bene la faccia di Ollivander.

"Mr. Ollivander! Sono, io, Hermione Granger!"
"Cosa? Che cosa ci fai qui?" gli domandò l'uomo con tono calmo. Sembrava molto debole, ma ancora brillante.

"Quello che ci fa Lei, suppongo. Anche se non mi tengono quaggiù. Mi hanno messo in una stanza al secondo piano, ma sono riuscita a fuggire."

"E allora fuggi! Vattene da qui!"
"Hanno protetto le vicinanze. Non posso andarmene senza che loro lo sappiano. E non ho una bacchetta."

"Perché non sei imprigionata qui nelle cantine?"

"Non lo so. Onestamente non lo so. Ma Lei perché è qui? C'è anche Dean?" domandò Hermione, ricordandosi all'improvviso che era stato catturato anche Dean.

"Sì, è qui. Sta dormendo. Insiste per darmi tutto il suo cibo, perché crede che ne abbia più bisogno di lui. Lui è molto debole e stanco. C'è anche un folletto qui ed è ridotto anche peggio."

"Allora, perché è qui?"
"Perché Tu-sai-chi vuol sapere perché non riesce a uccidere Harry Potter. Vuole che io gli dia una spiegazione, ma la verità è che non lo so. Non ne ho idea. L'ho sentito parlare della Bacchetta di Sambuco e comincio a credere che voglia trovare quella bacchetta. Sai, dai racconti. Ma sono racconti! Quella cosa non esiste!" Ollivander suonava molto spaventato. "Non mi lascerà mai andare."

"Quando scapperò, libererò anche voi. Fidatevi di me."
"Scappare. E come?"
"Non lo so. So solo che ... io fuggirò. Non voglio rimanere qui." rispose Hermione, determinata.

"Dovresti andare, prima che ti scoprano."
"Stanno tutti cenando con Voldemort. Non si accorgeranno nemmeno che sono qui."
"Se ne sei assolutamente certa..."

"Lo sono. C'è nulla che posso farle avere? Sto per dare uno sguardo in giro, magari trovo qualcosa da mangiare." si offrì Hermione.

"Questo è molto..."
Ollivander smise di parlare, guardando verso le scale, dietro a Hermione.

"Miss Granger. Pensavo di aver sentito qualcuno parlare e poi ho trovato te! Ma che sorpresa. Di avevo detto di stare nella tua stanza." ghignò Codaliscia.

"E io ti ho detto che non voglio stare qui. Oh no, aspetta, non te l'ho detto. Ma è uguale. Non potete tenermi qui! E dovreste dare a questo pover'uomo qualcosa da mangiare. Sta morendo di fame. Come gli altri due!" sbottò Hermione.

"Non siamo una compagnia di Catering. Andiamo, ti riporto nella tua stanza. Niente cena per te stasera. Oh, e lo dirò a Lucius, sono certo che lui possa insegnarti un po' di buone maniere!" fece un sorrisetto Codaliscia, mentre afferrava Hermione per l'avambraccio e la trascinava nella sua stanza.
Un'impresa non facile per lui, perché Hermione continuava a scalciare e urlare.
Era anche riuscita a lasciargli un taglio profondo in faccia con le sue unghie.

"Ora sta' qui!" ringhiò Codaliscia, buttando Hermione nuovamente nella sua stanza. Questa volta non fu più così stupido da lasciare la porta chiusa a chiave e basta.
Estrasse la sua bacchetta e si accertò che Hermione non potesse più fuggire semplicemente forzando la serratura con una forcina.

Hermine fu lasciata da sola nella sua stanza. Si lasciò cadere sul letto, pensando alla sua prossima mossa. Lucius sarebbe passato a controllarla più tardi quella sera, ne era sicura. Doveva uscirsene con un piano, prima che lui potesse iniziare una possibile tortura.


TBC

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